Tempo a Milano - Cap. 1

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NON E' AMAZING QUESTO

con tanti saluti ai long delle soft
 

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Quantitative Easing: Draghi potrebbe ridurre gli acquisti in corsa. Ecco perché e quali saranno le prossime mosse della BCE



Si fanno sempre più insistenti le voci su una possibile riduzione dell’importo degli acquisti di bond da parte della Banca Centrale Europea.
Il motivo è presto detto: il tonfo dei rendimenti dei titoli di Stato.
Attualmente, dopo giorni di rally in cui i rendimenti dei Btp sono scesi all’1%, sembra arrivato un momento di «equilibrio». Il decennale tratta oggi in zona 1,15% e lo spread si trova a 88 punti base, dopo il minimo di 84 pb sfiorato ieri.
Il quantitative easing sembra dunque avere gli effetti desiderati, anche troppo. In soli 5 giorni, i titoli oggetto di acquisti hanno subito un pesantissimo calo dei rendimenti su tutte le scadenze e l’euro è sceso a quota 1,05 sul dollaro (cambio attuale 1,0586).
A questo punto però arriva il ma: la discesa così veloce dei rendimenti farà si che l’obiettivo posto da Draghi a gennaio (cioè una convergenza tra i prezzi dei bond e una generale riduzione dei rendimenti per stimolare il credito mediante un ribasso dei tassi e un parallelo aumento di liquidità) potrebbe essere raggiunto prima del previsto. Lo stesso vale per l’indebolimento della moneta unica allo scopo di aiutare l’export.

Quantitative Easing: gli acquisti si riducono?
Nel caso in cui lo scopo venisse raggiunto già nelle prossime sedute, la Banca Centrale Europea potrebbe decidere di ridurre gradualmente «lo shopping». Gli acquisti, in media, si sono fermati a 3,27 miliardi nei primi tre giorni di QE. A questo punto dunque una frenata sugli acquisti potrebbe diventare l’unica opzione dato che, un calo dei rendimenti sulle scadenze a breve-medio termine, potrebbe far rischiare a Draghi di non poter più comprare i bond. Ricordiamo infatti che il tasso sui depositi overnight è stato fissato al -0,2%, minimo storico, e la Germania possiede già dei rendimenti sotto zero.
Ed è da Berlino che potrebbero infatti giungere le prime difficoltà: in base alle quote che ogni Stato possiede nel capitale della Bce, i titoli tedeschi sono i più acquistati (si calcolano 200 milioni entro il 2016). Ma secondo le stime di Nordea bank, prendendo in considerazione il tetto del 25% stabilito dall’Eurotower, gli acquisti massimi di Bund ammonteranno a 135 miliardi, che al valore di mercato varranno intorno ai 175 miliardi.
La deduzione è una sola: la BCE sarà costretta ad acquistare meno titoli tedeschi, non rispettando l’ammontare previsto. Questo però potrebbe porre dei problemi sul principio di neutralità che prevede il rispetto delle percentuali assegnate. Dunque Draghi potrebbe decidere di correre ai ripari e ridurre gli acquisti per tutti, tagliando de facto le dimensioni del Quantitative Easing.
Allo scopo di prendere tempo e «vedere cosa succede», Francoforte potrebbe decidere di tagliare di nuovo i tassi sui depositi overnight evitando quindi di «toccare» l’importo del QE. Ma sarebbe solo una misura volta ad "allungare il brodo. Prima o poi Draghi dovrà prendere una decisione.


Grazie per averlo postato Xinian !!!
 
Commodities: Aggiornamento Settimanale 14 Marzo 2015

Il comparto delle materie prime termina l’ottava in pesante calo appesantito da un Dollaro estremamente forte che affossa le quotazioni di tutto il comparto.....

 
Rabobank: tutto tranne la Soia


Gabriele Picello | Articolo pubblicato il 27/02/2015 17:00:40
Rabobank è disposta a dare un parere positivo su molti prodotti, basta che non si parli di Soia!



Caffè, Zucchero, Frumento: tutto sembra una scommessa migliore della Soia, almeno questo è il parere di Rabobank che in un recente report evidenzia come i prezzi dei Soybeans siano saliti a livelli apparentemente troppo elevati e come, al contrario, gli investitori abbiano eccessivamente penalizzato il comparto Softs.

Nel dettaglio l’istituto ha effettuato una revisione a ribasso sulle stime di prezzo relative ai Soybenas che vede una media di prezzo intorno ai 950 USd/bu nel periodo che va da aprile a giugno.

Gli analisti vedono una forte contrapposizione del presupposto calo di semine USA contro i raccolti sudamericani che si mostrano rigogliosi e capaci di fornire una notevole resa in termini di quantità, un evento questo che non gioca a favore dei prezzi.

Frumento


Per quanto concerne il Frumento le stime condotte dagli esperti della banca prevedono un prezzo medio di 560 USd/bu nel periodo compreso tra ottobre e dicembre; si prevede possa giungere un sostegno dalle attuali condizioni delle colture con possibili gelate negli States in grado di danneggiare i raccolti.

Caffè


La vision sul Caffè continua ad essere rialzista, con le stime di prezzo che parlano di quotazioni a 190 USd/lb entro la fine dell’anno. Un possibile sostegno potrebbe arrivare dal deficit globale che potrebbe portare ad esaurimento le scorte europee di prodotto .

Zucchero


Per quanto concerne lo Zucchero il riferimento va alle importazioni che continuano a godere di buona salute con una domanda globale che potrebbe concorrere al restringimento delle ingenti scorte di prodotto.

Passando ai prezzi le stime del gruppo propongono un prezzo di 14.86 USd/lb per il contratto ottobre 2015 ed un prezzo di 15.89 USd/lb per il contratto marzo 2016.



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