Trading Bar 2011 by gli amici di Windjets

non è sq shoort :rolleyes:
parrebbe distribuzione...



In contrazione i volumi. Il controvalore degli scambi è sceso 2,65 miliardi di euro, rispetto ai 4,56 miliardi di venerdì 18 marzo, giornata caratterizzata da importanti scadenze tecniche. Su 341 titoli trattati, 250 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 79. Invariate le restanti 12 azioni.
 
Molmed ha chiuso il 2010 con ricavi pari a 2,7 milioni di euro, in calo rispetto al 2009 quanto erano stati contabilizzati tra gli “Altri proventi”, per € 2,0 milioni, i proventi relativi al beneficio fiscale del credito di imposta per le spese di ricerca e sviluppo sostenute negli esercizi 2008 e 2009.
Il risultato dell’esercizio 2010 evidenzia una perdita di 17,6 milioni di euro, rispetto ad una perdita di 17,2 milioni di euro registrata nel precedente esercizio 2009.
Il notevole miglioramento della posizione finanziaria netta, passata da 19,6 milioni di euro al 31 dicembre 2009 a 60 milioni di euro al 31 dicembre 2010, è legato alle risorse finanziarie ottenute a seguito della conclusione dell’operazione di aumento di capitale, avvenuta nel mese di agosto 2010.
 
Prese di beneficio su Parmalat (-5,15% a 2,466 euro), dopo il balzo messo a segno la scorsa settimana. I principali quotidiani nel week end hanno avanzato l’ipotesi di un’integrazione tra la società di Collecchio e il gruppo Ferrero. Intanto, lo scorso venerdì gli azionisti di Parmalat hanno presentato le liste per il rinnovo del cda dell’azienda. Non si sono fatti attendere i giudizi degli analisti. Equita sim ha peggiorato il rating su Parmalat, portandolo da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere). Gli esperti hanno confermato la valutazione di 2,8 euro per azione. Sulla stessa lunghezza d’onda Cheuvreux, che ha peggiorato il giudizio sul gruppo di Collecchio, portandolo da “Outperform” (farà meglio del mercato) ad “Underperform” (farà peggio del mercato). Il target price è di 2,6 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 16 marzo Norges Bank ha ridotto all’1,89% la quota detenuta nel gruppo di Collecchio. La stessa Consob ha ufficializzato che il 17 marzo il colosso francese Lactalis è diventato uno dei maggiori azionisti di Parmalat, con una quota del 7,278%.



tg 2 euro? :rolleyes:
 
Gli stress test al vaglio degli analisti. Dubbi su Core Tier 1 e svalutazioni portafoglio

(21 Marzo 2011 - 13:52)

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MILANO (Finanza.com) L’European Banking Authority (EBA) ha svelato venerdì le metodologie e i criteri della nuova tornata di stress test sulle banche europee, i cui risultati saranno pubblicati a giugno. I punti che hanno lasciato scontenti chi auspicava parametri più stringenti sono sostanzialmente due: l’EBA non ha fornito il livello minimo del Core Tier 1 e ha deciso di non “stressare” i Titoli di Stato detenuti nei libri bancari, ma solo quelli che figurano nel trading book . “Lo scenario avverso che abbiamo tracciato è più severo rispetto ai test del 2010, sia per la deviazione prevista sia per il calcolo probabilistico”, ha assicurato in una nota l’Autorità bancaria europea guidata dall’italiano Andrea Enria.

“I dettagli sono in linea con le indiscrezioni stampa circolate nelle ultime settimane e in generale i nuovi criteri sono molto simili a quelli dell’edizione 2010, salvo alcuni miglioramenti” commentano gli analisti di Credit Suisse. Ma quali sono i miglioramenti? Innanzitutto lo scenario dell’EBA ipotizza una frenata del 4% del Pil europeo nel biennio 2011-2012, mentre lo scorso anno era prevista una flessione del 3%. Il tasso di disoccupazione della zona euro è visto al 10,3% nel 2011 e al 10,8% nel 2012, mentre l’Euribor è immaginato in aumento di 200 punti base rispetto ai 125 punti base ipotizzati lo scorso anno.
L’elemento di maggior delusione per chi auspicava test più severi rispetto a quelli dello scorso anno è la decisione di non “stressare” i Titoli di Stato detenuti nei libri bancari, ma solo quelli che figurano nel trading book. In sostanza, i titoli detenuti fino alla scadenza nei libri bancari non vanno sottoposti al mark to market. Le svalutazioni sui bond governativi a dieci anni saranno nell’ordine del 19,8% per i portoghesi, del 17,1% per i greci, del 14,6% per gli spagnoli, del 13,1% per gli italiani, del 7,3% per i francesi e del 3,5% per i tedeschi. “Il taglio assunto per i Buoni del Tesoro detenuti nel trading book è abbastanza severo, ma potrebbe generare un risultato migliore per le banche italiane visto che i Titoli nei loro portafogli hanno una media di circa 2 anni”, scrive Intermonte ricordando che la svalutazione è minore sui bond a breve termine.
L’EBA non ha inoltre fornito il livello minimo del Core Tier 1, che potrebbe variare dal 5% al 7%. Partendo dal fatto che lo scenario 2011 sarà più severo rispetto ai test del 2010 il Core Tier 1 dovrebbe essere fissato al 5%, visto che lo scorso anno l’asticella patrimoniale fu fissata al 6% del patrimonio Tier 1 (equivalente a circa il 5% del Core Tier 1). Per il momento l’EBA non ha ancora comunicato la lista delle banche coinvolte, ma sotto esame dovrebbero finire 88 istituti europei, a copertura del 65% degli asset continentali. Le italiane coinvolte saranno con ogni probabilità le stesse della precedente edizione: Intesa SanPaolo (Core Tier 1 al settembre 2010 pari al 7,70%), Unicredit (8,61%), Monte dei Paschi (7,90%), Banco Popolare (7%) e Ubi Banca (7,56%).
Il risultato dei nuovi stress test “potrebbe far scivolare il Core Tier 1 (stime 2012 con i criteri di Basilea 2) delle banche europee dal 10,1% al 7,3%”, scrive Mediobanca nel report odierno. Anche gli analisti di piazzetta Cuccia restano in attesa di conoscere il livello minimo di Core Tier 1, che consentirà alle banche di passare o meno gli stress test. “Nelle nostre stime il Core Tier 1 di nessuna banca è visto sotto il 5%, solo gli istituti italiani e il Banco Santander sono intorno al 6%”, è l’analisi del broker secondo cui “qualora l’EBA decidesse di escludere gli aiuti statali dal core capital, Commerzbank, Montepaschi e Popolare di Milano potrebbero scivolare sotto la soglia del 5%”.

In questo scenario, non verrebbero quindi contabilizzati i Tremonti Bond: 1,9 miliardi di euro per la banca senese e 500 milioni di euro per l’istituto di piazza Meda. Anche Intermonte prende in considerazione due istituti italiani: Ubi Banca e il Banco Popolare. “Secondo le nostre stime – scrivono gli esperti – Ubi dovrebbe attestarsi poco sopra il 6% di Core Tier 1 e riteniamo che sia oggi più probabile la conversione dei 639 milioni di euro di bond convertibili”. Il risultato degli stress test, infine, “potrebbe portare il Banco Popolare a convertire parte del soft convertibile in equity”.
 
Il ministro portoghese dei rapporti con il Parlamento, Jorge Lacao, ha dichiarato che "purtroppo non sono escluse le dimissioni" del governo qualora l'opposizione dovesse confermare la propria intenzione di votare contro il nuovo programma di austerità. Per Lisbona si sta delineandosi lo scenario più a rischio: quello di una crisi finanziaria con ricorso a un piano di salvataggio Ue-Fmi, in parallelo a una crisi politica con la caduta del premier Josè Socrates ed elezioni anticipate. Governo e opposizione si sono trovati la scorsa settimana muro contro muro sulla nuova manovra antideficit avviata dall'esecutivo socialista.

Il governo Socrates è minoritario in parlamento. Questo significa che non può da solo varare il pacchetto di misure di austerity, il quarto in un anno, concordato con l'Ue per cercare di evitare il piano di salvataggio. Mentre il principale partito di opposizione, il Psd (centrodestra), che finora aveva consentito la sopravvivenza del governo appoggiando i precedenti duri piani antideficit, ora ha chiuso definitivamente la porta.
 
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Grazie per l'euro Free...interessa anche a me...!

ahai.....nessun post del capo......mooooolto male...peccato...!

Mat....dove è..? ripartito..? lo sà che alla Sua età fà male trombare sempre.....rischia......
 
non è sq shoort :rolleyes:
parrebbe distribuzione...



In contrazione i volumi. Il controvalore degli scambi è sceso 2,65 miliardi di euro, rispetto ai 4,56 miliardi di venerdì 18 marzo, giornata caratterizzata da importanti scadenze tecniche. Su 341 titoli trattati, 250 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 79. Invariate le restanti 12 azioni.

...a guardare alcuni titoli ...si potrebbe pensare siano tornati al livello dove hanno caricato la scorsa volta (inizio gennaio quando siamo partiti a manetta) ...ed avrebbero fatto volumi anche questa volta ...a guardarne altri ...mi sembra di vedere volumiup-distribuzione-volumidw

...temo sia necessaria una scelta accurata della posizione ...tutti su/tutti giù potrebbe essere finito ...il ns indice resta quello che ha recuperato di meno ...non posso credere il mercato "butti" via aziende che fanno utili nel contesto acompetitivo ed ingessato italiota

..................resta il fatto che i ns alleati fanno guerra al ns ex amico strategico ...americani francesi ed inglesi che combattono in difesa del popolo libico ...è proprio vero che la realtà supera l'immaginazione ...la guerra è già persa ...che qualcuno glielo spieghi prima che facciano troppi danni
 

buon giorno a tutti,
buon giorno magiel,
1000 grazie per l'articolo.

maestoso manca ormai da tantissimo tempo... forse l'hanno mandato su un'altro pianeta :eek:
forse i big cercano di fondersi/incorporarsi con una banca aliena...:eek:
 

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...a guardare alcuni titoli ...si potrebbe pensare siano tornati al livello dove hanno caricato la scorsa volta (inizio gennaio quando siamo partiti a manetta) ...ed avrebbero fatto volumi anche questa volta ...a guardarne altri ...mi sembra di vedere volumiup-distribuzione-volumidw

...temo sia necessaria una scelta accurata della posizione ...tutti su/tutti giù potrebbe essere finito ...il ns indice resta quello che ha recuperato di meno ...non posso credere il mercato "butti" via aziende che fanno utili nel contesto acompetitivo ed ingessato italiota

..................resta il fatto che i ns alleati fanno guerra al ns ex amico strategico ...americani francesi ed inglesi che combattono in difesa del popolo libico ...è proprio vero che la realtà supera l'immaginazione ...la guerra è già persa ...che qualcuno glielo spieghi prima che facciano troppi danni

buon giorno free,
da flat guarderò attentamente l'evolversi della situazione. Ucg ed eni hanno molti interessi in libia... sono aziende che contano sul ns indice...
comunque la guerra sembrerebbe non influire minimamente sui mercati.
Non so voi ma io ieri sono rimasto basito... aspettandomi l'apertura a -3%... va be... meglio così... tanto son fuori dai giochi :)
 

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