Petrolio: Aie, investire di piu' per rispondere a crescende domanda
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 06 mar - "E' necessario investire di piu' nella capacita' di produzione petrolifera per evitare il rischio di un forte rialzo dei prezzi del petrolio verso la fine del periodo esaminato (al 2020, ndr)" ha indicato l'Agenzia Internazionale dell'Energia (Aie) nel suo rapporto sul mercato del petrolio a medio termine, mentre il consumo dovrebbe crescere di 7,3 milioni di barili al giorno (mbj) a 103,8 mbj nel 2022. Il settore petrolifero, spiega l'Aie nel suo rapporto, ha ridotto drasticamente i suoi investimenti, annullando o rinviando dei progetti, per far fronte al calo dei corsi del greggio che oggi vale meno della meta' rispetto all'estate del 2014 dopo una rimonta intorno a 55 dollari al barile per l'accordo su una riduzione della produzione da parte dell'Opec e undici paesi partner nell'autunno scorso. Dopo un taglio del 25% nel 2015, gli investimenti nei progetti di esplorazione-produzione hanno subito un nuovo colpo del 6% nel 2016 per attestarsi a 433 miliardi di dollari, secondo l'Aie. Con la stabilizzazione dei prezzi, un 'rialzo marginale' della spesa e' atteso quest'anno nel mondo, spinto essenzialmente dalla ripresa dei progetti di idrocarburi di scisto negli Stati Uniti e dal budget rivisto al rialzo da parte di alcuni giganti del petrolio e del gas come l'americana ExxonMobil. Ma cio' resta insufficiente. Nel dettaglio, la produzione dovrebbe crescere di 5,6 milioni di barili al giorno (mbj) fino al 2022, di cui il 60% proveniente dai paesi non membri dell'Opec. Tra questi, gli Usa costituiranno la principale fonte di aumento nel periodo (+1,6 mbj di cui 1,4 mbj solo per idrocarburi da scisto), seguiti dal Brasile (+1,1 mbj) e Canada (+0,8 mbj). Mentre l'area Ocse segnera' il passo (1,2 mbj), i paesi emergenti concentreranno l'intero incremento (8,5 milioni di barili al giorno) e rappresenteranno alla fine il 56% del consumo mondiale, con l'Asia come motore principale. L'India, in particolare, marchera' un aumento e sorpassera' la Cina come prima area di crescita. In effetti, spiega l'Aie, la domanda cinese rallentera' (+2,4% annuo in media contro +5,5% annuo nel periodo 2011-2016).
Tmm
(RADIOCOR) 06-03-17