Titoli & commodities al vaglio 2010

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Commodity Report


Cina, Fed e…primo videolibro sulle commodites



I temi di questa settimana coinvolgono, come al solito, la Cina e la Fed. Comun denominatore la politica monetaria; da un lato il mercato attendeva un rialzo dei tassi da parte del gigante asiatico e invece si è avuto un nulla di fatto che ha provocato, nelle ore successive, un’ennesima ondata di acquisti su alcuni settori delle materie prime, soft e agricole in primis; ieri sera il previsto nulla di fatto da parte delle Fed, dopo la riunione mensile del Fomc, ha visto il mercato reagire in vendita sui Bonds e in acquisto sul dollaro Usa. In pratica la Fed continua a mantenere inalterato gran parte del comunicato, promettendo tassi eccezionalmente bassi per un prolungato periodo di tempo, ignorando inflazione e potenziale crescita, elementi che evidentemente, dal canto suo, i mercati iniziano a scontare con un rialzo dei rendimenti.


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Energy

Il Petrolio è pienamente rientrato nel trading range che ha contenuto il movimento per tutto il 2010, dopo la veloce puntatina sopra i 90 $ della prima settimana di Dicembre. Goldman S. prevede 105-110 $ al barile per il 2011, è possibile certo, ma ormai si sa che queste previsioni lasciano il tempo che trovano. Il Gas ha spostato un po’ il trading range verso l’alto e ora i prezzi oscillano tra 4 e 4.6, senza alcun cambiamento importante dal lato dei fondamentali.


Metals

La scorsa settimana avevo evidenziato la forza relativa del Silver rispetto al Gold, proseguita durante l’ultima ottava. Dopo l’annuncio sui tassi della Fed, da ieri sera c’è stata qualche rpesa di profitto sull’Oro, che resta in andamento lateral rialzista. Bene Platino e Palladio che continuano a crescere. Il Rame è su livelli molto importanti, siamo infatti ad un passo dai massimi del 2008 e gli operatori guarderanno con attenzione il movimento dei prezzi delle prossime settimane, considerato anche il ruolo di laureato in economia del Dott. Copper, capace in passato, di anticipare i cicli dell’economia.


Grani

La scorsa settimana scrivevo: “Il clima avverso dell’Australia (piogge definite terrificanti), ha fatto letteralmente esplodere il prezzo del Wheat la scorsa settimana. Lunedì poi, è arrivato un rapporto che segnala un probabile raccolto record proprio in quella zona del mondo, resta da stabilire quale sarà la qualità dello stesso. Il nervosismo resta ma la speculazione penso avrà vita breve e nelle prossime settimane probabilmente si potrà approfittare dello spread Long Corn, short Wheat, in questo momento ben sopra quota 200.” Dopo una puntata in area -230, lo spread Corn/Wheat ha prontamente invertito e gli abbonati di “Spread Trading & Commodities” hanno potuto approfittare del restringimento del differenziale di prezzo, con un bel trade da oltre 2.000 $ a contratto in pochi giorni. Ora si entra in periodo natalizio, i volumi e l’attività dei grandi operatori istituzionali inizia a ridursi e si possono cercare occasioni propizie, soprattutto dove la volatilità è ancora alta, per mettere in piedi strategie di vendita di opzioni su Soia, Grano e Mais.



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Soft

Nuova esplosione di volatilità su Zucchero, Succo D’arancia, Cotone e Caffè al rialzo. Il Cacao invece, dopo un’impennata dovuta alle solite tensioni politiche in costa d’Avorio, scende tornando sotto quota 3000. Su Caffè e Zucchero in particolare il trend rialzista resta supportato dai fondamentali, anche se ricordo che siamo su livelli di prezzo molto elevati rispetto alla media storica. Il Cotone è di nuovo a contatto con quota 150, massimi assoluti e tra un po’ credo ci sarà una nuova occasione per cavalcarlo dal lato short.



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Carni


Ancora molto bene gli spread stagionali sui Maiali. I sottostanti, sia Bovini che Maiali, sono in congestione piuttosto stretta da qualche giorno, con volatilità in diminuzione.
 
(AGI) Dhaka - Imbarazzo all'aeroporto internazionale di Dhaka, Bangladesh, dove e' stato proiettato un fil porno in uno dei maxischermi. Centinaia di persone tra passeggeri e familiari in attesa allo scalo di Shahjalal si sono trovati di fronte alle scene hard, che sono state "andate in onda" per circa cinque minuti venerdi' mattina, secondo quanto riferito da fonti giudiziarie. Sull'accaduto e' stata aperta una inchiesta. .
 
La discesa a Piazza Affari dovrebbe essere ormai agli sgoccioli
INTERVISTE, clicca qui per leggere la rassegna Di Alberto Susic http:///, 17.12.2010 21:42
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Di seguito riportiamo l’intervista sull’indice Ftse Mib e su alcune delle blue chips quotate a Piazza Affari, con domande rivolte a Davide Fraboschi, Analista di B&SJoint. www.bsjoint.com.


Mentre i mercati azionari internazionali si mantengono sui massimi, a Piazza Affaril il Ftse Mib continua a mostrare debolezza. E’ lecito attendersi un recupero nel breve o il nostro indice è destinato a scendere ancora nel breve?

La mia idea è che gli storni cui stiamo assistendo siano salutari e offrano la possibilità di entrare sul mercato, per cui vedre quella in atto come una più ampia fase di consolidamento partita sostanzialmente dalla prima decade di giugno. Questi sei mesi sembrano aver offerto la possibilità di nuovi ingressi per i prossimi anni, fermo restando che dal punto di vista tecnico ci aspettavamo una discesa fino a 20.500 punti per il Ftse Mib dopo l’allungo a 20.700 che hanno avuto poco appeal.
Vediamo un listino che si dovrebbe mantenere sopra i 20.000 punti senza escludere sporcature fino ai 19.900 che dovrebbero essere un’occasione per chiudere le posizioni short e aprirne nuove al rialzo. Il nostro listino sarà destinato a recuperare nei prossimi mesi fino ai 21.300 punti, anche se le paure ancora ci sono e al primo tremore il Ftse Mib è il primo a scendere.
C’è stato qualche scossone forse per l’aumento di capitale della BCE che ha un po’ spaventato e ci sono ancora problemi legati all’euro, malgrado non ci dovrebbero essere sorprese negative per la tenuta dell’Europsa. Di conseguenza, alla luce del fatto che anche in America ci si potrà attendere una fase di ripresa, riteniamo gli storni un’opportunità per nuovi acquisti.
Per il Ftse Mib non dovremmo rivedere per ora l’area dei 19.500, ma

se si dovesse scendere sotto i 19.200 si dovrà ragionare in maniera diversa perchè probabilmente ci sarà qualcosa che non va.

Quali sono i titoli meglio impostati per sfruttare l’atteso recupero del mercato? A quali consiglia in particolare di guardare ora?

Tra i vari titoli ci piace Prysmian che mostra un certo appeal sulla scia anche delle positive indicazioni di alcune banche d’affari che guardano con interesse ad alcuni temi quali lo sviluppo industriale. Dal punto di vista tecnico l’area dei 19,3/19,25 euro offre già una base di una certa rilevanza e si nota un buon movimento sul fronte dei volumi già a partire dalla fine di novembre. Ci aspettiamo di rivedere Prysmian a ridosso dei 14 euro che rappresentano un target a breve, segnalando che nell’ultimo anno il titolo è rimasto in laterale, e la nostras idea che il fair value per il titolo si possa individuare a 15,5 euro.

Spostando lo sguardo sui titoli a minore capitalizzazione, crediamo che una buona scommessa possa essere rappresentata da Kerself. Se andiamo a vedere le medium e small cap notiamo che le stesse stanno sovraperformando le blue chips, motivo per cui puntare in questa direzione non sarebbe sbagliato.
I driver per le piccole e medie capitalizzazioni non sono tanto rappresentati dai dati macro, motivo per cui sarebbe preferibile guardare più da vicino alle singole società. Kerself in particolare dovrebbe avere a disposizione la liquidità sufficiente per far fronte alle tensioni di breve termine e di conseguenza il business si conferma interessante.
Tecnicamente abbiamo assistito ad un pericoloso sell-off che ha spinto fino a 1,45 euro e successivamente si sono sviluppati interessanti volumi di scambio dopo l’approvazione dell’aumento di capitale da parte dei soci. Il titolo

sarà da acquistare con obiettivo come minimo a 4 euro che corrisponde al target sul piano dei fondamentali.

Tra i bancari quali sono i titoli che asuo avviso offrono interessanti opportunità di acquisto?

Tra i bancari guardiamo in particolare a Mediobanca che pure in chiusura di ottava è stata colpita dalle vendite, ma il titolo è presente nei nostri portafogli perchè ci piace dal punto di vista dei fondamentali. Il settore bancario rimane comunque sotto la scure di Basilea 3 e degli aumenti di riserve che molte banche saranno costrette a fare, rivolgendosi al mercato in cerca di capitali freschi.
Sarà faticoso rivedere la reddività sui livelli del 2007 e il comparto rimane un po’ falcidiato dalla nuova normativa, motivo per cui è bene puntare sui titoli con una buona capitalizzazione e un solido patrimonio. In questa direzione Mediobanca è interessante, e sui prezzi attuali è da tenere in considerazione: non ci attendiamo almeno nel breve discese sotto i 6 euro. Sulle correzioni si sono avuti interessanti volumi di scambio che possono preludere ad acquisti e l’idea è che Mediobanca sia da tenere fino a risalite a 7,44/7,45 euro che corrispondono ai precedenti massimi di periodo.

Per Intesa Sanpaolo l’area dei 2 euro è stata toccata verso la fine di novembre e l’esplosione dei volumi su questi livelli ci induce a credere che si stiano accumulando posizioni. La configurazione tecnica si sta facendo interessante anche nel medio termine perchè se andiamo a guardare agli ultimi 10 mesi, il titolo ha segnato massimi e minimi decrescenti fino a giugno. In seguito si è avuta una reazione per una lateralizzazione e non è da escludere una violazione al rialzo dei 2,45/2,5 euro. Gli spazi di crescita sono considerevoli visto che Intesa Sanpaolo continuerà
ad essere sottovalutato fino a quando si manterrà al di sotto dei 3 euro.

Per Unicredit vale un po’ lo stesso discorso fatto per Intesa Sanpaolo, fermo restando che il gruppo di Piazza Cordusio è stato più esposto alla crisi internazionale.

Sempre tra i bancari vorrei segnalare Banca Ifis, ritornando così a parlare di titoli a minore capitalizzazione che potrebbero riservare delle sorprese interessanti. Nella prima metà di dicembre abbiamo visto un upside sostenuto per Banca Ifis sulla scia delle notizie relative al piano industriale del gruppo. La configurazione tecnica è interessante perchè c’è stato negli ultimi sei mesi una compressione della volatilità e delle oscillazioni, con buoni volumi di scambio sopra i 5,1/5,2 euro. Il target per Banca Ifis è in area 6,2/6,4 euro e in seguito bisognerà fare delle considerazioni di più ampio respiro. Il titolo ci piace e presenta delle interessanti prospettive, fermo restando che discese sotto i 5 euro potrebbero favorire una fase di debolezza.
 
Sul versante societario si segnalano i risultati del quarto trimestre dell’ultimo esercizio fiscale di Adobe Systems che per non deludere le attese dovranno centrare l’obiettivo di un utile per azione di 0,52 dollari.

In Europa sarà diffuso il dato flash relativo alla fiducia dei consumatori che a dicembre dovrebbe mostrare una variazione negativa di 8,9 punti, in recupero rispetto ai -9,4 di novembre. In Germania si conosceranno i prezzi alla produzione di dicmbre visti in rialzo dello 0,3% dallo 0,4% del mese precedente.

A Piazza Affari entreranno in vigore le modifiche apportate al paniere del Ftse Mib dopo la chiusura odierna. Ad abbandonare l’indice Ftse Mib saranno Cir, Geox e Unipol, e al loro posto entreranno Diasorin, Enel Green Power e Tod’s. Sempre a partire da lunedì Tamburi entrerà a far parte del segmento Star.
Sotto i riflettori Ubi Banca dopo che Fitch ha ridotto il rating sul debito di lungo termine, lasciando invariati tutti gli altri e non apportando alcuna modifica all’outlook che resta stabile.
Da seguire anche Enel dopo che Endesa ha perfezionato in data odierna la cessione di una partecipazione dell’80% del capitale della controllata Nubia 2000 a due fondi infrastrutturali gestiti da Goldman
 
Una promozione a metà per il Banco Popolare. Gli analisti di Goldman Sachs hanno alzato il loro giudizio da "sell" (vendere) a "neutrale", ma hanno ridotto il target price da 4,40 a 4,05 euro.
 
Seduta in calo per le Borse in Asia con gli indici guida trascinati sui minimi sui timori di rappresaglie della Corea del Nord su quella del Sud che ha dato il via ad esercitazioni militari. Oggi la Corea del Sud ha avviato delle esercitazioni balistiche in un'area contesa nonostante le minacce di guerra della Corea del Nord. Le esercitazioni militari sudcoreane sono terminate, secondo l'agenzia Yonhap. Testimoni però hanno dichiarato di sentire ancora colpi di cannone provenienti dall' isola di Yeonpyeong.
Uno spargimento di sangue e un conflitto nella penisola coreana sarebbero una tragedia nazionale per i compatrioti e fratelli delle due Coree, secondo il rappresentante cinese all'Onu, Wang Min. Il diplomatico, citato dall'agenzia Nuova Cina, ha inoltre sottolineato che la Cina ha fatto incessanti sforzi con la Repubblica democratica di Corea (il nome ufficiale della Corea del Nord), la Corea del Sud e altri Paesi attraverso vari canali per evitare un peggioramento della situazione.
Ieri i 15 membri Consiglio di sicurezza dell'Onu non avevano trovato l'accordo per una risoluzione sulla crisi coreana. Secondo fonti occidentali Cina e Russia si sono opposte a un'esplicita condanna di Pyongyang per l'attacco del 23 novembre contro un'isola sudcoreana che ha provocato la morte di quattro persone. I rischi geopolitici alimentano nuove incertezze e i timori del mercato, alle prese anche con la crisi del debito sovrano in Europa.
Seul, in calo di oltre l'1,5% recupera sul finale e cede ora, che la situazione sembra di nuovo normalizzata, intorno allo 0,3 per cento. La Borsa di Tokyo ha terminato gli scambi in ribasso dello 0,85%, a 10.216,41 punti, 87,42 in meno della chiusura di venerdì. Shanghai cede l'1,41%, Taiwan perde lo 0,56%, Seual lo 0,30%. Scivola Sidney dello 0,56%, Male anche Singapore (-0,63%) con Bangkok
 

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