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Chiusa ad ulteriori risposte.
per goderi la discesa del CORN ...segnalo questo cesso di strumento...hehe

Granoturco MINI Short
GB00B70H6D48


:cool::cool:

ciao rindo,
grazie per l'ennesima perla :up:

guardavo anche il tuo wheat.
Hai previsto l'inversione di lungo!
Buy straordinario :bow:


Qui oggi -14°!
grandissimi problemi...
Macchianri... attrezzi... tutto gelato...
Non c'è acqua...
fabbrica chiusa... urge intervento...
Forse riapriamo a mezzogiorno :(
 
Cina, in caso di profonda recessione europea l’Fmi ipotizza crescita Pil dimezzata







La Cina dovrà guardare con estrema attenzione agli sviluppi della situazione in Europa, con una grave recessione del Vecchio continente che porterebbe contraccolpi non indifferenti anche per le prospettive di crescita del Dragone. Lo rimarca il Fondo Monetario Internazionale nel China Economic Outlook diffuso oggi e che evidenzia come la crescita della prima potenza asiatica, che si è attestava al 9,2% lo scorso anno, potrebbe cadere bruscamente se la zona euro subirà una forte recessione.
La previsione base del Fmi è comunque di una crescita l'1% circa inferiore rispetto allo scorso anno con un ritmo dell'8,25% (dal +9% previsto lo scorso settembre per poi riaccelerare il prossimo anno con un +8,75%.

Forte rallentamento globale deprimerebbe l'export cinese
In caso di uno scenario più negativo di quello base contenuto nel World Economic Outlook diffuso il mese scorso, il contagio europeo potrebbe indebolire l’attività economica globale del 2% con ripercussioni nell’ordine del 4% per la Cina che vedrebbe soprattutto l’export risentire maggiormente della minore domanda. La crescita cinese riscia pertanto di passare dal +8,25% dello scenario base a un modesto +4,25%.

Osservato speciale il mercato immobiliare, quali le possibili contromisure?
L'organismo di Washington rimarca comunque come Pechino abbia la possibilità di attuare misure fiscali volte a ridurre l'impatto di eventuali shock esterni. "Il governo cinese potrebbe attenuare l'impatto di un rallentamento più profondo con misure, tra cui i tagli fiscali che ammontano a circa il 3 per cento del prodotto interno lordo", rimarca l'Fmi. Tra i maggiori rischi c’è poi quello di un tonfo incontrollato del mercato immobiliare. Il Fmi propone la possibile applicazione di misure selettive volte ad allentare alcune restrizioni di acquisto per la prima casa e per i gruppi a basso reddito, oppure accelerare la costruzione di progetti di edilizia sociale.

Intanto importanti riscontri per la Cina in arrivo giovedì prossimo circa l’andamento dell’inflazione cinese di gennaio dopo che già a dicembre aveva evidenziato chiari segnali di rallentamento attestandosi al +4,1% annuo. Minori pressioni inflattive che dovrebbero favorire Pechino nell'applicare nuove misure di stimolo. Una prima mossa è arrivata a dicembre con la banca centrale cinese che ha tagliato di 50 punti base il coefficiente di riserva obbligatoria delle banche commerciali e potrebbe abbassarlo ulteriormente nei prossimi mesi.
 

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Iran, Obama: rischioso attaccare, meglio soluzione diplomatica


Il presidente americano Barack Obama ritiene che sia necessario valutare i molti rischi prima di qualunque intervento militare contro l'Iran, chiarendo di non voler assistere ad altri conflitti nella regione.
In un'intervista tv, Obama ha spiegato anche di non credere che Teheran abbia le "intenzioni o le capacità" di attaccare gli Stati Uniti, sminuendo le minacce che provengono da Teheran e aggiungendo di volere un esito diplomatico alla vicenda nucleare.
"Qualunque tipo di ulteriore attività militare nella zona del Golfo è controproducente e con effetti considerevoli per noi. Potrebbe avere un impatto notevole sui prezzi del greggio. Abbiamo ancora uomini in Afghanistan, che confina con l'Iran. Di conseguenza la soluzione che preferiamo è quella diplomatica", ha detto Obama.
In precedenza anche la Turchia, Paese vicino all'Iran, ha detto che un attacco contro Teheran sarebbe disastroso.
Obama, in corsa per la rielezione a presidente a novembre, ha fatto ritirare le truppe Usa in Iraq e sta riducendo l'impegno americano anche in Afghanistan tra il malcontento dei cittadini americani per gli alti costi della guerra, in un contesto economico difficile.
 
Gli Stati Uniti - ha evidenziato Obama - non hanno prove che mostrino la volontà o la capacità di Teheran di attaccare gli Usa. Ma faranno il possibile per prevenire che l’Iran abbia armi nucleari, o inneschi una corsa agli armamenti, in una regione volatile. La via della diplomazia - ha ribadito Obama - è quella da seguire, ma nessuna opzione è esclusa. Obama cerca così di abbassare tensione e preoccupazioni, che ieri hanno portato in centinaia a manifestare sulle strade di 80 città americane contro la guerra all’Iran. Poche ore prima lo aveva già fatto il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, che ha invitato in un messaggio ai suoi ministri a «cessare il folle chiacchiericcio sull’Iran».
Netanyahu incontrerà all’inizio di marzo Obama negli Stati Uniti. Israele intanto formalizza la designazione del generale Amir Eshel a futuro nuovo comandante in capo dell’aeronautica militare, ovvero l’arma a spetterebbe un ipotetico attacco alle installazioni nucleari dell’Iran, laddove gli scenari di guerra dovessero trovare davvero conferma nei prossimi mesi. Eshel, finora a capo del dipartimento pianificazione degli alti comandi, è descritto come un generale prudente, con alcuni quotidiani che ricordano alcune sue dichiarazioni pubbliche piuttosto scettiche sull’effetto risolutivo di azioni militari contro altri Paesi della regione, in questa fase
 
rindo:
gentilmente chiama i tuoi conoscenti proprietari di giacimenti di gas USA e di loro di stoppare le estrazioni di gas naturale per un paio di settimane:d:
 
L’Eurostat ha comunicato che alla fine del terzo trimestre il rapporto tra debito pubblico e pil italiano si attestava al 119,6%, rispetto al 119,1% dello stesso periodo dell’esercizio precedente. Sempre alla fine di settembre il rapporto tra debito e pil della zona euro si attestava all’87,4%.
 
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