Thread Ufficiale Unificato delle Discussioni Politiche Generali

  • Creatore Discussione Creatore Discussione gisi
  • Data di Inizio Data di Inizio

favorevole a Monti?

  • si

    Votes: 6 27,3%
  • no

    Votes: 14 63,6%
  • indifferente

    Votes: 2 9,1%

  • Total voters
    22
Risultati di ricerca


  1. Wikileaks, Usa: "Berlusconi incapace, ma ci è utile"


    PUPIA - 2 giorni fa
    E qui il riferimento diretto a Silvio Berlusconi: "La sua leadership - scrive Spogli ... Già nel febbraio 2009 Spogli avverte infatti che l'Italia si sta ...
    Wikileaks/ "Berlusconi si autoconferisce il ruolo di mediatore"‎ - Virgilio
    WikiLeaks: «Berlusconi danneggia l'Italia»‎ - Il Quotidiano Italiano
    WIKILEAKS, DIPLOMAZIA USA: "BERLUSCONI OFFENDE MA E' UTILE"‎ - La7
    L'Espresso - Giornale Radio Rai
    tutte le 222 notizie »
    Iamm e-press
  2. Wikileaks sull'Italia, i documenti del 2009


    Il Post - 1 giorno fa
    ... tre del 2009, quindi bisogna sapere che l'ambasciatore non è più Richard Spogli, ... Il primo ministro Berlusconi è molto contento di presiedere questo ...
    Wikileaks, nuovi documenti su l'Italia: Berlusconi usò il G8 per ...‎ - fanpage
    tutte le 12 notizie »
    fanpage
  3. avremo più soldati in Afghanistan"


    La Repubblica - 15 ore fa
    L'ambasciatore Spogli nel 2009, nel rapporto di fine mandato consegnato alla Clinton, parlerà di Berlusconi come di un personaggio politico a rischio per le ...

    La Repubblica
  4. Putin, Thaci, Djukanovic e Silvio Berlusconi. Una bella famiglia


    La Valle Dei Templi - 4 ore fa
    Gli scandali, le noi giudiziarie el'incapacità politica di Berlusconi, ... cable diffusi da Wikileaks gli ambasciatori Spogli e Thorne ritengano l'Italia un ...
  5. «Berlusconi ha offeso ogni italiano»


    Lettera43 (Comunicati Stampa) - 2 giorni fa
    E' il febbraio del 2009 quando Ronald Spogli, ambasciatore americano in ... Scrive Spogli: «Il premier Silvio Berlusconi con le sue frequenti gaffes e la ...
  6. Wiki sull'Italia: l'acqua calda della diplomazia


    Libero-News.it - 2 giorni fa
    "Magistratura casta inefficiente" n Berlusconi imbarazzante per le gaffe e gli ... Spogli parla di "scelta sbagliata delle parole", con cui il Cavaliere ...
  7. Wikileaks, Repubblica spara bordate sul Cav Ma nasconde le ...


    il Giornale - 2 giorni fa
    L'importanza dell'alleanza italiana Nel febbraio del 2009 Ronald Spogli, ... La foto che immortala il presidente statunitense al fianco di Berlusconi tra le ...

    il Giornale
  8. Bunga bunga nights: Ruby, mai fatto sesso con Berlusconi


    Giornale di Puglia - 1 giorno fa
    “Il primo incontro con Berlusconi c'è stato il 14 febbraio. .... Questo completa il quadro che Spogli, già nel 2009, aveva consegnato alla nuova ...

    Giornale di Puglia
  9. Wikileaks, gli americani: ''Berlusconi un comico''


    RomagnaOggi.it - 2 giorni fa
    Spogli ha insistito molto sul "declino" dell'Italia, anche in un memoriale del 5 febbraio 2009 indirizzato al segretario di Stato, Hillary Clinton. ...
  10. «La salute di Berlusconi rovinatadai party, esami medici disastrosi»


    Corriere della Sera - 3 giorni fa
    Messaggio del 26 ottobre 2005, inviato dall' ambasciatore Spogli Berlusconi ha chiesto espressamente questo incontro (con George W. Bush, ...

    Corriere della Sera

 
ENI E LO STOCCAGGIO DEL GAS RUSSO ..MA NON SOLO ANCHE IL PREMIER...

http://www.facebook.com/sharer.php?...-e-lo-stoccaggio-del-gas-russo-ma.html&src=spL'ENI ha un problema da 1 miliardo di euro di perdite all'anno CHE SI CHIAMA GAS!!!


Lo scorso anno ha realizzato 6,3 miliardi di profitti MA POTEVANO ESSERE 7,3!!!
Pensate che in borsa, se si risolvesse questo problema...il titolo potrebbe valere almeno 21 euro...

LA LIBERALIZZAZIONE DEGLI STOCCAGGI DI GAS VIRTUALE va nella direzione giusta per cercare di ridurre le immense perdite annuali in questo settore per colpa di contratti capestro firmati con GAZPROM, dell'amico di Berlusconi, Putin.

A proposito...gira voce che proprio Berlusconi anni fa fu proprietario del 5% del colosso russo...e i profitti che realizzò da questa operazione furono enormi..

PROVE? ASSOLUTAMENTE NESSUNA



INDIZIO 1

INDIZIO N.2

INDIZIO N.3

QUESTE SONO COSE NOTE...MA ....
 
ENI E LO STOCCAGGIO DEL GAS RUSSO ..MA NON SOLO ANCHE IL PREMIER...

http://www.facebook.com/sharer.php?...-e-lo-stoccaggio-del-gas-russo-ma.html&src=spL'ENI ha un problema da 1 miliardo di euro di perdite all'anno CHE SI CHIAMA GAS!!!


Lo scorso anno ha realizzato 6,3 miliardi di profitti MA POTEVANO ESSERE 7,3!!!
Pensate che in borsa, se si risolvesse questo problema...il titolo potrebbe valere almeno 21 euro...

LA LIBERALIZZAZIONE DEGLI STOCCAGGI DI GAS VIRTUALE va nella direzione giusta per cercare di ridurre le immense perdite annuali in questo settore per colpa di contratti capestro firmati con GAZPROM, dell'amico di Berlusconi, Putin.

A proposito...gira voce che proprio Berlusconi anni fa fu proprietario del 5% del colosso russo...e i profitti che realizzò da questa operazione furono enormi..

PROVE? ASSOLUTAMENTE NESSUNA



INDIZIO 1

INDIZIO N.2

INDIZIO N.3

QUESTE SONO COSE NOTE...MA ....

ti ricordi qualche mese fa quando rimase "bloccato" a casa di Putin causa neve.... non si sa bene dove...
 
Ultima modifica:
ti ricordi qualche mese fa quando rimase "bloccato" a casa di Putin causa neve.... non si sa bene dove...
certo che lo ricordo

ma delle sue sorti non sono particolarmente interessata anche perchè
è ormai nota le vita che conduce

ma mi interessa di più ENI che mi vede azionista

ho costatato che i dati di bilancio sono peggiorati
e l'utile netto è fortemente diminuito del 30% rispetto a due/tre anni fa


mentre allora
quando quotava 19euro x azione quotava solo 8,5 volte gli utili

oggi viene pagata a 18 euro ma è almeno 12,5 volte gli utili comunicati

nel frattempo l'indebitamento è aumentato


e Scaroni ha addirittura acquistato dei pozzi di produzione inglesi esausti solo per stoccarvici il gas russo

L'inghilterra gli ha dato il permesso... in definitiva sarà un ottima riserva di gas e sarà pagata pure poco


insomma l'Eni non ha bisogno di nuovi giacimenti... ma vecchi ed esauriti per poccare il gas acquistato dalla Russia


Ringraziamo S.B. per le difficoltà di Eni
 
da
INDIZIO 1
Berlusconi e Gazprom, l’ombra di società off-shore


Pubblicato ildicembre 8, 2010 dacubicamente
0


Ieri Repubblica.it apriva con un articolo sulle relazioni pericolose di Berlusconi in Russia. I cablelogs di Wikileaks hanno svelato le preoccupazioni dell’amministrazione americana circa i rapporti fra il premier russo Putin e quello italiano, sulla politica energetica italiana e il ruolo di ENI in questa vicenda dai contorni oscuri. La premessa: ENI ha aperto il mercato interno a un concorrente e Washington sospetta che dietro questa “liberalizzazione” ci siano interessi commerciali di Berlusconi in prima persona. La relazione Roma-Mosca è puro businness, e ciò la rende pericolosa poiché è businness potenzialmente dannoso per gli interessi americani, sia economici che politici (che senso avrebbero poi le basi missilistiche Nato su un territorio come quello italiano dipendente energeticamente da Mosca e Tripoli?). Di fatto si è creato nel corso degli anni un asse del gas fra Gazprom ed ENI, allenza alimentata con fragore da Palazzo Chigi. Il trio D’avanzo, Greco, Rampini che firma l’articolo, cita l’episodio del biglietto di Berlusconi: una cena, a Milano, nel 2003, fra manager di ENi e manager di Gazprom e quella raccomandazione dei russi in favore di un certo Mentasti, l’uomo che cedette la San Pellegrino alla Nestlé. ENI vuole rinnovare i contratti con il gigante russo, Gazprom dal suo canto vuole inserirsi nel mercato italiano. Ci sono da decidere i vertici delle società che tratteranno la commercializione del gas, i cosiddetti acquirenti al Punto di Scambio Virtuale, ovvero quel punto del gasdotto in cui il gas diventa di proprietà di società italiane o aventi diritto alla commercializzazione in Italia del metano.
Dalla tasca, l’alto dirigente di Gazprom estrae un fogliettino come se fosse una santa icona che da sola avrebbe spazzato via ogni dubbio profano. Sopra c’è scritto: “Mentasti”. Gli italiani cadono dalle nuvole. Quel nome non l’hanno mai sentito. Chi è? Il russo spiega: “Ma come non conoscete il patron della San Pellegrino?”. Gli italiani sorridono: “Anche se gassata, l’acqua ha poco a che fare con il gas, bisogna che qualcuno glielo spieghi a questo Mentasti…”. Il russo non ride, agita ancora il foglietto e dice: “Druzia, amici, ma davvero non riconoscete la grafia del vostro capo di governo?”. Quelli di Eni fingono di non capire e chiedono: “… ma questo biglietto con questa grafia chi te l’ha dato?”. Risposta: “Da dove volete che venga, dal Cremlino!”. A conferma che la faccenda è molto seria perché molto voluta da Putin, gli uomini di Eni vengono invitati a stringere le sedie intorno al tavolo per far posto a un altro convitato che attende un cenno nell’albergo dall’altra parte di piazza della Repubblica, il Principe di Savoia. L’uomo si chiama Alexander Ivanovic Medvedev, è un amico d’affari del professor Fallico, è stato come Vladimir Putin un colonnello del Kgb, oggi è il numero due di Gazprom (Berlusconi, Putin e quel biglietto la vera storia del gas di Mosca – Repubblica.it).
Valentini, Fallico, Mentasti: un trio di nomi che connette Berlusconi e Gazprom. Sulle relazioni dei primi due non mi dilungo, visto l’esaustivo articolo di Repubblica. Ma Mentasti Granelli merita un approfondimento. In particolar modo è da chiarire il suo ruolo all’interno di Centrex. Centrex è la società intermediaria che vende il gas al Punto di Scambio Virtuale. Questo il suo CdA:
Consiglio di Amministrazione
- Dr. Thomas Kozich, Presidente
- Mag. Michael E. Klinger, MBA, Consigliere
- Stefano Gasparini, Segretario
CEA Centrex Italia Srl è registrata presso il “Registro delle Imprese di Milano” REA n° 1835547 (Centrex Italia).
Stefano Gasparini, che in questo organigramma compare come segretario di Centrex, è stato in passato Chief Financial Officer di EPA Thessaloniki, oscietà di Eni Group; prima ancora Finance Manager, Foreign Companies per Eni Gas & Power Division; un remoto passato in RCS Mediagroup. Ma Centrex è una società controllata indirettamente da Gazprom. Un manager di formazione ENI migra in una società del colosso russo. Questo potrà sembrare normale, e forse lo è. Meno normale se si leggono le parole di Roman Kupchinsky. Kupchinsky, riportando una notizia di Bloomberg del 18 Ottobre 2005, racconta della denuncia di una Commissione Parlamentare italiana nei confronti dell’accordo ENI-Gazpromexport, “accordo che avrebbe consentito Gazpromexport, guidata dal vice CEO di Gazprom, Alexander Medvedev, che è anche presumibilmente uno dei “cardinali invisibili” del torbido Centrex Group in Europa, a partecipare nella vendita di gas russo per i consumatori domestici italiani” (Berlusconi, Centrex, Hexagon 1 and 2 and Gazprom – The Jamestown Foundation).
Si tratta di subentrare all’ Eni nella negoziazione di 2 miliardi di metri cubi di gas, circa il 10% di quanto acquistato dalla russa Gazprom e rivenduto all’ ingrosso italiano. Si tratta poi di trovare spazio per il combustibile nei tubi dell’ Eni che da Tarvisio lo smistano a imprese e amministrazioni, e ottenere margini che a spanne porteranno alla nuova nata 50-60 milioni di euro l’ anno di utile netto [...] L’ Antitrust da tempo chiede a Eni di potenziare la capacità dei tubi, e venderne una parte; Eni ne ha piazzato in Borsa il 50%, entro il 2007 deve scendere sotto il 20%, ma di questo non vi è certezza. Comunque l’ Eni, che farà spazio al gas di Mentasti nei tubi, finora colma molto bene tutti i pertugi delle proprie condotte con gas intermediato dalla stessa (Gas, tutti i misteri della partita russa, Repubblica.it – Archivio 2005).
Nodo della contestazione era l’assetto proprietario di Centrex Italia, allora chiamata Central Energy Italian Gas Holding (CEIGH), parte di Centrex Group, che in quell’accordo giocava la parte del leone. La medesima Commissione Parlamentare, nella sua azione investigativa, avrebbe rivelato che “un importante uomo d’affari italiano di nome Bruno Mentasti Granelli, noto per essere un amico intimo di Silvio Berlusconi, detiene la proprietà del 33 per cento di CEIGH attraverso due società, Hexagon Prima e Hexagon Seconda, entrambi registrate allo stesso indirizzo di Milano”, mentre “Gazprom, società russa a controllo statale, detiene il 25 per cento delle azioni di CEIGH tramite ZMB, la controllata tedesca di Gazpromexport, mentre Centrex Europe Energy Gas AG con sede a Vienna vale il 41,6 per cento” (Berlusconi, Centrex, Hexagon 1 and 2 and Gazprom – The Jamestown Foundation). Le relazioni di Mentasti-Granelli con Berlusconi emersero subito: erano soci a Telepiù. Chi si nasconde dietro Hexagon Prima ed Hexagon Seconda (nomi che ricordano da lontano le 22 holdings in cui si disperdeva il capitale sociale della Fininvest, da Holding Italiana Uno a Holding Italiana Ventidue)? Per giunta dietro Centrex c’è il vuoto:
Centrex, dopo tutto, ha inviato i suoi profitti ad una società off-shore denominato Ventures Siritia a Cipro, che poi ha trasmesso i guadagni ad un’altra società ombra, OOO Rubin, un business con un indirizzo falso in un condominio a Mosca (Berlusconi, Centrex, Hexagon 1 and 2 and Gazprom – The Jamestown Foundation).
Ci fu un passaggio precedente che coinvolse l’austriaca Centrex, prima proprietà di una misteriosa holding del Liechtenstein, la Idf, poi passata di mano alla Gazprombank di Andrey Akimov proprio nel 2005:
Una prima sforbiciata, peraltro, è stata data da Mosca con l’austriaca Centrex, rompendone la vecchia struttura di controllo per affidarla dallo scorso anno alle mani dell’ italiano Massimo Nicolazzi, ex Eni con esperienza pluriennale nella Lukoil di Vagit Alekperov (un altro italiano, Enrico Grigesi, ex Snam, ha invece lasciato Centrex Italia per guidare l’ ex municipalizzata di Como) Fondata nel 2003, già nel 2005 la Centrex era scomparsa dalla lista delle società affiliate a Gazprom e Gazprombank, e risultava controllata, via una Centrex Group basata a Cipro, da una società del Liechtenstein: la Idf [...] I soci della Idf sono rimasti sconosciuti fino al 2009, quando è emerso che sin dal 2005-06 l’ 80% è stato venduto alla Russische Kommerzial Bank, controllata svizzera del colosso bancario russo Vtb [...] Doppio comparto La Idf, si è scoperto in seguito, ha sempre funzionato come un fondo esclusivo di investimenti (il principale in Centrex) ed è probabile che molti sconosciuti soci eccellenti – di nazionalità russa ma non solo – siano ormai usciti da anni [...] La Idf, nell’ ultimo rendiconto disponibile al 2008, risultava possedere attivi per 283 milioni di dollari, suddivisi su due comparti. Il Gas1, investito appunto in Centrex e, per poche centinaia di migliaia di dollari, in titoli della Lukoil e della siberiana Surgutneftegaz. Il secondo, Energie1, con pochi titoli Total, Bp, ancora Surgutneftegaz, e azioni e bond di società energetiche non quotate che in apparenza potrebbero fare capo a Dubai e alle Barbados (Gazprom Nuovi equilibri per il colosso russo del gas).
Insomma, secondo voi è anormale che gli americani fossero perlomeno incuriositi dal genere di link che collega Berlusconi e Putin? Questa vicenda, come tutte le vicende di società off-shore, si perde nel nulla. Ma certamente ci sono responsabilità politiche del governo. E’ evidente che non è stato fatto l’interesse generale nel permettere a Gazprom di metter piede nel mercato italiano del gas, peraltro non in una cornice di libero mercato, ma in regime di monopolio di ENI. E se si scoprissero interessi personali di Berlusconi nelle società Hexagon Prima e Seconda (sono tutte registrate a Milano, così come Centrex Italia) sarebbe forse il colpo finale a questo sistema di potere. Grazie anche a Wikileaks.
i
 
se vuoi faccio il copiaincolla anche con
INDIZIO N.2


Che c'azzeca Berlusconi con Gazprom?

gazprom.jpg

Qual è la vera natura dei rapporti tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin? Si limitano a scambiarsi “doni sontuosi” o vanno oltre e aggiungono al rapporto d'amicizia anche quello di soci in affari?
Questa è la domanda che si pongono da anni le amministrazioni degli Stati uniti, come sappiamo grazie alle rivelazioni di Wikileaks che tutto sono tranne che vuoti pettegolezzi. Per questo noi dell'Italia dei Valori abbiamo chiesto che il Parlamento italiano indaghi per raggiungere una verità certa, ma senza risposta. Tutto ciò è assurdo e incomprensibile.
Mettiamo i fatti in fila. Berlusconi si vanta continuamente del suo rapporto privilegiato con Putin e per una volta non mente come al solito, ovvero mente a metà. Quel rapporto c'è davvero e i due compari le scelte più importanti le fanno da soli, a porte chiuse.
L'Eni, che è una società pubblica e non privata, ha concluso un accordo con la russa Gazprom in base al quale l'Italia acquista gas dalla Russia a un prezzo molto superiore di quello che avrebbe potuto pagare acquistando da altre fonti il metano. E' solo inettitudine o c'è qualcosa di più e di peggio? E ancora: la scelta dell'Eni è stata condizionata dalle pressioni del presidente del consiglio o no? Sono domande che toccano le tasche e gli interessi concreti di ciascun italiano, dal momento che le scelte dell'Eni le paghiamo tutti noi.
Non è finita. L'Eni sta costruendo insieme a Gazprom il gasdotto South Stream, che porterà il gas russo in Italia senza passare per l'Ucraina. Quel progetto miliardario di gasdotto è alternativo a quello su cui scommette l'Europa, impegnata a costruire un altro gasdotto, il “Nabucco”.
Secondo gli esperti, non sarà possibile realizzare tutti e due i gasdotti, perché i giacimenti di gas dell'Asia centrale non sarebbero sufficienti ad alimentare entrambi. Puntare su South Stream significa quindi affossare Nabucco, e rendere l'intera Europa dipendente dalla fornitura di gas russo. Scegliendo di collaborare al gasdotto di Putin invece che a quello europeo, Berlusconi e l'Italia hanno dunque fatto un enorme favore a Putin. Io mi domando, gli americani si domandano e credo che tutti gli italiani dovrebbero domandarsi: in cambio di cosa?
Il nostro presidente del consiglio non è solo un politico. E' prima di tutto un affarista dai grandi intrighi, ed è entrato in politica proprio per difendere il suo impero economico e se stesso dalle inchieste derivate da come aveva fatto sino a quel momento i suoi affari. Con il conflitto di interessi ci va a dormire la notte, quando finisce il festino di turno, e ci si sveglia la mattina. Davvero non è coinvolto personalmente in questo che è uno degli affari più ricchi che ci siano al mondo? E allora perché continua ad avvantaggiare la Russia contro quell'Europa di cui fa parte? Insomma, che c'azzeca Berlusconi con Gazprom?
Berlusconi, dalla Russia, ha garantito di non aver alcun interesse personale in questa faccenda e di aver pensato sempre e solo al bene dell'Italia. Tanto ci dovrebbe bastare: la sua parola, la parola di un bugiardo cronico che ha mentito a tutti e su tutto un'infinità di volte. Io dico che la sua parola e le sue garanzie al Parlamento italiano non possono bastare e che sugli affari italo-russi bisogna indagare sul serio. Presto e andando sino in fondo.



Postato da Antonio Di Pietro
 
l’attacco frontale del Financial Times a Berlusconi

l’attacco frontale del Financial Times a Berlusconi, dipinto come il prossimo dittatore arabo destinato a cadere….come al solito, si pesca da verità e fatti innegabilmente reali per piegare e indirizzare la realtà ai propri fini…suprema ars manipolatoria in azione.
Il paese mediterraneo condivide molte caratteristiche con il mondo arabo
18 febbraio 2011 Financial Times
Mentre l’ondata rivoluzionaria del mondo arabo in Libia ed in Bahrain diventa sempre più tragica e cruenta, gli autocrati che sembravano dover governare per sempre stanno tutti tremando. Forse anche gli autocrati “eletti” dovrebbero stare in guardia.
C’è un paese europeo che ha molte delle caratteristiche del mondo arabo: un’economia sclerotica, una cultura logorata dalla corruzione e dalla criminalità organizzata e un dissenso crescente delle nuove generazioni. È controllato da una classe dirigente gerontocratica fortemente attaccata al business e alla politica, con la gioventù che resta esclusa. I suoi giovani migliori e più intelligenti vagano per l’Europa come migranti economici.
Quel paese è l’Italia. È una democrazia, quindi il vecchio concistoro che guida il paese potrebbe essere rimpiazzato. Tuttavia non lo è, mai: più elezioni si tengono Italia, e meno l’Italia sembra cambiare. Nessuna meraviglia che persino il Borghese stia diventando un barbone. La scorsa domenica un milione di donne hanno marciato per protestare contro le pagliacciate di Silvio Berlusconi, il primo ministro sempre più ridicolo. È stato incriminato per sesso a pagamento con una ragazza minorenne e abuso d’ufficio. Nega il misfatto.
C’è di più. Il 74enne sig. Berlusconi ha molte delle caratteristiche del classico plutocrate arabo. È immensamente ricco, controlla gran parte dei media ed è circondato dai yes-men. Sfida apertamente il sistema giudiziario con cui è ai ferri corti da anni. È caro amico di Muammer Gheddafi, il dittatore della Libia (che oggi si trova in un mare di guai).
La qualità più importante del sig. Berlusconi è anch’essa comune agli autocrati: è un un osso duro che resiste fino all’ultimo minuto. Hosni Mubarak,fino a poco tempo fa dittatore dell’Egitto, potrebbe suggerirgli qualcosa circa la saggezza di quella strategia. Tutto ciò che il primo ministro italiano deve fare per concludere questa commedia particolarmente poco edificante è di chiedere nuove elezioni. Così, gli italiani potrebbero ridere per ultimi.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto