Sp500: target luglio 2011...

ad oggi posso affermare di aver "sbagliato" la data del top ( parlo di sp500 ) di solo 20 giorni... ;);)

vi ricordo che quando l'ho scritta era il 20 gennaio 2010, quindi 3 mesi prima che si verificasse... :cool:

ciao
 
Secondo me, invece, alla luce del fatto che il mercato è andato ben al di sopra il 50% del range non ci torna a fare nuovi minimi sotto il famoso 666.79.
E' più probabile che assisteremo ad una fase di distribuzione in laterale.
Un ciclo di 5 anni ribassista è composto da 2 anni di ribasso, 5 mesi di laterale e il resto è variabile.
Questo resto è formato da una bearish campaign iniziale ed una successiva bullish campaign.
Questa è la spiegazione di Bill McLaren.

Se ne deduce, quindi, che questo non è un 5 years bear cycle perché altrimenti il rialzo, vista la durata del ribasso sarebbe durato 6 mesi.

Tra l'inizio del ribasso e la fine ci sono 512 giorni circa.
Ergo (365x2) - 512 = 218
Perciò il rialzo sarebbe dovuto durare 212 giorni, qui abbiamo superato 1 anno di rialzo... Inoltre un bear market non supera il 50%. Nel famoso 29 abbiamo raggiunto il 52% un 2% di scarto lo possiamo accettare, ma qua siamo quasi al 62.5% di tutta la caduta.

Perciò, io non penso proprio che faremo nuovi minimi ben al di sotto i 666.79...

Anzi, a vedere bene ci manca un massimo.

Inoltre, senza che sto a fare copia incolla, occupando inutilmente dei byte dell'hard disk del server che ci ospita, qui ho già detto che il trend è ancora long.
Guardate la spike che hanno fatto con la chiusura vicino al massimo della giornata. Guardate come la linea inferiore della forchetta viene rispettata da quella barra che la perfora e poi mette a segno una chiusura ben al di sopra la linea, dicendomi in anticipo che la linea è stata testata.
Poi abbiamo rotto quel doppio massimo. Il settimanale con quel metodo che ha funzionato per il 2007, mi dice che ci manca ancora 1 massimo.
Fate vobis.
 

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Posto giusto qualche altro grafico e poi basta perché i monologhi non mi piacciono né posto qui per pavoneggiarmi o altro.

Oltre alle considerazioni che ho fatto qua, ci sono quelle sull'Hagopian rule che ho fatto nell'altro thread.
Ergo, considerato anche che questo setup che ho visto ha un 70% di probabilità di andare a segno, posso essere moderatamente convinto che il trend è long.
 

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Posto giusto qualche altro grafico e poi basta perché i monologhi non mi piacciono né posto qui per pavoneggiarmi o altro.

Oltre alle considerazioni che ho fatto qua, ci sono quelle sull'Hagopian rule che ho fatto nell'altro thread.
Ergo, considerato anche che questo setup che ho visto ha un 70% di probabilità di andare a segno, posso essere moderatamente convinto che il trend è long.
:clap:grafici bellissimi parlano da soli ......ciao grande;)
 
Questa poi è una chicca:
guardate l'indicatore average bull-bear volume.

Quando ad es. gli shorter sono molti di più dei longer e coprono la quasi totalità dei volumi e i volumi sono superiori alla media è segno che si sta per avere una inversione.

Quelli in bianco sono i volumi totali.

Ergo, la domanda è, il minimo appena fatto è importante come quello di Marzo 2009?

Mi pare di aver letto sul libro di Jenkins che, quando ci sono questi volumi così forti, è iniziato il nuovo ciclo.
Quindi, è possibile che l'annuale scorso, o quello che è, si è chiuso a Maggio e che stiamo facendo un nuovo ciclo al rialzo.
I volumi sono quasi gli stessi.
 

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Differenze tra Dow Jones 1929 e S&P 500 2010.

Quindi, non solo appunto nel 1929 il rialzo è durato circa 6 mesi e non 1 anno e passa, ma poi il doppio massimo di quel tipo di struttura noi l'abbiamo appena rotto. :D
Ergo, io inizio a pensare che tutti compreranno azioni nei prossimi anni per battere l'inflazione.
Assisteremo ad un calo della fiducia nel governo e ad una continua cessione di beni dello stato (acqua, strade, ecc.) ai privati che li gestiranno. Poi nel 2015 - 2017 altra grande crisi e lì saranno cazzi amari.
Nel 2011.45 sarà interessante vedere quale mercato farà il bottom e buttarcisi a pesce.
 

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1987, pattern molto simile, anche se non proprio uguale.

In questo caso abbiamo che l'offerta è stata assorbita in poco tempo quasi in toto dalla domanda. Cioè le 2 componenti quella riba e quella ria arrivano quasi ad equivalersi e da lì l'indice è ripartito al rialzo.
 

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Differenze tra Dow Jones 1929 e S&P 500 2010.


Ergo, io inizio a pensare che tutti compreranno azioni nei prossimi anni per battere l'inflazione.
Assisteremo ad un calo della fiducia nel governo e ad una continua cessione di beni dello stato (acqua, strade, ecc.) ai privati che li gestiranno. Poi nel 2015 - 2017 altra grande crisi e lì saranno cazzi amari.
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Apprezzo sempre qundo qualcuno che si diletta a fare ipotesi grafiche (sulle quali non metto mai bocca non avendone competenza e neppure granchè interesse) poi aggiunge però anche un pensiero "di sostanza" su cosa ci sia dietro a supporto.

In questo caso, quindi, dietro l'ipotesi del rialzo ci sarebbe quella di acquisti anti-inflattivi e di privatizzazioni selvagge.
In uno spirito cotruttivo di dialogo, mi permetto di obiettare:

1) che non si vede da dove possa derivare questo scenario inflattivo (visto che l'economia di per sè ne proporrebbe semmai uno deflattivo) a meno che non si tratti di una reflazione "voluta" dai governi a suon di moneta (insomma, la ricetta Usa rispetto alla quale però la BCE è in totlae antitesi);
2) che uno scenario di privatizzazioni selvagge, oltre che infrangere una cultura europea radicata da decenni a tutti i livelli sulla netta distinzione e tutela dei beni pubblici, vedrebbe una contrarietà sociale tale da portare realmente a livelli da possibile guerra civile e non si sa quali politici se ne assumerebbero la respnosabilità: anche perchè, oltretutto, nella patria del privato, gli Usa, si è ben visto come quel sistema abbia comunque proprio esso creato i presupposti del collasso, con successivo ritorno di uno "statalismo" di impronta europea. Quindi rimane difficile capire perchè in Europa dovrebbero lasciarsi convincere a copiare un sistema fallimentare proprio nel momento in cui quel sistema viene abbandonato da chi l'aveva ideato e sempre sostenuto. Oltretutto le privatizzazioni in un momento così assumerebbero il classico sapore delle svendite e sarebbero pur sempre delle "una tantum" di stampo tremontiano che non risolverebbero in modo strutturale i problemi di deficit; di contro, provocherebbero effetti inflattivi con ulteriore effetto depressivo sui poteri d'acquisto e sulla crescita. Insomma, la via maestra per innescare deliberatamente una stagflazione.

Insomma, difficile credere che il tutto si configuri come uno scenario pro-long.

Saluti
 
Apprezzo sempre qundo qualcuno che si diletta a fare ipotesi grafiche (sulle quali non metto mai bocca non avendone competenza e neppure granchè interesse) poi aggiunge però anche un pensiero "di sostanza" su cosa ci sia dietro a supporto.

In questo caso, quindi, dietro l'ipotesi del rialzo ci sarebbe quella di acquisti anti-inflattivi e di privatizzazioni selvagge.
In uno spirito cotruttivo di dialogo, mi permetto di obiettare:

1) che non si vede da dove possa derivare questo scenario inflattivo (visto che l'economia di per sè ne proporrebbe semmai uno deflattivo) a meno che non si tratti di una reflazione "voluta" dai governi a suon di moneta (insomma, la ricetta Usa rispetto alla quale però la BCE è in totlae antitesi);
2) che uno scenario di privatizzazioni selvagge, oltre che infrangere una cultura europea radicata da decenni a tutti i livelli sulla netta distinzione e tutela dei beni pubblici, vedrebbe una contrarietà sociale tale da portare realmente a livelli da possibile guerra civile e non si sa quali politici se ne assumerebbero la respnosabilità: anche perchè, oltretutto, nella patria del privato, gli Usa, si è ben visto come quel sistema abbia comunque proprio esso creato i presupposti del collasso, con successivo ritorno di uno "statalismo" di impronta europea. Quindi rimane difficile capire perchè in Europa dovrebbero lasciarsi convincere a copiare un sistema fallimentare proprio nel momento in cui quel sistema viene abbandonato da chi l'aveva ideato e sempre sostenuto. Oltretutto le privatizzazioni in un momento così assumerebbero il classico sapore delle svendite e sarebbero pur sempre delle "una tantum" di stampo tremontiano che non risolverebbero in modo strutturale i problemi di deficit; di contro, provocherebbero effetti inflattivi con ulteriore effetto depressivo sui poteri d'acquisto e sulla crescita. Insomma, la via maestra per innescare deliberatamente una stagflazione.

Insomma, difficile credere che il tutto si configuri come uno scenario pro-long.

Saluti


OK, forse su un punto mi sono espresso male.
In un quadro dove gli stati sono indebitati: i debiti delle banche sono stati assorbiti dalla cosa pubblica in certi casi (USA, UK), mentre in altri casi questo debito è stato creato da una cattiva gestione della cosa pubblica (Grecia, Ungheria, Italia, ecc.);
le obbligazioni rendono poco e niente a fronte di un rischio elevato, ecco che in ottica di guadagno la gente potrebbe investire sull'azionario come ultima spiaggia mettendo un cippetto qui e uno lì.
Inoltre, questa storia della BP non sappiamo ancora quali riflessi avrà in futuro. Ancora, potrebbero esserci dei raccolti andati male che portano il prezzo di alcune materie prime a salire. L'inflazione generata dall'aumento del prezzo delle materie prime non si può contrastare con l'aumento dei tassi di interesse.

In Italia siamo arrivati ad un punto in cui anche l'ingegnere che lavora all'Enel si lamenta del proprio salario, se perciò viene a mancare anche l'introito derivante dai propri risparmi la gente proprio contenta non è... fino al 2008 con le obbligazioni si battevano tranquillamente i fondi che investivano sull'azionario.

Infine, c'è anche da dire che l'inflazione può essere provocata da una deflazione, perché prima si svendono le scorte che ci sono in magazzino e poi di quel bene se ne produce poco per far salire il prezzo.

In Giappone c'è la deflazione, ma vedi quanto costa una casa a Tokyo...


Per quanto riguarda il passaggio dei beni dal pubblico al privato pensavo al fatto che in Italia si sta discutendo del federalismo demaniale che finirà con i comuni che daranno a Goldman Sachs pezzi delle nostre spiagge o interi musei, o gli introiti derivanti da queste attività, per poter pagare i debiti dei derivati.
 
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NEW YORK, Sept. 29 /PRNewswire/ -- The S&P 500 is entering the second leg of the bull market that started in March 2009 and has room to run, according to Mark Arbeter, CMT, Chief Technical Strategist at S&P Equity Research Services (ERS).
From Arbeter's perspective, the intermediate-term trend for the S&P 500 has turned to bullish from neutral, and he points out that the blue-chip benchmark has broken out from an inverse head-and-shoulders (H&S) formation. Arbeter presented his technical outlook during ERS' third-quarter 2010 webinar.
Arbeter, who does not see a bear market forming for domestic equities, sees market internals remaining strong, technical patterns indicating uptrends, and momentum in the bulls' favor.
He points out that internals from the major exchanges signal strength. For instance, the NYSE advance/decline line recently hit another all-time high, and up-versus-down volume on both the NYSE and the NASDAQ shows healthy levels in favor of the bulls, in his view. What's more, the leaders of the first phase of the bull market are leading the market higher once again, which is another positive, according to Arbeter.
Daily price momentum also remains in an uptrend and has not yet cycled into overbought territory. In his view, this suggests that the current advance has further to run.
Arbeter sees the potential for added gains over the next three to six months. The index has traced out a higher high and a higher low, which is the technical definition of an uptrend. He thinks that based on the size of the inverse H&S pattern, the S&P 500 could see a measured move to just above the April bull-market highs. With a strong finish for the week ending September 24, the index took out resistance at the 61.8% retracement level of the April-to-July correction.
"In our view, the next potential hurdle is just above 1,170, where chart resistance from the mid-May pivot high sits. In addition, a 76.2% retracement of the correction also lies just above the 1,170 region," Arbeter said during the webinar.
After September 20's strong breakout of the four-month price base, the S&P 500 pulled right back and successfully tested the breakout area of 1,128. This was followed with September 24's strong reversal higher. "This is what a healthy market does, and is something that we have not witnessed in a while," says Arbeter.
Moving into the fourth quarter, the weekly chart of the S&P 500 continues to show improvement, confirming Arbeter's view that higher prices could be seen. While the best stock market gains historically have come in the November-to-January time frame, "we think that might be altered this year due to the strong price move in September and what looks to be the four-year cycle low that was traced out in July," according to Arbeter.
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'S&P 500' Seen Entering Second Leg of Bull Market -- NEW YORK, Sept. 29 /PRNewswire/ --


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