FTSE Mib Futures solointraday - Cap. 2

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Vado overweek flat ... ma sempre più convinto che i nodi arriveranno al pettine

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..IL CASO"Mercato auto al tracollo"
Marchionne lancia l'allarme"Marzo sarà un mese orribile: vendite a meno quaranta per cento". Mai previsioni così nere. E secondo l'Ad "non è solo dovuto al problema dello sciopero delle bisarche ma proprio all'andamento del mercato"

L'intervento completo di Marchionne alla BocconiPer il mercato italiano dell'auto "marzo è un mese orribile". Questa l'anticipazione dell'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, sottolineando che il calo dei volumi "potrebbe oscillare tra il 38 e il 40%. Un calo dovuto non solo al problema dello sciopero delle bisarche ma proprio all'andamento del mercato".
Certo, non è una novità che le vendite vanno a picco (Unrae, associazione costruttori esteri, e poi la stessa Federauto, associazione concessionari. lo avevano annunciato più volte), ma nessuno era arrivato a previsioni così nere. E poi, le stesse parole, "in bocca" a Marchionne hanno ovviamente un altro peso. Senza dimenticare che solo il mese scorso, al Salone di Ginevra, lo stesso Marchionne, aveva dichiarato che "dal 2013 ci sarà una ripresa del mercato dell’auto: da questi livelli qua la ripresa ci sarà di sicuro”. Insomma, le cose cambiano velocemente.
L'Ad Fiat comunque è andato oltre ricordando che dal 2007 ad oggi il mercato dell'auto in Italia ha perso circa il 40% dei volumi e che quindi alla fine dell'anno le vendite potrebbero arrivare a stento a 1,5 milioni di pezzi. Questo per spiegare, in sostanza, che questa crisi è di fatto insostenibile per un settore "abituato", e quindi strutturato, per livelli di vendita ben diversi da quelli di oggi.
Il mondo dell'auto insomma deve fare i conti con una crisi ormai storica, appesantita dagli ultimi rincari che hanno riguardato benzina, bolli, assicurazioni, autostrade, tutto insomma. "A questo punto - aveva commentato proprio ieri Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l'associazione che raggruppa i concessionari - non resta che puntare ai 2 euro al litro per poi perseguire con caparbietà il raddoppio e arrivare a 4. Così non ci pensiamo più. Tornando seri voglio sottolineare che l'attacco concentrico all'auto fatto a colpi di accise sui carburanti, aumenti di Iva, superbollo per le auto prestazionali, aumento dei pedaggi autostradali ed RC, sta dando i suoi frutti: ha ucciso la domanda".
Il problema insomma stavolta sembra più serio del previsto e la soluzione di Marchionne è chiara: "La ricerca di nuovi mercati - ha spiegato l'Ad Fiat - soprattutto in un business come quello dell’auto in Europa, non è più solo una strategia per aumentare i ricavi, come poteva essere un tempo.
E’ diventata un imperativo di sopravvivenza. Il nostro settore soffre da anni di una sovraccapacità produttiva cronica, che in Europa pesa in modo soffocante, nell’ordine del 20 per cento".
azz

marchionne parla. non solo, si lamenta

bisogna da comprare fiat in after che lunedi sale :D
 
Roma, 30 mar. (Adnkronos) - Un reddito su tre sotto 10.000 euro l'anno, circa la metà non supera 15.000 euro e solo l'1% sfonda il tetto dei 100mila euro. E' quanto emerge dai dati diffusi dal Dipartimento delle finanze del Mef, relativi alle dichiarazioni dei redditi 2011.

Un italiano su quattro, continua il Mef, presenta una dichiarazione Irpef che lo esenta dal pagare le imposte, perché troppo povero. O con detrazioni che consentono di azzerare l'imposta lorda. Nel 2010 i contribuenti sono stati più di 41,5 milioni, in lieve crescita rispetto all'anno precedente (+0,06%).

I soggetti che dichiarano un'imposta netta Irpef sono 30.897.194 (il 74% del totale contribuenti), per un ammontare pari a 149,4 mld di euro (in crescita del 2% rispetto all'anno precedente) ed un valore medio di 4.840 euro.

La distribuzione per classi di reddito mostra che un terzo dei contribuenti (circa 14 milioni) non supera un reddito complessivo lordo di 10.000 euro e circa la meta' (49 per cento, pari a 20,2 milioni) non supera i 15.000 euro. Il 30 per cento dei contribuenti dichiara redditi compresi tra i 15.000 ed i 26.000 euro, il 20 per cento dichiara redditi compresi tra i 26.000 ed i 100.000 euro. Solo l'un per cento dei contribuenti dichiara redditi superiori ai 100.000 euro.
 
Roma, 30 mar. (Adnkronos) - Un reddito su tre sotto 10.000 euro l'anno, circa la metà non supera 15.000 euro e solo l'1% sfonda il tetto dei 100mila euro. E' quanto emerge dai dati diffusi dal Dipartimento delle finanze del Mef, relativi alle dichiarazioni dei redditi 2011.

Un italiano su quattro, continua il Mef, presenta una dichiarazione Irpef che lo esenta dal pagare le imposte, perché troppo povero. O con detrazioni che consentono di azzerare l'imposta lorda. Nel 2010 i contribuenti sono stati più di 41,5 milioni, in lieve crescita rispetto all'anno precedente (+0,06%).

I soggetti che dichiarano un'imposta netta Irpef sono 30.897.194 (il 74% del totale contribuenti), per un ammontare pari a 149,4 mld di euro (in crescita del 2% rispetto all'anno precedente) ed un valore medio di 4.840 euro.

La distribuzione per classi di reddito mostra che un terzo dei contribuenti (circa 14 milioni) non supera un reddito complessivo lordo di 10.000 euro e circa la meta' (49 per cento, pari a 20,2 milioni) non supera i 15.000 euro. Il 30 per cento dei contribuenti dichiara redditi compresi tra i 15.000 ed i 26.000 euro, il 20 per cento dichiara redditi compresi tra i 26.000 ed i 100.000 euro. Solo l'un per cento dei contribuenti dichiara redditi superiori ai 100.000 euro.
in compenso abbiamo la tassazione più alta di tutti però. e non è mica cosa che si possono permettere i crucchi, sai
è facile salire col dax quando il reddito d'impresa è più alto grazie a minori tasse e maggiore competitività nonostante gli stipendi dei dipendenti molto più alti . li avrei voluti vedere i merkeliani con i nostri numerelli : stavano lo stesso a 7000 probabilmente, ma del corrispondente ftsemib
 

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