31 luglio 2011
Parla l'amministratore delegato Giuseppe Orsi: «Finmeccanica sarà in utile a fine 2011»
di Gianni Dragoni
Giuseppe Orsi compra ai minimi. Come Sergio Marchionne, il quale nell'aprile 2005, con la Fiat in piena bufera comprò 220mila azioni a 4,6 euro, il nocchiero di Finmeccanica dopo la tempesta sul titolo (-17,36% il 28 luglio) ha comprato azioni. Lo ha fatto venerdì, in una seduta in cui il titolo ha perso un ulteriore 6,94 per cento.
In una settimana le azioni Finmeccanica hanno perso il 28%, abbattute a 5,36 euro. La capitalizzazione di Borsa è di soli 3.167 milioni, per un gruppo con circa 17,5-18 miliardi di ricavi, secondo le stime ribassate per quest'anno, mentre sulla previsione («guidance») dei risultati economici – dopo una caduta del 25% dell'utile operativo (Ebita) a 440 milioni nel semestre – c'è un punto interrogativo.
Con la semestrale, il gruppo ha lanciato l'allarme profitti: «Sti ritiene di non formulare ulteriori previsioni sui risultati economici attesi nel corrente esercizio». Dopo questa punizione, per la Borsa Finmeccanica vale quanto Parmalat, circa 300 milioni più della Tod's, 177 milioni meno della Campari, la metà di Terna. In sella dal 4 maggio, l'amministratore delegato Orsi spiega al Sole 24 Ore la situazione del gruppo e le sue mosse.
Ingegner Orsi, si aspettava questa reazione della Borsa?
Un po' sì, ma non così forte. L'incontro a Londra con gli analisti è stato un primo momento di chiarezza, interpretato come qualcosa di più, con timore per il futuro. Se consideriamo le tecnologie e i prodotti di Finmeccanica, credo che il valore delle azioni sia ampiamente sottovalutato. Molti di noi stamattina, sia per dare un segnale sia per la fiducia nel gruppo, hanno comprato azioni Finmeccanica.
Come Marchionne nella bufera del 2005. Quante azioni ha comprato?
Ho sempre tenuto le mie azioni di Finmeccanica. Il numero esatto degli acquisti emergerà dalle comunicazioni alla Borsa, adesso posseggo un totale di 46.000 azioni. Forse non siamo stati intesi in modo corretto. Non abbiamo dato le «guidance» sul risultato atteso nel 2011 per l'aeronautica e i treni, l'AnsaldoBreda. Però per gli altri settori le abbiamo confermate, le abbiamo ridotte un po' per l'elettronica, dove l'Ebita rettificato scende dal 9 al 7% sui ricavi. Aerei e treni incidono per il 20% sul business, però questo è andato a impattare sul restante 80 per cento.
Perché non comunicate le guidance?
Le abbiamo date per l'80% del business. Per aeronautica e treni non sappiamo quanto i costi di ristrutturazione possano impattare. Abbiamo quindi ritenuto più corretto non comunicarle.
Che problemi ci sono?
I due settori sono alquanto diversi. Nell'aeronautica i rischi sono limitati, è il core business. Il progetto di ristrutturazione era già cominciato, intendiamo arrivare a una revisione dei processi produttivi che renda Alenia competitiva sul mercato mondiale. Il programma partirà nell'ultimo trimestre, già l'anno prossimo vedremo gli effetti. Il piano deve passare dal consiglio e dal confronto con i sindacati, in settembre. I treni non sono core business, abbiamo provato per alcuni anni a risanarli, non ci siamo riusciti, 4 o 5 commesse hanno determinato una grave crisi.
Sono anni che Finmeccanica parla di difficoltà per commesse ereditate da AnsaldoBreda. Ci sarà pure dell'altro? Dal 2004 al 2010 questa società ha perso circa 800 milioni di euro, come una piccola Alitalia.
Probabilmente ci sono altri problemi. C'è una nicchia, le metropolitane, che funziona bene. Dobbiamo capire se siamo in grada di rimetterla a posto rapidamente, prenderemo una decisione entro quest'anno.
Altrimenti la venderete?
Penso che AnsaldoBreda possa portare valore se integrata in una società che abbia i treni come core business. Il mercato è molto vivace, ci sono commesse interessanti, si tratta di accorparla in una società che di mestiere faccia i treni.
Quindi intende cedere comunque la maggioranza di AnsaldoBreda?
O subito o alla lunga, ancorché riorganizzata, questa società dovrebbe accasarsi diversamente. Dipende anche dall'interesse di altri gruppi.
State sondando interessi per AnsaldoBreda?
Ci sono discussioni con potenziali partner. C'è Bombardier, c'è la spagnola Caf. Potrebbe esserci un interesse di General Electric.
Finmeccanica ha annunciato il 3 aprile che verranno vendute attività dell'americana Drs, con un incasso previsto di 7-800 milioni di dollari. Lo conferma?
Ci sarà una dismissione di una parte del business di Drs, per un valore di circa 600 milioni di dollari.
Nel primo semestre Finmeccanica ha ottenuto l'utile grazie alla plusvalenza di Ansaldo Energia. Il bilancio di quest'anno rischia di chiudere in rosso?
Il bilancio 2011 sarà comunque in utile. Non ci sarà nulla che impedirà a Finmeccanica di chiudere con un utile netto, tenendo conto sia della plusvalenza già realizzata sia degli oneri di ristrutturazione.
Finmeccanica avrà bisogno di un aumento di capitale?
No. Finmeccanica ha un patrimonio netto consolidato di oltre 7 miliardi, una situazione finanziaria solida, non ci sono rifinanziamenti del debito prima del 2013. Nessuna ricapitalizzazione, anzi siamo lontani da questa situazione.
C'è una discontinuità con la gestione precedente?
Penso che il presidente Pier Francesco Guarguaglini avrebbe fatto la stessa cosa in questo momento. Sono azioni nate da una situazione esterna più critica, che ci ha portato a considerare queste azioni.
Saranno chiusi alcuni siti di Alenia?
Lo valuteremo, se sarà necessario vedremo di addensare. Potremo parlare quando avremo un pacchetto unico, lo presenteremo in modo globale.
Aermacchi incorporerà Alenia?
Sì, e la società si chiamerà Alenia Aermacchi. Avrà sede legale a Venegono, sedi operative anche a Torino e Napoli. Stiamo discutendo con i partner russi del Superjet per fare un nuovo modello in cui ci sia un ruolo maggiore di Alenia Aermacchi. L'industria italiana deve continuare ad avere capacità di progettare e costruire aeroplani, altrimenti tra vent'anni li compreremo tutti in Cina.
Sono pronti i due nuovi elicotteri Aw139 per la flotta di Stato?
Sì. Mi auguro che vengano consegnati entro quest'anno, hanno ancora il vecchio S61.
La nuova gara per l'elicottero del presidente Usa?
È aperta, i requisiti sono gli stessi, ma non credo la faranno prima del 2013.
Quali sono i suoi obiettivi?
Vorrei un gruppo integrato, che le aziende assomigliassero alla società in cui ho lavorato, AgustaWestland. Alcuni anni fa Finmeccanica puntava a una redditivtà, un Ros, a doppia cifra, spero entro il mio mandato almeno di avvicinarmi.
31 luglio 2011