Lo so chi é
Pero 1 giusta la puo dire anche lui ogni tanto.
Siamo sicuri che essendo i bambini stranieri, le ambasciate coinvolte non abbiano niente da ridire?
Trovato questo.
SULLA VICENDA DEL RAPIMENTO DEI BAMBINI NEL BOSCO
Gli Stati, come sottolineò Sant’Agostino, tolta la giustizia non sono altro che grandi organizzazioni di predoni. E la vicenda dei bambini barbaramente sottratti alla loro famiglia in Abruzzo è l’ennesima conferma di questa saggezza. Il sistema legale e giudiziario è fondato sulla
doppia morale e la
disuguaglianza. Chi pensasse di rapire i figli ad una famiglia perché non condivide il modo in cui i genitori educano la prole, sarebbe considerato un criminale e punito. Se a fare la stessa cosa è un tribunale, allora è consentito e la forza pubblica collabora al rapimento. Le leggi degli Stati sono ingiuste e contrastano con il diritto naturale.
Qualche breve nota per chiarire la vicenda.
Le affermazioni, secondo cui i tribunali italiani non avrebbero giurisdizione a causa della cittadinanza straniera dei bambini, sono infondate. Purtroppo, il tribunale dei minorenni che ha deciso aveva il potere di farlo.
Il problema è rappresentato dall’esistenza di
organismi come i tribunali per i minorenni, i servizi sociali, le case-famiglia. Sono istituzioni dannose da abolire subito. Meglio una famiglia problematica che infilare i bambini nel tritacarne della gestione amministrativo-giudiziaria dei minori. È un sistema viziato dal conflitto d’interessi. Vi è un chiaro interesse economico delle case-famiglia a tenere i bambini per incassare le somme pagate dalla repubblica italiana. Per non parlare dei casi di abusi come nella vicenda di Bibbiano.
La famiglia che viveva nel bosco non era una famiglia problematica. I bambini stavano benissimo con i loro genitori che avevano scelto un modo non convenzionale di vivere. Le ragioni per il trasferimento dei bambini nella casa-famiglia sono chiare: i genitori non accettavano le vaccinazioni obbligatorie e, con l’educazione parentale, avevano sottratto i figli all’indottrinamento delle scuole. Dà fastidio chi dimostra che si può vivere fuori dalla gabbia del nuovo totalitarismo. Tuttavia,
chi è uscito dal sistema, è bene che eviti ospedali e televisioni per non accendere i riflettori su una situazione in equilibrio precario e a forte rischio di aggressione.
Che fare se si incappa in un procedimento come quello che ha distrutto la serenità della famiglia di Vasto?
Affidarsi ad un legale è una buona idea, ma non bisogna farsi illusioni.
I giudici sono tutti in conflitto di interessi perché sono dipendenti di una delle parti del giudizio, la repubblica italiana. Non possono essere imparziali. Ancora di meno se sono collegati con un sistema interessato a sottrarre i bambini alle famiglie, sia per un lurido calcolo economico sia per contribuire al progetto di distruzione della famiglia. Il difensore della famiglia ha fatto bene a impugnare il provvedimento ma spesso le armi legali sono spuntate.
Bisogna pensare a soluzioni estreme, e la migliore è la
fuga all’estero, finché è possibile. Una volta intervenuto un provvedimento del tribunale, una volta sottratti i bambini, la reazione diventa difficile se non impossibile. Il Leviatano statale è un mostro pericoloso. I genitori che vedano notificarsi un provvedimento di apertura di un procedimento per l’affidamento dei bambini ai servizi sociali o ad una casa-famiglia faranno bene a fuggire sottraendo i bambini ad un sistema mostruoso e disumano.
È una scelta dolorosa e costosa, come lo fu quella di non vaccinarsi affrontando la sospensione e le difficoltà economiche, ma
la dignità e la salvezza dei propri figli non hanno prezzo.
Alessandro Fusillo