buona giornata ancora caro f4f
molto importante e da tenere presente quello che hai postato
e' la decisione piu' importante e delicata che l'italia si trova a prendere ed e' indubitabile che se velocemente riesce a snellire le spese dello stato ed entrare in un circuito virtuoso a quel punto l'euro non ci pesera'
perfettamente !!
l'euro è stato un investimento:
quindi un costo entrarci nel 1992, ma anche una opportunità di tassi nbassi per 20 anni ... e chi è indebitato fortemente beneficia dei bassi tassi
noi paghiamo 20 anni di incapacità politiche, di 'tutto va bene i ristoranti sono pieni' e ccecc
non è l'euro ad essere la causa ma semmai sintomo ed effetto: non è la febbre che va curata, ma la polmonite
purtroppo i catastrofici politici di questi 20 anni ( dx con le mancate riforme liberali, sx con sfruttamento di rendita di posizione economivo-politica)
sono ancora lì
meglio la merkel a dalema+berlusko?
il vertice è marcio
Ligresti: «Chiamai Berlusconi e dissi che Cancellieri voleva rimanere a Parma». Il ministro: «Dichiarazioni surreali»
saranno surreali, ma le telefonate sono confermate
in una nazione meno incivile, il ministro si sarebbe dimessa IMMEDIATAMENTE per poi dimostrare la sua (auspicabile) estaneità ed innocenza
a titlo di paragone : 1988
SVIZZERA, LA DONNA MINISTRO TRAVOLTA DAL MARITO FACCENDIERE
BERNA Anche il paese al di sopra di ogni sospetto ha ora il suo scandalo politico. Elizabeth Kopp, cinquantaquattrenne titolare del ministero di Giustizia e Polizia, prima donna svizzera ad essere entrata nel governo, h
a dato le sue dimissioni. Dopo le rivelazioni di
venerdì scorso del quotidiano di Losanna Le Matin di aver passato notizie coperte da segreto d' ufficio al marito Hans Kopp, il chiacchierato avvocato coinvolto nell' affare del riciclaggio di narcodollari, la posizione di Elizabeth Kopp si era fatta insostenibile. In un sondaggio-blitz fatto dal giornale Sonntagsblick quattro svizzeri su cinque hanno dichiarato domenica di non nutrire più fiducia nel ministro della Giustizia, di non ritenerlo più al di sopra di ogni sospetto. Praticamente tutta la stampa svizzera si è distanziata dalla Kopp chiedendo senza mezzi termini le sue dimissioni.
una settimana per le dimissioni ...
e venne assolta .... anni dopo, nel 1990
ASSOLTO L' EX MINISTRO
LOSANNA Assolta, dopo essere stata alla sbarra per cinque giorni. Un' assoluzione con molte ombre, però, quella di Elisabeth Kopp, l' ex ministro svizzero della Giustizia. Il tribunale penale della Corte Federale di Losanna, infatti, le ha imposto di pagare i quattro decimi delle spese processuali, diritto che di solito non si esercita nelle sentenze di assoluzione piena. Si è preferito agire in maniera soffice, non condannando la signora Kopp. Forse è mancato il coraggio politico, perché, non dobbiamo dimenticarlo, in Svizzera la Corte Federale è espressione giuridica delle forze di governo e delle comunità linguistiche. O forse, sotto il profilo squisitamente giuridico, non si poteva provarne la colpevolezza piena. Lo stesso pm, il procuratore pubblico straordinario di Friburgo, Josef Daniel Piller, si era limitato a chiedere 8 mila franchi di multa, sei milioni di lire. Così, ieri, nel primo pomeriggio, Elisabeth Kopp ha ridisceso per l' ultima volta i ventun gradini della vergogna, quelli che nei giorni scorsi era stata costretta a salire, per entrare in tribunale passando dall' ingresso principale del grigio e triste palazzo della Corte Federale. Fuori, qualcuno l' ha applaudita, e c' è chi le ha offerto dei fiori. Col marito, la figlia Brigitte, il genero, si è lasciata fotografare per l' ennesima volta, prima di montare a bordo della sua Mercedes familiare e sparire diretta verso Zomikon, il sobborgo dei miliardari di Zurigo. Dentro, nell' aula del tribunale illuminata fiocamente da un grosso lampadario, col pubblico diviso in due tribunette laterali, separate da vetrate insonorizzate, Elisabeth Kopp aveva assistito impassibile alle ultime fasi processuali, e alla lettura della sentenza. Assoluzione piena per Renate Scwob, la giurista che stava preparando l' articolo di legge sul riciclaggio di denaro sporco e che venne interpellata dal poliziotto Jacques André Kaeslin, il Serpico alla caccia dei narcotrafficanti e dei loro complici in doppiopetto. Lei non commise nessun reato parlando dell' inchiesta e mostrando il rapporto di Kaeslin alla segretaria personale del ministro, Katharine Schoop. Per cui il tribunale le ricnosceva addirittura venticinquemila franchi di risarcimento. Quanto alla Schopp, è vero, aveva commesso l' infrazione, ma in buona fede e in circostanze che rendono il reato di violazione del segreto d' ufficio non punibile. A lei, invece, all' ex ministro, assoluzione. Con qualche dubbio. Già: i cinque giudici della Corte Federale di Losanna, la massima istanza di ricorso della Confederazione elvetica, riconoscevano che l' ex ministro della Giustizia svizzera aveva telefonato al marito, l' avvocato d' affari Hans per avvertirlo che su una società da lui amministrata si stava indagando per riciclaggio di narcodollari. Si trattava davvero di violazione del segreto d' ufficio, tanto più grave perché a commetterla era proprio la massima responsabile delle legge in Svizzera? Non siamo riusciti a provarlo, spiegava lo stesso presidente della Corte, il socialista Albert Allemanna: ci è stato impossibile dimostrare che la Kopp conoscesse la fonte delle informazioni trasmesse al marito.
capiti ci siamo ??