D.Daolio scrive
PREVISIONI PER L'INDICE SPMIB40
L'indice S&PMib40 si trova, mentre scriviamo, più o meno allo stesso livello in cui era venerdì scorso: questa apparente immobilità non rende tuttavia merito a quanto accaduto nel frattempo. Infatti, dopo avere stazionato sui minimi in area 35200, l'indice ha avuto uno spunto rialzista consistente, dopo la riunione della Fed di mercoledì scorso, come del resto tutti i principali indici di riferimento; alla euforia iniziale, però, è seguito, nelle sedute di ieri e di oggi, un certo scetticismo.
A nostro avviso la veemente reazione positiva, seguita alle parole di Bernanke, non è stata sufficiente, a livello tecnico, a generare un segnale di ripresa delle quotazioni azionarie, e i rischi di aggravamento della situazione del mercato, che abbiamo paventato nei commenti precedenti, sono sempre attuali.
La figura grafica che l'indice S&PMib, come molti altri indici, sta disegnando, e che ha le sembianze di un "testa e spalle" rialzista, a nostro avviso ha più probabilità di risolversi un una fase laterale di qualche settimana, tra 36500 e 35200, trasformandosi in un "triangolo", per continuare nella falsariga della impostazione grafica.
E questa figura generalmente indica elevata indecisione.
Dunque escludiamo che l'indice possa presto riguadagnare la via dei massimi, in area 38000/39000; ci sembra più probabile che l'incertezza, e quindi la fase laterale delle quotazioni, possa proseguire per una o due settimane, dopodichè riapparirà una tendenza più chiara, che al momento a nostro avviso ha buone possibilità di orientarsi ancora al ribasso.
A sostegno della nostra tesi c'è la situazione degli indicatori tecnici, che continua a manifestare un indebolimento della tendenza positiva di lungo periodo, e la nostra interpretazione delle statistiche relative al mercato delle opzioni.
VOLATILITA'
A quota 13% la volatilità statistica dell'indice spmib40 ha trovato supporto, e proprio nelle ultime sedute è tornata ad aumentare: oggi la troviamo a quota 15%.
I ns. indicatori hanno fornito recentemente un segnale rialzista sulla volatilità: confermiamo quindi la ns. view, secondo la quale questo indicatore è destinato ad aumentare, nei prossimi mesi. E' questo uno degli elementi tecnici che ci rende preoccupati sul futuro dell'indice SPMib nel medio periodo, in quanto l'aumento di volatilità nella maggior parte dei casi avviene in concomitanza con una correzione del sottostante.
I prezzi delle opzioni non sono molto variati rispetto alla scorsa settimana: il rimbalzo del dopo-fed ha sollevato leggermente le put, che hanno perso circa 1 punto percentuale in termini di volatilità implicita. Quest'ultima vale circa il 16% / 13% per le call agosto, rispettivamente at e out of the money; il 16% / 18% per le put. La skew si è ridotta, segnalando che per le prossime settimane gli operatori si aspettano scarsi movimenti dell'indice.
OPEN INTEREST
L'open interest totale è aumentato abbastanza rapidamente nella ultima settimana, senza tuttavia raggiungere i livelli dei mesi scorsi. Il differenziale però rimane sempre molto vicino allo zero.
I recenti minimi delle quotazioni non sono stati sfruttati per impostare nuove posizioni sulle put, indicando una buona dose di incertezza, da parte degli operatori, sulle possibilità che i minimi "tengano".
E' questo un secondo fattore che interpretiamo negativamente , per il futuro dell'indice . Analizzando l'open interest sulla prossima scadenza, agosto, osserviamo come le basi 34500 e 35000 , per le put, sono ancora quelle che cui è associato il numero maggiore di posizioni aperte, attualmente.
Anche per la scadenza appena trascorsa avevamo osservato la stessa situazione. Evidentemente l'area 35000 è considerata un livello molto importante di supporto, e l'analisi grafica dell'indice conferma questa ipotesi. Per le call, le 36500 e 37000 al momento raccolgono un discreto livello di o.i.
VOLUMI
I volumi sono aumentati decisamente nelle ultime sedute, probabilmente a causa delle sistemazioni che il violento rimbalzo di mercoledì ha costretto a fare sul mercato.
Gli scambi continuano a equidistribuirsi tra call e put, come testimonia il call/put ratio, che staziona nella parte mediana della fascia normale di oscillazione.
Su agosto le put 34500 e 35000 sono le più trattate, come era avvenuto anche per la scadenza di luglio. Ben scambiate anche le call 36500.