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Focus: la BCE impiega l'artiglieria pesante
Di recente, la Banca centrale europea stessa, soprattutto il
suo Presidente Mario Draghi, ha alimentato le aspettative di
un «consistente» programma di acquisti di titoli di stato. In
passato non ha deluso i mercati. Di conseguenza, durante la
sua prima riunione del nuovo anno, in seguito a una decisione
presa a maggioranza la BCE ha comunicato che da marzo
gli acquisti di obbligazioni saranno notevolmente ampliati.
Oltre alle previste ulteriori operazioni mirate di rifinanziamento
a lungo termine (TLTRO), per le quali la BCE ha ridotto
le condizioni d'interesse di altri 10 punti base, saranno
effettuati acquisti mensili per complessivi EUR 60 miliardi.
Oltre ai covered bond e ai titoli ABS, in futuro saranno acquistati
sul mercato secondario anche titoli di stato e obbligazioni
di istituzioni parastatali. La BCE intende effettuare gli
acquisti almeno fino a settembre 2016, ma tiene aperta
l'opzione di anticipare o posticipare questo termine, a seconda
dall'andamento della previsione sull'inflazione. Pertanto,
nel prossimo anno e mezzo la Banca centrale prevede
di aumentare il suo bilancio di oltre 1 bilione (vedi grafico).
suo Presidente Mario Draghi, ha alimentato le aspettative di
un «consistente» programma di acquisti di titoli di stato. In
passato non ha deluso i mercati. Di conseguenza, durante la
sua prima riunione del nuovo anno, in seguito a una decisione
presa a maggioranza la BCE ha comunicato che da marzo
gli acquisti di obbligazioni saranno notevolmente ampliati.
Oltre alle previste ulteriori operazioni mirate di rifinanziamento
a lungo termine (TLTRO), per le quali la BCE ha ridotto
le condizioni d'interesse di altri 10 punti base, saranno
effettuati acquisti mensili per complessivi EUR 60 miliardi.
Oltre ai covered bond e ai titoli ABS, in futuro saranno acquistati
sul mercato secondario anche titoli di stato e obbligazioni
di istituzioni parastatali. La BCE intende effettuare gli
acquisti almeno fino a settembre 2016, ma tiene aperta
l'opzione di anticipare o posticipare questo termine, a seconda
dall'andamento della previsione sull'inflazione. Pertanto,
nel prossimo anno e mezzo la Banca centrale prevede
di aumentare il suo bilancio di oltre 1 bilione (vedi grafico).
Bilancio della BCE finora quasi non aumentato
Posizioni di bilancio in miliardi di EUR
Fonte: BCE, Raiffeisen Research
La maggior parte degli acquisti di titoli di stato deve essere
effettuata dalle banche centrali nazionali che rispettivamente
si assumono anche la responsabilità. Ciò dovrebbe essere
soprattutto una concessione alla politica tedesca. Questa
limitazione non dovrebbe tuttavia limitare in linea di massima
l'effetto del programma. Anche se inizialmente il rischio
per i valori patrimoniali è a carico delle banche centrali dei
singoli stati, alla fine risponde l'intero sistema dell'euro per
gli impegni risultanti dagli acquisti, quindi per la nuova liquidità
della Banca centrale. Il volume degli acquisti viene suddiviso
tra i singoli paesi in base alla chiave del capitale proprio
BCE degli stati membri e si prendono in considerazione
titoli con una durata di 2-30 anni. La BCE si riserva il diritto
di decidere se acquistare anche titoli di stato greci.
Nel complesso, la decisione ha superato ancora le elevate
aspettative del mercato. Ciò ha ulteriormente spinto al rialzo
i mercati finanziari nell'Eurozona. Le reazioni non sono state
però euforiche. Infatti, gli adeguamenti dei corsi erano stati
evidentemente già anticipati nelle ultime settimane. Nel
corso dell'ultimo mese l'EUR/USD ha registrato una forte
correzione da 1.25 a 1.15. Nello stesso periodo, i mercati
azionari sono nettamente aumentati, guidati dai nuovi livelli
massimi del DAX. Inoltre, in precedenza i rendimenti dei
titoli di stato sono ulteriormente diminuiti, mentre le aspettative
inflazionistiche a lungo termine hanno visibilmente
recuperato – ossia i rendimenti reali sono ulteriormente
diminuiti. Le aspettative inflazionistiche a cinque anni, osservate
attentamente dalla BCE, sono aumentate passando da
un livello inferiore all'1.5% all'1.7%.
In caso di mancato soddisfacimento delle aspettative, la BCE
avrebbe rischiato un forte calo sui mercati. Dall'altro lato, già
prima dell'effettiva attuazione degli acquisti di obbligazioni
dovrebbe aver ottenuto la maggior parte del desiderato
impulso positivo per l'economia dell'Eurozona. Soprattutto a
causa dell'indebolimento della valuta si ha un effetto positivo
sulle esportazioni. Assieme al crollo del prezzo del petrolio,
ciò significa un gradito programma congiunturale senza
che i budget dei governi nei paesi interessati dalla crisi del
debito scivolino di nuovo in rosso. Quasi inosservate, nel
frattempo anche le condizioni creditizie nella periferia
dell'Eurozona, a eccezione della Grecia, sono ulteriormente
migliorate di molto. L'attuale sondaggio della BCE tra le
banche, pubblicato questa settimana, ha mostrato soprattutto
in Italia un accesso facilitato per i crediti alle imprese,
mentre in Spagna è stato registrato un sensibile aumento
della domanda di credito. Con la contemporanea tendenza
ribassista delle condizioni di credito aumentano i segnali di
un'inversione di tendenza per il ciclo del credito.
Questi andamenti confermano la nostra opinione che i rendimenti
a lungo termine dopo l'effettivo inizio degli acquisti
dei titoli di stato da parte della BCE non debbano diminuire
ulteriormente. Anche nella seconda e terza serie del «Quantitative
Easing» (QE2 e QE3) della Fed questo non si era verificato.
Il miglioramento della fiducia congiunturale, il calo
della pressione sulle aspettative inflazionistiche a causa della
stabilizzazione del prezzo del petrolio e la normalizzazione
dei tassi che continua a delinearsi negli Stati Uniti segnalano
nel complesso una contenuta tendenza rialzista dei tassi a
lungo termine nominali nel corrente annoeffettuata dalle banche centrali nazionali che rispettivamente
si assumono anche la responsabilità. Ciò dovrebbe essere
soprattutto una concessione alla politica tedesca. Questa
limitazione non dovrebbe tuttavia limitare in linea di massima
l'effetto del programma. Anche se inizialmente il rischio
per i valori patrimoniali è a carico delle banche centrali dei
singoli stati, alla fine risponde l'intero sistema dell'euro per
gli impegni risultanti dagli acquisti, quindi per la nuova liquidità
della Banca centrale. Il volume degli acquisti viene suddiviso
tra i singoli paesi in base alla chiave del capitale proprio
BCE degli stati membri e si prendono in considerazione
titoli con una durata di 2-30 anni. La BCE si riserva il diritto
di decidere se acquistare anche titoli di stato greci.
Nel complesso, la decisione ha superato ancora le elevate
aspettative del mercato. Ciò ha ulteriormente spinto al rialzo
i mercati finanziari nell'Eurozona. Le reazioni non sono state
però euforiche. Infatti, gli adeguamenti dei corsi erano stati
evidentemente già anticipati nelle ultime settimane. Nel
corso dell'ultimo mese l'EUR/USD ha registrato una forte
correzione da 1.25 a 1.15. Nello stesso periodo, i mercati
azionari sono nettamente aumentati, guidati dai nuovi livelli
massimi del DAX. Inoltre, in precedenza i rendimenti dei
titoli di stato sono ulteriormente diminuiti, mentre le aspettative
inflazionistiche a lungo termine hanno visibilmente
recuperato – ossia i rendimenti reali sono ulteriormente
diminuiti. Le aspettative inflazionistiche a cinque anni, osservate
attentamente dalla BCE, sono aumentate passando da
un livello inferiore all'1.5% all'1.7%.
In caso di mancato soddisfacimento delle aspettative, la BCE
avrebbe rischiato un forte calo sui mercati. Dall'altro lato, già
prima dell'effettiva attuazione degli acquisti di obbligazioni
dovrebbe aver ottenuto la maggior parte del desiderato
impulso positivo per l'economia dell'Eurozona. Soprattutto a
causa dell'indebolimento della valuta si ha un effetto positivo
sulle esportazioni. Assieme al crollo del prezzo del petrolio,
ciò significa un gradito programma congiunturale senza
che i budget dei governi nei paesi interessati dalla crisi del
debito scivolino di nuovo in rosso. Quasi inosservate, nel
frattempo anche le condizioni creditizie nella periferia
dell'Eurozona, a eccezione della Grecia, sono ulteriormente
migliorate di molto. L'attuale sondaggio della BCE tra le
banche, pubblicato questa settimana, ha mostrato soprattutto
in Italia un accesso facilitato per i crediti alle imprese,
mentre in Spagna è stato registrato un sensibile aumento
della domanda di credito. Con la contemporanea tendenza
ribassista delle condizioni di credito aumentano i segnali di
un'inversione di tendenza per il ciclo del credito.
Questi andamenti confermano la nostra opinione che i rendimenti
a lungo termine dopo l'effettivo inizio degli acquisti
dei titoli di stato da parte della BCE non debbano diminuire
ulteriormente. Anche nella seconda e terza serie del «Quantitative
Easing» (QE2 e QE3) della Fed questo non si era verificato.
Il miglioramento della fiducia congiunturale, il calo
della pressione sulle aspettative inflazionistiche a causa della
stabilizzazione del prezzo del petrolio e la normalizzazione
dei tassi che continua a delinearsi negli Stati Uniti segnalano
nel complesso una contenuta tendenza rialzista dei tassi a
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