TBOND BUND (VM 1984) 2012: la profezia dei Maya o la rinascita (3 lettori)

aross

Nuovo forumer
Grazie per aver postato questo link. Articolo molto interessante. Mi ha impressionato la velecità di crescita che andremo ad affrontare (Apple, Google, Facebook ect)..
Saluti

Andrea

Ieri sono inciampato su sta presentazione veramente interessante (dico ciò nonostante l'autore mi stia sulle balle).

When The Consoles Die, What Comes Next?

Per tutta la durata c'avevo sta vocina nella testa che mi ripeteva "i profitti insostenibili di Apple". Una parte di quelli sono già stati drenati dalle tasche dei vecchi big, ma se l'ipotesi sul ciclo innovativo dovesse materializzarsi, mi chiedo se sarebbero poi tanto insostenibili.

Tutto ciò fa ben rima coi rumor che girano riguardo la prossima generazione di console di Sony e MS realizzate su architettura PC (i dati finanziari sulle piattaforme esistente sono abb. impressionanti), Intel e AMD ringraziano.
 

f4f

翠鸟科
Nell’esame intermarket il futuro della correzione


Dal T-bond alle commodity gli indicatori da tenere sotto controllo Gli Usa hanno un ruolo centrale per individuare le tendenze

Per capire se il ciclo economico rischia di andare incontro a una fase di rallentamento oppure se questi timori sono esagerati è possibile chiamare in causa l'analisi intermarket. Questo approccio studia le correlazioni tra quattro classi di attività: azioni, bond, commodity e valute.





sole24ore, oggi




GIPAZ !! tuttobbene? nn ti ho sentito nel uikkèn e non c'è papuozzo .... :help:
 

f4f

翠鸟科
Rating UE, progetto a rischio

Troppe difficoltà nel reperire 300 milioni di euro per l'agenzia
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Si allontana l'agenzia di rating UE (foto Keystone)
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BERLINO - La "risposta europea" a Standard & Poor's, Moody's e Fitch potrebbe farsi attendere ancora per un po'. Il Financial Times Deutschland, infatti, rivela che la società di consulenza Roland Berger non sarebbe più nelle condizioni di riuscire a raccogliere i 300 milioni di euro necessari per lanciare una agenzia di rating "made in Ue". Agenzia pensata fin dall'inizio come una "fondazione", così da evitare, secondo Berger e il socio Marcus Krall, il rischio di valutazioni eccessivamente positive e scongiurare così un possibile "inquinamento" del mercato finanziario con informazioni alterate e/o interessate.
I grandi istituti di credito francesi e tedeschi, possibili investitori consultati dalla società di Berger, avrebbero dimostrato troppo scarso interesse, così come i rappresentanti degli industriali tedeschi, nonostante il governo di Berlino abbia sempre ritenuto molto utile un'agenzia di rating europea e abbia espresso rammarico per il possibile fallimento del progetto. "Di fatto" - ha ribadito Martin Kotthaus, portavoce del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble - "il presupposto di un'agenzia europea è che si tratti di un organo privato". Il portavoce ha poi detto di aver appreso delle difficoltà di realizzazione del progetto solo attraverso la stampa.
 

f4f

翠鸟科
Cina dice sì a yuan più flessibile

Gli Stati Uniti plaudono - "Una misura importante" ha commentato Lagarde
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(foto Keystone)
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NEW YORK - La Cina consente allo yuan di oscillare maggiormente rispetto al dollaro: a partire da lunedì prossimo, la valuta cinese potrà oscillare rispetto al biglietto verde dell'1% al di sopra o al di sotto del tasso di cambio quotidiano, rispetto allo 0,5% finora in vigore dal maggio 2007. La decisione segue la frenata dell'economia cinese, cresciuta solo dell'8,1%, ai minimi dal 2009, e lo slittamento annunciato dal Tesoro americano del rapporto semestrale sulle politiche valutarie dei principali partner commerciali, che sarebbe dovuto essere pubblicato il 15 aprile. Il Dipartimento guidato da Timothy Geithner spesso posticipa la pubblicazione del rapporto, un documento molto delicato nel quale alcuni membri del Congresso vorrebbe fosse scritto che la Cina è un manipolatore di valute. Nell'ultima occasione il rapporto doveva essere presentato il 15 ottobre ed è poi stato pubblicato il 27 dicembre.
I timori sull'economia cinese hanno alimentato la volatilità dello yuan negli ultimi mesi: dall'inizio dell'anno il remninbi è il calo dello 0,14% rispetto al dollaro. L'annuncio di una maggiore flessibilità dello yuan era atteso dagli analisti. «Mostra che le autorità ritengono che lo yuna abbia raggiunto un livello di equilibrio» affermano alcuni osservatori.
Alla decisione di Pechino plaudono gli Stati Uniti. La Cina ha compiuto progressi nella riforma delle politiche valutarie, afferma un rappresentante dell'amministrazione Obama avvertendo però che gli Stati Uniti vogliono vedere di più. Il direttore del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), Christine Lagarde, ritiene la decisione cinese «una misura importante».
 

f4f

翠鸟科
Sarkozy: «La Bce dovrà fare di più per la crescita»


In campagna elettorale posizione analoga a quella del socialista Hollande

A cinque giorni dal primo turno dell’elezione presidenziale (domenica 22 aprile), Nicolas Sarkozy, del quale i sondaggi continuano a prevedere una secca sconfitta, gioca le sue ultime carte. Anche a costo di sembrare contraddittorio, di creare confusione nel suo stesso campo politico e di incrinare l’asse con l’alleato tedesco. Nel discorso di domenica in Place de la Concorde, davanti a decine di migliaia di simpatizzanti, il presidente uscente ha chiamato in causa la Bce. E il ruolo che la banca centrale potrebbe, dovrebbe giocare per sostenere la crescita e aiutare l’europa a uscire dalla crisi.
«Apriremo il dibattito - ha detto Sarkozy - anche sul ruolo della Bce nel sostegno alla crescita. Non ci devono essere argomenti tabù, temi vietati. Se non ci sarà un sostegno della Bce non avremo abbastanza crescita. L’europa deve diminuire i suoi livelli di debito, non ha scelta. Ma non ha scelta neppure tra deflazione e crescita. Se opta per la deflazione scomparirà. Dobbiamo ricordarci di quello che è successo negli anni 30». E ha sottolineato «i limiti delle regole che il Trattato di Maastricht ha fissato» sulla missione della Bce.
Il cui «compito principale» è di «garantire la stabilità dei prezzi nella zona euro», con l’obiettivo di un’inflazione al di sotto ma vicina al 2 per cento. Trattato che vieta inoltre alla Bce, e alle banche centrali nazionali, l’acquisto diretto di debito pubblico. Per evitare appunto la creazione indiretta di inflazione.

Un intervento, quello di Sarkozy, che ha stupito per almeno due motivi: perché «un riorientamento del ruolo della Bce a sostegno della crescita e dell’occupazione» è un cavallo di battaglia dell’avversario socialista François Hollande (al punto 11 del suo programma); e perché lo scorso 24 novembre, al summit trilaterale di Strasburgo (con Angela Merkel e il capo del Governo italiano Mario Monti), il presidente francese e la cancelliera tedesca si impegnarono a non parlare più, almeno pubblicamente, della Bce. Per non alimentare timori di un attacco della politica alla sua autonomia.
Gelida la reazione di Berlino: «Il Governo tedesco - ha detto il portavoce Steffen Seibert - ha la profonda convinzione che la Bce debba esercitare il proprio mandato in maniera totalmente indipendente. E questa convinzione è nota a Parigi».
Che la Francia abbia una posizione diversa dalla Germania sui rapporti tra Governi e Bce è cosa nota e da sempre oggetto di confronto tra i due Paesi. Ma in questi ultimi mesi era sembrato che la Francia si fosse definitivamente inclinata alla linea tedesca.
La campagna elettorale, le difficoltà di Sarkozy e forse anche le nuove tensioni sul mercato (lo spread tra decennali francesi e tedeschi è risalito a quota 130 punti, in larga parte a causa del calo dei tassi sui bund) hanno cambiato lo scenario e rilanciato il malumore di Parigi. Che vorrebbe dalla Bce iniziative finalizzate a ottenere un tasso di cambio più favorevole all’euro, per agevolare le esportazioni, e una ripresa degli acquisti di titoli sovrani sul mercato secondario. Cullando l’idea di una futura revisione del Trattato per trasformare l’istituto di Francoforte in un prestatore di ultima istanza, sull’esempio della Fed americana e della Banca d’inghilterra. Ovviamente sarcastica la reazione di Hollande, che in una dichiarazione al Financial Times ha criticato la Bce per non essere intervenuta massicciamente a sostegno della Grecia.
 

gipa69

collegio dei patafisici
Nell’esame intermarket il futuro della correzione


Dal T-bond alle commodity gli indicatori da tenere sotto controllo Gli Usa hanno un ruolo centrale per individuare le tendenze

Per capire se il ciclo economico rischia di andare incontro a una fase di rallentamento oppure se questi timori sono esagerati è possibile chiamare in causa l'analisi intermarket. Questo approccio studia le correlazioni tra quattro classi di attività: azioni, bond, commodity e valute.





sole24ore, oggi




GIPAZ !! tuttobbene? nn ti ho sentito nel uikkèn e non c'è papuozzo .... :help:

Tutto bene ma mi son preso una pausa... per le elezioni francesi i sondaggi della settimana scorsa indicavano che Hollande distanziava nuovamente Sarko.. e da li l'inversione di rotta dello stesso..
 

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