Tempo a Milano - Cap. 1

Stato
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Brasile, PIL terzo trimestre +0,1%, sotto attese

L'IBGE (Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística) ha comunicato oggi che il PIL del Brasile è cresciuto nel terzo trimestre del 2014 dello 0,1%. Gli economisti avevano previsto una crescita dello 0,2%.
Nel primo trimestre l'economia brasiliana era calata dello 0,2% e nel secondo dello 0,6%, registrando in questo modo una recessione tecnica.
A sostenere la prima economia dell'America Latina è stato lo scorso trimestre soprattutto l'aumento delle spese del governo (+1,3%). Anche gli investimenti sono aumentati dell'1,3%. Si è trattato del primo aumento da più di un anno. Le spese delle famiglie sono calate dello 0,3%. Le esportazioni e le importazioni sono cresciute rispettivamente dell'1% e del 2,4%. Il settore agricolo è sceso dell'1,9%.
Su base annua il PIL del Brasile è calato nel terzo trimestre dello 0,2%.


Redazione Borsainside
 
Istat, prezzi alla produzione ottobre -1,2% su anno

I prezzi alla produzione sono calati in Italia ad ottobre dell'1,2%. Nel mese precedente l'indice dell'Istat era calato dell'1,7%. Su base mensile i prezzi alla produzione sono scesi dello 0,4% contro la variazione nulla registrata a settembre.
L'ufficio di statistica indica che i prezzi dei prodotti venduti sul mercato interno diminuiscono dell'1,6% su base tendenziale e dello 0,6% rispetto al mese precedente. Al netto del comparto energetico si registra un aumento dello 0,1% in termini tendenziali ed un calo dello 0,1% in termini congiunturali.
I prezzi dei beni venduti sul mercato estero rimangono invariati rispetto al mese precedente (con una variazione nulla per l'area euro e un calo dello 0,2% per quella non euro). In termini tendenziali si registra un aumento dello 0,1% (variazione nulla per l'area euro e +0,2% per quella non euro).
Riguardo ai contributi settoriali alla dinamica tendenziale dell'indice generale, per il mercato interno quello più rilevante deriva dal comparto energetico (-1,8 punti percentuali). Sul mercato estero i contributi più ampi alla diminuzione derivano dall'energia sia per l'area euro (-0,3 punti percentuali) sia per quella non euro (-0,1 punti percentuali).
Il settore di attività economica per il quale si rileva il calo tendenziale dei prezzi più marcato è quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati, con diminuzioni del 6,1% sul mercato interno e del 6,4% su quello estero.


Redazione Borsainside
 
India, l'economia rallenta meno delle attese

Il PIL dell'India è cresciuto nel secondo trimestre fiscale terminato alla fine di settembre del 5,3% contro il +5,7% del trimestre precedente. Gli economisti avevano previsto una crescita del 5,1%.
L'economia indiana ha beneficiato della solida performance dei settori dell'industria mineraria (+1,9%), dell'agricoltura (+3,2%), delle utilities (+8,7%) e dei servizi (+9,6% per quelli non finanziari, +9,5% per quelli finanziari). Il settore manifatturiero è cresciuto di solo lo 0,1%.
Nel primo semestre il PIL dell'India è cresciuto del 5,5% a fronte del +4,9% nello stesso periodo dello scorso esercizio.


Redazione Borsainside
 
Stabilità: L'Ue non sanziona l'Italia ma la rimanda a marzo

La Legge di Stabilità ha ricevuto il via libera dalla Commissione Europea e non è prevista alcuna procedura d'infrazione a carico dell'Italia. Bruxelles ha riconosciuto che la riduzione dello squilibrio macroeconomico relativo all'elevato livello di debito è resa particolarmente difficoltosa date le circostanze eccezionali: la prolungata recessione, la bassa inflazione, la differenza negativa tra prodotto reale e prodotto potenziale superiore al 4%. Lo si legge in una nota del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF).
La Commissione Europea ha tuttavia ravvisato un rischio di non conformità con i requisiti del Patto di Stabilità e Crescita e ha segnalato che in marzo sarà necessario valutare i progressi compiuti dall'Italia sotto tre profili: a) il grado di attuazione delle politiche economiche; b) la finalizzazione delle leggi finanziarie; c) i progressi compiuti sul fronte delle riforme strutturali.
A detta del MEF la valutazione dell'esecutivo europeo contiene un riconoscimento ai progressi compiuti dall'Italia nello sforzo di modernizzazione, ma anche uno stimolo ad accelerare il programma di riforme intrapreso con coraggio e determinazione per recuperare la competitività del sistema produttivo. L'Italia proseguirà in questa direzione anche attraverso il piano di privatizzazioni, cui è affidato il compito di contribuire alla riduzione del debito pubblico e di migliorare l'efficienza dei mercati.
Il MEF sottolinea che la politica economica del Governo è orientata a rilanciare la crescita e l'occupazione. Nell'ampio quadro degli interventi in questa direzione, la legge di stabilità 2015 persegue congiuntamente tre obiettivi: lo stimolo all'economia - prevalentemente attraverso la riduzione delle tasse, in particolare quelle sul lavoro; il finanziamento delle riforme strutturali affinché siano concretamente perseguibili e socialmente sostenibili; il controllo dei conti pubblici, perseguito attraverso il miglioramento della composizione della spesa e con l'obiettivo di ridurre il debito.


Redazione Borsainside
 
CSC: Produzione industriale in lieve ripresa a novembre

Il Centro Studi di Confindustria (CSC) stima per novembre un aumento dello 0,1% della produzione industriale contro il +0,3% stimato per il mese di ottobre.Su base annua la produzione al netto del diverso numero di giornate lavorative è calata questo mese dell'1,9%. In ottobre si era avuto un incremento del 2,4% sullo stesso mese dell’anno precedente.
Gli ordini in volume sono aumentati dello 0,2% in novembre su ottobre e dello 0,9% su novembre 2013. In ottobre erano aumentati dello 0,3% su settembre e dello 0,7% sui dodici mesi.
In novembre la variazione acquisita è di -0,1%. Nel terzo trimestre si era avuto un arretramento dell’1,1% congiunturale (da -0,5% nel secondo).
Il CSC spiega che gli indicatori qualitativi segnalano per il quarto trimestre una sostanziale stabilità: la fiducia rilevata dall’Istat presso le imprese manifatturiere è migliorata anche in novembre (+0,2 punti da +0,7 in ottobre) e si è attestata nella media degli ultimi due mesi su valori di poco inferiori a quelli del terzo trimestre; il saldo dei giudizi sui livelli di produzione è salito per il secondo mese consecutivo (-20 da -21) ed è in linea con la media del terzo trimestre; quello sugli ordini totali è rimasto stabile (-25) ma ha evidenziato un peggioramento della componente estera; sono migliorate le attese di produzione, mentre sono rimaste invariate quelle sugli ordini che avevano registrato un recupero in ottobre.


Redazione Borsainside
 
Istat, economia in stagnazione nel quarto trimestre

La fase di sostanziale stagnazione dell’economia italiana continua nel quarto trimestre. Lo afferma l'Istat nella sua ultima nota mensile.
L'ufficio di statistica indica che il suo indicatore composito anticipatore dell’andamento dell’attività economica è ancora negativo: a ottobre l’intensità delle flessione è tuttavia risultata più contenuta rispetto ai due mesi precedenti. La variazione congiunturale reale del PIL prevista per il corrente trimestre è quindi pari a zero con un intervallo di confidenza compreso tra +0,2% e -0,2%.
Per l'intero 2014 l'Istat prevede una contrazione dell'economia dello 0,3%, a sintesi di un contributo negativo della domanda interna al netto delle scorte, condizionata dalla brusca caduta degli investimenti, e di un modesto aumento del contributo della domanda estera.


Redazione Borsainside
 
Il prezzo del petrolio collassa dopo l'OPEC, -10% a New York

La decisione dell'OPEC di lasciare invariato il suo livello di produzione ha fatto crollare il prezzo del petrolio. Il future sul WTI con scadenza gennaio ha perso al NYMEX il 10% a $66,15 al barile. Si tratta del più basso livello dal 25 settembre del 2009. Durante l'intera settimana il WTI ha perso circa il 14% e durante l'intero mese il 18%. Era dal dicembre del 2008 che il prezzo del petrolio non registrava a New York un tale declino mensile.
Il future sul Brent con scadenza gennaio ha perso all'ICE il 3,4% a $70,15 al barile. Si tratta del più basso livello dal maggio del 2010. Il benchmark europeo aveva perso ieri più del 6% quando il NYSE era stato chiuso per la festività di Thanksgiving. Il Brent ha perso a novembre il 18% e dall'inizio dell'anno il 37%.
L'OPEC ha deciso ieri di lasciare invariato il tetto massimo della sua produzione di petrolio a 30 milioni di barili al giorno. La notizia ha cancellato le speranze di una riduzione dell'offerta di greggio e mostrato che il cartello è disposto ad accettare prezzi più bassi pur di difendere le sue quote di mercato.
Le quotazioni dell'oro nero scendono ormai da mesi a causa della crescente produzione negli USA e del rallentamento dell'economia globale.
Secondo gli osservatori del settore la decisione presa ieri dall'OPEC punterebbe a colpire i produttori statunitensi di petrolio da scisto. La rivoluzione energetica in atto negli Stati Uniti mette infatti a rischio il predominio del cartello, soprattutto del suo membro più influente, l'Arabia Saudita.
In questo contesto molti esperti si attendono un ulteriore calo dei prezzi. Secondo alcuni analisti il prossimo anno ci potrebbe essere sul mercato petrolifero un surplus di circa 1 milione di barili al giorno.


Redazione Borsainside
 
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Le borse europee chiudono in leggero rialzo, brilla il settore aereo

Quasi tutte le principali borse europee hanno chiuso oggi in rialzo. Il DAX a Francoforte ha guadagnato lo 0,1%, lo SMI a Zurigo lo 0,2%, l'IBEX 35 a Madrid lo 0,4% e il CAC40 a Parigi lo 0,2%. Il FTSE 100 a Londra è rimasto invariato.
L'EuroStoxx 50, l'indice delle 50 principali blue chips della zona euro, è salito dello 0,2%.
La seduta è stata piuttosto tranquilla a causa della giornata semifestiva negli USA. Molti investitori non hanno inoltre voluto esporsi troppo prima del fine settimana. L'attenzione è già rivolta alla riunione della BCE di giovedì prossimo. I dati sull'inflazione, pubblicati oggi, hanno confermato i rischi di deflazione. I prezzi al consumo sono scesi questo mese nell'Eurozona ai minimi da più di cinque anni. La notizia ha rafforzato l'aspettativa che l'Eurotower allenterà ulteriormente la sua politica monetaria.
Il settore aereo ha brillato anche oggi. Lufthansa (DE0008232125) ha guadagnato il 4,9%, easyJet (GB000164199) l'1,2% e Air France-KLM (FR0000031122) il 6,4%. Il prezzo del petrolio è sceso oggi ulteriormente dopo che l'OPEC ha deciso ieri di mantenere invariato il suo livello di produzione. Il crollo delle quotazioni del greggio dovrebbe avere un effetto molto positivo sugli utili delle compagnie aeree.
Tra i petroliferi BP (GB0007980591) ha perso l'1,4%,Royal Dutch Shell (GB00B03MLX29) il 2,1% e Total (FR0000120271) il 2%.
Vodafone (GB00B16GWD56) ha chiuso in rialzo del 2,9%. UBS ha introdotto il titolo del colosso della telefonia mobile nella sua "European Key Call List".
Seduta positiva per il settore del lusso. LVMH (FR0000121014) ha guadagnato l'1,1%, Kering (FR0000121485) l'1,3% e Richemont (CH0012731458) l'1,7%. Gli investitori scommettono su un forte aumento della domanda durante il periodo dello shopping natalizio che inizia questo fine settimana.


Redazione Borsainside
 
Petrolio: ai minimi dal 2009 dopo la decisione dell'Opec, Wti -10,2%


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 28 nov - Crollo del greggio a New York, caduto sui minimi in quattro anni dopo la decisione dell'Opec ieri di lasciare invariati gli obiettivi di produzione a 30 milioni di barili al giorno, contro le richieste di un taglio a causa del calo dei prezzi. Il contratto piu' scambiato, quello con scadenza a gennaio, ha perso 7,54 dollari, il 10,2%, a quota 66,15 dollari al barile, livello minimo dal settembre del 2009. Secondo gli analisti a questo punto solo una grossa crisi geopolitica internazionale o l'interruzione delle forniture di greggio da parte di uno dei maggiori produttori potrebbe invertire il trend ribassista che ha visto il petrolio perdere il 16% dall'inizio del mese e il 13,5% nell'ultima settimana.


A24-Cof
(RADIOCOR) 28-11-14
 
Stato
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