Per domani, la vedo nera
Dexia, c'è l'accordo per lo smantellamento
di Alessandro GalimbertiCronologia articolo9 ottobre 2011
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I governi di Belgio, Francia e Lussemburgo hanno annunciato di aver trovato un accordo sullo smantellamento
della Dexia. La «soluzione poposta» è scritto in una nota «sarà sottoposta al Cda della Banca» che è iniziato alle 15 a Bruxelles. «I governi - si legge in un comunicato - hanno riaffermato la loro solidarietà nel trovare una soluzione per assicurare il futuro di Dexia».
Il comunicato è stato emesso al termine di una riunione tenutasi in tarda mattinata a Bruxelles tra i primi ministri dei tre paesi, il belga Yves Leterme ed il francese Francois Fillon, alla presenza del ministro delle Finanze del Lussemburgo, Luc Fredien. In esso si dichiara «pieno sostegno alle proposte del management del gruppo bancario».
Il punto centrale del vertice franco-belga era la ripartizione dei pesi per la divisione di Dexia ed in particolare il prezzo di vendita della branca belga Dbb (Dexia Banque Belgique, per la quale il ministro delle Finanze Didier Reynders non ha escluso la partecipazione al 100% del governo), e la ripartizione delle garanzie da fornire ad una futura "badbank'" che verrà creata per raccogliervi tutti gli asset tossici. In questo modo verrebbero isolate le attività a rischio, che pesano sul bilancio del gruppo bancario, il cui titolo azionario è sospeso da giovedì scorso dopo aver perso il 42% in una settimana.
L'acquisto del 100% della branca belga di Dexia - Dbb - secondo il ministro Didier Reynders «non sarà a tempo indeterminato» ma neppure «per tre o sei mesi». Reynders lo ha dichiarato in una intervista radiofonica alla catena pubblica Rtbf durante la quale ha anche affermato che, di fronte all'ampiezza della crisi del debito sovrano, «non escludo che fra tre, cinque o anche più anni noi saremo ancora presenti» nel capitale di Dbb.
Intanto il report in uscita sull'edizione di lunedì del settimanale Der Spiegel fa il punto sull'indebitamento dell'unità tedesca della banca franco-belga Dexia Sa (Dexb.Bt). Un'unità «in lotta per la sua stessa sopravvivenza» scrive il settimanale, a causa dell'esposizione prolungata sul debito dei paesi europei. La controllata Dexia Kommunalbank Deutschland avrebbe infatti erogato finanziamenti per 5.4 miliardi di euro a Grecia, Italia, Portogallo e Spagna. Secondo il rapporto, l'authority di controllo sul sistema finanziario tedesco (Bafin) aveva messo sotto pressione la capogruppo già dal 2010 per aumentare il patrimonio netto. Un allarme inascoltato, visti problemi di liquidità che alla fine hanno gettato l'azienda nella drammatica turbolenza di queste ultime settimane.