Telecom Italia (TIT) Telecom Italia: Un titolo ..que habla espanol ?

buona lettura :clap: un articolo di questa estate x riassumere un po' di finanza italiana :eeh:

commento : il tramonto dei capitalisti senza capitali :-o

Alberto Nagel, rottamatore delle grandi dinastie per garantire un futuro a Mediobanca
L'amministratore delegato della banca ha iniziato a sciogliere la ragnatela che lega le grandi famiglie italiane: Agnelli, Pirelli, Ligresti. Rivoluzionando silenziosamente il capitalismo italiano, come gli impone la scuola di Enrico Cuccia. Ma non è detto che ce la farà

di Giorgio Meletti | 17 agosto 2013

I tifosi di Alberto Nagel, 48enne amministratore delegato di Mediobanca, dicono che, silenziosamente come gli impone la scuola di Enrico Cuccia, stia rivoluzionando il capitalismo italiano. Gli scettici ricordano il cinico adagio di Mario Missiroli, direttore del Corriere della Sera negli anni 50, secondo cui in Italia nessuna rivoluzione è possibile perché “ci conosciamo tutti”. Siccome stiamo parlando del cosiddetto capitalismo di relazione, la diagnosi appare attualissima e azzeccata. E spinge i suddetti scettici a vaticinare per Nagel un possibile siluramento da parte degli sgretolati capitalisti senza capitali che comandano su Mediobanca.

Gli ottimisti, si fa per dire, obiettano che quella stanca oligarchia non abbia più la forza di cacciare nessuno. E così aprono la strada al dubbio più sensato: forse il piano di Nagel – riportare Mediobanca alla sua vocazione naturale di banca – è solo la presa d’atto che quel modello è fallito. Nagel quindi non sarebbe tanto un “rottamatore”, quanto un curatore fallimentare. E nella sua “rivoluzione” l’unica cosa certa sarebbe l’implicita autocritica.

Breve riassunto storico
Cuccia fonda la Mediobanca nel 1946 da una costola della Banca Commerciale. All’Italia serve una banca di medio credito che finanzi la ricostruzione dell’industria. Negli stessi mesi un altro padre della patria, Stefano Siglienti, fonda l’Imi che farà proprio la banca di medio credito. Mediobanca, invece, usa i capitali provenienti dalle sue tre banche azioniste (Comit, Credit e Banco di Roma, tutte e tre Iri, cioè pubbliche) per puntellare il potere di dinastie tanto avide quanto aliene da investire i propri capitali: Agnelli, Pirelli, Orlando, Pesenti, Ligresti. Il capolavoro di Cuccia è stato, nel 1986, la privatizzazione di Mediobanca: dopo 40 anni di gestione di una banca di Stato come se fosse di privati, il vecchio banchiere la sfila all’Iri per consegnarla direttamente a quelle dinastie.

Il presepio che Nagel si è trovato a gestire esattamente dieci anni fa, quando non ancora quarantenne ha ereditato la guida operativa dal delfino di Cuccia, Vincenzo Maranghi, vedeva Mediobanca azionista dei propri azionisti più noti, ognuno a puntello dell’altro tramite i mitici patti di sindacato, illegali in tutto il mondo fuorché in Italia.

Nel giugno scorso l’ad ha presentato un piano industriale per il triennio 2014-2016 talmente choccante che il giorno dopo il titolo ha perso in Borsa il 9 per cento. A forza di presidiare gli assetti di potere delle grandi aziende, la banca milanese ha perso miliardi di euro con i cosiddetti “pacchetti strategici” di azioni. Un esempio per tutti è Telco, la multiproprietà con Intesa Sanpaolo, Unicredit e Telefonica che ha rilevato il controllo di Telecom Italia dalla Pirelli di Marco Tronchetti Provera comprando nel 2007 a 2,8 euro l’una azioni che oggi valgono mezzo euro. Nagel – da tempo in guerra contro il numero uno di Telecom Franco Bernabè, che ritiene inadatto al compito – ha deciso di vendere tutto. Un terremoto ad ampio raggio. Basti pensare che oggi Mediobanca vale in Borsa 4 miliardi, ma il suo 13 per cento delle Generali, che ne fa l’azionista di controllo della prima compagnia assicurativa d’Italia, vale da solo 3 miliardi.

Qual è la vera tragedia
I 32 azionisti del patto di sindacato di Mediobanca stando nel “salotto”, fino ad oggi potevano influire anche sugli affari di Generali, di Telecom e di Rcs-Corriere della Sera, dove peraltro la banca fa parte di un patto di sindacato di 17 membri. Adesso cade tutto. Alle litigiose (e interessate) gestioni condominiali Nagel vuole sostituire una normale logica di mercato. Dopo aver fatto fuori Cesare Geronzi dalla presidenza delle Generali, Mediobanca ha silurato anche l’amministratore delegato Giovanni Perissinotto, espressione del vecchio mondo, per sostituirlo con Mario Greco. E Greco ha subito detto basta ai furbetti del capitale, dando come primo segnale, anche lui, l’uscita da Rcs.

Dalle partecipazioni incrociate ai risultati economici, dall’obiettivo del potere per il potere allo sviluppo delle aziende. Il nuovo credo di Nagel, propugnato con una tale timidezza da insospettire gli scettici, ha messo in allarme i tradizionalisti. John Elkann, per esempio, dopo aver aumentato al 20 per cento la quota Fiat in Rcs, non vuole che Nagel sciolga il patto di sindacato e lo tempesta di visite e telefonate per predicare la “coesione” dell’azionariato. “Come gli ha insegnato il nonno, vuole continuare a comandare con i soldi degli altri, e dire che è il più giovane”, sussurrano negli ovattati corridoi di Mediobanca, dove per la prima volta dopo oltre mezzo secolo il linguaggio si sta facendo più chiaro. Nagel è preso in mezzo tra il giovane Elkann e il vecchio Giovanni Bazoli.

La sua volontà di rendere più normale il capitalismo italiano rischia di risolversi in una semplice risposta al declino di Mediobanca. Perché, ormai, la grande Intesa Sanpaolo, guidata dal giurista bresciano, è solidamente assisa sul trono della “banca di sistema” insieme all’altro gigante, Unicredit. È lei che investe, pesantemente e inspiegabilmente, sui rossi treni in rosso di Montezemolo, è lei, insieme a Unicredit, che si fa carico del puntellamento di Tronchetti in Pirelli, mentre piazza Cordusio condivide con Mediobanca il salvataggio della Fonsai.

Questa partita sarà il punto di svolta
Salvatore Ligresti e i tre figli, agli arresti per il disastro della compagnia assicurativa, si difendono sostenendo di essere stati da sempre “eterodiretti” da Mediobanca , che li ha usati al servizio delle proprie trame di potere. Nagel sta spiegando ai magistrati di Milano e Torino che alla fine i Ligresti riuscivano a fare i loro comodi facendosi forti dell’appartenenza al “salotto”. E quindi, chi ha usato chi? Questo è il grande interrogativo che Nagel consegna come eredità dell’era Cuccia.

da Il Fatto Quotidiano del 7 agosto 2013
 
qualcuno ha visto fossati col piano alternativo telecom italia sotto il braccio ? :help: è irreperibile :eek::D

intanto il titolo viaggia in positivo :-o
 
0,7525 ieri telecom disegna un DDmax possibile , e in concomitanza con il piano del nuovo cda (a prima vista deludente x il mercato) potrebbe partire il ritraccio come da quotazione oggi :eek:....0,7 primo tp sulla dinamica rialzista :mumble:
 
analisi tennica di b.sella ...x i velocisti :D

MILANO (MF-DJ)--Probabile consolidamento sopra 0,732. Nuovi spunti positivi sopra 0,752, con obiettivo 0,760. Debolezza sotto 0,732, con obiettivo 0,724. (prezzo corrente a 0,739 euro)
 
brutta giornata x telecom italia che archivia un - 4% dopo essere stata sospesa :eek::eek:

dinamica rialzista in avvicinamento ...domani ne sapremo di piu' :help:

dal cda rumors su adc ....anche perche' case di rating sono pronte allo sciacallaggio , visti gli ingenti debiti .....e la trimestruale dovrebbe avere un calo dei ricavi ...secondo equita sim ......cosi' è deciso :ordine: la seduta è tolta :ciao:
 
commento di apertura : mamma li turchi !! :eek::eek::brr:


L MONDO / economia /
08 Novembre 2013
Telecom, conclusione ok collocamento bond convertendo da 1,3mldCon scadenza novembre 2016

Roma, 8 nov. Telecom Italia ha concluso con successo il collocamento del prestito obbligazionario subordinato equity-linked a tasso fisso per 1,3 miliardi a conversione obbligatoria con scadenza novembre 2016 in azioni ordinarie emesso da Telecom Italia Finance e garantito da Telecom Italia. Lo comunica la società. Le obbligazioni convertende ordinarie pagheranno una cedola annuale a tasso fisso annuo pari al 6,125% e saranno fissate ad un prezzo iniziale massimo di conversione pari al 122,5% del minimo prezzo di conversione delle obbligazioni convertende ordinarie. Il minimo prezzo di conversione sarà fissato e annunciato dopo la chiusura degli scambi su Borsa Italiana oggi stesso. I proventi derivanti dalle obbligazioni convertende saranno destinati al perseguimento degli obiettivi aziendali generali.

no adc , vendita telecom argentina , investimenti in italia x 9 miliardi di euri .......come indicato dagli spagnoli :help:

a doping :ciao:
 
+ precisamente le decisioni del cda presieduto da patuano :-o

L MONDO / finanza / 08 Novembre 2013

Telecom: approvato piano strategico 2014-2016. Argentina sara' ceduta

Roma, 8 nov - Il Cda di Telecom Italia ha approvato il piano strategico 2014-2016, cosi' la nota della societa' giunta nella tarda serata di ieri. Nel dettaglio, il Piano prevede un rafforzamento patrimoniale per circa 4 miliardi di euro, prevista l'emissione di bond per massimi 1,3 miliardi, la cessione della partecipazione in Telecom Argentina; la valorizzazione delle torri in Italia, delle torri in Brasile e dei multiplex di TI Media. Previsti investimenti per circa 9 miliardi di euro nei tre anni, di cui ben 3,4 miliardi di euro dedicati esclusivamente alle tecnologie di ultima generazione: 1,8 miliardi di euro per lo sviluppo dell'Ultrabroadband fissa con l'utilizzo della fibra ottica per il segmento dell'accesso; 900 milioni di euro per l'Ultrabroadband mobile; 700 milioni di euro circa per la realizzazione di nuovi data center dedicati allo sviluppo del Cloud computing e connessioni in fibra internazionali. Queste le guidances finanziarie di Gruppo del Piano 2014-2016: tasso medio di crescita annua dei ricavi 2013-16 stabile, tasso medio di crescita annua del Mol stabile; Capex cumulati 2014-16 inferiori a 14 miliardi di euro; Rapporto Posizione Finanziaria Netta rettificata su Mol Reported di 2,1 volte al 2016 (include rafforzamento equity per oltre 1 miliardo di euro).

ma quanto sono magnanimi sti spagnoli :D

fossati lo cercano a chi l'ha visto :wall:

asati (ass. piccoli azionisti ) volevano l'adc per il riequilibrio patrimoniale del bilancio....e non la vendita di telecom argentina , l'unico asset che produce reddito:specchio:
 
i dati trimestrali :mmmm:

ilano, 7 nov. Il gruppo Telecom Italia ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un risultato netto consolidato negativo per 902 milioni rispetto all'utile di 1,938 miliardi dei primi nove mesi del 2012. Escludendo la svalutazione dell'avviamento che ha inciso sui primi nove mesi del 2013, il risultato netto risulta positivo per 1,3 miliardi. I ricavi dei primi nove mesi sono pari a 20,389 miliardi (-2,1% in termini organici).

Considerando il solo terzo trimestre, l'utile netto è stato di 505 milioni (-191 milioni rispetto al terzo trimestre 2012), i ricavi di 6,629 miliardi (-1,1% in termini organici rispetto al terzo trimestre 2012).
 
è stato rintracciato fossati :D punta alla public company x telecom italia :bow:


Telecom I.: Cda non convoca assemblea, dovra' farlo entro 24/11

MILANO (MF-DJ)--La riunione fiume del Cda di Telecom di ieri non ha sciolto le riserve in merito alla convocazione dell'assise degli azionisti richiesta lo scorso 16 ottobre da Marco Fossati, azionista del gruppo delle tlc - tramite Findim - con una quota del 5%.

E' quindi verosimile che a stretto giro, certamente entro il 24 novembre prossimo - ossia entro 40 giorni dalla richiesta - il Board di Telecom torni a riunirsi per dare seguito all'azione mossa da Fossati.

Quest'ultimo aveva chiesto la convocazione dell'assemblea per revocare i consiglieri Telco, holding che controlla Telecom con il 22,4% delle quote e che e' partecipata da Telefonica, Generali Ass., Mediobanca e Intesa Sanpaolo.

Se la proposta venisse approvata dall'assise dei soci, provocherebbe la decadenza dell'intero consiglio, dal momento che Telco esprime la maggioranza dei membri del Cda.

intanto il titolo è ancora molto negativo -5% :eek: 0,68 ...rotta la dinamica rialzista, a questo punto , da vedere se regge 0,65 statico che segnerebbe il laterale di medio :mumble:
 
da voci di corridoio:-o : si dice che il prestito convertendo è stato ritagliato a misura x telefonica , praticamente un adc su misura a scadenza posticipata .....nel 2016....quando avverra' la conversione con azioni....incrementando cosi' la quota azionaria in telecom italia .....saranno due miliardi di azioni circa e i termini di conversione si decideranno a borsa chiusa quest'oggi ......ecco perche' il crollo dei prezzi ....condizionera' il rapporto di conversione dei bond - azioni telecom a termine.

anche sul collocamento dell'obbligazione- convertendo di stamattina ...tutto si è chiuso in fretta :mmmm:


prendete tutto con le pinze .....sono ipotesi sentite in giro .... si aspettano contributi di chi ne sappia qualcosa su questo convertendo , grazzzzzzzie :bow:
 
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