Ignatius
sfumature di grigio
Perché le donne tradiscono? Cosa di nasconde dietro il tradimento femminile ?
Per capirlo abbiamo dato la parola alle donne...
Tradire il tuo uomo? Non è nel tuo stile. Solo che, a volte, ti capita di immaginare come potrebbe essere... se accadesse per caso, per amore o per disperazione!
Sentirsi desiderata, vendicarsi di un tradimento... Una cosa è certa: quando succede, c'è sempre una spiegazione al tradimento, buona o cattiva che sia
Sei lettrici hanno accettato di parlare della loro infedeltà, delle loro motivazioni e delle conseguenze che questo atto ha avuto sulla loro vita di coppia.
Yvon Dallaire, psicologo e sessuologo, ha analizzato per noi le loro testimonianze.
Tradire per... sentirsi desiderata
Eleonora, 24 anni, responsabile di comunicazione
Dopo tre anni di storia e un anno di convivenza, il bilancio della mia coppia era piuttosto piatto. Prima di tutto, Giacomo era molto preso dal suo lavoro. In particolare, è stato dopo che siamo andati ad abitare insieme che ho iniziato a sentirmi trascurata. Era come se, ormai, lui desse per scontato che io ci sarei sempre stata. Anche da un punto di vista sessuale, i ruoli sembravano essersi invertiti: ero io a farmi avanti, mentre lui era passivo. Risultato: io non mi sentivo più né protetta, né desiderata...
“Con Paolo, mi sono sentita di nuovo importante”
L’ho incontrato per lavoro. Ho ceduto già alle prime avances, qualche settimana dopo il nostro primo incontro, ed è andata avanti per quasi tre mesi. In quel periodo, avevo una grade confusione in testa. Stavo male, ma poi tornavo a casa e il mio uomo non mi degnava di uno sguardo... Il suo atteggiamento mi faceva sentire in diritto di tradirlo, mi aiutava a sentirmi meno in colpa.
Quando stavo con Paolo mi sentivo viva, invece con Giacomo avevo l’impressione di essere trasparente. Alla fine l’ho lasciato. La mia storia con Paolo è finita poco tempo dopo, ma non ho rimpianti, perché mi ha dato la forza necessaria per andar via, permettendomi di rendermi conto che la situazione che stavo vivendo non fosse normale: che io meritavo amore, attenzione e passione.
Ora esco da tre settimane con una persona: per il momento sto bene con lui, mi sento completamente appagata!
Il parere dello psicologo
A quanto pare, la mancanza di attenzioni da parte di un partner che dà tutto per scontato, è una delle cause principali dell’infedeltà femminile. Infatti, le attenzioni del proprio compagno sono importantissime per una donna: sono loro a far sì che lei senta bella, che abbia fiducia in se stessa. Lacan parlava giustamente di “donne desiderate, donne desiderabili e donne che desiderano”. Per sentirsi amata, una donna ha bisogno di essere guardata e rassicurata sul suo potere di seduzione. Eleonora non leggeva più passione nello sguardo del suo partner, così il desiderio di Paolo l’ha aiutata a ritrovare l’autostima e il coraggio per prendere una decisione che prima non osava prendere.
Al tempo stesso, per costruire una vera relazione d’amore, Eleonora dovrà rinunciare al suo bisogno di sedurre per sentirsi viva, soprattutto se questa necessità è troppo forte per lei.
Questo impulso nasce probabilmente da una frustrazione che, da bambina, Eleonora ha vissuto nella relazione con suo padre e che ora può spingerla a tradire ripetutamente il suo uomo. È come se si trattasse di un modo per far pagare a tutti gli uomini la sua mancanza d'autostima.
Tradire per... paura di restare sola
Noemi, 29 anni, biologa
Sto con Stefano da tre anni e, ormai da un anno, le cose non vanno più tanto bene tra di noi. E precisamente da quando l’ho tradito per la prima volta. In seguito, poi, l’ho rifatto con altri due uomini diversi e, quest’estate, ho vissuto la mia quarta avventura. Prima, non avrei mai creduto di esserne capace, perché il tradimento va contro i miei principi e la mia concezione dell’amore.
Il vero problema è che nella nostra coppia ci sono diverse incomprensioni impossibili da risolvere: Stefano ha delle opinioni politiche estreme che io non riesco proprio ad accettare e mi rifiuto d'immaginare di far crescere dei figli in un ambiente simile... Con le mie prime tre infedeltà ho avuto l’impressione di cambiare aria, di divertirmi. Ma quest’estate, quando ho incontrato Bruno, è stato tutto diverso...
“Aspettavo che mi chiedesse di raggiungerlo”
Mandavo degli sms a Bruno mentre Stefano dormiva accanto a me. Il mio cuore batteva a cento all'ora mentre aspettavo una sua risposta, mi nascondevo per chiamarlo di nascosto appena potevo. Mi sono resa conto che mi sarebbe bastato pochissimo per lasciare tutto per lui, sarei saltata sul primo treno e l'avrei raggiunto. Sfortunatamente, però, non me l'ha mai chiesto. Stefano non ha mai saputo nulla, né di questo flirt, né degli altri. Stiamo ancora insieme e ormai a Bruno non ci penso quasi più, il che prova che non era di lui che avevo bisogno, ma piuttosto di quello che rappresentava: un'occasione per scappare, per metter fine a una relazione che ormai mi sta stretta, senza però rischiare di restare da sola.
Il parere dello psicologo
Molte donne non riescono a metter fine a storie che non le soddisfano. Prima di tutto, perché ogni relazione, anche se problematica, dà sempre dei "benefici primari e secondari", come la sicurezza affettiva e finanziaria.
Ma le donne possono anche essere spinte dal senso del dovere, dalla paura di far soffrire l'altro o anche dal timore di restare da sole.
È un circolo vizioso, e l'infedeltà non fa che complicare le cose.
Invece di affrontare i problemi della coppia, cercando di risolverli e salvando il salvabile, si cerca di compensare con altro. Ecco perché le infedeltà amplificano gli squilibri relazionali.
E Noemi deve capire che l'amante non dev'essere un mezzo per riuscire a lasciare il marito. La persona con la quale si ha una relazione è come un salvagente che permette di allontanarsi dalla riva (il partner attuale), ma non ha valore in sé per sé. Il fine ultimo è prendere il largo... con o senza salvagente, poco importa!
Tradire per... vendicarsi di un tradimento
Angela, 34 anni, giornalista
Quando ero incinta del nostro primo figlio, il mio compagno ha avuto una relazione. Me l'ha confessato due mesi dopo il parto. Lo shock è stato terribile per me, ma ho deciso di restare e, quindi, di perdonare. Ma è stato più difficile del previsto! Avevo smesso di lavorare per crescere il nostro bambino, il mio corpo era cambiato... In poche parole, mi sentivo più madre che donna e la sua infedeltà non faceva che ricordarmelo! Sentivo che tra di noi c'era uno squilibrio, come se lui fosse privilegiato rispetto a me perché poteva continuare a sedurre... Socialmente ero abbastanza isolata e ho cominciato a frequentare dei forum per parlare del mio problema...
"Volevo azzerare i conti"
Su internet ho incontrato un uomo, anche lui era stato tradito da sua moglie. Ci siamo dati appuntamento e abbiamo passato un pomeriggio in un hotel. Eravamo lì per le stesse ragioni. Non era importante chi avessimo davanti. Quello che contava era che entrambi avessimo l'impressione di cancellare quello che i nostri parter ci avevano fatto, mettendoci sullo stesso loro piano. Tradendoli anche noi, saremmo riusciti ad abbandonare il ruolo della vittima "cornuta".
Contrariamente a mio marito, io ho deciso di tacere. Era una parentesi che apparteneva solo a me stessa, una terapia più che una vendetta. Un modo per verificare il fatto che potessi piacere ancora, che potessi vivere senza di lui. In compenso, non mi permetto più di chiedergli conferme, di dirmi che io sono l'unica, anche se ne avrei ancora bisogno... La mia infedeltà mi ha aiutata a mettermi sullo stesso livello di mio marito, ma non a mandar giù il suo tradimento.
Il parere dello psicologo
Angela dà l'impressione di aver voluto acquisire potere sul marito. Il paradosso è che, non confessandogli il suo tradimento, è diventata lei la vera infedele! Quando un partner confessa di aver sbagliato, ritorna a essere sentimentalmente fedele: cosa che ha fatto il marito di Angela, ma non lei... La sua reazione rivela la grande difficoltà intrinseca a tutti i tradimenti: perdonare e andare oltre non vuol dire dimenticare!
Essere infedeli per vendetta vuol dire aggiungere un terzo problema ai due precedenti. C'è una mancanza d'equilibrio nella coppia, poi un primo tradimento. E se ne aggiunge un altro! La morale "occhio per occhio, dente per dente" mi sembra un po' superata... In più mi sembra che la persona per cui le cose sono più complicate ora è proprio lei, perché deve sopportare il peso di un'infedeltà non confessata. Forse dovrebbe dire tutto a suo marito ed esprimere il suo vero malessere una volta per tutte, invece di vivere nel non-detto e nella frustrazione.
Tradire per... colpa della passione
Maria, 28 anni, organizzatrice di eventi
Ho incontrato Davide subito dopo una separazione dolorosa. Tra di noi andava tutto bene, lui è un uomo per bene, equilibrato, gentile, che mi faceva star bene. Avevo sempre pensato che il suo migliore amico, Antonio, fosse davvero seducente, ma restava una fantasia. Una sera, era da sei mesi che stavo con Davide, Antonio m'invita da lui per organizzare una festa a sorpresa per Davide. Abbiamo passato una serata splendida insieme, abbiamo parlato, riso... e mi sono resa conto dell'attrazione che c'era tra di noi, del fatto che stesse succedendo qualcosa. Il giorno dopo ne ho parlato con Antonio e scoperto che era stato lo stesso anche per lui. Poco dopo eravamo a letto insieme.
"Avrei voluto lasciare Davide"
Ormai per noi contava solo una cosa: stare insieme. Io non riuscivo a sentirmi in colpa, per me essere fra le sue braccia era la cosa più naturale del mondo. Io avrei voluto lasciare subito Davide, ma Antonio non ha voluto.
Ufficialmente perché non voleva ferire il suo amico, ufficiosamente perché, forse, quella situazione era comoda per lui... Penso che è stato il suo rifiuto a far scattare qualcosa nella mia testa e, un po' alla volta, ho iniziato a metterlo alle strette. Nel frattempo, in realtà, imparavo ad amare Davide.
In tutto, questa doppia vita è durata tre anni. Davide non se n'è mai accorto. Io e lui ci sposeremo a giugno. Sono sicura al 100% della mia scelta e del mio amore per lui. Tuttavia il dilemma resta: devo confessargli il mio tradimento? Detesto l'idea di cominciare il nostro matrimonio con una menzogna... ma ho anche paura che la verità possa rovinare tutto...
Il parere dello psicologo
Le infedeltà nascono spesso sotto il segno della passione. Semplicemente perché la maggior parte delle storie d'amore nascono con essa. L'amore, invece, è quello che cresce quando la passione diminuisce, quando iniziamo a scoprire sul serio l'altro: questa è l'evoluzione che dovrebbe seguire la vita di ogni coppia, la stessa che hanno seguito Maria e Davide. Spesso, le relazioni adulterine non passano al livello successivo, restano alla passione, perché sopravvivono raramente al passaggio dal "proibito" al "possibile". Quando diventa "ammissibile" la passione perde la sua intensità e non sempre viene sostituita dall'amore, quello vero... È inutile prendersi in giro, le relazioni di infedeltà spesso compensano dei vuoti nella coppia, e non sono delle vere relazioni che potrebbero sostituirla.
È sorprendente come Davide non si sia accorto di niente, ma non c'è peggior cieco di chi non vuole vedere... Ora la domanda da porsi è: la loro coppia sopravviverebbe alla verità? Se Maria volesse far chiarezza sul malessere che esiste nella loro coppia e migliorare il loro rapporto, io la incoraggio a farlo. In tal caso, però, dovrebbe prepararsi ad affrontare parecchie turbolenze...
Tradire per... far reagire il proprio uomo
Alessandra, 35 anni, insegnante
Mi sono innamorata subito di Renzo. Da subito, la nostra storia è stata poco equilibrata. Io ho sempre voluto un rapporto fusionale, invece lui è così indipendente... Più lo sentivo distante, più mi attaccavo a lui e più ne avevo bisogno... doveva avere l'impressione di avermi in pugno, per quanto dipendevo da lui. Una volta stavamo insieme a una serata e uno dei suoi amici ha iniziato a provarci con me, proprio davanti ai suoi occhi. Renzo non ha battuto ciglio, e quindi io mi sono sentita in diritto, per non dire in dovere, di andare oltre. Abbiamo flirtato tutta la sera in una stanza al piano di sopra...
"La sua reazione mi ha delusa"
Gliel'ho confessato la mattina dopo. Per liberarmi da un peso, certo, ma soprattutto perché ero convinta che questo episodio lo avrebbe fatto reagire, gli avrebbe fatto aprire gli occhi sulla possibilità di perdermi. E mi ricordo che ho cercato nei suoi occhi la presenza di una minima espressione... e anche che non l'ho vista.
Avrei preferito delle grida e delle lacrime, mi avrebbero provato che per lui ero importante, che sentiva che la nostra coppia fosse in pericolo. Questa infedeltà non mi ha permesso di farlo reagire, ma mi ha aiutata a capire che l'assenza di una reazione significava molto per me... È stato come un elettroshock che mi ha permesso di mettere fine a questa relazione nella quale, visibilmente, ero l'unica a essere davvero coinvolta...
Il parere dello psicologo
Spesso, quando un'infedeltà viene scoperta per caso, si parla di "atto mancato". In realtà ci si rende conto che la persona che ha tradito ha fatto di tutto per essere scoperta, in modo da scuotere il proprio compagno, da rivoluzionare la propria coppia e attirare l'attenzione su di sé. Nel caso di Alessandra, l'unica differenza è che l'intenzione di "far reagire l'altro" era cosciente.
Sfortunatamente, il tradimento non è mai stato una buona terapia di coppia. Le conseguenze non sono mai banali e lasciano delle cicatrici per sempre. L'ideale è confrontarsi e cambiare le abitudini della coppia piuttosto che provocare una crisi. Ci sono ben altri modi per far reagire l'altro senza mettere in pericolo la fiducia e il rispetto tra due persone: prendere le distanze, sia geograficamente che affettivamente, fare il punto sulle rispettive necessità, esprimere la propria insoddisfazione senza opprimere l'altro...
In più, evidentemente, questa strategia non ha funzionato e forse Alessandra si è anche sbagliata sulle ragioni per cui il suo uomo non ha reagito. Si trattava davvero d'indifferenza? E se invece lui la amava davvero, ma aveva anche abbastanza controllo sulle proprie emozioni da non dare a vedere la sua sofferenza? Non sono sicuro che si possa trarre qualcosa di positivo da un'infedeltà che ha per unica ragione quella di far reagire l'altro.
Tradire per... colpa del caso
Sofia, 34 anni, libraia
Sono sposata da otto anni e abbiamo tre figli. Siamo un esempio delle cosiddette "coppie esemplari". Quando ci siamo incontrati eravamo giovani e ora ci conosciamo benissimo. C'è molto rispetto tra di noi, molta complicità e comunicazione. Tuttavia, due anni fa, ho avuto una relazione con un altro uomo. Ero in vacanza con i miei figli e mio marito era rimasto in città per lavoro. Con l'altro ci siamo parlati appena. Un bicchiere di troppo e ci siamo ritrovati nel suo bungalow, mentre i miei bambini dormivano in hotel. Sono stata presa dal turbine della passione
e non riesco ancora a spiegarmelo...
"Mi sento così in colpa"
Il giorno dopo ero già scesa dalla nuvoletta e il senso di colpa mi ha attanagliata per quattro giorni. Da allora vivo con questo segreto, ma qualcosa si è rotto tra me e mio marito. E mi sento così colpevole, da non riuscire più ad accettare le sue tenerezze. Darei tutto pur di potergli confessare l'accaduto, ma so che la nostra storia non sopravvivrebbe... lui è stato il primo uomo che ho conosciuto e voglio anche che resti l'ultimo.
Il parere dello psicologo
La storia di Sofia mostra che, contrariamente a quanto si pensi, il tradimento puramente sessuale non è solo una cosa da uomini... D'altronde, questa testimonianza prova che l'infedeltà non nasce sempre dalla presenza di un problema interno alla coppia. Tutte le coppie, anche le più stabili, sono esposte. L'istinto sessuale esiste in ognuno di noi e l'essere umano è poligamo per natura, costantemente alla ricerca del piacere. Le scelte morali che è costretto a fare vanno contro la sua natura più profonda. L'amore e la passione dipendono da due sfere neurologiche e psichiche diverse. La prima concerne i sentimenti, la seconda, invece, le emozioni e le sensazioni. Nessun essere umano, anche se innamorato, è capace di restare indifferente a una persona che trova attraente o sexy. La fedeltà è prima di tutto la volontà di essere fedeli!
In ogni caso, Sofia non sembra in grado di sopportare ancora a lungo questa situazione e suo marito sicuramente ne risente. È evidente che ciò che sta uccidendo questa coppia sia l'esistenza di un segreto, più che l'infedeltà in sé e per sé. Forse la paura di Sofia che la coppia non possa sopravvivere non è infondata. Ma a che serve essere una coppia, se non a superare le paure insieme?
Confessare il tradimento... oppure no ?
La domanda giusta da porsi è: "perché ho voglia di parlarne?"
L'ammissione di un tradimento provoca quasi sempre una rottura. Quasi il 45 % delle coppie divorzia quando l'infedele confessa da solo il proprio tradimento, ma questa percentuale raggiunge l'86 % se il partner infedele viene scoperto. A volte, il fatto di tacere incoraggia a continuare il tradimento. Risultato: la vergogna e il senso di colpa finiscono col rovinare il rapporto ancor prima di aver provato a salvarlo. In compenso, è meglio tacere se la confessione serve solo a mettere a tacere la propria coscienza, o se si sa se il partner non riuscirebbe a sopportarlo. Idem se l'infedeltà è di vecchia data ed è finita da tempo. "Prova a chiederti se la verità servirebbe ad acquietare la tua coscienza, oppure se potrebbe davvero migliorare la tua vita di coppia" riassume lo psicologo.
Scegliere il momento giusto
Se il partner sta vivendo un momento difficile, sia da un punto di vista sentimentale che professionale, è meglio rimandare la confessione. "Il partner deve stare bene sia mentalmente che fisicamente per avere le idee chiare e trarre le proprie conseguenze a mente fresca."
Non accusare l'altro
Occorrerà controllare la propria ostilità e la tendenza a difendersi davanti all'inevitabile reazione di collera del partner. E, soprattutto, non accusare il partner di essere la causa del tradimento con frasi del tipo: "se mi avessi detto più spesso che mi amavi o se avessi voluto far l'amore più spesso, non sarebbe mai successo".
"Prendersi le proprie responsabilità: ecco la prima tappa per calmare la situazione", consiglia lo psicologo.
Non dire troppo
Per evitare che il partner immagini il peggio, è meglio rispondere solo alle domande legittime (con chi, quando, dove...): più si entra nei dettagli, più cose il partner avrà da perdonare.
Non sperare nel perdono immediato
Bisogna lasciare al partner la possibilità di esprimere rabbia, delusione e tristezza... Probabilmente avrà bisogno di parlarne a lungo. "Occorre accettare che il partner torni regolarmente sull'argomento", sottolinea lo psicologo. A volte la soluzione è una terapia di coppia. Questo dimostrerebbe che anche il partner è disposto a salvare la coppia.
La fonte è sempre quella
Perché l'ho tradito ? La cause più comuni del tradimento femminile
Osservazione statistica personale: le percentuali di separazione post tradimento sembrano alte, ma sarebbe interessante confrontarle con le percentuali delle separazioni tra le coppie nelle quali non si è verificato un tradimento. Secondo me, nell'àmbito della moderna civiltà occidentale (donne molto spesso indipendenti economicamente), le percentuali sono alte a prescindere, e quindi forse il fenomeno "tradimento" ha un peso trascurabile.
Augh.
Per capirlo abbiamo dato la parola alle donne...
Tradire il tuo uomo? Non è nel tuo stile. Solo che, a volte, ti capita di immaginare come potrebbe essere... se accadesse per caso, per amore o per disperazione!
Sentirsi desiderata, vendicarsi di un tradimento... Una cosa è certa: quando succede, c'è sempre una spiegazione al tradimento, buona o cattiva che sia
Sei lettrici hanno accettato di parlare della loro infedeltà, delle loro motivazioni e delle conseguenze che questo atto ha avuto sulla loro vita di coppia.
Yvon Dallaire, psicologo e sessuologo, ha analizzato per noi le loro testimonianze.
Tradire per... sentirsi desiderata
Eleonora, 24 anni, responsabile di comunicazione
Dopo tre anni di storia e un anno di convivenza, il bilancio della mia coppia era piuttosto piatto. Prima di tutto, Giacomo era molto preso dal suo lavoro. In particolare, è stato dopo che siamo andati ad abitare insieme che ho iniziato a sentirmi trascurata. Era come se, ormai, lui desse per scontato che io ci sarei sempre stata. Anche da un punto di vista sessuale, i ruoli sembravano essersi invertiti: ero io a farmi avanti, mentre lui era passivo. Risultato: io non mi sentivo più né protetta, né desiderata...
“Con Paolo, mi sono sentita di nuovo importante”
L’ho incontrato per lavoro. Ho ceduto già alle prime avances, qualche settimana dopo il nostro primo incontro, ed è andata avanti per quasi tre mesi. In quel periodo, avevo una grade confusione in testa. Stavo male, ma poi tornavo a casa e il mio uomo non mi degnava di uno sguardo... Il suo atteggiamento mi faceva sentire in diritto di tradirlo, mi aiutava a sentirmi meno in colpa.
Quando stavo con Paolo mi sentivo viva, invece con Giacomo avevo l’impressione di essere trasparente. Alla fine l’ho lasciato. La mia storia con Paolo è finita poco tempo dopo, ma non ho rimpianti, perché mi ha dato la forza necessaria per andar via, permettendomi di rendermi conto che la situazione che stavo vivendo non fosse normale: che io meritavo amore, attenzione e passione.
Ora esco da tre settimane con una persona: per il momento sto bene con lui, mi sento completamente appagata!
Il parere dello psicologo
A quanto pare, la mancanza di attenzioni da parte di un partner che dà tutto per scontato, è una delle cause principali dell’infedeltà femminile. Infatti, le attenzioni del proprio compagno sono importantissime per una donna: sono loro a far sì che lei senta bella, che abbia fiducia in se stessa. Lacan parlava giustamente di “donne desiderate, donne desiderabili e donne che desiderano”. Per sentirsi amata, una donna ha bisogno di essere guardata e rassicurata sul suo potere di seduzione. Eleonora non leggeva più passione nello sguardo del suo partner, così il desiderio di Paolo l’ha aiutata a ritrovare l’autostima e il coraggio per prendere una decisione che prima non osava prendere.
Al tempo stesso, per costruire una vera relazione d’amore, Eleonora dovrà rinunciare al suo bisogno di sedurre per sentirsi viva, soprattutto se questa necessità è troppo forte per lei.
Questo impulso nasce probabilmente da una frustrazione che, da bambina, Eleonora ha vissuto nella relazione con suo padre e che ora può spingerla a tradire ripetutamente il suo uomo. È come se si trattasse di un modo per far pagare a tutti gli uomini la sua mancanza d'autostima.
Tradire per... paura di restare sola
Noemi, 29 anni, biologa
Sto con Stefano da tre anni e, ormai da un anno, le cose non vanno più tanto bene tra di noi. E precisamente da quando l’ho tradito per la prima volta. In seguito, poi, l’ho rifatto con altri due uomini diversi e, quest’estate, ho vissuto la mia quarta avventura. Prima, non avrei mai creduto di esserne capace, perché il tradimento va contro i miei principi e la mia concezione dell’amore.
Il vero problema è che nella nostra coppia ci sono diverse incomprensioni impossibili da risolvere: Stefano ha delle opinioni politiche estreme che io non riesco proprio ad accettare e mi rifiuto d'immaginare di far crescere dei figli in un ambiente simile... Con le mie prime tre infedeltà ho avuto l’impressione di cambiare aria, di divertirmi. Ma quest’estate, quando ho incontrato Bruno, è stato tutto diverso...
“Aspettavo che mi chiedesse di raggiungerlo”
Mandavo degli sms a Bruno mentre Stefano dormiva accanto a me. Il mio cuore batteva a cento all'ora mentre aspettavo una sua risposta, mi nascondevo per chiamarlo di nascosto appena potevo. Mi sono resa conto che mi sarebbe bastato pochissimo per lasciare tutto per lui, sarei saltata sul primo treno e l'avrei raggiunto. Sfortunatamente, però, non me l'ha mai chiesto. Stefano non ha mai saputo nulla, né di questo flirt, né degli altri. Stiamo ancora insieme e ormai a Bruno non ci penso quasi più, il che prova che non era di lui che avevo bisogno, ma piuttosto di quello che rappresentava: un'occasione per scappare, per metter fine a una relazione che ormai mi sta stretta, senza però rischiare di restare da sola.
Il parere dello psicologo
Molte donne non riescono a metter fine a storie che non le soddisfano. Prima di tutto, perché ogni relazione, anche se problematica, dà sempre dei "benefici primari e secondari", come la sicurezza affettiva e finanziaria.
Ma le donne possono anche essere spinte dal senso del dovere, dalla paura di far soffrire l'altro o anche dal timore di restare da sole.
È un circolo vizioso, e l'infedeltà non fa che complicare le cose.
Invece di affrontare i problemi della coppia, cercando di risolverli e salvando il salvabile, si cerca di compensare con altro. Ecco perché le infedeltà amplificano gli squilibri relazionali.
E Noemi deve capire che l'amante non dev'essere un mezzo per riuscire a lasciare il marito. La persona con la quale si ha una relazione è come un salvagente che permette di allontanarsi dalla riva (il partner attuale), ma non ha valore in sé per sé. Il fine ultimo è prendere il largo... con o senza salvagente, poco importa!
Tradire per... vendicarsi di un tradimento
Angela, 34 anni, giornalista
Quando ero incinta del nostro primo figlio, il mio compagno ha avuto una relazione. Me l'ha confessato due mesi dopo il parto. Lo shock è stato terribile per me, ma ho deciso di restare e, quindi, di perdonare. Ma è stato più difficile del previsto! Avevo smesso di lavorare per crescere il nostro bambino, il mio corpo era cambiato... In poche parole, mi sentivo più madre che donna e la sua infedeltà non faceva che ricordarmelo! Sentivo che tra di noi c'era uno squilibrio, come se lui fosse privilegiato rispetto a me perché poteva continuare a sedurre... Socialmente ero abbastanza isolata e ho cominciato a frequentare dei forum per parlare del mio problema...
"Volevo azzerare i conti"
Su internet ho incontrato un uomo, anche lui era stato tradito da sua moglie. Ci siamo dati appuntamento e abbiamo passato un pomeriggio in un hotel. Eravamo lì per le stesse ragioni. Non era importante chi avessimo davanti. Quello che contava era che entrambi avessimo l'impressione di cancellare quello che i nostri parter ci avevano fatto, mettendoci sullo stesso loro piano. Tradendoli anche noi, saremmo riusciti ad abbandonare il ruolo della vittima "cornuta".
Contrariamente a mio marito, io ho deciso di tacere. Era una parentesi che apparteneva solo a me stessa, una terapia più che una vendetta. Un modo per verificare il fatto che potessi piacere ancora, che potessi vivere senza di lui. In compenso, non mi permetto più di chiedergli conferme, di dirmi che io sono l'unica, anche se ne avrei ancora bisogno... La mia infedeltà mi ha aiutata a mettermi sullo stesso livello di mio marito, ma non a mandar giù il suo tradimento.
Il parere dello psicologo
Angela dà l'impressione di aver voluto acquisire potere sul marito. Il paradosso è che, non confessandogli il suo tradimento, è diventata lei la vera infedele! Quando un partner confessa di aver sbagliato, ritorna a essere sentimentalmente fedele: cosa che ha fatto il marito di Angela, ma non lei... La sua reazione rivela la grande difficoltà intrinseca a tutti i tradimenti: perdonare e andare oltre non vuol dire dimenticare!
Essere infedeli per vendetta vuol dire aggiungere un terzo problema ai due precedenti. C'è una mancanza d'equilibrio nella coppia, poi un primo tradimento. E se ne aggiunge un altro! La morale "occhio per occhio, dente per dente" mi sembra un po' superata... In più mi sembra che la persona per cui le cose sono più complicate ora è proprio lei, perché deve sopportare il peso di un'infedeltà non confessata. Forse dovrebbe dire tutto a suo marito ed esprimere il suo vero malessere una volta per tutte, invece di vivere nel non-detto e nella frustrazione.
Tradire per... colpa della passione
Maria, 28 anni, organizzatrice di eventi
Ho incontrato Davide subito dopo una separazione dolorosa. Tra di noi andava tutto bene, lui è un uomo per bene, equilibrato, gentile, che mi faceva star bene. Avevo sempre pensato che il suo migliore amico, Antonio, fosse davvero seducente, ma restava una fantasia. Una sera, era da sei mesi che stavo con Davide, Antonio m'invita da lui per organizzare una festa a sorpresa per Davide. Abbiamo passato una serata splendida insieme, abbiamo parlato, riso... e mi sono resa conto dell'attrazione che c'era tra di noi, del fatto che stesse succedendo qualcosa. Il giorno dopo ne ho parlato con Antonio e scoperto che era stato lo stesso anche per lui. Poco dopo eravamo a letto insieme.
"Avrei voluto lasciare Davide"
Ormai per noi contava solo una cosa: stare insieme. Io non riuscivo a sentirmi in colpa, per me essere fra le sue braccia era la cosa più naturale del mondo. Io avrei voluto lasciare subito Davide, ma Antonio non ha voluto.
Ufficialmente perché non voleva ferire il suo amico, ufficiosamente perché, forse, quella situazione era comoda per lui... Penso che è stato il suo rifiuto a far scattare qualcosa nella mia testa e, un po' alla volta, ho iniziato a metterlo alle strette. Nel frattempo, in realtà, imparavo ad amare Davide.
In tutto, questa doppia vita è durata tre anni. Davide non se n'è mai accorto. Io e lui ci sposeremo a giugno. Sono sicura al 100% della mia scelta e del mio amore per lui. Tuttavia il dilemma resta: devo confessargli il mio tradimento? Detesto l'idea di cominciare il nostro matrimonio con una menzogna... ma ho anche paura che la verità possa rovinare tutto...
Il parere dello psicologo
Le infedeltà nascono spesso sotto il segno della passione. Semplicemente perché la maggior parte delle storie d'amore nascono con essa. L'amore, invece, è quello che cresce quando la passione diminuisce, quando iniziamo a scoprire sul serio l'altro: questa è l'evoluzione che dovrebbe seguire la vita di ogni coppia, la stessa che hanno seguito Maria e Davide. Spesso, le relazioni adulterine non passano al livello successivo, restano alla passione, perché sopravvivono raramente al passaggio dal "proibito" al "possibile". Quando diventa "ammissibile" la passione perde la sua intensità e non sempre viene sostituita dall'amore, quello vero... È inutile prendersi in giro, le relazioni di infedeltà spesso compensano dei vuoti nella coppia, e non sono delle vere relazioni che potrebbero sostituirla.
È sorprendente come Davide non si sia accorto di niente, ma non c'è peggior cieco di chi non vuole vedere... Ora la domanda da porsi è: la loro coppia sopravviverebbe alla verità? Se Maria volesse far chiarezza sul malessere che esiste nella loro coppia e migliorare il loro rapporto, io la incoraggio a farlo. In tal caso, però, dovrebbe prepararsi ad affrontare parecchie turbolenze...
Tradire per... far reagire il proprio uomo
Alessandra, 35 anni, insegnante
Mi sono innamorata subito di Renzo. Da subito, la nostra storia è stata poco equilibrata. Io ho sempre voluto un rapporto fusionale, invece lui è così indipendente... Più lo sentivo distante, più mi attaccavo a lui e più ne avevo bisogno... doveva avere l'impressione di avermi in pugno, per quanto dipendevo da lui. Una volta stavamo insieme a una serata e uno dei suoi amici ha iniziato a provarci con me, proprio davanti ai suoi occhi. Renzo non ha battuto ciglio, e quindi io mi sono sentita in diritto, per non dire in dovere, di andare oltre. Abbiamo flirtato tutta la sera in una stanza al piano di sopra...
"La sua reazione mi ha delusa"
Gliel'ho confessato la mattina dopo. Per liberarmi da un peso, certo, ma soprattutto perché ero convinta che questo episodio lo avrebbe fatto reagire, gli avrebbe fatto aprire gli occhi sulla possibilità di perdermi. E mi ricordo che ho cercato nei suoi occhi la presenza di una minima espressione... e anche che non l'ho vista.
Avrei preferito delle grida e delle lacrime, mi avrebbero provato che per lui ero importante, che sentiva che la nostra coppia fosse in pericolo. Questa infedeltà non mi ha permesso di farlo reagire, ma mi ha aiutata a capire che l'assenza di una reazione significava molto per me... È stato come un elettroshock che mi ha permesso di mettere fine a questa relazione nella quale, visibilmente, ero l'unica a essere davvero coinvolta...
Il parere dello psicologo
Spesso, quando un'infedeltà viene scoperta per caso, si parla di "atto mancato". In realtà ci si rende conto che la persona che ha tradito ha fatto di tutto per essere scoperta, in modo da scuotere il proprio compagno, da rivoluzionare la propria coppia e attirare l'attenzione su di sé. Nel caso di Alessandra, l'unica differenza è che l'intenzione di "far reagire l'altro" era cosciente.
Sfortunatamente, il tradimento non è mai stato una buona terapia di coppia. Le conseguenze non sono mai banali e lasciano delle cicatrici per sempre. L'ideale è confrontarsi e cambiare le abitudini della coppia piuttosto che provocare una crisi. Ci sono ben altri modi per far reagire l'altro senza mettere in pericolo la fiducia e il rispetto tra due persone: prendere le distanze, sia geograficamente che affettivamente, fare il punto sulle rispettive necessità, esprimere la propria insoddisfazione senza opprimere l'altro...
In più, evidentemente, questa strategia non ha funzionato e forse Alessandra si è anche sbagliata sulle ragioni per cui il suo uomo non ha reagito. Si trattava davvero d'indifferenza? E se invece lui la amava davvero, ma aveva anche abbastanza controllo sulle proprie emozioni da non dare a vedere la sua sofferenza? Non sono sicuro che si possa trarre qualcosa di positivo da un'infedeltà che ha per unica ragione quella di far reagire l'altro.
Tradire per... colpa del caso
Sofia, 34 anni, libraia
Sono sposata da otto anni e abbiamo tre figli. Siamo un esempio delle cosiddette "coppie esemplari". Quando ci siamo incontrati eravamo giovani e ora ci conosciamo benissimo. C'è molto rispetto tra di noi, molta complicità e comunicazione. Tuttavia, due anni fa, ho avuto una relazione con un altro uomo. Ero in vacanza con i miei figli e mio marito era rimasto in città per lavoro. Con l'altro ci siamo parlati appena. Un bicchiere di troppo e ci siamo ritrovati nel suo bungalow, mentre i miei bambini dormivano in hotel. Sono stata presa dal turbine della passione
e non riesco ancora a spiegarmelo...
"Mi sento così in colpa"
Il giorno dopo ero già scesa dalla nuvoletta e il senso di colpa mi ha attanagliata per quattro giorni. Da allora vivo con questo segreto, ma qualcosa si è rotto tra me e mio marito. E mi sento così colpevole, da non riuscire più ad accettare le sue tenerezze. Darei tutto pur di potergli confessare l'accaduto, ma so che la nostra storia non sopravvivrebbe... lui è stato il primo uomo che ho conosciuto e voglio anche che resti l'ultimo.
Il parere dello psicologo
La storia di Sofia mostra che, contrariamente a quanto si pensi, il tradimento puramente sessuale non è solo una cosa da uomini... D'altronde, questa testimonianza prova che l'infedeltà non nasce sempre dalla presenza di un problema interno alla coppia. Tutte le coppie, anche le più stabili, sono esposte. L'istinto sessuale esiste in ognuno di noi e l'essere umano è poligamo per natura, costantemente alla ricerca del piacere. Le scelte morali che è costretto a fare vanno contro la sua natura più profonda. L'amore e la passione dipendono da due sfere neurologiche e psichiche diverse. La prima concerne i sentimenti, la seconda, invece, le emozioni e le sensazioni. Nessun essere umano, anche se innamorato, è capace di restare indifferente a una persona che trova attraente o sexy. La fedeltà è prima di tutto la volontà di essere fedeli!
In ogni caso, Sofia non sembra in grado di sopportare ancora a lungo questa situazione e suo marito sicuramente ne risente. È evidente che ciò che sta uccidendo questa coppia sia l'esistenza di un segreto, più che l'infedeltà in sé e per sé. Forse la paura di Sofia che la coppia non possa sopravvivere non è infondata. Ma a che serve essere una coppia, se non a superare le paure insieme?
Confessare il tradimento... oppure no ?
La domanda giusta da porsi è: "perché ho voglia di parlarne?"
L'ammissione di un tradimento provoca quasi sempre una rottura. Quasi il 45 % delle coppie divorzia quando l'infedele confessa da solo il proprio tradimento, ma questa percentuale raggiunge l'86 % se il partner infedele viene scoperto. A volte, il fatto di tacere incoraggia a continuare il tradimento. Risultato: la vergogna e il senso di colpa finiscono col rovinare il rapporto ancor prima di aver provato a salvarlo. In compenso, è meglio tacere se la confessione serve solo a mettere a tacere la propria coscienza, o se si sa se il partner non riuscirebbe a sopportarlo. Idem se l'infedeltà è di vecchia data ed è finita da tempo. "Prova a chiederti se la verità servirebbe ad acquietare la tua coscienza, oppure se potrebbe davvero migliorare la tua vita di coppia" riassume lo psicologo.
Scegliere il momento giusto
Se il partner sta vivendo un momento difficile, sia da un punto di vista sentimentale che professionale, è meglio rimandare la confessione. "Il partner deve stare bene sia mentalmente che fisicamente per avere le idee chiare e trarre le proprie conseguenze a mente fresca."
Non accusare l'altro
Occorrerà controllare la propria ostilità e la tendenza a difendersi davanti all'inevitabile reazione di collera del partner. E, soprattutto, non accusare il partner di essere la causa del tradimento con frasi del tipo: "se mi avessi detto più spesso che mi amavi o se avessi voluto far l'amore più spesso, non sarebbe mai successo".
"Prendersi le proprie responsabilità: ecco la prima tappa per calmare la situazione", consiglia lo psicologo.
Non dire troppo
Per evitare che il partner immagini il peggio, è meglio rispondere solo alle domande legittime (con chi, quando, dove...): più si entra nei dettagli, più cose il partner avrà da perdonare.
Non sperare nel perdono immediato
Bisogna lasciare al partner la possibilità di esprimere rabbia, delusione e tristezza... Probabilmente avrà bisogno di parlarne a lungo. "Occorre accettare che il partner torni regolarmente sull'argomento", sottolinea lo psicologo. A volte la soluzione è una terapia di coppia. Questo dimostrerebbe che anche il partner è disposto a salvare la coppia.
La fonte è sempre quella
Perché l'ho tradito ? La cause più comuni del tradimento femminile
Osservazione statistica personale: le percentuali di separazione post tradimento sembrano alte, ma sarebbe interessante confrontarle con le percentuali delle separazioni tra le coppie nelle quali non si è verificato un tradimento. Secondo me, nell'àmbito della moderna civiltà occidentale (donne molto spesso indipendenti economicamente), le percentuali sono alte a prescindere, e quindi forse il fenomeno "tradimento" ha un peso trascurabile.
Augh.