Trading...Pensieri e Parole

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"Monti e il divorzio dai ‘poteri forti'. L'ultima frecciata tra i primi della classe. "Ho perso l'appoggio". Ironia su Giavazzi, Alesina e Confindustria". Su Repubblica, Filippo Ceccarelli prova a metterla sul ridere: "Iddio salvi l'Italia dalle ripicche dei professori, specie quando vogliono fare gli spiritosi" (p. 4).
Infierisce il Giornale di Feltrusconi: "Monti nel pallone. Siamo alla paralisi. Salta il decreto sviluppo. Il premier: ‘I poteri forti ci hanno abbandonato'" (p. 1). Il Cetriolo Quotidiano sogna a occhi aperti e spara a tutta prima: "Monti: "Mollato dai poteri forti". Elezioni più' vicine. Il premier si sente abbandonato da Confindustria e Corriere della Sera, mentre l'attivita' del governo si blocca e il decreto sviluppo non si vede. Con i partiti nervosi, se l'euro non crolla, dopo l'estate si puo' tornare a votare".
 
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L'unico modo per uscire dall'angolo, in una situazione del genere, è andare a toccare i partiti dell'ABC (e non solo) dove più sono sensibili: Rai e nomine alle authority. Anche perché se un governo perde l'appoggio del Corriere della Sera, può sempre consolarsi con il Tg1.
GIULIO ANSELMI
"Nomine, lo strappo di Monti: ‘Su Rai e Agcom decido io? Reichlin, Caio, Anselmi o Kostoris per la tv. "Il metodo delle nomine deve essere inattaccabile. Al limite preferisco che siano bocciate dai partiti. Ma saranno loro ad assumersi la responsabilità. Massima professionalità e imparzialità'. Alla presidenza di Agcom, Monti vuole Cardani, suo ex vice capo di gabinetto a Bruxelles" (Repubblica, pp. 2-3). Fallo di reazione o falli in azione? Lo si capirà nel giro di pochi giorni.
 
"Gli Emiliani-Romagnoli sono così. Devono fare una macchina? Loro ti fanno una Ferrari,una Maserati e una Lamborghini. Devono fare una moto? Loro costruiscono una Ducati. Devono fare un formaggio? Loro si inventano il Parmigiano Reggiano. Devono fare due spaghetti? Loro mettono in piedi la Barilla. Devono farti un caffè? Loro ti fanno la Saeco. Devono trovare qualcuno che scriva canzonette? Loro ti fanno nascere gente come Dalla, Morandi, Vasco, Ligabue e la Pausini. Devono farti una siringa? loro ti tirano su un'azienda biomedicale. Devono fare 4 piastrelle? Loro se ne escono con delle maioliche. Sono come i giapponesi,non si fermano, non si stancano,e se devono fare una cosa,a loro piace farla bene e bella, ed utile a tutti...Ci saranno pietre da raccogliere dopo un terremoto? Loro alla fine faranno cattedrali."
 
La vicenda riguarda la riforma della disciplina dell’accesso alle professioni intellettuali e, in particolare, il tempo massimo prescritto per lo svolgimento della pratica cui è subordinata l’ammissione all’esame di abilitazione all’esercizio della professione di avvocato. Sul punto, l’art. 9 comma 6 del d.l. n. 1/2012 conv. in l. n. 27/2012 (“Decreto liberalizzazioni”)- è chiaro: dice che “la durata del tirocinio prevista per l’accesso alle professioni regolamentate non può essere superiore a diciotto mesi”.
A partire dall’entrata in vigore del Decreto liberalizzazioni la pratica professionale obbligatoria non può protrarsi oltre l’anno e mezzo. Punto e basta.
Non c’è bisogno di interpretazione. In claris non fit interpretatio: dal 24 gennaio scorso 18 mesi di tirocinio massimo, per tutti, non ci sono distinzioni di sorta. Eppure, c’è chi sostiene non sia così. Contro la lettera e lo spirito del dettato normativo. E perfino nonostante alcuni ordini forensi (come quelli di Roma, Genova, Torino e tanti altri) abbiano correttamente già dato applicazione alla riforma, cominciando a rilasciare gli attestati di compiuta pratica a tutti i richiedenti con all’attivo i 18 mesi di tirocinio oggi previsti.

Si tratta di un ormai ex solerte funzionario del Ministero di Grazia e Giustizia.
Neanche un grigio funzionario qualsiasi, ma proprio il capo ufficio legislativo del ministero che, peraltro, oggi risulta fresca di nomina all’Autorità garante per il trattamento dei dati personali.
Secondo quanto riportato su Italia Oggi del 5 giugno scorso, infatti, proprio Augusta Iannini avrebbe ben pensato di sottoscrive una nota (PDF) recante una propria personale “opinione” (sic!) indirizzata al Consiglio Nazionale Forense in cui, in sostanza, afferma che l’accorciamento della pratica professionale non riguarda indistintamente tutti gli attuali praticanti ma soltanto gli iscritti in data successiva all’entrata in vigore del Decreto Liberalizzazioni.
La maggior parte degli ordini non aspettava altro.
Ecco fornita loro una buona scusante per ritardare l’avvio del nuovo regime.
Alcuni meritevoli ordini, come quello fiorentino (PDF), cercano di resistere ma i più smettono di rilasciare i certificati e addirittura iniziano a revocare i certificati già rilasciati.
Chissenefrega se una siffatta interpretazione porta a conseguenze palesemente irrazionali come l’impossibilità, per chi si è iscritto – ad esempio – il 23 gennaio, di sostenere l’esame nella medesima sessione in cui può sostenerlo chi si è iscritto finanche tre mesi dopo ma soltanto la sessione successiva. È lo stesso se ciò comporta un’inaccettabile disparità di trattamento, alla faccia del principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 della nostra beneamata Costituzione e a dispetto di altre chincaglierie come il principio di buon andamento dell’azione amministrativa previsto all’art. 97 della medesima nostra bene amatissima Costituzione e dell’adempimento degli obblighi di matrice comunitaria disposto peraltro dagli art. 11 e 117 della stessa nostra arci bene amatissima Costituzione.
Ma soprattutto chi se ne impipa della Legge.
Quel che conta è attenersi alla velina di chi è iniziato ai sacri riti ministeriali. E temporeggiare.
Sì, temporeggiare, sempre, anche nel caos delle circolari e delle ordinanze ministeriali che di certo seguiranno.
Magari giusto per dare agio al Parlamento per approvare in via definitiva la proposta di legge di riforma dell’ordinamento forense, che peraltro, sebbene non preveda più un ripristino della durata del tirocinio a 24 mesi, rende comunque più difficoltoso l’accesso alla professione. In ossequio al burocrate e in spregio alla Legge.
 
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8 Giugno 2012
Sabato 9 e domenica 10 giugno 2012 si svolgerà l’edizione 2012 delle “Giornate Nazionali dell’A.D.S.I.”, che offrirà la possibilità di visitare gratuitamente cortili, palazzi, ville e giardini di antiche dimore, altrimenti chiusi al pubblico. La manifestazione si terrà in alcune regioni d’Italia, grazie anche alla collaborazione imprescindibile dei proprietari.

Tale iniziativa, oltre ad incentivare una maggiore familiarità dei cittadini con le bellezze storico-artistiche del loro territorio, offre anche la possibilità ai turisti di ammirare dimore e luoghi che non sempre compaiono negli itinerari classici.


L'Associazione Dimore Storiche Italiane, costituita nel 1977, promuove con un'intensa attività culturale la conservazione, la valorizzazione e la corretta gestione delle dimore storiche e si è sempre attivata per sostenere la promulgazione di leggi e regolamenti che ne agevolino la tutela e il corretto utilizzo, per permettere a questo preziosissimo patrimonio di continuare ad avere una sua funzione sociale, mantenere un legame con le radici storiche della nostra cultura, favorire la formazione culturale dei giovani e produrre ricchezza. Le dimore storiche italiane rappresentano il filo conduttore attraverso il quale è possibile leggere la storia della nostra cultura, ed è proprio con questo spirito e consapevoli che troppo spesso, il velo della riservatezza, naturale conseguenza della proprietà privata dei palazzi dei soci, si frappone al desiderio di accessibilità a questo patrimonio, che l’A.D.S.I. ha avvertito la necessità nell’interesse collettivo, di promuovere questa iniziativa di particolare valore culturale

Per saperne di più

 
Risultati del Collocamento del secondo BTP Italia a 4 anni - Primo Comunicato / Results of the Second Placement of the 4 year BTP Italia - First Communication
Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica i risultati dell'emissione del secondo BTP Italia, il titolo a 4 anni indicizzato all'indice FOI (Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati) al netto dei tabacchi.
Per il nuovo titolo, che ha godimento 11 giugno 2012 e scadenza 11 giugno 2016, è fissato il tasso cedolare (reale) annuo definitivo, pari al 3,55%, pagato in due cedole semestrali. Il regolamento dell'operazione è fissato lo stesso giorno del godimento del titolo.
L'importo emesso è stato pari a 1.738,494 milioni di euro e coincide con il controvalore complessivo dei contratti di acquisto validamente conclusi alla pari sul MOT (il Mercato Telematico delle Obbligazioni e Titoli di Stato di Borsa Italiana) attraverso Banca IMI Spa e BNP Paribas (Banca Nazionale del Lavoro SpA) durante il periodo di collocamento, che è iniziato il giorno 4 giugno 2012 e si è concluso nella giornata odierna. Si rende infine noto che il numero dei contratti validamente conclusi sul MOT nello stesso periodo di collocamento è stato pari a 44.688.
Con successivo comunicato, che verrà diramato nella giornata del 8 giugno 2012, verranno fornite indicazioni qualitative circa le caratteristiche della domanda.
 
LE REAZIONI DEGLI ESCLUSI - E all'indicazione dei nomi non sono mancate reazioni di chi in passato si era proposto per la presidenza. «È pazzesco. Sono sorpreso e stralunato, è una cosa incredibile. Ha scelto due alieni che secondo me vedono poco la tv e leggeranno solo giornali economici». Questo il primo commento in diretta alla Zanzara su Radio 24 di Carlo Freccero, direttore di Rai 4, alla notizia della nomina di Anna Maria Tarantola e di Luigi Gubitosi rispettivamente alla presidenza e alla direzione generale della Rai. «Bisogna verificare - prosegue Freccero - se hanno il televisore a casa, se la guardano, quali programmi. Monti ha confuso la Rai con una banca. È come nominare un romanziere presidente di un istituto di fisica nucleare. La reazione più giusta è quella di essere stupiti». E agli affondi di Freccero non è mancata la replica di Monti: «Se le persone che abbiamo nominato abbiano la tv in casa non lo so, non frequento la loro casa, non posso certificarlo: mi sento più sicuro della loro competenza e indipendenza che del fatto che abbiano un piccolo o grande televisore in casa. Sul fatto che siano alieni, la definizione di alieni mi sfugge nella sua portata operativa». Su Anna Maria Tarantola Freccero ha poi aggiunto: «Il cognome è tutto un programma». E commenti poco lusinghieri sono arrivati anche da Michele Santoro (sia Freccero che Santoro si erano proposte per la presidenza). Intervistato sul Manifesto, il conduttore di Servizio Pubblico ha dichiarato: «Dal governo regole nuove per indicare i nomi: zero. Fantasia: zero. Mi pare che Monti abbia una banca al posto del cervello».
AGCOM - Alla presidenza dell'Agcom viene indicato Angelo Marcello Cardani, un bocconiano di lungo corso, ma anche un amico personale del premier Mario Monti, con cui ha condiviso gli anni di Bruxelles. Cardani nei prossimi mesi dovrà gestire partite delicate come l'asta delle frequenze tv, la regolamentazione del copyright sul web e della nuova rete in fibra ottica e la questione dell'emendamento sull'ultimo miglio della rete di Telecom Italia.
 
:rolleyes:.....il nuovo che avanza ?:mumble::mumble: Ok diamogli ancora un po' di tempo :fiu::fiu:

Per ora l’unica cosa certa è che il primo Consiglio comunale dell’era 5 Stelle sarà giovedì 14 giugno.
All’ordine del giorno della seduta, in prima convocazione alle ore 15,30, la convalida degli eletti ed eventuali subentri e surroghe.
Seguirà il giuramento del sindaco, l’elezione del presidente del Consiglio comunale, l’elezione dei due vice presidenti del Consiglio comunale e la comunicazione, da parte del primo cittadino, della composizione della Giunta comunale e l’illustrazione del programma amministrativo.
Si chiude con la nomina dei componenti della commissione Elettorale.
Per quanto riguarda la composizione della Giunta, che a più di due settimane dalla vittoria elettorale è tuttora da definire, il sindaco Federico Pizzarotti ha detto stamani che l’assessore al Bilancio è già al lavoro, anche se il nome non è ancora stato ufficializzato.
“La comunicazione avverrà in maniera innovativa”. Probabilmente un video sul sito del Comune. Una casella su otto è dunque al suo posto. Certamente la più importante visto il lavoro che ci sarà da fare sul debito.Tutto fa pensare al commercialista parmigiano Gino Capelli

Diverse le indiscrezioni uscite sui possibili altri delegati, ma il sindaco nicchia: “I nomi pubblicati non è detto siano sbagliati ma non c’è ancora nessuna decisione. Decideremo entro la fine della settimana”.

Dunque per conoscere la definizione dell’intero esecutivo cittadino ci vorranno almeno tre settimane dal ballottaggio.

Molto ancora da decidere anche per il direttore generale: “Ci sono da vagliare 400 curriculum, il budget a disposizionee il discorso relativo alla presenza del ruolo in pianta organica”.

Si va a rilento quindi.

E così l’esponente della Lega Roberto Maroni attacca: ”Tutti i nuovi sindaci hanno già fatto la Giunta tranne il grillino Pizzarotti.
Ma guarda, il ’super-efficiente-nuovo-che-avanza’ Movimento 5 Stelle è già impantanato con i soliti traffici sulle poltrone.

Sparare cazzate sul blog c’est plus facile, vero Beppe?”. :cool::cool:
 
:rolleyes:.....il nuovo che avanza ?:mumble::mumble: Ok diamogli ancora un po' di tempo :fiu::fiu:

Per ora l’unica cosa certa è che il primo Consiglio comunale dell’era 5 Stelle sarà giovedì 14 giugno.
All’ordine del giorno della seduta, in prima convocazione alle ore 15,30, la convalida degli eletti ed eventuali subentri e surroghe.
Seguirà il giuramento del sindaco, l’elezione del presidente del Consiglio comunale, l’elezione dei due vice presidenti del Consiglio comunale e la comunicazione, da parte del primo cittadino, della composizione della Giunta comunale e l’illustrazione del programma amministrativo.
Si chiude con la nomina dei componenti della commissione Elettorale.
Per quanto riguarda la composizione della Giunta, che a più di due settimane dalla vittoria elettorale è tuttora da definire, il sindaco Federico Pizzarotti ha detto stamani che l’assessore al Bilancio è già al lavoro, anche se il nome non è ancora stato ufficializzato.
“La comunicazione avverrà in maniera innovativa”. Probabilmente un video sul sito del Comune. Una casella su otto è dunque al suo posto. Certamente la più importante visto il lavoro che ci sarà da fare sul debito.Tutto fa pensare al commercialista parmigiano Gino Capelli

Diverse le indiscrezioni uscite sui possibili altri delegati, ma il sindaco nicchia: “I nomi pubblicati non è detto siano sbagliati ma non c’è ancora nessuna decisione. Decideremo entro la fine della settimana”.

Dunque per conoscere la definizione dell’intero esecutivo cittadino ci vorranno almeno tre settimane dal ballottaggio.

Molto ancora da decidere anche per il direttore generale: “Ci sono da vagliare 400 curriculum, il budget a disposizionee il discorso relativo alla presenza del ruolo in pianta organica”.

Si va a rilento quindi.

E così l’esponente della Lega Roberto Maroni attacca: ”Tutti i nuovi sindaci hanno già fatto la Giunta tranne il grillino Pizzarotti.
Ma guarda, il ’super-efficiente-nuovo-che-avanza’ Movimento 5 Stelle è già impantanato con i soliti traffici sulle poltrone.

Sparare cazzate sul blog c’est plus facile, vero Beppe?”. :cool::cool:
tutto + + facile.......
ma quanta impazienza.... hanno 700 milioni di debiti ereditati dalla giunta precedente dove la lista maroni era ben presente mi pare quindi opportuno tutte le riflessione che ci vogliono
 
Il primo dato del tutto peculiare alle consultazioni parmensi è il risultato della Lega Nord: nel 2007 il movimento di Umberto Bossi partiva da una percentuale irrisoria (1,97% con 1.790) voti, ed in questa tornata 2012 riesce, pur a fronte di un calo dei votanti di 15.000 unità, ad incrementare il proprio consenso tanto in termini percentuali (2,99%) quanto in termini di voti assoluti (2.064). Sicuramente si tratta di valori molto bassi, ma è un dato in chiara controtendenza con quello nazionale, che vede la Lega Nord lasciare sul campo una metà buona dei propri consensi del 2007 a seguito degli scandali giudiziari che hanno recentemente sconvolto il partito. Non è semplice trovare una spiegazione ad un simile comportamento, se non richiamando alla mente il pessimo stato in cui versa il Comune di Parma in termini tanto finanziari quanto di immagini e ricordando come la Lega, presentandosi con un proprio candidato nel 2007, fosse riuscita a non rimanere invischiata nella pessima immagine lasciata da Vignali dell'amministrazione uscente: questi elementi hanno con ogni probabilità reso la Lega Nord una scelta appetibile per alcuni delusi del centrodestra, permettendole di incrementare il proprio consenso.
 

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