Tutti i dati sul debito pubblico italiano e sull’esposizione delle banche
di: WSI Pubblicato il 12 luglio 2011| Ora 08:40
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Spread tra il decennale italiano e quello tedesco. Valore, variazione e andamento a 12 mesi.
Roma - L’Italia ha uno dei debiti pubblici più alto al mondo, che unito a una crescita economica debole e all’incertezza politica, fanno del paese uno dei più vulnerabili al contagio della crisi debitoria in Europa.
Nella giornata di ieri i rendimenti del decennale italiano sono cresciuti al 5,67%, ai massimi dal maggio 2001, circa 3 punti percentuali oltre il valore del corrispettivo bund tedesco, titolo di riferimento per la regione. L’aumento dei rendimenti non fa che rendere più onerosi i finanziamenti per le banche italiane. Istituti sotto pressione anche a causa dell’ingente quantità di debiti statali sottoscritti.
Di seguito vi riportiamo alcuni dati sul debito e sull’esposizione delle banche, raccolti e riportati da Reuters:
- I bond governativi e quelli di breve durata ammontano a circa €1.582,7 miliardi alla fine di giugno, secondo i dati del Tesoro. La loro scadenza media è di 7,09 anni.
- Il debito pubblico dell’Italia alla fine di aprile era di circa €1.890 miliardi, secondo i dati della Banca d’Italia.
- A settembre sono in scadenza circa €46 miliardi di BTP/CTZ, secondo i dati del Tesoro. Da luglio fino a dicembre, scadrà anche un ammontare di circa €176 miliardi di titoli italiani. Un aumento dell’1% dei rendimenti medi dei bond, aumenterebbe di €2 miliardi gli interessi sui bond, secondo le stime di Cyril Regnat, bond strategist per Natixis intervistato da Reuters.
- Circa il 47% del debito italiano 2010 è detenuto da investitori esteri, secondo le stime di aprile del Fondo Monetario Internazionale.
- Le banche italiane hanno circa €192 miliardi di titoli governativi secondo i dati relativi alla fine di maggio, secondo i dati della Banca d’Italia.
- Gli analisti di JPMorgan stimano che le banche hanno circa il 6,33% dei loro asset investiti nei titoli di stato italiani, un numero superiore al 5% di bond spagnoli detenuti dalle controparti spagnole. Valore secondo solo al 10% in Grecia.
- Gli analisti stimano che un aumento di un punto percentuale nel costo medio del debito, comporti un simile aumento del costo per le emissioni delle obbligazioni bancarie. Due analisti, che hanno richiesto l’anonimato, hanno affermato che un incremento dell’1% del costo che le banche devono sostenere per le obbligazioni bancarie, tenendo invariati altri fattori, porterebbe a un calo degli utili per azione tra il 5% e il 10% per le banche. L’impatto sarebbe maggiore per gli istituti più piccoli. Gli effetti nel 2011 sarebbero minimi, ma con il tempo si farebbero sentire.
- Gli analisti di JPMorgan prevedono che le banche italiane avranno bisogno di €53 miliardi per rifinanziare obbligazioni che matureranno il prossimo anno.
- Il settore assicurativo e pensionistico italiano, da €600 miliardi, ha aumentato gli investimenti in bond governativi del 10% negli ultimi 3 anni, portandolo al 32% degli asset, secondo le stime di JPMorgan. Più del doppio rispetto ai numeri in Francia e circa 3 volte tanto in Spagna o in Germania.