Ford: no al jet privato per Mulally, a Washington in auto
WASHINGTON (MF-DJ)--Le case automobilistiche stringono la cinghia, sperando di ottenere l'aiuto del Governo statunitense per affrontare l'attuale crisi finanziaria. Che sia tempo di tagli lo dimostra il fatto che il Ceo di Ford Motor, Alan Mulally, abbia deciso di recarsi a Washington in macchina piuttosto che con il jet dell'azienda, per presentare al Congresso il piano di riassetto attraverso prevede di far tornare la casa automobilistica alla redditivita'; una condizione necessaria per ricevere i fondi del Governo. Oltre a dimostrare di essere in grado di tornare a fare utili, le Big Three - Gm, Ford e Chrysler - dovranno anche cercare di riabilitare l'immagine del management, che e' stato accusato di aver sperperato anche nei periodi in cui il settore cominciava a passarsela male. In particolare, l'opinione pubblica non ha digerito che, per l'ultima audizione al Senato per chiedere gli aiuti statali, i tre amministratori delegati siano arrivati a Washington a bordo rispettivi jet aziendali. Nel corso della stessa audizione, il Ceo di Chrysler, Robert Nardelli, ha cominciato per primo manifestare l'intenzione di ridurre le spese, proponendo di tagliare il suo stipendio annuo alla cifra simbolica di 1 dollaro. Alla richiesta di un senatore se fossero disposti a fare lo stesso, i Ceo di Ford e Gm avevano risposto negativamente. Ma Mulally ha deciso comunque di dimostrare di aver intenzione di voler tagliare i costi e, come rende noto il suo portavoce, affrontera' un viaggio di 10 ore in macchina da Detroit a Washington per cercare di convincere il Congresso a salvare il gruppo dalla bancarotta.