Stanno massacrando intesa.
Nasce il Fondo Atlante, Ovvero la Nuova IncCool8 per Mantenere lo Status Quo Bancario con Fondi Pubblci - Rischio Calcolato
E dunque ci siamo.
Nasce il “formalmente privato” Fondo Atlante, una SGR che garantirà l’inoptato degli aumenti di capitale delle banche italiane e comprerà crediti in sofferenza. Diciamo che è questo secondo aspetto che dovrebbe creare un minimo di ansia a chi in ultima analisi ci metterà i soldi veri.
E indovinate chi ce li metterà? Non lo sentite un certo familiare bruciorino alle parti basse? No? Ehhhh aspettate, #stateserini #conlapomata
Dunque vediamo di che si tratterebbe dalle prime indiscrezioni giornalistiche:
dal
Sole 24 Ore (sintesi)
C’è l’accordo per il fondo di stabilizzazione del sistema bancario italiano. Il fondo “Atlante”, con dote fino a 6 miliardi (più il debito), che dovrà intervenire sulle quote (eventualmente) scoperte dei prossimi aumenti di capitale e in un secondo momento acquistare
i titoli derivanti da cartolarizzazioni di crediti deteriorati. Che, novità rilevante, dovrebbero essere ceduti a un valore tendenzialmente in linea con quello di carico delle banche, e dunque lontano dai prezzi attualmente in circolazione sul mercato.
L’avvio formale del fondo è previsto nei prossimi giorni. Ma ieri, nel corso di tre riunioni che si sono tenute al Mef, si è definita l’architettura del progetto e il probabile perimetro dei sottoscrittori:
le principali compagnie assicurative (da cui ci si attende un miliardo),
le Fondazioni (500 milioni) e
soprattutto le banche, da cui arriveranno 3 miliardi (un miliardo a carico di Intesa e UniCredit, il terzo degli altri ma non di Mediobanca, che si è chiamata fuori).
A loro si dovrebbe poi aggiungere la Cdp, con una cifra di 5-600 milioni, e con un ammontare analogo la Sga, Società per la gestione delle attività, cioè la società pubblica creata nel 1997 per il salvataggio del Banco di Napoli, che in poco più di 15 anni è riuscita a recuperare l’85% dei prestiti non rimborsati all’istituto di via Toledo, oggi finito dentro a Intesa Sanpaolo. La Sgr chiamata a gestire il fondo sarà Quaestio Capital Management sgr, guidata da Alessandro Penati, che fa capo per il 37,6% a Fondazione Cariplo.
Dunque secondo queste prime indiscrezioni:
- I soldi della CDP, ovvero quelli raccolti con il risparmio postale (mi raccomando, tutto in Banco Posta!) andranno ad essere investiti in azioni inoptate e in crediti in sofferenza a prezzi superiori a quelli di mercato
- Le Fondazioni rientreranno nel capitale delle Banche o ci entreranno ancora di più sempre per avere azioni inoptate e crediti farlocchi cartolarizzati anzichè usare i soldi sul territotrio come da statuto. (ah già salvare i banchieri falliti e i loro azionisti e obbligazionisti è agire sul territorio, vero?)
- Infine i soldi ce li metteranno banche e assicurazioni
E su questo ultimo punto avrei un paio di considerazioni:
- O il governo prometterà sgravi fiscali e agevolazioni a banche e assicurazioni coinvolte e quindi trasferirà soldi pubblici al fondo Atlante sotto altra forma
- Oppure suggerisco di fuggire a gambe levate dall’azionariato delle banche e delle assicurazioni coinvolte (tipo Unicredit e Intesa).
Temo però che la soluzioni sgravi fiscali e altre agevolazioni sarà quella scelta, e di fatto si realizzerà un bel aiutone di Stato per mantenere lo status quo.
Ma tranquilli che siamo solo alla prima puntata di questo avvincente film. Io comunque fossi azionista di una banca “sana” chiamata a partecipare ad Atlante sarei parecchio preoccupato.
p.s. mi spiace insistere ma la soluzione corretta si chiama bail-in, altrimenti il sistema bancario italiano rimarrà quel mostro criminale di inefficienza che è oggi.