Thread Ufficiale Unificato delle Discussioni Politiche Generali (1 Viewer)

favorevole a Monti?

  • si

    Votes: 6 27,3%
  • no

    Votes: 14 63,6%
  • indifferente

    Votes: 2 9,1%

  • Total voters
    22

Amber

Forumer storico
..che tristezza assistere a ciò che sta succedendo in Italia oggi....daje e daje so ritornati...guardi il tg..vedi striscia e rivedi le solite facce da caz...povera Italia...

...spero che la reintorduzione dell'Ici nn sia retroattiva...e cmq sia è evidente quale può essere il rispetto della proprietà privata e dell'individuo in questa manovra "nobile" e soprattutto risilutiva dei problemi del paese...

...infinta immensa tristezza e molta paura...soprattutto disprezzo per chi nn ha capito...
 

great gatsby

Guest
..che tristezza assistere a ciò che sta succedendo in Italia oggi....daje e daje so ritornati...guardi il tg..vedi striscia e rivedi le solite facce da caz...povera Italia...

...spero che la reintorduzione dell'Ici nn sia retroattiva...e cmq sia è evidente quale può essere il rispetto della proprietà privata e dell'individuo in questa manovra "nobile" e soprattutto risilutiva dei problemi del paese...

...infinta immensa tristezza e molta paura...soprattutto disprezzo per chi nn ha capito...

ieri sera ,in tibbu', sconsolato dalla ottusità degli ospiti, sempre piu' palesemente obsoleti e retro-versi, un sempre piu' apprezzabile oscar giannino

lo ha fatto notare piu' volte
 

superbaffone

Guest
ESCLUSIVO Gabriella Carlucci: "Berlusconi si è dimesso dopo una trattativa per non subire aggressioni"
La prima intervista dopo il "tradimento": "Lo stipendio? Molti deputati si intascano tutto e non fanno niente"


«Rilascio l’intervista se lei legge tutti gli atti della Commissione Cultura in cui sono stata osteggiata dal mio partito e appoggiata dalle opposizioni». Affare fatto. Ho tra le mani 40 pagine che narrano l’accidentato percorso della Legge quadro sugli spettacoli dal vivo proposta dall’onorevole Gabriella Carlucci, "Gabriella Iscariota", per Silvio Berlusconi da quando, abbandonando il Pdl, ha dato la spallata al suo governo ed è diventata il simbolo dei traditori, proprio lei che era una star della Fininvest, tra le prime a passare dalla Tv al partito. Nel 1994, quando il Cavaliere scese in campo, sorella di mezzo delle tre Carlucci, due lauree, era famosissima: si lanciava col bungee jumping e cavalcava tori di 900 chili a Buona Domenica. Questa è la sua prima intervista dopo il "tradimento".

Le 40 pagine trattano materia ingarbugliata, che va da marzo a ottobre 2011 e si accende quando le colleghe di partito Fiorella Ceccacci e Gabriella Giammanco si mettono di traverso o quando la Carlucci si rifiuta di votare un paio di nomine in aperta sfida al ministro della Cultura Giancarlo Galan. La sostanza è che, alla dichiarazione di voto finale, Pd, Udc e Idv si schierano con lei, tacciando la linea ufficiale del Pdl come uno dei soliti pasticci buono a vanificare tre anni di lavori.

Onorevole, ho letto.
Aspetti. Le mando anche gli articoli di giornale che dimostrano che l’anno scorso il Pdl non mi voleva sindaco di Margherita di Savoia, in Puglia.

Leggo pure quelli. E visiono svariati servizi di Tg locali. In effetti, il presidente della Provincia Francesco Ventola voleva "uno del territorio", il ministro Raffaele Fitto gli teneva bordone, poi la Carlucci – già deputata di zona, detta "la Thatcher delle Saline" – ha raccolto quattromila firme, Fitto ha capitolato, e lei è stata eletta sindaco col 70 per cento dei voti, portando al Pdl un comune che era rosso da 30 anni e riuscendo pure a gemellarlo nientemeno che con Miami.

In sintesi: se n’è andata con l’Udc perché i suoi non la sostenevano?
Non è questo. Quei documenti servono solo a dimostrare che ho sempre lavorato bene, che ho una mia indipendenza e non ho mai spiattellato all’esterno i problemi col partito.

Lei teneva alla sua legge.
Era stata votata da tutti i partiti, la vuole tutto il mondo dello spettacolo perché introduce misure fiscali che darebbero ossigeno a un intero settore in crisi. Eppure, ho chiesto aiuto al segretario, al capogruppo, a Berlusconi.

Nessuno ha fatto niente.
Ci lavoravo dal 1996, da quando ero responsabile del dipartimento spettacolo del partito. Ora sono avvilita perché avevo messo in conto gli insulti ma non che venissi considerata uno zero, un’ingrata venuta dal nulla. Invece, ho pure il massimo delle presenze in aula e nel 2001 sono stata eletta col maggioritario in un collegio perso.

Cosa l’ha convinta a cambiare partito?
Quando Berlusconi ha detto che i ristoranti erano pieni, non potevo più girare per Margherita di Savoia. Io so che c’è crisi perché sono sindaco: vedo le banche che non danno soldi, le aziende che licenziano.

Si è sfilata all’ultimo, sul voto del resoconto di bilancio.
Erano mesi che galleggiavamo con uno o due voti di scarto e chiedevamo interventi al partito. Tutti, non solo i sei che il 3 novembre hanno firmato la lettera per l’allargamento della maggioranza. Avevo firmato anch’io, ma Isabella Bertolini mi ha tolta perché ero la più nota. Mi ha detto: qui finisci ammazzata.

Chi sono i dissidenti rimasti silenti?
Molti li ho visti imboscarsi durante le votazioni sul resoconto: nascosti dietro la porta. Persone senza coraggio.

Come è arrivato a questo punto Berlusconi?
Era attorniato da signorsì che lo isolavano e gli nascondevano la gravità della situazione.

Chi? Verdini? La Russa? Santanchè?
I nomi li sta facendo lei.

Angelino Alfano e Fabrizio Cicchitto?
Loro sono lucidi, come Gianni Letta.

Cosa ha convinto Berlusconi a capitolare?
Ha compiuto un gesto di responsabilità che smusserà l’ostilità degli avversari.

Esiste quindi un patto tra gentiluomini in cambio di un passo indietro?
Può essere che vi sia stata una trattativa in questa direzione.

La Severino alla giustizia, che non dispiace a Berlusconi, rientra in questa logica?
Non sono aggiornata, ma anche questo è possibile. Anche se l’altissimo profilo del ministro resta innegabile.

Che altre concessioni avrà il cavaliere?
Non userei il termine di concessioni. L’idea è che non subisca aggressioni.

Il Giornale ha scritto che lei alla Camera esce dal retro per paura di incrociare quelli del Pdl.
Io sono sempre passata da lì: andando in auto, entro dal parcheggio laterale.

Che ci fa con tre segretarie tra Trani e Andria?
Raccolgo le istanze dei cittadini, poi io faccio la rompiscatole.

Sarebbe?
Chiamo i ministri, i sottosegretari e chiedo.

Che cosa?
Che so… Chiedo per la guardia carceraria che lavora a Milano, ha la mamma malata, la moglie e i figli in Puglia e vuole tornare al Sud.

Lei raccomanda.
No. Segnalo. Tutto alla luce del sole. Così ho convertito un collegio rosso.

Il Pdl l’avrà ringraziata.
Nessuno ti dice grazie, solo la gente per strada ringrazia.

Anni fa, disse che lo stipendio da deputata non è alto.
Se paghi uffici, bollette, assistenti, i soldi se ne vanno. Ma molti deputati si intascano tutto e non fanno niente.

Con chi si è consultata per la sua scelta?
Con mio marito. E coi miei genitori e le mie sorelle.

Che ha detto Milly?
Mi ha sostenuta perché mi sostiene qualunque cosa faccia.

Perché non ha parlato di persona con Berlusconi?
Perché avevo già deciso.

Magari le avrebbe offerto un sottosegretariato, soldi?
In quei giorni c’era la sensazione che potesse accadere qualunque cosa.

Per la cronaca, la Carlucci ha poi voluto mandare altri documenti. Sono undici lettere del 2001 inviate a Gianni Letta da direttori di teatri e associazioni culturali: "raccomandazioni dalla base" per segnalare l’egregio lavoro svolto dalla Carlucci medesima al dipartimento spettacolo di Forza Italia e sollecitare un incarico istituzionale nella cultura (che non è arrivato). L’onorevole ormai dell’ Udc le tiene molto da conto perché proprio non ci sta a passare per velina ingrata e miracolata.
 

big_boom

Forumer storico
Nigel Farage

[ame=http://www.youtube.com/watch?v=2FT4zp9R6mE]ASSASSINI DI DEMOCRAZIE. Cosa, in nome di Dio, vi dà il diritto di fare questo al popolo italiano? - YouTube[/ame]
 

great gatsby

Guest
a parte la compostezza ed il taglio della giacca

dice le stesse cose del collega speroni

nemo propheta in patria
 

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