Ignatius
sfumature di grigio
la tua affermazione è la risposta alla domanda :
ho diritto di decidere di terminare la mia vita ?
e a questo hai già risposto
ma la tua risposta ha per conseguenza, logica , altre domande :
ho diritto di chiedere aiuto ad un medico ?
il medico ha il dovere di accogliere la mia richiesta ?
lo Stato deve intervenire sul mio diritto e sul dovere del medico ?
Ecco finalmente un dibattito sobrio.
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Le altre domande hanno una risposta intelligentissima, che è "Dipende".
Se la maggior parte dei cittadini che hanno il diritto di voto ritiene di essere titolato a decidere formalmente quando farsi sopprimere anzitempo (coma, malattia, rimbambimento), allora è giusto che una legge consenta l'esercizio di questo diritto auspicato dalla maggioranza.
Anzi, forse potrebbe essere giusto concedere questo diritto anche se interessasse solo una minoranza (vi son precedenti).
Se la maggior parte dei cittadini che hanno il diritto di voto ritiene che i doveri del medico debbano includere l'eutanasia, allora i medici dovranno esercitarla.
Se la maggior parte dei cittadini che hanno il diritto di voto ritiene che i doveri del medico debbano includere l'eutanasia, ma che possano essere concesse eccezioni (c.d. "obiezione di coscienza"), allora l'eutanasia verrà esercitata dai medici non obiettori.
Ma perché i medici, poi? Se io dichiarassi con atto pubblico che chiedo d'essere terminato da un qualunque adulto maggiorenne, a condizione che la morte sia indolore, non si potrebbe istituire un'allegra catena di franchising? Una cosa stile "VitalDent", ma senza Barbara D'Urso.