Trading Bar 2011 by gli amici di Windjets (4 lettori)

MATLEY

Forumer storico
le dimissioni di zilvio non dovevano dar respiro ai mercati e far dimezzare lo spread? :rolleyes:


MERCATI IN PRESSING - Il rendimento dei Buoni del tesoro poliennali ha superato, in tutte le scadenze, e per la prima volta dal 1997 , il tasso del 7% , soglia tecnica e psicologica dietro la quale si agita, come si è visto purtroppo nel caso di Atene, lo spettro del default. All' indomani dell'annuncio delle future dimissioni di Silvio Berlusconi, i mercati che si aspettavano una discontinuità di governo forte e immediata, registrano più le preoccupazioni dalla Ue sulla situazione economica italiana che la prospettiva di elezioni in febbraio, tra tre mesi. Men che meno piace l'ipotesi di un governo Alfano, bocciata come «inaccettabile», tra gli altri, dall'eoonomista americano Nuriel Roubini, uno dei più ascoltati nella comunità finanziaria. E il road show mediatico di Berlusconi, impegnato in tv e radio sin dalle prime ore della giornata, ha offerto l'idea che il premier stia cercando di prendere tempo . In mattinata si è alzata la voce del presidente Napolitano: «Momenti difficili, servono decisioni urgenti»
GLI ACQUISTI DELLA BCE - La Banca centrale europea sta comprando Btp nel tentativo di calmierare la corsa dello spread lanciato verso quota 600.. In questi ultimi giorni, e ancor più nelle ultime ore, i mercati sono rimasti in febbrile attesa dell'intervento di Francoforte e tra gli altri il Financial Times ha sottolineato la prudenza di Mario Draghi sulla questione Btp. Nella sua prima conferenza stampa il presidente della Bce aveva tuttavia insistito sul fatto che «gli acquisti di titoli di stato sarebbero stati limitati, temporanei» e mirati semplicemente ad assicurare che la politica sui tassi di interesse della Banca centrale fosse «trasmessa attraverso i mercati finanziari all'economia reale», rifiutando l'idea che la Bce possa agire da «prestatore di ultima istanza per i governi».
I «CONTROLLORI» UE-BCE A ROMA, PRIMA TAPPA BANCA D'ITALIA - Il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ha definito «drammatica» la situazione italiana, ricordando la missione italiana della Ue in questi giorni che prevede per la prima volta l'applicazione delle regole rafforzate per la sorveglianza economica e di bilancio dei paesi dell'Eurozona. I tecnici della Ue e della Bce sono a Roma: prima tappa informativa alla Banca d'Italia e quindi la delegazione si è recata al ministero del Tesoro.
BANCHE IN ROSSO, IL CASO CLEARNET - Dopo una mattinata di passione per le banche, quasi tutte sospese al ribasso, il settore è rimasto in rosso. Unicredit cede il 6% nel pomeriggio, Intesa Sanpaolo il 4%. Volano dei ribassi bancari e dell'impennata dello spread sarebbe stata la decisione della parigina Clearnet, la principale organizzazione europea che regola gli scambi dei titoli di Stato, anche detta «stanza di compensazione», di aumentare i margini di garanzia sui Btp. Sulla scia di Cleranet, la concorrente CC&G, controllata dal London Stock Exchange e punto di riferimento per il clearing delle banche italiane, ha poi aumentato i margini.
ANCHE MEDIASET SOTTO PRESSIONE - Nonostante i timori di tempi dilatati per il ricambio al governo, la caduta verticale di Mediaset al listino segnala la convinzione che l'sperienza berlusconiana è comunque considerata alla fine. I titoli del gruppo televisivo di proprietà del Cavaliere hanno subito una sospensione al ribasso, dopo aver aperto in profondo rosso dopo la diffusione dei dati dei primi 9 mesi con un utile netto in discesa a 166,6 milioni di euro, dai 192,6 milioni dell'anno scorso e ricavi per 3,04 miliardi (-0,17%). La raccolta pubblicitaria è diminuita del 2,9% a 1,876 miliardi.
 

MATLEY

Forumer storico
se riescono miracolosamente a non fallire è un buy stratosferico.
Che dici capo?



Seat Pagine Gialle: risultati al 30 settembre 2011 con elevata marginalità in termini di Ebitda

Il Consiglio d'Amministrazione di Seat Pagine Gialle S.p.A. – sotto la presidenza di Enrico Giliberti – ha approvato oggi il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2011, predisposto ai sensi dell‟art. 154-ter del TUF e illustrato dall‟Amministratore Delegato Alberto Cappellini

Oggi, ore 16:40 - Commenta la notizia
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Risultati economici Seat Pagine Gialle 2011

  • RICAVI consolidati a € 695,6 milioni con un calo del 10,5% rispetto allo stesso periodo del 2010 rideterminato. In Italia RICAVI in calo del 9,7%, con un terzo quarter in marcato calo prevalentemente a causa dello scorporo della componente online dei ricavi delle PAGINEBIANCHE®.
  • EBITDA consolidato a € 273,0 milioni, con una elevata marginalità (39,2%) grazie al contenimento dei costi operativi.
  • FREE CASH FLOW OPERATIVO a € 290,7 milioni sostanzialmente in linea con i primi nove mesi del 2010 rideterminato grazie al miglioramento del capitale circolante, nonostante i maggiori investimenti industriali legati in gran parte allo sviluppo dell’offerta internet.
  • INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO al 30 settembre 2011 a € 2.703,0 milioni, in calo di € 28,0 milioni.
Comunicato stampa Seat Pagine Gialle

I ricavi delle vendite e delle prestazioni ammontano nel primi nove mesi del 2011 a € 695,6 milioni con una riduzione del 10,5% rispetto ai nei primi nove mesi del 2010 rideterminato (€ 777,0 milioni).
Al lordo delle elisioni tra Aree di Business, i ricavi delle vendite e delle prestazioni presentano i seguenti elementi:
  • ricavi dell‟Area di Business “Directories Italia” (SEAT Pagine Gialle S.p.A.): i ricavi hanno raggiunto nei primi nove del 2011 € 546,2 milioni, in calo del 9,7% rispetto ai primi nove mesi dell‟anno precedente rideterminato. I prodotti core (carta-internet&mobile-telefono) hanno chiuso i nei primi nove mesi con ricavi in calo del 9,4% rispetto allo stesso periodo dell‟esercizio precedente con una continua diminuzione dei ricavi print (-48,0%) a fronte, tuttavia, di una crescita del +70,7% dei ricavi dell‟offerta pubblicitaria online tradizionale e di quelli provenienti dai servizi di marketing online (+27,7% senza includere la componente online dei ricavi delle PAGINEBIANCHE®). La crescita di questi due segmenti, insieme alla contabilizzazione separata della componente online dei ricavi delle PAGINEBIANCHE®, hanno permesso di accelerare il processo di evoluzione del mix dei ricavi a favore dell‟online, che rappresentano a fine settembre circa il 52,6% dei ricavi complessivi.
  • ricavi dell‟Area di Business “Directories UK” (gruppo Thomson Directories): i ricavi hanno raggiunto nei primi nove mesi del 2011 € 41,7 milioni, in diminuzione di € 11,2 milioni rispetto allo stesso periodo del 2010 rideterminato. La performance dei ricavi dei primi nove mesi del 2011 è stata penalizzata da un differente calendario di pubblicazione che ha visto la pubblicazione fino a settembre di 108 directories rispetto alle 127 pubblicate nei primi nove mesi dello scorso esercizio. A parità di elenchi pubblicati e di tassi di cambio tra euro e sterlina, i ricavi nei primi nove mesi del 2011 hanno fatto segnare un calo di € 8,6 milioni rispetto allo stesso periodo del 2010.
  • ricavi dell‟Area di Business “Directory Assistance” (gruppo Telegate, Pagine Gialle Phone Service S.r.l. e Prontoseat S.r.l.): i ricavi sono stati pari a € 91,1 milioni nei primi nove mesi del 2011, in diminuzione di circa il 15,4% rispetto ai primi nove mesi del 2010 rideterminato. Tale flessione è in parte imputabile al venir meno dei ricavi di Pagine Gialle Phone Service a seguito della cessione, avvenuta a maggio 2010, dei rami d‟azienda destinati all‟esercizio delle attività di call center degli uffici di Livorno e Torino. Il calo è altresì imputabile al gruppo Telegate che nei primi nove mesi 2011 ha consuntivato ricavi pari a € 83,6 milioni (-9,9% rispetto ai primi nove mesi 2010 rideterminato) a causa del continuo calo dei volumi chiamate dei servizi tradizionali di assistenza telefonica, solo in parte compensato dall‟aumento dei ricavi internet che hanno raggiunto € 26,1 milioni.
  • ricavi dell‟Area di Business “Altre attività” (Europages S.A., Consodata S.p.A. e Cipi S.p.A.): i ricavi sono stati pari a € 31,0 milioni nei primi nove mesi 2011, in diminuzione di circa il 13,6% rispetto ai primi nove mesi 2010 rideterminato (€ 35,9 milioni).
Il margine operativo lordo (MOL), di € 309,6 milioni nei primi nove mesi del 2011, presenta una diminuzione di € 46,5 milioni rispetto ai primi nove mesi del 2010 rideterminato (€ 356,1 milioni). La marginalità operativa dei primi nove mesi del 2011 è rimasta elevata e si è attestata a 44,5% (45,8% nei primi nove mesi del 2010 rideterminato).
Stanziamenti netti rettificativi ed a fondi per rischi e oneri Gli stanziamenti netti rettificativi e a fondi per rischi e oneri, di € 35,0 milioni nei primi nove mesi del 2011, sono riferiti per € 24,4 milioni allo stanziamento al fondo svalutazione crediti commerciali che ha consentito di mantenere adeguata la percentuale di copertura dei crediti scaduti (circa 42% nella Capogruppo). La voce include, inoltre, gli stanziamenti netti a fondi per rischi e oneri operativi (di € 10,4 milioni nei primi nove mesi del 2011 e di € 2,1 milioni nei primi nove mesi del 2010) che nei primi nove mesi del 2010 beneficiavano di rilasci di € 4,5 milioni per il venir meno dei rischi contrattuali verso gli operatori telefonici relativi alle tariffe di originazione delle chiamate da rete mobile.
Il risultato operativo prima degli ammortamenti, degli oneri netti non ricorrenti e di ristrutturazione (EBITDA), di € 273,0 milioni nei primi nove mesi del 2011, è diminuito del 17,7% rispetto ai primi nove mesi del 2010 rideterminato (€ 331,7 milioni), con una elevata marginalità operativa pari al 39,2% (42,7% nei primi nove mesi del 2010 rideterminato) grazie al contenimento dei costi operativi.
Il risultato operativo (EBIT) si attesta nei primi nove mesi del 2011 a € 181,1 milioni (€ 270,0 milioni nei primi nove mesi del 2010 rideterminato), con un‟incidenza sui ricavi pari al 26,0% (34,8% nei primi nove mesi del 2010 rideterminato).
Il risultato del periodo, di competenza del Gruppo, è negativo per € 33,9 milioni (positivo per € 42,2 milioni nei primi nove mesi del 2010 rideterminato).
Il free cash flow operativo, generato nel corso dei primi nove mesi del 2011 (€ 290,7 milioni), inferiore di € 10,8 milioni rispetto a quello generato nel corso dei primi nove mesi 2010 rideterminato (€ 301,4 milioni), riflette l‟andamento dell‟EBITDA, compensato dalla variazione del capitale circolante operativo in aumento di € 61,4 milioni, nonché il calo di € 6,8 milioni dei flussi derivanti dalla variazione delle passività non correnti operative. Sull‟andamento del free cash flow operativo hanno inciso negativamente la crescita per € 8,5 milioni degli investimenti industriali (€ 31,9 milioni nei primi nove mesi del 2011, € 23,4 milioni nei primi nove mesi del 2010).
L‟indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2011 ammonta a € 2.703,0 milioni, in diminuzione di € 28,0 milioni rispetto al 31 dicembre 2010.
 

MATLEY

Forumer storico
Legge stabilità: si parla di abolizione Irap e agevolazioni imprese

Dibattito serrato sui contenuti del maxiemendamento alla legge di stabilità. Si parla di modifiche alla detrazione 55% sul risparmio energetico ma anche di necessaria riduzione del costo del lavoro in Italia

Il maxi emendamento alla legge di stabilità in commissione bilancio – La giornata di lunedì dovrebbe segnare la fatidica presentazione del maxi emendamento alla legge di stabilità contente le misure utili per la crescita del paese. Il condizionale è d’obbligo anche perché nelle ultime ore le voci si sono moltiplicate e provvedimenti che sembravano già presi sono stati cassati o giudicati rivedibili ( come ad esempio la vendita di terreni agricoli statali ai giovani agricoltori).

Agevolazioni fiscali infrastrutture statali: sarà premiato chi investe? – Tra il nocciolo duro dei provvedimenti troviamo sicuramente gli incentivi alle imprese per fare in modo che investano nelle infrastrutture statali. Il progetto della Tremonti Ter è proprio quello di concedere sgravi Ires ed Irap alle società impegnate nella costruzione delle infrastrutture pubbliche. Inoltre vengono concesse facilitazioni in tema di emissioni di obbligazioni in modo da sostenere le società impegnate attraverso progetti di project financing.

Detrazione 55 risparmio energetico: arrivano delle modifiche?- Molto attesa anche la proroga che prevede la possibilità di detrarre il 55 per cento delle spese sostenute per la riqualificazione energetica degli edifici. Sembra che la bozza del progetto sia già pronta è che la proroga sia stata accordata per ulteriori tre anni con nuovi tetti di spesa e nuove aliquote di detrazione. Ad esempio per le finestre vi sarebbe un limite di 450 euro al metro quadro con una detrazione ridotta al 41 per cento e con l’obbligo di effettuare ulteriori lavori. Il restringimento del campo di azione di tale tipo di detrazioni potrebbe sbloccare i circa 40 milioni di euro preventivati per l’assunzione dei ricercatori under 30 realizzando di fatto il progetto di Tremonti che prevede interventi a costo zero ( l’esecutivo ha preventivato che le operazioni di assunzione costerebbero allo stato circa 40 milioni di euro).

AGEVOLAZIONI IMPRESE: COSA DOVREBBE CAMBIARE CON LA LEGGE DI STABILITA’


Discorso a parte meritano i molteplici interventi previsti per migliorare la competitività delle imprese e permettere anche maggiori assunzioni, grazie a facilitazioni particolari in tema di contratti di assunzione. Vediamo quindi nel dettaglio cosa ha intenzione di inserire nell’emendamento il governo, al fine di aiutare le imprese italiane.

ACE Aiuto crescita economica Imprese – Partiamo dall’aiuto alla crescita economica ( Ace) che nelle intenzioni dei tecnici del Tesoro dovrebbe sostituire la vecchia dual income tax. In sostanza l’intervento prevede degli sgravi fiscali per le imprese che effettuano aumenti di capitale. In questo modo le società dovrebbero trattenere gli utili in azienda e non distribuirli ai soci, permettendo quindi maggiori investimenti e garantendo maggiore credibilità all’esterno.

Compensazioni f24 – Allo studio facilitazioni in tema di compensazioni effettuate dalle società. Con questo termine viene indicata l’operazione di abbattere il debito della società verso il fisco, o verso altri enti ( Inps, Inail, Enpals, ecc.) utilizzando crediti precedentemente maturai e mai chiesti a rimborso. Il meccanismo è di facile applicazione ( occorre infatti compilare un comune F24 dal quale risultino gli importi a debito ed a credito compensati) ma negli ultimi anni, a causa dell’impossibilità di effettuare controlli accurati, si sono verificate truffe di consistente valore. Pertanto il legislatore ha posto diversi paletti che di fatto hanno reso problematico l’utilizzo dell’istituto della compensazione anche per le aziende in buona fede. Ad esempio la manovra di ferragosto ha posto il divieto di compensare i crediti con la pubblica amministrazione con i debiti erariali. Ciò crea un notevole squilibrio visto che a fronte di tasse dovute a tempistiche ben stabilite vi sono pagamenti con ritardi di mesi di molte pubbliche amministrazioni. Il governo pensa di sbloccare questa ed altre situazioni intervenendo attraverso provvedimenti legislativi.

I benefici del consolidato fiscale – Con la scelta del regime fiscale opzionale del consolidato, un gruppo di imprese può scegliere di calcolare le imposte fiscali da pagare direttamente sul gruppo di imprese, non dovendo quindi calcolarle per singola società. Tenuto conto che occorre effettuare la somma algebrica dei redditi delle singole società, tale strumento permetterà di utilizzare in maniera immediata eventuali perdite di alcune società facenti capo al gruppo. Inoltre i dividendi distribuiti non sono assoggettati alla tassazione del gruppo e pertanto si possono ottenere dei benefici fiscali dall’applicazione di tale regime. Altri vantaggi sono dati dal pagamento dell’acconto che risente dell’importo pagato a livello di gruppo societario nell’annualità precedente. Pertanto l’esecutivo dovrebbe intervenire con provvedimenti che permettano un’ utilizzo più facile di tale regime fiscale alternativo, rendendo di fatto accessibile per un numero maggiore di imprese il consolidato fiscale.
Costo lavoro Italia troppo alto – Uno dei punti che maggiormente penalizzano la competitività delle imprese italiane è sicuramente l’alto costo del lavoro del nostro paese. A voler essere più precisi è il cuneo fiscale l’indicatore da monitorare per verificare se la competitività cresce o meno.

Cuneo fiscale costo lavoro: cosa resta in busta paga? – Il cuneo fiscale rappresenta la differenza tra costo del lavoro a carico delle imprese ed il netto che viene versato in busta paga al contribuente. Tale valore è rappresentato quindi dalla somma di contributi previdenziali, assicurativi e le imposte pagate allo Stato. Le statistiche Ocse indicano che per un salario medio il cuneo fiscale italiano è circa il 47 per cento a fronte di un 35 per cento medio europeo. Occorre pertanto intervenire su questi valori se si vuole eliminare un fattore frenante decisivo della competitività aziendale italiana.

Contratto di rete tra imprese – L’esecutivo dovrà incentivare e sviluppare maggiormente il contratto di rete tra imprese visti gli effetti benefici che esso ha sulla produttività. Infatti attraverso la rete di imprese le società pur conservando la propria indipendenza possono attingere a forme partecipate di know how, di servizi di internalizzazione che moltiplicano la conoscenza ed abbassano i costi di esercizio. Inoltre la legge già prevede degli sgravi contributivi per le imprese rete come la sospensione delle imposte dovute nel caso di costituzione di una riserva tra le imprese aderenti alla rete, che abbia lo scopo di avviare programmi di ricerca.

Abolizione Irap 2011 – L’imposta regionale sulle attività produttiva, Irap, il cui gettito è stato concesso alle Regioni è stata sempre una tra le imposte maggiormente contestate dalle imprese. L’Irap è stata introdotta nel 1998 in luogo della soppressione di altri sette tributi ( tra cui l’Invim) ed ha come presupposto lo svolgimento di attività dirette alla produzione di beni o allo scambio di servizi all’interno del territorio regionale. Ultimamente l’Irap è stata oggetto di molteplici ricorsi anche perché non è mai stato del tutto chiaro l’ambito di applicazione dell’imposta ed i meccanismi di detrazione previsti. A fronte di questi molteplici fattori l’esecutivo potrebbe abolire o limitare il raggio di applicazione dell’Irap, cosa che molti esecutivi hanno annunciato ma mai effettuato.

Regime fiscale trasparenza – Oltre al consolidato il nostro sistema fiscale prevede un altro regime fiscale opzionale quello della trasparenza. Tale regime consente di imputare direttamente ai soci le imposte da pagare di una società, ed anche in questo caso si possono ottenere agevolazioni e sconti fiscali. Premesso che in questo modo si evitano le duplici tassazioni , il dover pagare l’irpef e non l’ires ( che ha una aliquota fissa) può permettere per i redditi più bassi di pagare di meno. Pertanto agevolando l’applicazione di tale regime in particolari situazioni, si potrebbe diminuire la pressione fiscale garantendo comunque un gettito sicuro e rilanciando numerose imprese, specie di piccole e medie dimensioni.
 

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