Crisi energetica in Giappone, vola il prezzo del piombo sui mercati
Il terremoto in Giappone ha riaperto il dibattito a livello mondiale sulla sicurezza e sulla stabilità delle diversi fonti di approvigionamento energetico
Il terremoto in Giappone ha riaperto il dibattito a livello mondiale sulla sicurezza e sulla stabilità delle diversi fonti di approvigionamento energetico. Un dato è certo: il Paese del Sol levante, con la chiusura di diversi impianti nucleari, è alla ricerca di fonti di energia alternativa disponibili nel breve periodo.
Gli investitori sono dunque andati sul mercato a comprare piombo, un metallo conosciuto per il suo utilizzo nelle batterie che accumulano energia e si è trattato principalmente di un movimento emotivo e speculativo. Sicuramente nel breve periodo la popolazione giapponese si vedrà costretta ad utilizzare maggiormente questa fonte energetica per sopperire alla mancanza di altre fonti. Nella settimana passata (e nello specifico dall’11 al 18 di marzo) il prezzo del piombo è balzato in alto del 15%, il tutto nelle ore immediatamente successive al sisma.
Da un punto di vista analitico, è lecito aspettarsi nelle prossime sedute un rintracciamento ribassista fino a quota 2610 USD a tonnellata. Lo scenario dovrebbe essere confermato anche dalle dinamiche di domanda e offerta che negli ultimi periodi si sono mosse in modo armonico.