patt
Forumer storico
A Wall Street il recupero non si ferma, ma il Dow Jones resta indietro. Denaro su Apple e Google al Nasdaq
Al pari di quella della vigilia, anche oggi la piazza azionaria americana ha vissuto una giornata poco mossa, con variazioni percentuali piuttosto contenute, in virtù anche dell’ulteriore contrazione della volatilità, che ha visto l’indice Vix perdere ancora terreno, riportandosi poco al di sopra dei 25 punti, con una flessione di oltre quattro punti percentuali.
La seduta è stata accompagnata sin dalle prime battute dall’incertezza, nonostante il nuovo intervento della Fed, che ha immesso nuova liquidità per 3,5 miliardi di dollari, replicando la mossa della vigilia. L’assenza di dati macro di rilievo non ha fornito catalizzatori al mercato, che invece nella seconda parte della giornata si sono aggrappati alle parole del presidente Bush, che ha confermato la solidità della crescita economica americana. A queste si sono aggiunte le dichiarazioni del senatore Dodd, presidente della commissione bancaria del Senato, che ha riferito dell’impegno della Fed a ricorrere a tutti i mezzi a sua disposizione per combattere la crisi del credito.
A sostenere in parte i listini ha contribuito anche l’attesa per un possibile taglio dei tassi di interesse, in occasione del prossimo meeting di settembre, sebbene Bernanke non abbia assunto alcun impegno in questa direzione.
Da non trascurare infine il sostegno arrivato anche dalla continua discesa dei prezzi del petrolio, che ha visto scivolare i prezzi in chiusura al di sotto dei 70 dollari al barile. Nonostante ciò, i tre indici principali non sono stati capaci di imboccare tutti la stessa direzione, tanto che il Dow Jones si è presentato al suono della campanella con un frazionale calo dello 0,23%, diversamente dal più ampio S&P500 che ha guadagnato lo 0,11%. Più corposo il vantaggio conquistato dal Nasdaq Composite che si è fermato a 2.521,3 punti, con un rialzo dello 0,51%, dopo aver segnato un minimo a 2.500 e un massimo a 2.529 punti.
Tra i titoli del Dow Jones, proseguono gli acquisti per Alcoa che è salito dell’1,02%, ma sono riusciti a fare ancora meglio Home Depot e Verizon Communications, che hanno portato a casa rispettivamente l’1,51% e l’1,46%. Contrastato il settore finanziario, che vede solo American Express in positivo dello 0,82%, lasciando indietro Citigroup e JP Morgan, entrambi in flessione dello 0,7% e dello 0,77%.
A pesare sul listino è
stata anche la perdita di Exxon Mobil che ha pagato pegno per il ritracciamento dei prezzi del petrolio, lasciando sul parterre l’1,7%, anche se ad avere la peggio è stato Unite Tech, arretrato del 2,36%.
Sul tabellone elettronico del Nasdaq Composite, non si fermano gli acquisti per Garmin e Research in Motion che anche oggi hanno guadagnato terreno, con un rialzo rispettivamente del 4,88% e del 4,14%. In evidenza anche Apple che guadagna il 4,38%, ma il segno più precede anche Intuit, che sale dell’1,86%, alla vigilia della diffusione dei conti trimestrali che saranno presentati domani dopo la chiusura dei listini.
Acquisti anche su Google che ha portato a casa l’1,76%, dopo aver esteso la sua presenza in Cina attraverso una partnership con il sito locale Tyana.cn, anche se per ora non sono stati resi noti ancora i dettaglio dell’operazione, con particolare riferimento all’entità dell’investimento.
Al pari di quella della vigilia, anche oggi la piazza azionaria americana ha vissuto una giornata poco mossa, con variazioni percentuali piuttosto contenute, in virtù anche dell’ulteriore contrazione della volatilità, che ha visto l’indice Vix perdere ancora terreno, riportandosi poco al di sopra dei 25 punti, con una flessione di oltre quattro punti percentuali.
La seduta è stata accompagnata sin dalle prime battute dall’incertezza, nonostante il nuovo intervento della Fed, che ha immesso nuova liquidità per 3,5 miliardi di dollari, replicando la mossa della vigilia. L’assenza di dati macro di rilievo non ha fornito catalizzatori al mercato, che invece nella seconda parte della giornata si sono aggrappati alle parole del presidente Bush, che ha confermato la solidità della crescita economica americana. A queste si sono aggiunte le dichiarazioni del senatore Dodd, presidente della commissione bancaria del Senato, che ha riferito dell’impegno della Fed a ricorrere a tutti i mezzi a sua disposizione per combattere la crisi del credito.
A sostenere in parte i listini ha contribuito anche l’attesa per un possibile taglio dei tassi di interesse, in occasione del prossimo meeting di settembre, sebbene Bernanke non abbia assunto alcun impegno in questa direzione.

Da non trascurare infine il sostegno arrivato anche dalla continua discesa dei prezzi del petrolio, che ha visto scivolare i prezzi in chiusura al di sotto dei 70 dollari al barile. Nonostante ciò, i tre indici principali non sono stati capaci di imboccare tutti la stessa direzione, tanto che il Dow Jones si è presentato al suono della campanella con un frazionale calo dello 0,23%, diversamente dal più ampio S&P500 che ha guadagnato lo 0,11%. Più corposo il vantaggio conquistato dal Nasdaq Composite che si è fermato a 2.521,3 punti, con un rialzo dello 0,51%, dopo aver segnato un minimo a 2.500 e un massimo a 2.529 punti.
Tra i titoli del Dow Jones, proseguono gli acquisti per Alcoa che è salito dell’1,02%, ma sono riusciti a fare ancora meglio Home Depot e Verizon Communications, che hanno portato a casa rispettivamente l’1,51% e l’1,46%. Contrastato il settore finanziario, che vede solo American Express in positivo dello 0,82%, lasciando indietro Citigroup e JP Morgan, entrambi in flessione dello 0,7% e dello 0,77%.
A pesare sul listino è
stata anche la perdita di Exxon Mobil che ha pagato pegno per il ritracciamento dei prezzi del petrolio, lasciando sul parterre l’1,7%, anche se ad avere la peggio è stato Unite Tech, arretrato del 2,36%.
Sul tabellone elettronico del Nasdaq Composite, non si fermano gli acquisti per Garmin e Research in Motion che anche oggi hanno guadagnato terreno, con un rialzo rispettivamente del 4,88% e del 4,14%. In evidenza anche Apple che guadagna il 4,38%, ma il segno più precede anche Intuit, che sale dell’1,86%, alla vigilia della diffusione dei conti trimestrali che saranno presentati domani dopo la chiusura dei listini.
Acquisti anche su Google che ha portato a casa l’1,76%, dopo aver esteso la sua presenza in Cina attraverso una partnership con il sito locale Tyana.cn, anche se per ora non sono stati resi noti ancora i dettaglio dell’operazione, con particolare riferimento all’entità dell’investimento.