31 maggio 2014 15:12
Io sono molto arrabbiato con Renzi, la possibilità di fare il cambiamento per ora è stata tradita”. Lo ha detto il promotore di Italia Unica Corrado Passera, ospite de “L’incontro” su Sky TG24 HD in onda questa sera alle 21.30, commentando l’operato del governo Renzi. “Bisogna avere il coraggio di una grande cosa nuova, che non distingua tra società civile e gente che ha avuto la capacità di operare nell’Amministrazione, ma che sia totalmente nuova e molto aperta” ha detto parlando del futuro del movimento politico di cui è promotore. “La federazione e la combinazione di cose passate – ha proseguito Passera - non serve a niente. Io dissi no a Mario Monti il 28 dicembre 2013, prima che nascesse Scelta Civica, proprio perché io nei cartelli elettorali, nelle federazione di cose esistenti e peraltro in gran parte fallite, non credo in nessun modo”.
“L’Italicum – ha proseguito Passera -
è il Porcellum, anzi un po’ peggio. Cambiare tutto al Senato, ma mantenendolo, come si vuol fare, è
un’operazione gattopardesca. A livello di politica economica, distribuire ad alcuni, non necessariamente i più poveri, dei soldi è
lontanissimo dal rimettere in moto produttività e investimenti, questo vuol dire comprare voti. Renzi ha saputo interpretare la voglia di cambiamento, ma il cambiamento che sta portando è talmente superficiale, talmente irrilevante, che ci sarà alla fine la delusione, mentre il cambiamento che serve è molto più profondo”.
“Dopo anni e anni di calo, senza luce, dobbiamo dare un grande colpo, un grande calcione alla recessione. Coi pizzicotti, i 100 milioni, il miliardino, non si va da nessuna parte” prosegue Passera che sottolinea: “Per questo noi pensiamo a 400 miliardi mobilitati in investimenti, senza toccare i conti pubblici, nel senso che i soldi ci sono. Soldi che vanno in tasca alle imprese e alle famiglie. Non è possibile che non siano ancora stati pagati i 100 miliardi di debiti scaduti della PA, che stanno soffocando centinaia di migliaia di piccole imprese. Si può fare subito, in poche settimane, seguendo il modello spagnolo e con l’utilizzo di patrimonio pubblico, non con il meccanismo che è stato messo in moto ora e che durerà anni”. “Il Piano Passera è superato, siamo oltre. In quel momento la priorità era finanziaria: una patrimoniale, seppur piccola, a quei tempi aveva senso, non avrebbe più senso oggi” dice l’ex ministro a proposito del documento che l’allora amministratore di Banca Intesa propose nel 2011 al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per il rilancio dell'economia. Secondo l’ex ministro di quel piano “ci sono alcune cose che possono essere recuperate, come l’utilizzo del patrimonio pubblico, l’istruzione, una legislazione del lavoro più aperta, però era un’altra cosa. Oggi l’emergenza sono i dieci milioni di persone senza lavoro sufficiente. Il nostro è il movimento della crescita sostenibile, non più drogata dal credito ma fatta attraverso investimenti sulle forze dell’Italia”.
fonte:
Passera: arrabbiato con Renzi, possibilità cambiamento è finora tradita (31 mag 2014) - ilVelino/AGV NEWS