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Forumer storico
Wall Street in caduta libera, schiacciata dalle vendite. Peggior calo dal 2001 per il Dow Jones
Una seduta da dimenticare anche a Wall Street che vive una delle peggiori giornate degli ultimi 6 anni, considerando che un calo simile a quello odierno non si registrava dal lontano settembre del 2001, all’indomani della riapertura dei listini dopo l’attacco alle Torri Gemelle. Sin dalle prime battute della seduta, gli indici si sono posizionati in territorio ampiamente negativo, accelerando progressivamente il passo nel corso della giornata. Per alcuni minuti, le perdite hanno superato il 4% e, nonostante il blocco delle vendite computerizzate, il Dow Jones è arrivato a perdere ben 545 punti, che si confrontano con i 684 punti lasciati sul parterre esattamente il 17 settembre del 2001.
A scatenare il sell-off odierno hanno contribuito diversi fattori, a partire dal tonfo della Borsa di Shangai che ha perso quasi nove punti percentuali questa mattina, cui si sono aggiunte le preoccupazioni per un brusco rallentamento dell’economia. Hanno pesato anche le parole dell’ex Chairman Greenspan
che ieri ha parlato di una possibile recessione negli Usa prima della fine dell’anno. Nessun aiuto è arrivato poi dal fronte macroeconomico, dove si è registrato un crollo degli ordini di beni durevoli, in flessione del 7,8%. Non hanno compensato questa delusione le buone notizie riferite all’andamento del settore immobiliare e alla fiducia dei consumatori, che hanno superato le previsioni del mercato in entrambi i casi.
Nonostante un rimbalzo dai minimi segnati nell’intraday, il Dow Jones ha chiuso gli scambi a 12.216 punti, con un ribasso del 3,29%, dopo aver segnato un bottom a 12.086 punti. Ancora più accentuata la flessione dell’S&P500 che lascia sul parterre il 3,46%, segnando il maggior calo dal 19 maggio del 2003. Ad avere la peggio però è stato il Nasdaq Composite che ha incassato una perdita del 3,86%, scivolando a quota 2.468,74 punti, dopo aver battuto un minimo a 2.402 e un massimo a 2.470 punti.
Tra i titoli del Dow Jones, il più penalizzato è Walt Disney (DIS) che lascia sul campo il 5,72% a 33,1 $, ma i ribassisti si accaniscono anche su General Motors (GM) che chiude a 32,16 $, con un ribasso del 5,33%. Male anche Exxon Mobil (-4,73%), Procter Gamble (-4,95%), Alcoa (-4,44%) e Microsoft che porta a casa una perdita del 4,13%.
Sul tabellone elettronico del Nasdaq Composite, tra i tanti, Apple (AAPL)
finisce nel mirino dei ribassisti con un calo del 4,49% a 84,67 $, dopo aver annunciato un ritardo nel lancio del nuovo device Apple TV. Ancora più pesante la flessione di Cisco Systems che perde il 5,1%, ma la giornata è molto difficile anche per Qualcomm (-4,34%), eBay (-3,8%) e Yahoo (-3,49%).
In controtendenza invece Marvell (MRVL) che guadagna il 3,68% a 20,59 $, sebbene il gruppo dei semiconduttori abbia diffuso oggi una trimestrale che non ha rispettato le attese del mercato nè sul fronte degli utili nè su quello del fatturato.[/b]

Una seduta da dimenticare anche a Wall Street che vive una delle peggiori giornate degli ultimi 6 anni, considerando che un calo simile a quello odierno non si registrava dal lontano settembre del 2001, all’indomani della riapertura dei listini dopo l’attacco alle Torri Gemelle. Sin dalle prime battute della seduta, gli indici si sono posizionati in territorio ampiamente negativo, accelerando progressivamente il passo nel corso della giornata. Per alcuni minuti, le perdite hanno superato il 4% e, nonostante il blocco delle vendite computerizzate, il Dow Jones è arrivato a perdere ben 545 punti, che si confrontano con i 684 punti lasciati sul parterre esattamente il 17 settembre del 2001.
A scatenare il sell-off odierno hanno contribuito diversi fattori, a partire dal tonfo della Borsa di Shangai che ha perso quasi nove punti percentuali questa mattina, cui si sono aggiunte le preoccupazioni per un brusco rallentamento dell’economia. Hanno pesato anche le parole dell’ex Chairman Greenspan

che ieri ha parlato di una possibile recessione negli Usa prima della fine dell’anno. Nessun aiuto è arrivato poi dal fronte macroeconomico, dove si è registrato un crollo degli ordini di beni durevoli, in flessione del 7,8%. Non hanno compensato questa delusione le buone notizie riferite all’andamento del settore immobiliare e alla fiducia dei consumatori, che hanno superato le previsioni del mercato in entrambi i casi.
Nonostante un rimbalzo dai minimi segnati nell’intraday, il Dow Jones ha chiuso gli scambi a 12.216 punti, con un ribasso del 3,29%, dopo aver segnato un bottom a 12.086 punti. Ancora più accentuata la flessione dell’S&P500 che lascia sul parterre il 3,46%, segnando il maggior calo dal 19 maggio del 2003. Ad avere la peggio però è stato il Nasdaq Composite che ha incassato una perdita del 3,86%, scivolando a quota 2.468,74 punti, dopo aver battuto un minimo a 2.402 e un massimo a 2.470 punti.

Tra i titoli del Dow Jones, il più penalizzato è Walt Disney (DIS) che lascia sul campo il 5,72% a 33,1 $, ma i ribassisti si accaniscono anche su General Motors (GM) che chiude a 32,16 $, con un ribasso del 5,33%. Male anche Exxon Mobil (-4,73%), Procter Gamble (-4,95%), Alcoa (-4,44%) e Microsoft che porta a casa una perdita del 4,13%.
Sul tabellone elettronico del Nasdaq Composite, tra i tanti, Apple (AAPL)
finisce nel mirino dei ribassisti con un calo del 4,49% a 84,67 $, dopo aver annunciato un ritardo nel lancio del nuovo device Apple TV. Ancora più pesante la flessione di Cisco Systems che perde il 5,1%, ma la giornata è molto difficile anche per Qualcomm (-4,34%), eBay (-3,8%) e Yahoo (-3,49%).
In controtendenza invece Marvell (MRVL) che guadagna il 3,68% a 20,59 $, sebbene il gruppo dei semiconduttori abbia diffuso oggi una trimestrale che non ha rispettato le attese del mercato nè sul fronte degli utili nè su quello del fatturato.[/b]