Per gli amanti della tecnica fotografica, Di Meo ha rivelato anche i dati di scatto della foto: «La macchina fotografica era poggiata su una transenna, e non su un cavalletto. Il tempo di esposizione era di otto secondi, a 9 di diaframma e 50 iso di sensibilità. Ovviamente la macchina era impostata in manuale e montavo un obiettivo grandangolare che mi permetteva di includere tutta la basilica nell'inquadratura». La foto non ha mancato di scatenare accese discussioni, rimbalzate soprattutto sul web e sui social network. Molte voci della rete hanno messo in discussione la veridicità della foto, sospettando un fotomontaggio o qualche intervento di fotoritocco. La smentita di Di Meo è categorica: «Capisco che la foto possa sembrare incredibile. Ma foto di fulmini se ne sono sempre fatte - replica fermamente il reporter -. L'unica differenza, in questo caso, è che si tratta del fulmine giusto, nel posto giusto e al momento giusto. Io ci sono riuscito per caparbietà, e, perché no, anche con un pizzico di fortuna».