FTSE Mib Futures solointraday - Cap. 2

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Non trovi che l'obbligaziorio, tnote, ma soprattutto bund, nel breve periodo(es . 1 mese) sia ipercomprato?
potrebbe
ma a aprte il grafico di lungo andrebbe interfacciato anche con qe e fine qe, oltre che col dollaro visto che i tbond sono i titoli più acquistati al mondo
io spesso non metto neanche indicatori sul tnote, perchè potrebbero essere fuorvianti
comunque sicuramente è salito tanto e potrebbe essere in ipercomprato
 
daily: ipercomprato? si o no?
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Btp-Bund, la forbice torna ad allargarsi
Banche e finanziarie di nuovo giù in Borsa
L'allarme Bce sui rischi di propagazione della crisi. Il Mib perde oltre l'1%. Pesanti Intesa Sanpaolo e Generali

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Atene contro Fitch per il taglio del rating. E Moody's avverte gli Stati Uniti (14 luglio 2011)



La sede della Bce a Francoforte (Emblema) MILANO - Risale lo spread tra i Btp e i tedeschi Bund, dopo l'asta dei titoli del Tesoro con scadenza a 15 e 5 anni chiusa con rendimenti in forte ascesa ma una buona domanda. Il differenziale sale fino a un massimo di 300 punti base. In mattinata era partito a 282 punti. Lo spread tra il Bund e il decennale greco avanza a 1.446 punti base e e sale a 1.175 punti quello con il decennale irlandese, all' indomani della dublice bocciatura di Fitch sul debito sovrano greco e su quello irlandese.
LA BORSA - Piazza Affari si appesantisce - il Ftse Mib cede l'1,48% a 18.563 punti e l'All Share l'1,36% - con il comparto bancario, che guidava i rialzi a metà mattinata: Unicredit perde l'1,61%, Intesa Sanpaolo il 3,05% e Mps l'1,16%. Ribassi anche tra energetici (Enel -1,59%, Eni -1,34%) e industriali (Fiat -0,07%, Pirelli -1,26% ma Fiat Industrial resta positiva a +1,42%). Giù Mediaset (-2,02%), Telecom (-0,57%) e Parmalat (-2,56%).

L'ALLARME BCE - «I timori di una propagazione della crisi ad altri Paesi dell'area euro oltre Grecia, Irlanda e Portogallo hanno continuato a pesare sul clima di mercato» ha affermato la Banca centrale europea nel suo bollettino mensile, notando che a giugno c'è stato un significativo flusso di investimenti-rifugio dovuto alle incertezze sul programma di risanamento della Grecia e «alle prospettive di una ristrutturazione del debito greco».

LA RIPRESA GLOBALE - Le «persistenti tensioni» di alcuni segmenti di mercato «si potrebbero propagare all'economia reale» e questo, secondo la Banca centrale europea, è uno dei fattori di rischio che incombono sulla ripresa economica. Nel suo ultimo bollettino mensile, l'istituzione di Francoforte rileva come durante il secondo trimestre la ripresa di Eurolandia abbia segnato una moderazione, in linea con le attese. «Sebbene la dinamica di fondo dell'espansione economica continui ad essere positiva nell'area euro, persiste una elevata incertezza», dice la Bce. Oltre alle tensioni dei mercati, pesano i rischi di ulteriori rialzi delle materie prime e quelli legati ai persistenti squilibri finanziari globali. All'opposto effetti positivi potrebbero giungere dalla fiducia delle imprese e dal rafforzamento dell'economia globale. Perché secondo la Bce, dopo una fase di moderazione negli ultimi mesi, la ripresa globale è destinata a segnare un rafforzamento nel secondo semestre dell'anno, con il «graduale venire meno di fattori transitori che avevano agito da freno»: i rincari delle materie prime e le ricadute del terremoto in Giappone.


Redazione online
14 luglio 2011 13:05
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
bellissimo...ed in effetti e' un po' che ci pensavo.....
sarebbe quasi magico...
e magari con qualche trucco o regola particolare ci si potrebbe anche arrivare.


Solo grazie della risposta


La ragnatela del debito
Scritto da Fabio Ferrantino
Lunedì 13 Giugno 2011 22:21
MacroEconomia - Analisi Macro
Articolo consapevolente superficiale o per meglio dire lontano dalla realtà, utopistico. Ma indubbiamente ci porta ad un ragionamento molto interessante.

Parliamo dello uno studio fatto dal professor Anthony Evans e dai suoi colleghi presso l’ESCP Europe Business School dal titolo: The Great EU Debt Write Off. Il nome già lascia intendere il fine di questo studio che analizza, utilizzando i dati del FMI e della Banca dei regolamenti internazionali (BRI), quello che potrebbe succedere se Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna, Gran Bretagna, Francia e Germania semplicemente cancellassero tutto il debito estero che si devono l’un l’altro. Chiamiamolo un "Giubileo" del debito sovrano.

Qui di seguito due schemi che mostrano come muterebbe lo scenario del debito europeo, prima e dopo il "giubileo del debito".

PRIMA...



... E DOPO...





Quali sono stati i risultati di questo studio?

Il Professor Evans ha detto che quello che lui e i suoi colleghi hanno scoperto “è sbalorditivo”:

I paesi possono ridurre il loro debito totale del 64% attraverso la cancellazione dei debiti reciprocamente interconnessi, portando il debito totale dal 40,47% del PIL al 14,58%
Sei paesi - Irlanda, Italia, Spagna, Gran Bretagna, Francia e Germania – sono in grado di cancellare oltre il 50% del loro debito
L’Irlanda può ridurre il suo debito da quasi il 130% del PIL a meno del 20% del PIL
La Francia può eliminare virtualmente il suo debito – riducendolo a solo lo 0,06% del PIL
Un Giubileo del Debito tra le nazioni ‘debitrici’ consentirebbe all’Irlanda di ridurre il carico del suo debito dal 130% del PIL a meno del 20%! Praticamente vorrebbe dire cancellare i tagli paralizzanti a cui sono costretti gli Irlandesi. Mentre anche tra le nazioni ‘creditrici’ la Francia beneficerebbe di una quasi totale cancellazione del suo debito. Così anche il popolo francese sarebbe avvantaggiato.

Il Professor Evans ha puntualizzato è che in “tutto il debito estero”, ha incluso anche i debiti in valuta estera detenuti dalle banche private, visto che la linea tra debito veramente sovrano e debito bancario e privato è ormai confusa.

Ha detto inoltre che il principale limite che hanno avuto è stato di non essere stati in grado di determinare la durata e i tassi delle diverse obbligazioni nei diversi paesi. Così hanno virtualmente cancellato debiti che, pur dello stesso importo di capitale, potrebbero avere un valore diverso a causa dei diversi tassi di interesse e durata. Comprensibilmente, questo lo rende prudente sulla attendibilità dei suoi risultati. Tuttavia, egli è d’accordo che su ammontari così elevati, i tassi di interesse e le differenze di durata possono essere considerati marginali. Nel grande schema delle massicce riduzioni di debito che si otterrebbero le differenze di tassi e durata potrebbero essere giustamente viste come un piccolo costo da sopportare per così tanto guadagno.
David Malone, autore di “The Debt Generation”, e blogger di golemxiv-credo.blogspot.com, commenta lo studio di Evans chiedendosi come mai nessuno abbia pensato a una ipotesi così fattibile. La risposta è questa:

"I banchieri non vogliono che si parli della cancellazione reciproca del debito perché sarebbe necessario imporre una riduzione della leva finanziaria. I banchieri non vogliono il deleveraging perché la leva è il segreto su cui i banchieri fanno i loro profitti. La ragione per cui la cancellazione del debito costringerebbe alla riduzione della leva finanziaria è che gran parte del debito che verrebbe annullato è attualmente registrato sui libri delle banche come un ‘asset’ che serve da garanzia ad altri prestiti e ancora più debito. Così, se si inizia a cancellare il debito la piramide del debito a leva dei banchieri comincia a sgretolarsi. Il fatto che dovrebbe sbriciolarsi se si vuole avere una ripresa, e non essere paralizzati dal tentativo di pagare debiti impagabili, non riceve mai un accenno nel mondo dei banchieri."





Che dire, come vi avevo detto nell'incipit ... indubbiamente studio molto interessante che fa comprendere quanto sia malata la finanza odierna. L'unica mia considerazione personale sta nel sottostimare il peso delle scadenze e degli interessi. Insomma se io devo 1000 euro ad una persona entro domani e la stessa me ne devi altrettanti entro un mese ... beh, è vero che siamo pari, ma il fattore scadenza è molto importante e rende i due debiti assolutamente differenti. Ed in un modo finaziario dove girano miliardi di euro, ma si sta attenti al centesimo, è evidente che sia improponibile una soluzione del genere (sempre a mio avviso), ma resta una lettura molto interessante che mi andava di condividere con voi ;)[/QUOTE]
 
Mi opare che lo sperad sia salito nuovamente sopra 300, ma tanto, che volete che sia..... tutto normale.
Appena torna giù verso i 250 ci spariamo un bel +3
 
tanto per , metto questo

è il Dow Jones Global Index

se brekka i 250 diamo avvio ad un reversal

il preoccupante è che il Money Flow è in contrazione da un paio di mesi
 

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