FTSE Mib Futures solointraday - Cap. 2

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Buongiorno signori. Grazie alla mia genialata di ieri, oggi facciamo un altro -5
ciao jedd
bisognerà vedere l'open e che minimo segna. poi magari un rimbalzo ci potrebbe pure stare
oggi credo che i tempi li batterà il dax se va in area 7000
sono sempre più convinto che la nostra tanto declamata debolezza sia solo un anticipo di quello che accadrà anche sugli altri mercati
 
in ogni caso per me ogni rimbalzo dovrebbe essere occasione di vendita/alleggerimento-long/ appesantimento-short perchè fasi così non durano qualche giorno e basta. chi le ha già vissute e non lo dice o non lo ricorda o ha paura. per me questo è l'inizio, e quello che mi sento di consigliare a chiunque è di lasciare stare il longover, perdendo cosi qualche rimbalzo guidato dagli usa dopo il close europeo che sicuramente metteranno in piedi, ma con altrettanta sicurezza si eviterà quello che di solito arriva come un fulmine a ciel sereno che chissà perchè accade da che mondo è mondo sempre nostro nottetempo.
mettete anche questo nel calderone del cassetto d'emergenza, non si sa mai. io ieri ho avuto veramente grande soddisfazione da un mp dove un utente ha scritto che letto il mio post ha riflettuto e dall'idea di incrementare il long in open è passato alla chiusura del long già in essere.
Estote parati, quia, qua nescitis hora, ruina debitum ventura est
 
tnote
vediamo se fa una pausa

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vediamo se trova forza per un rimbalzo tra 1308 e 1300
nel caso non tenga 1300, target diventerebbe 1270 - 1260

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Tutti i dati sul debito pubblico italiano e sull’esposizione delle banche

di: WSI Pubblicato il 12 luglio 2011| Ora 08:40
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Spread tra il decennale italiano e quello tedesco. Valore, variazione e andamento a 12 mesi.
Roma - L’Italia ha uno dei debiti pubblici più alto al mondo, che unito a una crescita economica debole e all’incertezza politica, fanno del paese uno dei più vulnerabili al contagio della crisi debitoria in Europa.

Nella giornata di ieri i rendimenti del decennale italiano sono cresciuti al 5,67%, ai massimi dal maggio 2001, circa 3 punti percentuali oltre il valore del corrispettivo bund tedesco, titolo di riferimento per la regione. L’aumento dei rendimenti non fa che rendere più onerosi i finanziamenti per le banche italiane. Istituti sotto pressione anche a causa dell’ingente quantità di debiti statali sottoscritti.

Di seguito vi riportiamo alcuni dati sul debito e sull’esposizione delle banche, raccolti e riportati da Reuters:

- I bond governativi e quelli di breve durata ammontano a circa €1.582,7 miliardi alla fine di giugno, secondo i dati del Tesoro. La loro scadenza media è di 7,09 anni.

- Il debito pubblico dell’Italia alla fine di aprile era di circa €1.890 miliardi, secondo i dati della Banca d’Italia.

- A settembre sono in scadenza circa €46 miliardi di BTP/CTZ, secondo i dati del Tesoro. Da luglio fino a dicembre, scadrà anche un ammontare di circa €176 miliardi di titoli italiani. Un aumento dell’1% dei rendimenti medi dei bond, aumenterebbe di €2 miliardi gli interessi sui bond, secondo le stime di Cyril Regnat, bond strategist per Natixis intervistato da Reuters.

- Circa il 47% del debito italiano 2010 è detenuto da investitori esteri, secondo le stime di aprile del Fondo Monetario Internazionale.

- Le banche italiane hanno circa €192 miliardi di titoli governativi secondo i dati relativi alla fine di maggio, secondo i dati della Banca d’Italia.

- Gli analisti di JPMorgan stimano che le banche hanno circa il 6,33% dei loro asset investiti nei titoli di stato italiani, un numero superiore al 5% di bond spagnoli detenuti dalle controparti spagnole. Valore secondo solo al 10% in Grecia.

- Gli analisti stimano che un aumento di un punto percentuale nel costo medio del debito, comporti un simile aumento del costo per le emissioni delle obbligazioni bancarie. Due analisti, che hanno richiesto l’anonimato, hanno affermato che un incremento dell’1% del costo che le banche devono sostenere per le obbligazioni bancarie, tenendo invariati altri fattori, porterebbe a un calo degli utili per azione tra il 5% e il 10% per le banche. L’impatto sarebbe maggiore per gli istituti più piccoli. Gli effetti nel 2011 sarebbero minimi, ma con il tempo si farebbero sentire.

- Gli analisti di JPMorgan prevedono che le banche italiane avranno bisogno di €53 miliardi per rifinanziare obbligazioni che matureranno il prossimo anno.

- Il settore assicurativo e pensionistico italiano, da €600 miliardi, ha aumentato gli investimenti in bond governativi del 10% negli ultimi 3 anni, portandolo al 32% degli asset, secondo le stime di JPMorgan. Più del doppio rispetto ai numeri in Francia e circa 3 volte tanto in Spagna o in Germania.
 
se gli usa dovessero continuare a rimpatriare dollari sui bond come secondo stanno facendo da marzo, potrebbero riportare il cross contro euro a valori che potrebbero avvicinarsi alla pari. bene, in quel caso, potrebbero permettersi di scendere di s&p anche del 40% che bilanciato con gli investimenti esteri che detengono comporterebbe ben poco per loro
questo è quanto vado dicendo da oltre un anno sul fatto che gli americani sono soliti far pagare agli altri le loro malefatte e i loro errori
 
occhio che jedd vede short siamo al panic fra poco si accumula !!!!!!!!!!!!!!

16750 /16800

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ciao francy
ti ricordi il target che dicevamo in caso di tenuta del governo o senza?
mi sa che ce ne saranno tante di opportunità di accumulo a prezzi più bassi, anche al netto dei rimbalzi che nel frattempo si vorranno inventare, che, come sempre, più saranno violenti, più confermeranno la discesa
 
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