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Sharnin 2

Forumer storico
Investimenti sbagliati cinesi (riassunto)

Le persone che lavorano al South China mall di Dongguan, una città afosa e piena di fabbriche, hanno l’onore di passare le loro giornate nel più grande centro commerciale del mondo. In teoria è un posto fantastico: un colosso dello shopping e del divertimento grande più di due milioni di metri quadrati. Si trova nel delta meridionale del fiume delle Perle, la regione più ricca del paese più popoloso del mondo e con l’economia in più rapida crescita. South China mall, che ha aperto in pompa magna nel 2005, non è solo il centro commerciale più grande del mondo: con meno di una decina di negozi disseminati in uno spazio progettato per ospitarne 1.500 è anche il più vuoto. E’ un insieme decrepito e polveroso di edifici dall’intonaco scrostato, pieno di lampadine fulminate e manichini rotti. “Avevano deciso di essere i più grandi e speravano che questo fosse un fattore di attrazione”, spiega David Hand, un analista della Jones Lang LaSalle di Pechino, società che ha seguito il progetto. “Ma non ha funzionato”.

Il centro è nato già distrutto, come se i suoi progettisti avessero creato volutamente un’attrazione per le persone che amano gli edifici abbandonati e fatiscenti. E’ uno spettacolare fallimento immobiliare, ma anche – come ho potuto vedere a maggio, quando ci ho trascorso due giorni – un bel monumento ai grandi sogni che la Cina è capace di ispirare. Una parte del centro commerciale, dove i corridoi per i pedoni sono tutti all’aperto, non è mai stata finita. Gli edifici hanno facciate con decorazioni sontuose e in gran parte ispirate all’Europa, ma gli interni sono solo dei gusci pieni di malta, scale senza corrimano, sacchi di piastrelle e cemento.

La vera causa di questo colossale fallimento è ancora argomento di discussioni. Dick Groves, un consulente di Hong Kong, attribuisce tutto alla mancanza di esperienza nell’attività di locazione e alla scarsa disciplina del sistema finanziario. “Quando si possono ottenere dei finanziamenti senza dover convincere qualcuno della fattibilità del progetto e senza mostrare dei contratti di locazione, è facile mettersi nei guai”, spiega. “In Cina molti immobiliaristi sono finiti in quella che io chiamo la lega dei cowboy”, racconta DeSwart cercando di spiegare come mai a qualcuno è venuta in mente l’idea di costruire questo centro. “Gente che di punto in bianco fa un sacco di soldi e progetta una struttura grandiosa senza pensarci troppo”. Attualmente meno del 10 per cento dei cinesi ha un reddito da classe media. Secondo i calcoli di Kevin Jiang, ricercatore del Mall China information center, negli ultimi cinque anni in Cina sono stati costruiti circa 500 centri commerciali. Tutti in attesa di questa mega-classe media, insieme a molti altri progetti immobiliari “visionari”. Come l’ecocittà da 500mila abitanti che sorgerà a nord di Shanghai, il quartiere di cento ville lussuose nel Deserto Ordos nella Mongolia interna o il parco dei divertimenti che riprodurrà l’antico Palazzo d’estate imperiale, distrutto dalle truppe britanniche e francesi nell’ottocento. Gli immobiliaristi cinesi, come i dipendenti annoiati del South China mall, stanno ancora aspettando. Un giorno questa nuova classe media si materializzerà e riempirà gli spazi vuoti. I centri commerciali traboccheranno di clienti e il paese occuperà il posto che gli spetta tra le grandi potenze consumatrici del mondo. Ma fino ad allora... Xia Qunyan resterà seduta davanti al suo negozio chiedendosi come passare il tempo.


Le "mie fonti" :
-Quanto costano gli affitti in questi mostri commerciali. In centro a shanghai arriviamo anche ai 5 euro al mq al giorno, che occhio e croce equivale a 15000 euro per 100 mq. Che devi vendere per coprire le spese? Oro?

-Se in centro a Shanghai arriviamo anche oltre i 5 euro al mq al giorno, in periferia siamo attorno ai 4 euro . Purtroppo il business medio o basso in Cina, stimolato cecamente da un istintiva avidita' di denaro, e' rappresentato da una miriade di investitori che penetrando il "buio" pensano ottimisticamente di uscirne arricchiti, fermo restando poi scoprire lo "strapiombo" mortale allo spuntare "dell'alba" . Negozi che sorgono uno appiccicato all'altro senza una logica di marketing, senza un minimo "controllo" e regolamentazione da parte delle autorita', cosi, alla "buona" .
 

gastronomo

Forumer storico
sullo stox mè toccato legarmi le mani...erano alttriii 120-130 pulliti ma domani si compra mejo mi sa :D

Dan, puoi aggiornare il grafo sul dow? O lo short esiste ancora, o se non esiste stanno vendendo in perdita alla "si salvi chi può"...per me son tutti matti, a partire dai politicians
 

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