Tempo a Milano - Cap. 1 (9 lettori)

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iulius

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Il giornalino comincia a colorarsi di verde.
 

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Grifo104

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Fitch conferma il rating dell'Italia, ma l'economia resta debole

Fitch ha confermato il rating di "BBB+" per l'Italia. L'outlook è stabile. Fitch indica in una nota che l'Italia ha continuato a beneficiare del significativo miglioramento delle condizioni di finanziamento e che il tasso del BTP a dieci anni è sceso nel terzo trimestre ad un nuovo minimo storico. Le banche italiane hanno inoltre approfittato delle positive condizioni di mercato e rafforzato il loro capitale durante il 2014. Tuttavia l'economia è stata più debole del previsto registrando, contro le aspettative, una contrazione nel primo semestre.Fitch si attende che il PIL dell'Italia calerà nel 2014 dello 0,2% per crescere nel 2015 dello 0,6% e nel 2016 del'1%. Gli esperti restano prudenti sul futuro e credono che il potenziale di crescita dell'economia italiana non supererà l'1% nel medio termine anche se le riforme strutturali saranno implementate. La situazione sul mercato del lavoro non dovrebbe migliorare nei prossimi anni. Fitch prevede che il tasso di disoccupazione rimarrà al di sopra del 12% fino al 2016.
Anche i conti pubblici rappresentano un problema. Fitch prevede che il rapporto debito/PIL raggiungerà nel 2015 un apice al 134% e resterà al di sopra del 120% fino al 2022. L'agenzia di rating avverte che ciò implica un decennio di limitata flessibilità fiscale per reagire a potenziali shock avversi.


Redazione Borsainside
 

iulius

Forumer storico
Fitch conferma il rating dell'Italia, ma l'economia resta debole

Fitch ha confermato il rating di "BBB+" per l'Italia. L'outlook è stabile. Fitch indica in una nota che l'Italia ha continuato a beneficiare del significativo miglioramento delle condizioni di finanziamento e che il tasso del BTP a dieci anni è sceso nel terzo trimestre ad un nuovo minimo storico. Le banche italiane hanno inoltre approfittato delle positive condizioni di mercato e rafforzato il loro capitale durante il 2014. Tuttavia l'economia è stata più debole del previsto registrando, contro le aspettative, una contrazione nel primo semestre.Fitch si attende che il PIL dell'Italia calerà nel 2014 dello 0,2% per crescere nel 2015 dello 0,6% e nel 2016 del'1%. Gli esperti restano prudenti sul futuro e credono che il potenziale di crescita dell'economia italiana non supererà l'1% nel medio termine anche se le riforme strutturali saranno implementate. La situazione sul mercato del lavoro non dovrebbe migliorare nei prossimi anni. Fitch prevede che il tasso di disoccupazione rimarrà al di sopra del 12% fino al 2016.
Anche i conti pubblici rappresentano un problema. Fitch prevede che il rapporto debito/PIL raggiungerà nel 2015 un apice al 134% e resterà al di sopra del 120% fino al 2022. L'agenzia di rating avverte che ciò implica un decennio di limitata flessibilità fiscale per reagire a potenziali shock avversi.


Redazione Borsainside

Andiamo bene, 8 anni di sofferenze!
Sono convinto che se l' Italia esce da questa pseudo U.E.
subito, già tra due anni cominceremo a respirare a pieni polmoni.

Ma a chi è venuto in mente di creare questo mostro burocratico!?
Il costo di mantenimento del dinosauro è pauroso.
Inoltre gli Stati che la compongono sono diversissimi tra loro per
lingua e tradizioni. Non c' è alcuna affinità, solo la religione.
Troppo poco.

Sarebbe stato mille volte meglio creare una libera unione di
Stati indipendenti ognuno con la sovranità sulla propria moneta.

Unione Europea......:down::down::down:
 

tex65

Forumer storico
Il giornalino comincia a colorarsi di verde.

Un giornalino sempre piu' a colori (dovrebbe costare di piu'), quelli predominanti attuali nel loro verde-oro, hanno un non so che di brazileiro :lol:. Attendiamo il supplemento settimanale. :bow:
Vento freddo e tanto sole, domani farà notte un'ora prima (o almeno cosi ci sembrerà), ma lunedì ci sveglieremo un'ora dopo.
Le olive si sono rovinate, le castagne pure, ma noi ci mangiamo le melegranate ;)
Tutti parlano della grande festa di oggi, con bandiere e palloncini rossi, ma i tg ignorano che ci sia stato uno sciopero ieri.
Tiriamo innanzi, buon weekend a tutto il 3d!
 

iulius

Forumer storico
Un giornalino sempre piu' a colori (dovrebbe costare di piu'), quelli predominanti attuali nel loro verde-oro, hanno un non so che di brazileiro :lol:. Attendiamo il supplemento settimanale. :bow:
Vento freddo e tanto sole, domani farà notte un'ora prima (o almeno cosi ci sembrerà), ma lunedì ci sveglieremo un'ora dopo.
Le olive si sono rovinate, le castagne pure, ma noi ci mangiamo le melegranate ;)
Tutti parlano della grande festa di oggi, con bandiere e palloncini rossi, ma i tg ignorano che ci sia stato uno sciopero ieri.
Tiriamo innanzi, buon weekend a tutto il 3d!


Buona idea, provvedo subito. ;)

Poichè sono previdente già stasera andrò a dormire
un' ora prima.
 

giomf

Forumer storico
Le olive si sono rovinate, le castagne pure, ma noi ci mangiamo le melegranate ;)

Olive tutte rovinate anche da me ..quasi dappertutto ..piccolo raccolto
perso ...anno 2014 ..da dimenticare ..per molte cose ( per me anche il 2013 ! )
( quale sarà l' anno buono per me . ? )
...mi concsolo con una pianticina di limoni ...tutto ok ..e si stanno maturando
in anticipo ....


.
 

Grifo104

Forumer storico
Andiamo bene, 8 anni di sofferenze!
Sono convinto che se l' Italia esce da questa pseudo U.E.
subito, già tra due anni cominceremo a respirare a pieni polmoni.

Ma a chi è venuto in mente di creare questo mostro burocratico!?
Il costo di mantenimento del dinosauro è pauroso.
Inoltre gli Stati che la compongono sono diversissimi tra loro per
lingua e tradizioni. Non c' è alcuna affinità, solo la religione.
Troppo poco.

Sarebbe stato mille volte meglio creare una libera unione di
Stati indipendenti ognuno con la sovranità sulla propria moneta.

Unione Europea......:down::down::down:

Analisi impeccabile. Sottoscrivo !!!
 

Grifo104

Forumer storico



Estratto da Borsainside:





Quotazione petrolio


petrolio.jpg
Il prezzo del petrolio influenza notevolmente l'andamento delle borse. Il greggio è il motore dell'economia globale ed è perciò la materia prima più seguita dagli investitori.
I due tipi di petrolio più diffusi sono il WTI ed il Brent. Il primo viene estratto negli USA, in particolare nel Texas (da cui il nome, West Texas Intermediate), il secondo soprattutto dal Mare del Nord.
L'11 luglio del 2008, prima della crisi finanziaria, il future sul WTI ha raggiunto al NYMEX un nuovo massimo storico a $147,27 al barile, mentre il future sul Brent è salito all'ICE di Londra fino a $147,50 al barile.

Per approfondire vedi Etimologia e storia del petrolio e Investire nel petrolio
Per consultare le quotazioni dei maggiori produttori di petrolio clicca su Titoli petroliferi
Sotto Borsainside pubblica i grafici con la quotazione del petrolio in tempo reale (sia WTI che Brent). I prezzi sono espressi in dollari americani.
Grafico Petrolio WTI

WTI Petrolio greggio $81.01 ▼-1.08 -1.33% 2014.10.24 end-of-day Grafico Petrolio Brent

Brent Petrolio greggio $86.13 ▼-0.70 -0.81% 2014.10.24 end-of-day
 

Grifo104

Forumer storico
Borse, il peggio è passato? Tutto dipende da Fed e Bce

di Walter Riolfi, con un articolo di Morya Longo


18 ottobre 2014




A sentire gli operatori di Wall Street, venerdì sera, il «peggio» era «già passato». Dopo aver visto la borsa rimbalzare in quel giorno, davano la notizia per certa, senza nemmeno avere la decenza di usare il condizionale «sarebbe già passato». Ma cos'era o cos'è quello che il semplicismo dei mercati definisce «il peggio»? La deflazione, avrebbero esclamato qualche giorno prima, quando le azioni parevano in caduta libera; addirittura la recessione o quasi, che nelle loro approssimative analisi sarebbe causata dall'Europa e da qualche altra debolezza e problema in giro per il mondo: ebola compresa.

Umori altalenanti
Venerdì sera, ogni fonte di preoccupazione pareva svanita. Quasi tutti ammettevano che sì, c'era qualche timore, ma l'economia americana marciava comunque a ritmi del 3% o più; che gli utili societari erano ai massimi storici; che persino il mercato immobiliare dava segni di risveglio. Cosicché, osservavano gli analisti di una media casa d'investimento, «il secolare mercato Toro è ancora in forza», concludendo con l'ineffabile espressione che Wall Street era «ancor più attraente di quanto fosse una settimana prima».

Le aspettative sulla Fed...
Da quel che si capisce, la sole cose, intervenute tra giovedì e venerdì, capaci di creare questo rapido mutamento d'umore sui mercati sono state le dichiarazioni di quattro esponenti della Fed che suonavano più o meno così: non toccheremo i tassi d'interesse per tutto il 2015 e il quantitative easing avrà ancora vita lunga. Se si vuole c'è stato anche l'annuncio che la Bce inizierà a comprare abs (titoli cartolarizzati). Ma questo Qe sui generis non è tale, per la limitatezza degli abs esistenti sul mercato, da creare grandi aspettative tra gli operatori: i quali, o per lo meno quasi la metà dei quali s'aspetta persino un quantitative easing sui titoli di Stato d'Eurozona per fine anno o inizio 2015, secondo un sondaggio Reuters.

... E quelle sulla Bce
Se le aspettative di nuova abbondante liquidità sono sempre ben riposte quando si tratta della banca centrale americana, così sensibile ai desideri o ai ricatti dei mercati e sempre così sollecita nel far coincidere la propria politica monetaria con quella economica dell'amministrazione di Washington, quelle attese sono invece assai precarie quando sono rivolte alla Bce. Se la Bundesbank di Jens Weidmann è ostile all'acquisto di abs, figuriamoci a quello di Btp, Bonos o degli stessi Bund che rendono meno di zero per le scadenze inferiori ai 4 anni. Anche perché il problema d'Eurozona non sta nella mancanza di liquidità, ma nel fatto che quella liquidità non viene impiegata e spesso nemmeno richiesta dalle imprese. E magari finisce in qualche banca straniera che, come nel caso di Bank of New York Mellon, ha deciso di far pagare lo 0,20% a chi deposita euro. Solo presso questa banca, i conti in euro sono pari a 33 miliardi di dollari, il 15% del totale.

Se il sistema produttivo non ha (in questo momento) grande bisogno di altra liquidità, sono i mercati finanziari a pretenderne sempre di più, specie quando arriva attraverso il quantitative easing. E questa liquidità finisce nelle azioni, nei titoli di Stato e nei bond anche di infimo rating. Delle ragioni economiche, così come dei presunti rischi geopolitici, Wall Street (e le borse in genere) se ne curano poco e spesso solo in maniera pretestuosa.

Di tutte le assurdità agitate dai mercati americani, quella più abusata è la paura della deflazione: quando i prezzi, depurati dal fattore energia, viaggiano vicini al 2%, le aspettative d'inflazione tra i consumatori sono di un punto percentuale più alte e i salari iniziano finalmente a salire di quasi il 3% all'anno. Un po' diverso è il caso d'Eurozona, sebbene anche da noi sia più corretto parlare di troppo bassa inflazione (s'intende sempre escludendo i prezzi dell'energia) che di deflazione.​
 
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