tontolina
Forumer storico
Roma, indagato consigliere del Csm, Matteo Brigandì
Roma, indagato consigliere del Csm
Dopo articolo Giornale su Boccassini
E' indagato dalla Procura di Roma, per abuso d'ufficio, il consigliere laico del Csm, Matteo Brigandì. In relazione all'inchiesta della cronista del Giornale, Anna Maria Greco, sarebbe emerso infatti che Brigandì avrebbe passato alcuni documenti interni alla giornalista, che poi ha scritto l'articolo su Ilda Boccassini. L'indagine, coordinata dal procuratore Pierfilippo Laviani, è partita da una segnalazione ufficiale fatta dal Csm.
Il consigliere Matteo Brigandì ha già smentito di aver dato a Il Giornale gli atti del procedimento disciplinare sul pm di Milano. "Ovviamente non sono stato io - aveva detto la scorsa settimana dopo notizie di stampa che lo accusavano di aver chiesto lui il fascicolo al Csm - e se qualcuno sostiene questa cosa ne risponderà nelle sedi legali possibili".
"Ho chiesto al Csm una serie di documenti, compreso quel fascicolo, che ho letto per un quarto d'ora e poi ho restituito", aveva precisato Brigandì, che aveva anche annunciato di aver scritto una lettera al vice presidente Michele Vietti per chiedergli di "far luce" sulla vicenda.
Apposti sigilli all'ufficio di Brigandì
Su mandato della procura di Roma, i carabinieri hanno apposto i sigilli all'ufficio al Csm del consigliere Matteo Brigandì. Il provvedimento è stato eseguito nella notte tra lunedì e martedì e rientra nell'inchiesta a carico di Brigandì per abuso d'ufficio.
Brigandì: "Non ho nulla da dire"
"Non so nulla e non ho nulla da dire". E' questo il commento del consigliere del Csm, Matteo Brigandì, all'inchiesta della procura di Roma che lo vede indagato per abuso d'ufficio.
Cdr Il Giornale: "E' un'intimidazione intollerabile"
Il Comitato di redazione de Il Giornale stigmatizza la "pervicace e violenta aggressione della magistratura dispiegatasi, questa volta, attraverso le perquisizioni presso l'abitazione della nostra collega Anna Maria Greco e presso la redazione romana del Giornale. E' un'intimidazione - precisa il Cdr - sia verso le libertà individuali indisponibili della nostra collega sia verso la libertà di stampa, anch'essa diritto costituzionalmente garantito. Si tratta di un attacco all'indipendenza di questo quotidiano che il Cdr non intende più tollerare".
Csm: "Pronti a prendere provvedimenti"
Il Comitato di Presidenza del Csm ha ratificato la denuncia presentata dalla Segreteria generale alla Procura della Repubblica di Roma. Il Comitato, si legge in una nota, "preso atto delle iniziative giudiziarie in corso, si riserva l'adozione di ogni eventuale ulteriore provvedimento di sua competenza".
Brigandì rischia la sospensione
Matteo Brigandì rischia di essere sospeso dalla carica di consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura. Secondo l'art.37 della legge del 1958 infatti ogni consigliere del Csm può essere sospeso se sottoposto a un procedimento penale per un delitto non colposo; si tratta dunque di un provvedimento facoltativo, mentre la sospensione è "di diritto", cioé automatica nel caso in cui un componente dell'Ordine è sottoposto alla custodia cautelare o arrestato. La decisione nei casi facoltativi spetta allo stesso organo di autogoverno dei magistrati.
Su Brigandì, però, potrebbe anche cascare una tegola ancora più pesante, ma non in relazione all'inchiesta della Procura di Roma. Il consigliere rischia di dover lasciare definitivamente il Csm se la Cassazione confermerà una delle due condanne che gli sono state inflitte in appello per diffamazione e violazione degli obbighi di assistenza familiare.
Gentiloni: "Contro il Giornale un'azione del tutto ingiustificata"
"La perquisizione nella sede romana del Giornale e a casa della giornalista Anna Maria Greco sono incomprensibili e ingiustificate". Lo dichiara il responsabile comunicazioni del Partito Democratico, Paolo Gentiloni che aggiunge: "La campagna del Giornale contro Ilda Boccassini ha raggiunto toni disgustosi e francamente anche ridicoli -sottolinea l'ex ministro- ma questo non giustifica metodi sbagliati e che rischiano di limitare un valore irrinunciabile come la liberta' di informazione".[gentiloniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr]
Roma, indagato consigliere del Csm
Dopo articolo Giornale su Boccassini
E' indagato dalla Procura di Roma, per abuso d'ufficio, il consigliere laico del Csm, Matteo Brigandì. In relazione all'inchiesta della cronista del Giornale, Anna Maria Greco, sarebbe emerso infatti che Brigandì avrebbe passato alcuni documenti interni alla giornalista, che poi ha scritto l'articolo su Ilda Boccassini. L'indagine, coordinata dal procuratore Pierfilippo Laviani, è partita da una segnalazione ufficiale fatta dal Csm.
Il consigliere Matteo Brigandì ha già smentito di aver dato a Il Giornale gli atti del procedimento disciplinare sul pm di Milano. "Ovviamente non sono stato io - aveva detto la scorsa settimana dopo notizie di stampa che lo accusavano di aver chiesto lui il fascicolo al Csm - e se qualcuno sostiene questa cosa ne risponderà nelle sedi legali possibili".
"Ho chiesto al Csm una serie di documenti, compreso quel fascicolo, che ho letto per un quarto d'ora e poi ho restituito", aveva precisato Brigandì, che aveva anche annunciato di aver scritto una lettera al vice presidente Michele Vietti per chiedergli di "far luce" sulla vicenda.
Apposti sigilli all'ufficio di Brigandì
Su mandato della procura di Roma, i carabinieri hanno apposto i sigilli all'ufficio al Csm del consigliere Matteo Brigandì. Il provvedimento è stato eseguito nella notte tra lunedì e martedì e rientra nell'inchiesta a carico di Brigandì per abuso d'ufficio.
Brigandì: "Non ho nulla da dire"
"Non so nulla e non ho nulla da dire". E' questo il commento del consigliere del Csm, Matteo Brigandì, all'inchiesta della procura di Roma che lo vede indagato per abuso d'ufficio.
Cdr Il Giornale: "E' un'intimidazione intollerabile"
Il Comitato di redazione de Il Giornale stigmatizza la "pervicace e violenta aggressione della magistratura dispiegatasi, questa volta, attraverso le perquisizioni presso l'abitazione della nostra collega Anna Maria Greco e presso la redazione romana del Giornale. E' un'intimidazione - precisa il Cdr - sia verso le libertà individuali indisponibili della nostra collega sia verso la libertà di stampa, anch'essa diritto costituzionalmente garantito. Si tratta di un attacco all'indipendenza di questo quotidiano che il Cdr non intende più tollerare".
Csm: "Pronti a prendere provvedimenti"
Il Comitato di Presidenza del Csm ha ratificato la denuncia presentata dalla Segreteria generale alla Procura della Repubblica di Roma. Il Comitato, si legge in una nota, "preso atto delle iniziative giudiziarie in corso, si riserva l'adozione di ogni eventuale ulteriore provvedimento di sua competenza".
Brigandì rischia la sospensione
Matteo Brigandì rischia di essere sospeso dalla carica di consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura. Secondo l'art.37 della legge del 1958 infatti ogni consigliere del Csm può essere sospeso se sottoposto a un procedimento penale per un delitto non colposo; si tratta dunque di un provvedimento facoltativo, mentre la sospensione è "di diritto", cioé automatica nel caso in cui un componente dell'Ordine è sottoposto alla custodia cautelare o arrestato. La decisione nei casi facoltativi spetta allo stesso organo di autogoverno dei magistrati.
Su Brigandì, però, potrebbe anche cascare una tegola ancora più pesante, ma non in relazione all'inchiesta della Procura di Roma. Il consigliere rischia di dover lasciare definitivamente il Csm se la Cassazione confermerà una delle due condanne che gli sono state inflitte in appello per diffamazione e violazione degli obbighi di assistenza familiare.
Gentiloni: "Contro il Giornale un'azione del tutto ingiustificata"
"La perquisizione nella sede romana del Giornale e a casa della giornalista Anna Maria Greco sono incomprensibili e ingiustificate". Lo dichiara il responsabile comunicazioni del Partito Democratico, Paolo Gentiloni che aggiunge: "La campagna del Giornale contro Ilda Boccassini ha raggiunto toni disgustosi e francamente anche ridicoli -sottolinea l'ex ministro- ma questo non giustifica metodi sbagliati e che rischiano di limitare un valore irrinunciabile come la liberta' di informazione".[gentiloniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr]