Finanziaria: se fossero tassati tutti i ''tubi''... A cura di
JOURNAL - 16:47 - 13 Ottobre 2005
Se la vituperata “tassa sul tubo” venisse ripartita sulle reti elettriche e dell’energia di tutti gli operatori del settore, Terna accuserebbe nel prossimo triennio una decurtazione degli utili del 75% e Snam del 50%. Il taglio sarebbe pesante ma non così disastroso per Italgas (-25%). Tra le utility locali, le più colpite sarebbero Amga (-10%) ed Hera (-9%), meno dolorosi gli effetti per Edison (-6%) e per Enel (-6%).
In attesa di conoscere le decisioni del Consiglio dei ministri che oggi discuterà anche di questo tema, un analista ha provato a calcolare cosa potrebbe succedere al conto economico delle società quotate coinvolte. La simulazione prende per buone le ultime dichiarazioni del ministro dell’Economia Giulio Tremonti e di conseguenza ipotizza che l’obiettivo sia di raccogliere 2,5 miliardi di euro in tre anni e che gli asset sottoposti a imposizione siano le reti dell’energia, sia quelle di trasporto, sia quelle di distribuzione.
Terna si ritroverebbe a pagare l’anno prossimo e quello successivo 216 milioni di euro, 243 milioni nel 2008. Snam dovrebbe versare all’erario 235 milioni l’anno e a partire dal 2008 arriverebbe a 264 milioni di euro. Enel sarebbe chiamata a contribuire all’abbassamento del deficit di bilancio dell’Italia, inizialmente con 166 milioni di euro e successivamente con 187 milioni di euro: per l’ex monopolista elettrico l’erosione dell’utile sarebbe minore perché l’azienda ha altre aree di business al riparo dalle incursioni del Fisco.
Tra le ex-municipalizzate, le più colpite sono quelle presenti in forza nell’attività della distribuzione, sia del gas che dell’elettricità, come per esempio Hera, che dovrebbe versare 12,2 milioni di euro nel 2006-2007 e 13,7 milioni di euro nel 2008.
L’effetto sarebbe tremendo soprattutto per le due società del trasporto, Snam e Terna. La Borsa però, non ha penalizzato in modo severo i due titoli: dal 28 settembre a oggi Snam ha perso il 7% e Terna, che pure sarebbe di gran lunga la più colpita dal provvedimento, soltanto il 9%. Nello stesso periodo l’indice Stoxx delle utility europee è arretrato del 4%. Il confronto tra questi andamenti permette di dire che sul mercato prevale l’idea di un esito finale non troppo doloroso per le società.
“Riteniamo improbabile che la tassa possa essere applicata in questa formulazione: se lo fosse, prosciugherebbe del 100% gli utili attesi da Terna nel 2006 e renderebbe antieconomico l’investimento nelle società di trasmissione elettrica per il capitale privato”, scrivevano ieri gli analisti di Goldman Sachs in uno studio.
Se con questa manovra il governo potesse riuscire a far entrare soldi in cassa senza altri problemi da gestire se non le lamentele delle due società, la partita si potrebbe ritenere chiusa. Il problema, per il ministro dell’Economia Giulio Tremonti è la perdita di valore che questo provvedimento causa: una distruzione che si rivolge contro lo stesso Tesoro, intenzionato a cedere quote delle due società e ovviamente interessato a incassare il massimo possibile.
L’obiettivo politico del Tesoro, il far partecipare anche i cittadini contribuenti al banchetto dei maxi profitti generati nel corso degli anni da queste società, si scontra con altre ragioni di opportunità di bilancio ed è probabile che alla fine si possa arrivare a un compromesso: è stato lo stesso Tremonti a dare il via per primo alla marcia indietro quando ha detto che il governo presenterà alcuni emendamenti sul provvedimento in questione.
Anche se il ministro ha escluso la possibilità che le tasse possano essere trasferite nelle tariffe, alla fine, l’esito più probabile dovrebbe essere proprio questo. Le società, in via riservata, stanno tranquillizzando gli investitori ricordando che dall’Autorità hanno già avuto rassicurazioni su un ribaltamento degli effetti sugli utilizzatori della rete.
Snam e Terna hanno trovato oggi un alleato in Guglielmo Epifani. Il segretario della Cgil ha bocciato il provvedimento e ha aggiunto che secondo lui “la tassa sul tubo si scaricherà sui cittadini”.
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