Vedi la differenza tra me e l'altro analista con cui mi stai confrontando..
lui ora ha capito che siamo in una estensione del rialzo ciclico che è partito dal 2009, io che avevo come target di spoore massimo di questa fase di recupero 1350/1400 quindi più o meno come lui in realtà già a giugno avevo capito che avrebbero sovraesteso graze agli interventi delle banche centrali.
Il nostro indice era intorno ai 13000 e lo spoore intorno ai 1320.. è vero prima hanno corretto ma con una minor e poi sono andati come da me previsto.
Ho paura che abbiano ancora spazio perchè l'economia è meno peggio dei PMi e similia (tra parentesi il PMI manifatturiero francese era devastato) per cui quando se ne renderà cnto usera la liquidita parcheggiata ma a questo punto la prossima gamba bear potrebbe essre di nuovo pesante contro le mie attese di scenario che erano legati ai precedenti recuperi post bolla. ma
anche stavolta unaltra bolla è stata gonfiata.. quella obbligazionaria tripla A.
? mica ti confronto .... anzi sai bene da che parte sono schierato
se non sono stato solerte, è per la ristrutturazione
nù te diigu
scenario interessante ( son queste le cose da barometro
)
ci aggiungo i miei deliri
che sono politici: se Draghi stesso a settembre dice che la partita è tornata alla politica, io vedo:
elezioni US
elezioni ITA
elezioni GER
lo scenario non potrà tornare stabilmente al bello finchè i tre cicloni non saranno passati e le piogge non abbiano di nuovo fatto germogliare l'arido terreno dell'economia reale o almeno tranquillizzato gli investitori che la tempesta è passata
ot (ot ??? )
Economie dei due Paesi a confronto
interrogativo apparentemente scontato: «uk e Italia: condividiamo lo stesso futuro?». La risposta è: probabilmente no. Né serve scorrere il brillante parallelo di J
ohn Peet, Europe editor dell’Economist, su successi e fallimenti dei due Paesi nel corso dei due decenni "
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La crisi dell’euro indica un destino di integrazione politico-economica crescente per le capitali che condividono la moneta e per converso un futuro in relativa solitudine per la Gran Bretagna.
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e. Sullo sfondo c’è, però, il tema bilaterale dominato da un dubbio. L’equivoco britannico sulla sua condizione in Europa è, per via della crisi dell’euro, al passaggio finale, oppure siamo dinnanzi a una tappa della lenta evoluzione di Londra verso dinamiche di maggiore integrazione? La seconda ipotesi è lontana, ma nulla nella fluidità di questi mesi si può più escludere.
La lettura comparata di Italia e Gran Bretagna dal 1993 (primo Convegno di Pontignano) al 2012, ovvero al ventesimo appuntamento, mostra un’immagine che premia Londra su Roma.
Il Pil pro capite a parità di potere d’acquisto della Gran Bretagna, nel ventennio, è passato dall’essere inferiore ad essere superare alla media Ue. L’Italia è invece scivolata sotto la media. E questo perché
solamente in cinque degli ultimi vent’anni il Regno Unito è cresciuto meno della media Ue mentre l’Italia è cresciuta più della media Ue una sola volta, nel 1995, performance peggiore di qualsiasi Paese sviluppato.
«L’economia italiana – nota John Peet – sembra intrappolata da un
meccanismo perverso: quando le economie Ue si espandono, cresce meno, quando le altre economie si contraggono si contrae di più. E questo farà sì che nel 2012 il Pil sarà probabilmente inferiore a quello di dieci anni fa, unico caso i fra Paesi ricchi». Eppure secondo Peet si può dire che «
nonostante le preoccupazioni dei mercati per il debito, la finanza pubblica italiana è più sana di quanto non lo sia nella maggiore parte dei Paesi dell’eurozona e molto più sana di quella britannica». Il deficit inglese, lo ricordiamo è più elevato di quello spagnolo, il debito pubblico sale rapidamente in un quadro di esposizione privata che è al 210% del Pil «contro – nota Peet – il 125% italiano».
Roma torna ad
arretrare sulla disoccupazione giovanile (30% in Italia contro il 20% di Londra), guadagna posizioni nel contesto sociale globale (l’aspettativa di vita britannica è inferiore, criminalità, alcolismo, tossicodipendenza più elevati), ma entrambi sono pari verso il fondo della classifica della R&S. Uniti, ora sì, da un incerto destino.
ventennio ....