Thread dei vini (1 Viewer)

Claudio50

Forumer attivo
..ogni promessa è debito..... :D

..visto che a tashtego piace la vernaccia ... e anche a me ..
..quello secco soprattutto con il "ciauscolo"....(..poi vi dirò cos'è..)

(..naturalmente copio ed incollo... http://www.comune.serrapetrona.mc.it/vernaccia/index.htm)

bottiglia%20vernaccia%20serrapetrona.jpg


Proviene da uve del vitigno omonimo, coltivato fin dagli antichi tempi.
Si ricorda che il Conti, nella "Storia di Camerino e dintorni", riferisce che nel Medio Evo, un polacco al soldo di truppe mercenarie, attratto dalla Vernaccia prodotta nella zona esclamasse: "Domine, Domine quare non Borgianasti regiones nostras"
(Signore, Signore, perchè non hai fatto le nostre terre come Borgiano? - Borgiano è una frazione del Comune di Serrapetrona).

Certo è che nel 1893 la produzione era tanto piccola che si diede per estinto il suo vitigno, la Vernaccia nera, anche se nel 1876 un documento ufficiale del Ministero dell'Agricoltura, il "Bollettino Ampelografico", sottolineava come "fin dal 1872 la Vernaccia venne dichiarata la prima delle uve colorate per fornire eccellenti vini da pasto". Vino raro ma molto apprezzato.

L'eccellenza di questo spumante rosso naturale, derivato da una vendemmia particolare dove meta' dell'uva viene messa ad essiccare su graticci prima di essere spremuta, non impedì che la produzione rimanesse sempre molto limitata. Ancora oggi, dopo lo sviluppo produttivo seguito al riconoscimento della D.O.C. nel 1971 e D.O.C.G. nel 2003, la superficie vitata è di solo 45 ettari!

Alla preparazione di questo vino concorre generalmente l'uva omonima per l'85%, il restante 15% è rappresentato dal Sangiovese, Montepulciano o Ciliegiolo.

Una parte delle uve di Vernaccia (circa il 40%) viene fatta appassire leggermente.

essicca.jpg


La Vernaccia di Serrapetrona al consumo deve presentarsi con le seguenti caratteristiche: spuma persistente a grana fine, colore dal granatop al rubino, odore aromatico, contenuto di zucchero ridotto, non inferiore a 10 grammi per litro, acidità totale minima 5,5 per mille, estratto secco minimo 22 per mille. Il processo di vinificazione dell'uva non deve superare i 120 quintali per ettaro. Non più del 60% delle uve deve essere vinificato normalmente all'atto della vendemmia; il restante 40% deve sottoposto ad appassimento naturale. Il mosto ottenuto va poi unito al prodotto derivante dalle uve fresche. La spumantizzazione avviene mediante fermentazione naturale. La resa totale dell'uva vino-spumante non deve essere superiore al 58%. Il passito è importante sia per alzare la gradazione sia per dare stabilità al vino che, volendo, può anche essere invecchiato senza perdere la sua caratteristica freschezza. Nella zona di Serrapetrona la Vernaccia annualmente è prodotta in 2000/3000 bottiglie.

La Vernaccia di Serrapetrona ed i suoi caratteri organolettici.

Aspetto. Spuma rossa evanescente, perlage abbastanza sottile e persistente. Per non perdere la fresca fragranza del vino la presa di spuma si ottiene in tempi brevi.
Colore: rosso rubino intenso, spesso coronato da sfumature purpuree.
Profumo: Persistente di frutta rossa molto matura, di confetture, di fiori rossi appassiti, di spezie.
Gusto: Amabile, sapido e caldo, tannini vellutati e detergenti, corpo morbido, equilibrato, persistente, piacevole retrogusto leggeremente amarognolo. Offre insolita fragranza e armonia, raramente riscontrabili nei pochissimi vini rossi spumanti esistenti.
Gradazione alcoolica minima svolta 11,5 °C;
Contenuto in zucchero riduttore da svolgere non inferiore a gr. 10 per litro;
Acidita totale minima 5,5 per mille;
Estratto secco netto minimo 22 per mille.

La Vernaccia di Serrapetrona ed i suoi abbinamenti.

Bevuto giovane, la fragranza del vino spumante, dolce o amabile, si coglie in un calice abbastanza ampio, non dispersivo, a temperatura di 12°-14° C che favorisce la volatilizzazione degli elementi odorosi e mette in evidenza la sua delicata e calda avvolgenza.
Quello secco si serve ad una temperatura di 15°-16° C.
Abitualmente la Vernaccia di Serrapetrona si destina a dessert ed al dolce in generale. Preferibilmente a pasticceria secca, biscotti e pandolci rustici. Fino all'inizio del secolo, nei giorni di ricorrenza agresti, si offriva polenta di mais condita con la "sapa" (mosto altamente concentrato a fuoco) e Vernaccia spumeggiante.
La modesta presenza di zuccheri naturali, residui della fermentazione, e l'anidride carbonica, esaltano con delicatezza il fascino della successione odorosa che invita alla meditazione.
Sorprende l'accostamento della Vernaccia, del tipo secco, a formaggi piccanti e semiduri, mediante grassi, a fermentazione fungina, oltre a carni più impegnative, a bolliti salsati alla mostarda di frutta.

p.s. io, di solito lo prendo da questa cantina http://www.serboni.it/



Il "ciauscolo"...

Samar_salame_ciaiuscolo.jpg


E’ uno dei più tipici salumi Marchigiani, molto apprezzato per il gusto e per la sua particolare morbidezza che lo rende spalmabile. La sua preparazione tradizionale avviene usando un impasto di carni provenienti dalla pancetta e dalla spalla, macinate molto finemente.
 

tashtego

Forumer storico
Ho avuto il piacere di fare la conoscenza anche del ciauscolo... dalle tue parti si mettono su chili a go-go, caro il mio Claudio, e' tutto troppo buono per poterlo evitare... :rolleyes: :)
 

Claudio50

Forumer attivo
tashtego ha scritto:
Ho avuto il piacere di fare la conoscenza anche del ciauscolo... dalle tue parti si mettono su chili a go-go, caro il mio Claudio, e' tutto troppo buono per poterlo evitare... :rolleyes: :)


....visto che apprezzi, insieme ai vini indicherò anche brevemente

..qualche buona specialità mangereccia... :lol:

..con il prossimo vino tornerò a casa.... il "Falerio dei colli Ascolani" e olive fritte

...ma più tardi....ora non ho tempo....

Buona giornata a te e a tutti

Claudio :)
 

rivera

Forumer storico
Claudioooooooooooooo!!!! :)

Cià, mi metto le stelline così lo trovo subito :cool:

Usti, lo si puo' votare tante tante volte, ma non fatelo sapere in giro :D
 

Claudio50

Forumer attivo
..'ngiorno!

..accantono il Falerio e passo al Verdicchio.....visto che qualcuno reclama... :lol:

fazi_battaglia2.JPG


La storia: È il vino per eccellenza della Regione Marche.
Quando si parla di Marche nel contesto viti-vinicolo si associa subito il vino Verdicchio dei Castelli di Jesi.
Vino conosciuto in tutto il mondo nell'originale quanto esclusiva bottiglia a forma di anfora, disegnata dall'architetto Maiocchi negli anni '50, per valorizzare oltre al vino anche bellezza e sinuosità della Regione Marche. La storia del Verdicchio dei castelli di Jesi è tuttavia caratterizzata da alti e bassi. A momenti di vigore negli anni '60, grazie all'enorme quantità esportata, hanno fatto seguito periodi di appannamento nel decennio successivo, dovuti soprattutto alla mancanza di qualità per la grande richiesta sul mercato. Ha preso poi nuovo vigore a partire dalla metà degli anni '80, grazie all'intuizione di alcune aziende che, studiando ed esaminando cloni di Verdicchio, sono riuscite ad estrarre un vino dall'enorme personalità e longevità, dando al Verdicchio dei Castelli di Jesi un'immagine duratura e consolidata nell'ambiente viti-vinicolo mondiale.

Il vitigno: Per avere la denominazione Verdicchio dei Castelli di Jesi il vino deve essere prodotto con una percentuale minima di Verdicchio dell'85%. Il restante 15% può essere utilizzato da vitigni malvasia toscana o trebbiano toscano.

Le zone di produzione: Molto importanti per la distinzione fra "Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico" e semplice "Verdicchio dei castelli di Jesi" sono le varie zone di produzione: possono vantarsi della menzione di CLASSICO solo i vini Verdicchio dei Castelli di Jesi la cui produzione è avvenuta all'interno della zona più antica. I comuni interessati sono quelli posti sulle vallate a ridosso del fiume Esino delimitate dalla linea che da Ostra-Arcevia scende a sud fino a Cupramontana-Apiro. Al di fuori di questo quadrilatero, considerando anche ii comuni di Cingoli , Senigallia e Ostra viene prodotto il Verdicchio dei Castelli di Jesi nella versione "normale".

Tipologie: Numerose le tipologie del vino Verdicchio dei Castelli di Jesi: favorito dalla sua struttura, dal terreno e dalle condizioni microclimatiche può essere prodotto nelle versioni spumante, secco, riserva (minimo 25 mesi di affinamento) e passito.

Le proprietà organolettiche: Vino dai grandi profumi e sensazioni. Strutturato, corposo, elegante si presenta di un giallo paglierino con evidenti riflessi verdolini (da qui il nome Verdicchio) che ne evidenziano fragranza, vivacità ed una notevole freschezza. Inizia con decisi profumi di fiori di biancospino e fiori di campo per passare poi ad un fruttato fresco di pesca, mela e lievi ricordi di agrumi. Inconfondibile finale caratterizzato dal retrogusto di mandorla amara. Interessante notare come nella zona classica nella vallata sinistra del fiume esino si percepiscono notevoli sensazioni minerali per passare ad una maggiore sapidità dei vini prodotti nella vallata opposta.

Abbinamenti consigliati: Vino da tutto pasto grazie alla sua struttura e persistenza gusto-olfattiva. Trova il giusto abbinamento soprattutto con pesce in particolare su antipasti, risotti e cotture alla griglia o gratinate.
Eccezionale le versioni riserva con coniglio in porchetta.

Come servirlo: Apprezziamo a pieno le careatteristiche gusto-olfattive del vino se servito in calici di media dimensione svasati alla somminità ad una temperatura di 8-10° C. (..meglio 11-12 secondo me..)

Il mio preferito, (meraviglioso con il brodetto alla Sambenedettese ) è il Fazi Battaglia
doc classico "Titulus".-


per chi si vuol cimentare ..
La ricetta del brodetto Sambenedettese è nata proprio in quella zona detta "u labirintu" cioè in quel rione di pescatori con case piccole e basse, intersecato da un dedalo di vicoli e viuzze, che hanno preso il nome dalle attività che per secoli vi sono svolte: rua dei Pescivendoli, dei Calafàti, degli Spagaroli e cosi via...


Brodetto.jpg


qui....
http://www.mareadriatico.com/cucina.htm

..o qui .. ma differisce di poco....

http://www.ilgiornaledelcibo.it/ric...a=Brodetto+alla+sambenedettese&id_ricetta=455

Claudio ;)
 

tashtego

Forumer storico
A uno splendido brodetto mangiato in un ristorantino sul Conero sono legati alcuni tra i piu' bei ricordi che ho... :)
 

Claudio50

Forumer attivo
..ancora un bianco......per le olive... :D

..poi qualche ottimo rosso...

falerio.jpg


La storia: Il nome di questo vino ci riporta in epoca romana : la DOC prende il nome dall’antica città Faleria oggi nota come Falerone. Troviamo traccia dei vini prodotti in questa zona già nel 1596 : nel noto trattato dei vini italiani pubblicato da Andrea Bacci ci sono dettagli che parlano di vigneti e vini, anche nell’attuale tipologia vin cotto, a ridosso della città di Fermo. Il riconoscimento in epoca contemporanea arriva nel 1975 con l’entrata del Falerio dei Colli Ascolani tra le DOC italiane , poi modificata nel 1997 con l’entrata negli uvaggi di due vitigni storici ed importanti : la Passerina ed il Pecorino. Addirittura sembra che la Passerina sia riconducibile all’uva PSITHIA descritta da Virgilio.

Il vitigno: Negli uvaggi del Falerio dei Colli Ascolani possono concorrere Trebbiano toscano al 20-50%, Passerina al 10-30%, Pecorino al 10-30% , più altri a bacca bianca ammessi alla coltivazione all’interno della Regione Marche.
Le zone di produzione : Il Falerio dei Colli Ascolani viene prodotto in tutto il territorio della provincia di Ascoli Piceno con esclusione dei vigneti coltivati sopra i 700 metri s.l.m.

Le proprietà organolettiche : Leggermente acidulo, secco e sapido il Falerio dei Colli Ascolani è un vino che gode di buona beva. Nel bicchiere si presenta giallo paglierino tenue , dai riflessi verdolini , trasparente quasi cristallino. Gradevole dal punto di vista olfattivo, con profumi tenui che ricordano molto le mele verdi non mature e fiori di prato. Nei vini in cui la Passerina è in percentuale maggiore si sente di più l’aromaticità del vitigno a scapito della freschezza .

Abbinamenti : Grazie alla sua freschezza il Falerio dei Colli Ascolani è un ottimo aperitivo , da abbinare con molluschi, crostacei, antipasti a base di pesce e con le locali olive all’ascolana. Se la vendemmia non è stata eccessivamente precoce, la morbidezza permette di accompagnare il Falerio dei Colli Ascolani anche con animali di bassa corte cucinati on cotture leggere. Generalmente da consumare entro il primo anno di vita.

Come servirlo : Il Falerio dei Colli Ascolani va servito in bicchieri a tulipano svasati alla temperatura di 8-10°C.

questa è la mia cantina preferita...
http://www.velenosivini.com/ita/index.asp

.."la liva fritta" :D

img6_big.jpg


..per chi vuole cimentarsi..buon appetito
..altrimenti vi aspetto ad Ascoli :lol:

http://www.agrario-ulpiani.it/Ricetta.html

Claudio ;)
 

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