TBOND BUND (VM 1984) 2012: la profezia dei Maya o la rinascita

Domani secondo me un rimbalzo se lo fa..... ok che vogliamo il QE3 ma non possiamo buttar via tutto il sentiment degli ultimi 4 mesi via così...


gooood morning bbbbanda

so I believe, GipaZ :)
una sgrollata all'albero sta bene, anche per far scordare i problemi US evidenziando quelli EU
ma buttare tutto il lavoro fatto .... non credo
ammenocchè non scappi di mano il gioco, ma anche questo per ora è improbabile

i volumi, come erano ?
 
Dici? se l'SP500 avesse perso il 16% starebbe a 1195 ora, il VIX sarebbe in cielo :D

Cmq come diceva il Gipone, il clima dall'altra parte dello stagno è rialzista, vorrei sperare che non ci si mettessero pure loro ora. Ho visto i tuoi target nell'altro thread... mi auguro che ti sbagli :)
...appunto...
come dice la canzone " la festa appena cominciata è già finitaaaaaaaaaaaaa " ??
possiamo sperarlo se il vix non sale ..
nell'altro thread non ci sono target, ho solo tirato due righe secondo l'AT classica
 
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chiamano il vix " l'indice della paura " :)
 

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gooood morning bbbbanda

so I believe, GipaZ :)
una sgrollata all'albero sta bene, anche per far scordare i problemi US evidenziando quelli EU
ma buttare tutto il lavoro fatto .... non credo
ammenocchè non scappi di mano il gioco, ma anche questo per ora è improbabile

i volumi, come erano ?

La chiusura sui minimi di Eu e Usa indica la volontà di proseguire la correzione ma prima un rimbalzo tecnico da dove catturare un po di cacciatori di dip ci stava e mi sembra in corso... :)
 
La chiusura sui minimi di Eu e Usa indica la volontà di proseguire la correzione ma prima un rimbalzo tecnico da dove catturare un po di cacciatori di dip ci stava e mi sembra in corso... :)

Tra parentesi sugli USA c'è questo che è uno scenario possibile vista la forza degli indici americcani...

AII_Weekend_AnalysisApril_7_12.htm_txt_SP500107Jan12.gif
 
La chiusura sui minimi di Eu e Usa indica la volontà di proseguire la correzione ma prima un rimbalzo tecnico da dove catturare un po di cacciatori di dip ci stava e mi sembra in corso... :)


a livello tattico
a livello strategico, 4/5 gg di discese
poi aggiustano prima della prossima asta ITA
imho ? giochetto su art18 in ITA e qualche cosa per spagna... nn saprei
 
Madrid in trincea annuncia nuovi tagli a istruzione e sanità

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Il Governo cerca risparmi aggiuntivi per 10 miliardi dopo la manovra da 27

Una nuova manovra straordinaria da 10 miliardi di euro è stata annunciata ieri dal Governo spagnolo guidato da Mariano Rajoy. Madrid intende definire nelle prossime due settimane i dettagli della riforma di sanità e istruzione con una riduzione strutturale della spesa che dovrebbe raggiungere i dieci miliardi di euro all’anno, a partire già dal 2012. Un taglio che dovrà trovare l’accordo delle diciassette regioni alle quali, nella ripartizione delle funzioni prevista dalla legge spagnola, sono affidati per intero i capitoli di spesa che riguardano ospedali e scuole. «Lo Stato - ha fatto sapere il Governo - si aspetta che i risparmi nella sanità e nell’educazione raggiungano i dieci miliardi di euro, ma si tratta di azioni che andranno intraprese con la partecipazione delle regioni. Senza il coinvolgimento delle regioni non potremmo ottenere questi risparmi». La Catalogna e l’andalusia, le uniche due regioni non controllate dal partito popolare di Rajoy, hanno già mostrato molte resistenze a effettuare i tagli. L’andalusia, in particolare, ancora amministrata dai socialisti dopo il voto di marzo, ha già detto di considerare «difficile una riduzione della spesa sanitaria senza creare un pregiudizio grave ai servizi essenziali offerti ai cittadini».
Quello annunciato ieri è il terzo intervento del Governo conservatore a meno di cinque mesi dall’insediamento dopo le elezioni di fine novembre
 
Sorpresa: noi i meno indebitati d’europa

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Il nostro Paese ha impegni impliciti e complessivi migliori di Germania e Francia

Sarebbe bello... Se l’italia fosse un paese poco indebitato, quanti problemi potremmo evitare! Sarebbe comunque necessario fare molte riforme, ma senza il peso di quell’enorme esposizione finanziaria, che ci rende poco credibili sui mercati.
L’ironia della sorte è che l’italia, pur non essendo certo virtuosa, è davvero il paese meno indebitato d’europa. Meno della Germania, meno della Finlandia, sempre pronte a darci lezioni. Molto meno della Francia, per non parlare degli altri paesi mediterranei in difficoltà; e anche della Gran Bretagna o, allargando gli orizzonti, gli Stati Uniti.
Non è uno scherzo, né un gioco. È proprio così. Non perché come si dice spesso, le famiglie italiane riequilibrano la situazione con la loro ricchezza (un’idea che inevitabilmente evoca lo scenario di nuove imposte patrimoniali). Si può dimostrare il primato italiano tenendo conto delle sole passività. Di tutte, però: di tutti gli impegni che lo stato ha preso con i cittadini.
Il debito trattato sui mercati, quello che ci dà mille grattacapi con lo spread dei suoi rendimenti, non è tutto, infatti. Ogni diritto riconosciuto dallo Stato, per esempio con le pensioni o la sanità, o l’assistenza agli anziani crea un "debito" verso i cittadini, sia pure implicito, entro certi limiti calcolabile. L’unica differenza con l’altro debito, quello esplicito, finanziario, è che il peso di questi impegni nascosti graverà tutto sulle prossime generazioni: un regalo - non molto gradito, c’è da scommetterci - dei padri ai figli, dei nonni ai nipoti.

La cosa in comune tra le due categorie di debito, invece, è che per rimborsare o pagare queste somme bisognerà in ultima istanza fare ricorso alle imposte. L’imperativo della crescita del Pil nominale - e quindi di un incremento bilanciato e stabile di Pil reale e inflazione – diventa quindi ancora più forte. Al punto che, nell’incertezza delle stime, il debito complessivo così calcolato è – oltre che una misura della sostenibilità fiscale del lungo termine dell’attuale legislazione - anche un termometro della necessità di riforme strutturali.
Tutte le analisi finora compiute sugli impegni impliciti - la cosiddetta contabilità generazionale, legata al nome di Laurence Kotlikoff dell’università di Boston - dicono la stessa cosa: l’italia, dal punto di vista del debito complessivo, è la migliore in assoluto tra i paesi ricchi. L’ultimo studio, realizzato (in tedesco) da Stefan Moog e Bernd Raffelhüschen e rilanciato e ampliato da un report di Andreas Rees di Unicredit Bank di Monaco di Baviera, mostra che il nostro paese ha impegni impliciti pari al 28% del Pil e complessivi (tenuto conto di quelli ufficiali, finanziari) del 146% del Pil, contro il 193% della Germania, il 338% della Francia e il 549% della Spagna. Grecia e Irlanda superano il 1000% (rispettivamente 1017% e 1497%) mentre il piccolo Lussemburgo, con il suo minidebito finanziario pari al 19% del Pil, a causa anche delle sue dimensioni, è gravato da un peso complessivo che arriva al 1.115% del Pil.
 
Sorpresa: noi i meno indebitati d’europa

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Il nostro Paese ha impegni impliciti e complessivi migliori di Germania e Francia

Sarebbe bello... Se l’italia fosse un paese poco indebitato, quanti problemi potremmo evitare! Sarebbe comunque necessario fare molte riforme, ma senza il peso di quell’enorme esposizione finanziaria, che ci rende poco credibili sui mercati.
L’ironia della sorte è che l’italia, pur non essendo certo virtuosa, è davvero il paese meno indebitato d’europa. Meno della Germania, meno della Finlandia, sempre pronte a darci lezioni. Molto meno della Francia, per non parlare degli altri paesi mediterranei in difficoltà; e anche della Gran Bretagna o, allargando gli orizzonti, gli Stati Uniti.
Non è uno scherzo, né un gioco. È proprio così. Non perché come si dice spesso, le famiglie italiane riequilibrano la situazione con la loro ricchezza (un’idea che inevitabilmente evoca lo scenario di nuove imposte patrimoniali). Si può dimostrare il primato italiano tenendo conto delle sole passività. Di tutte, però: di tutti gli impegni che lo stato ha preso con i cittadini.
Il debito trattato sui mercati, quello che ci dà mille grattacapi con lo spread dei suoi rendimenti, non è tutto, infatti. Ogni diritto riconosciuto dallo Stato, per esempio con le pensioni o la sanità, o l’assistenza agli anziani crea un "debito" verso i cittadini, sia pure implicito, entro certi limiti calcolabile. L’unica differenza con l’altro debito, quello esplicito, finanziario, è che il peso di questi impegni nascosti graverà tutto sulle prossime generazioni: un regalo - non molto gradito, c’è da scommetterci - dei padri ai figli, dei nonni ai nipoti.

La cosa in comune tra le due categorie di debito, invece, è che per rimborsare o pagare queste somme bisognerà in ultima istanza fare ricorso alle imposte. L’imperativo della crescita del Pil nominale - e quindi di un incremento bilanciato e stabile di Pil reale e inflazione – diventa quindi ancora più forte. Al punto che, nell’incertezza delle stime, il debito complessivo così calcolato è – oltre che una misura della sostenibilità fiscale del lungo termine dell’attuale legislazione - anche un termometro della necessità di riforme strutturali.
Tutte le analisi finora compiute sugli impegni impliciti - la cosiddetta contabilità generazionale, legata al nome di Laurence Kotlikoff dell’università di Boston - dicono la stessa cosa: l’italia, dal punto di vista del debito complessivo, è la migliore in assoluto tra i paesi ricchi. L’ultimo studio, realizzato (in tedesco) da Stefan Moog e Bernd Raffelhüschen e rilanciato e ampliato da un report di Andreas Rees di Unicredit Bank di Monaco di Baviera, mostra che il nostro paese ha impegni impliciti pari al 28% del Pil e complessivi (tenuto conto di quelli ufficiali, finanziari) del 146% del Pil, contro il 193% della Germania, il 338% della Francia e il 549% della Spagna. Grecia e Irlanda superano il 1000% (rispettivamente 1017% e 1497%) mentre il piccolo Lussemburgo, con il suo minidebito finanziario pari al 19% del Pil, a causa anche delle sue dimensioni, è gravato da un peso complessivo che arriva al 1.115% del Pil.

ieri su finanza e mercati un bell'articolo sui debiti pubblici taroccati, bello non per i dati in quanto erano esagerati, mettevano dentro anche le posizioni presso la BCE e gli sbilanci del Target2, una roba da estremisti austriaci, ma sulla Germania riportava la sua posizione verso KFW a cui lo stato tedesco ha prestato garanzie per 588 miliardi di euro... con quelle dentro al deficit sarebbero al 10% di deficit/Pil.


Ce non ho fatto ancora poi il modulop che mi hai mandato.. un giorno ti chiamo...
 

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