patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
WILLIAM FEATHER
Le grette economie dei ricchi sono sorprendenti tanto quanto le sciocche stravaganze dei poveri
L'high-tech sostiene Wall Street
L’uragano “Ivan” e i connessi rischi di un danneggiamento degli impianti petroliferi del Golfo del Messico, riportano a 43,88 dollari al barile il prezzo del greggio e fanno tremare Wall Street, ma alla fine tutti gli indici chiudono in positivo.
Il Dow Jones resta infatti a quota 10.314,25 (+0,01%) dopo un massimo intraday a 10.348 punti, mentre il Nasdaq (grafico sale a 1.909,62 punti (+0,81%) sopra quota 1.900 per la prima volta da due mesi a questa parte. In moderato recupero anche l’indice S&P500, che chiude a quota 1.125,75 (+0,16%), mentre il Russell 2000 è sui 573,03 punti (+0,55%). Dal canto loro i T-bond vedono i rendimenti calare al 4,15% sul decennale e al 4,94% sul trentennale guida.
I tecnologici salvano così una giornata altrimenti povera di spunti, con Intel (INTC) e Hewlett-Packard (HPQ) ancora in recupero e tra i migliori in assoluto tra i “big” del Nyse. L’azienda guidata da Carly Fiorina oggi è aiutata dalla notizia di un contratto quinquennale da 290 milioni di dollari siglato con la Defense Logistics Agency per fornire apparecchiature It. Sotto pressione i farmaceutici, con Merck & Co. (MRK) in calo dopo che la Fda ha respinto una richiesta per la commercializzazione dell’Exanta da parte di Astrazeneca (AZN), partener della stessa Merck.
Più in generale i titoli in crescita battono quelli in calo per 20 a 13 sul Nyse e per 18 a 13 sul Nasdaq. Ancora in crescita i volumi, con 1,1 miliardi di titoli scambiati sul Nyse e 1,5 miliardi sul listino high-tech della Borsa di Wall Street, che continua a risentire dell’influsso positivo della revisione al rialzo delle stime di Nokia e delle accresciute possibilità che giunga finalmente in porto l’Opa di Oracle (ORCL) su PeopleSoft (PSFT), ormai in pista dal giugno dello scorso anno.
Che il tono del listino high-tech sia decisamente cambiato, in meglio, rispetto a poche settimane or sono lo dimostra la crescita di Broadcom (BRCM), nonostante il taglio delle stime sui risultati trimestrali annunciato ieri, così come il fatto che, come sottolineano gli analisti di Cantor Fitzgerald, gli investitori stiano iniziando a ragionare sulle valutazioni in termini di multipli sui risultati del 2005. Un anno che si annuncia meno terribile di quanto fino a poco tempo fa non si temesse, se è vero che
Smith Barney ha appena alzato il peso della componente azionaria in portafoglio, riducendo quello dedicato alla cassa, proprio sulla base di migliori previsioni per l’anno venturo. Ora la banca d’affari americana consiglia di puntare il 60% (dal 55%) in azioni, il 35% in bond e il 5% (dal precedente 10%) in liquidità. I pesi neutrali sulla base delle capitalizzazioni dei mercati finanziari sarebbero di 55% in azioni, 40% in bond e 5% in liquidità.
Allo stesso tempo pure gli strategisti di Jp Morgan Securities hanno alzato il target per l’indice S&P500 per fine anno a 1.200 da 1.150 punti, dopo aver riveduto al rialzo le stime sui redditi operativi medi dei componenti dell’indice a 67 dollari per l’anno in corso e a 70,5 per il 2005.
Tra le altre storie della giornata si segnala Lucent Technologies (LU), che sale del 5,15% con oltre 67 milioni di pezzi scambiati dopo l’upgrade di Ubs su utili e fatturato per il 2005 sull’attesa di una vittoria di un contratto da parte di Cingular. Per quanto riguarda le notizie di finanza straordinaria l’agenzia pubblicitaria britannica WPP Group ha annunciato l’adesione del Cda di Grey Global (GREY) all’offerta da 1.005 dollari per azione del valore complessivo di 1,52 miliardi di dollari.
Sony sembra invece aver vinto la gara per Metro-Goldwyn-Mayer (MGM) grazie ad un’offerta da 5 miliardi di dollari che ha fatto fare un passo indietro alla rivale Time Warner (TWX). Infine, come previsto, US Airways Group (UAIR) ha annunciato di aver chiesto ieri di aderire al “Charter 11” portando i libri in tribunale per la seconda volta nel giro di soli due anni.

WILLIAM FEATHER
Le grette economie dei ricchi sono sorprendenti tanto quanto le sciocche stravaganze dei poveri
L'high-tech sostiene Wall Street
L’uragano “Ivan” e i connessi rischi di un danneggiamento degli impianti petroliferi del Golfo del Messico, riportano a 43,88 dollari al barile il prezzo del greggio e fanno tremare Wall Street, ma alla fine tutti gli indici chiudono in positivo.

Il Dow Jones resta infatti a quota 10.314,25 (+0,01%) dopo un massimo intraday a 10.348 punti, mentre il Nasdaq (grafico sale a 1.909,62 punti (+0,81%) sopra quota 1.900 per la prima volta da due mesi a questa parte. In moderato recupero anche l’indice S&P500, che chiude a quota 1.125,75 (+0,16%), mentre il Russell 2000 è sui 573,03 punti (+0,55%). Dal canto loro i T-bond vedono i rendimenti calare al 4,15% sul decennale e al 4,94% sul trentennale guida.
I tecnologici salvano così una giornata altrimenti povera di spunti, con Intel (INTC) e Hewlett-Packard (HPQ) ancora in recupero e tra i migliori in assoluto tra i “big” del Nyse. L’azienda guidata da Carly Fiorina oggi è aiutata dalla notizia di un contratto quinquennale da 290 milioni di dollari siglato con la Defense Logistics Agency per fornire apparecchiature It. Sotto pressione i farmaceutici, con Merck & Co. (MRK) in calo dopo che la Fda ha respinto una richiesta per la commercializzazione dell’Exanta da parte di Astrazeneca (AZN), partener della stessa Merck.
Più in generale i titoli in crescita battono quelli in calo per 20 a 13 sul Nyse e per 18 a 13 sul Nasdaq. Ancora in crescita i volumi, con 1,1 miliardi di titoli scambiati sul Nyse e 1,5 miliardi sul listino high-tech della Borsa di Wall Street, che continua a risentire dell’influsso positivo della revisione al rialzo delle stime di Nokia e delle accresciute possibilità che giunga finalmente in porto l’Opa di Oracle (ORCL) su PeopleSoft (PSFT), ormai in pista dal giugno dello scorso anno.

Che il tono del listino high-tech sia decisamente cambiato, in meglio, rispetto a poche settimane or sono lo dimostra la crescita di Broadcom (BRCM), nonostante il taglio delle stime sui risultati trimestrali annunciato ieri, così come il fatto che, come sottolineano gli analisti di Cantor Fitzgerald, gli investitori stiano iniziando a ragionare sulle valutazioni in termini di multipli sui risultati del 2005. Un anno che si annuncia meno terribile di quanto fino a poco tempo fa non si temesse, se è vero che
Smith Barney ha appena alzato il peso della componente azionaria in portafoglio, riducendo quello dedicato alla cassa, proprio sulla base di migliori previsioni per l’anno venturo. Ora la banca d’affari americana consiglia di puntare il 60% (dal 55%) in azioni, il 35% in bond e il 5% (dal precedente 10%) in liquidità. I pesi neutrali sulla base delle capitalizzazioni dei mercati finanziari sarebbero di 55% in azioni, 40% in bond e 5% in liquidità.
Allo stesso tempo pure gli strategisti di Jp Morgan Securities hanno alzato il target per l’indice S&P500 per fine anno a 1.200 da 1.150 punti, dopo aver riveduto al rialzo le stime sui redditi operativi medi dei componenti dell’indice a 67 dollari per l’anno in corso e a 70,5 per il 2005.
Tra le altre storie della giornata si segnala Lucent Technologies (LU), che sale del 5,15% con oltre 67 milioni di pezzi scambiati dopo l’upgrade di Ubs su utili e fatturato per il 2005 sull’attesa di una vittoria di un contratto da parte di Cingular. Per quanto riguarda le notizie di finanza straordinaria l’agenzia pubblicitaria britannica WPP Group ha annunciato l’adesione del Cda di Grey Global (GREY) all’offerta da 1.005 dollari per azione del valore complessivo di 1,52 miliardi di dollari.
Sony sembra invece aver vinto la gara per Metro-Goldwyn-Mayer (MGM) grazie ad un’offerta da 5 miliardi di dollari che ha fatto fare un passo indietro alla rivale Time Warner (TWX). Infine, come previsto, US Airways Group (UAIR) ha annunciato di aver chiesto ieri di aderire al “Charter 11” portando i libri in tribunale per la seconda volta nel giro di soli due anni.
