Trading...Pensieri e Parole

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10° provvedimento....settoriale....il primo articolo è incomprensibile...gli altri sono ....un carrozzone...

10) Ulteriori misure per le imprese
a. Misure per accelerare l’apertura dei servizi pubblici locali.
Si apportano delle modificazioni in materia di ambiti territoriali e criteri di organizzazione e svolgimento dei servizi pubblici locali.
Il provvedimento ha l’obiettivo di accelerare la riorganizzazione dello svolgimento dei servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica in ambiti territoriali ottimali e omogenei tali da consentire economie di scala e di differenziazione idonee a massimizzare l’efficienza del servizio. Le modifiche intendono chiarire che l’organizzazione in tali ambiti prevede sia la delimitazione geografica dell’ambito o bacino, sia l’attribuzione del ruolo di ente di governo dell’ambito che può essere effettuata istituendo un ente di governo o attribuendo le funzioni ad un ente già istituito.
b. Razionalizzazione dell’organizzazione dell’ICE - agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e dell’ENIT - agenzia nazionale per il turismo all’estero.
Vengono introdotte ulteriori misure organizzative per l’avvio e il potenziamento dell’attività dell’ICE. In particolare è fissata a 450 la dotazione organica dell’Agenzia con la conseguente entrata nei ruoli del Mise del rimanente personale dipendente.
Viene prevista nella Cabina di regia la presenza del Ministro con delega al turismo, del Ministro delle politiche agricole, del Presidente della Conferenza delle Regioni e del sistema cooperativo.
Viene inoltre avviata la riorganizzazione della rete ENIT all’estero. Il progressivo assorbimento delle 25 sedi all’estero dell’ENIT in quelle del Ministero degli Affari Esteri comporterà un risparmio pressoché integrale della spesa di funzionamento, stimabile in oltre 12,7 milioni di euro.
Come già previsto per la nuova Agenzia ICE, è previsto una significativa riorganizzazione dell’impiego del personale Enit a fronte di una mission e di attività che guardano in massima parte al contesto internazionale.
c. Sostegno all’internazionalizzazione delle imprese e consorzi per l’internazionalizzazione.
La norma riordina e semplifica le procedure relative al Fondo per l’internazionalizzazione istituito dalla Legge 394/81 e gestito da SIMEST, istituendo inoltre una riserva pari al 70% delle risorse per le PMI.
Sono istituiti inoltre i consorzi per l’internazionalizzazione, la cui mission sarà indirizzata alle nuove forme di internazionalizzazione, alla formazione, alla promozione del Made in Italy. Sono, inoltre, estesi i settori di appartenenza delle aziende consorziate a quelli dei servizi e del commercio e dell’agroalimentare.
La composizione dei nuovi consorzi viene aperta anche alla possibile partecipazione di enti pubblici e privati, di banche e di imprese di grandi dimensioni. Sono confermati i contributi del Ministero dello sviluppo economico per sostenere i progetti di internazionalizzazione.
Al fine di evitare la dispersione delle risorse in interventi di ridotta entità, i contributi per sostenere i progetti per l’internazionalizzazione di vari Enti, Organismi o Associazioni sono ora concentrati solo sui progetti realizzati dai nuovi Consorzi per l’internazionalizzazione, dalle Camere di Commercio italiane all’estero e dalle associazioni di categoria.
d. Potere sanzionatorio a tutela del Made in Italy.
Si affida al sistema delle Camere di commercio il potere sanzionatorio in caso di violazione delle disposizioni previste in materia di Made in Italy che impone ai soggetti titolari o licenziatari di marchi di accompagnare i prodotti o le merci o con indicazioni precise ed evidenti sull'origine o provenienza estera, o comunque sufficienti ad evitare qualsiasi fraintendimento del consumatore sull'effettiva origine del prodotto.
L’obiettivo è quello di rafforzare l’azione di contrasto a quelle condotte illecite di uso del marchio con modalità tali da indurre il consumatore a ritenere che il prodotto o la merce sia di origine italiana, in coerenza con la normativa europea sull'origine.
e. Contratto di Rete.
Le nuove disposizioni consentono una ulteriore semplificazione delle modalità di iscrizione al Registro delle Imprese dei contratti di rete, che possono ora essere sottoscritti con firma digitale, a norma dell’articolo 24 del “Codice dell’Amministrazione digitale”.
Viene allargata alle PMI che sottoscrivono un contratto di rete la possibilità di beneficiare dei contributi assegnati ai consorzi per l’internazionalizzazione, indipendentemente dalla loro iscrizione al Consorzio stesso.
Infine, si mira a semplificare anche per le imprese agricole l’accesso allo strumento del contratto di rete.
f. Razionalizzazione disciplina delle strutture commissariali.
La norma prevede un termine certo per la ricognizione di tutte le pendenze relative ad opere con affidamento ad un commissario ad acta al fine di definire le stesse in termini conclusivi. Viene inoltre fissato l’importo massimo per il finanziamento della struttura a supporto del commissario (massimo 100mila euro annui) in funzione della natura degli adempimenti e in funzione delle attività svolte. L’articolo dispone la cessazione entro il 31 dicembre 2013 del commissario “ad acta” nominato nel 2003 -“sine die”- per provvedere alla chiusura di tutti gli interventi infrastrutturali nelle aree della Campania, Basilicata, Puglia a Calabria programmati sulla base della legge speciale emanata per il terremoto dell’Irpinia. Le attività non ancora concluse saranno trasferite alle strutture competenti in via ordinaria.
I compensi dei commissari straordinari saranno determinati con decreto del Ministro dello sviluppo economico da emanarsi sulla base dei seguenti criteri: a) applicazione del regolamento relativo ai compensi dei curatori fallimentari, con una decurtazione del 20%; b) calcolo della quota di compenso a valere sull’attivo realizzato, al netto dei costi della procedura; c) preventiva determinazione dei parametri di calcolo sulla base di criteri di economicità, efficacia ed efficienza della procedura al fine di ridurre la discrezionalità amministrativa all’atto della liquidazione. Sono poi previste restrizioni in materia di attribuzione da parte dei commissari straordinari di incarichi di collaborazione e consulenza professionale o di delega a terzi di funzioni proprie (in tale ultimo caso, come nel fallimento, il compenso del delegato è a carico del compenso del commissario).
 
11° provvedimento ....mi vien da piangere....fondo nazionale per la distribuzione delle derrate alimentari...quando i supermercati - a sera - gettano nel puttame l'invenduto, perchè è pressochè impossibile conferirlo alle organizzazioni di indigenti......

11) Misure per le imprese del settore agricolo
Il provvedimento definisce infine interventi importanti per il sostegno e lo sviluppo del comparto agroalimentare. Nel provvedimento ci sono norme che impattano nei seguenti settori: comparto vitivinicolo, agroenergie, pesca e acquacoltura. È stato inoltre deciso, considerata la situazione di grave crisi economica e le sue conseguenze sulla parte più debole della società italiana, di istituire il Fondo nazionale la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti, che sarà gestito da AGEA, assegnando per il 2012 una prima dotazione finanziaria pari a un milione di euro.
Vengono liberati quasi 20 milioni di euro non utilizzati relativi a programmi precedenti, che potranno essere destinati - anche nel breve termine - a misure urgenti a sostegno del settore agricolo ed alimentare. Le somme, presenti sul bilancio dell’AGEA, sono destinate anche a finanziare specifici interventi di contrasto alle crisi di mercato, che sempre più spesso colpiscono il comparto.
Viene inoltre risolto il problema finanziario che, di fatto, negli ultimi anni ha bloccato il sistema nazionale delle prove varietali.
Nel pacchetto di norme, rientrano anche interventi mirati a rafforzare l’azione di tutela e promozione dei Consorzi di tutela dei vini, attraverso l’inasprimento delle sanzioni contro le trasgressioni dei regolamenti interni. Mentre per il settore delle agro energie si intende incrementare in particolare la produzione di energia da fonti rinnovabili legate ad opere irrigue ed ai Consorzi di Bonifica. Si vuole inoltre tutelare il giusto equilibrio sul territorio tra agricoltura e impianti agro energetici che usano biomasse di origine agricola, evitando effetti distorsivi a danno delle produzioni agricole tradizionali.
Per la pesca e l’acquacoltura sono stati messi a punto interventi per ridare slancio e competitività al settore, in particolare in merito allo sviluppo dell’acquacoltura in mare. Viene inoltre introdotto un sistema volontario di indicazione dell’origine per chi vende al dettaglio e chi somministra prodotti della pesca, così da poter segnalare al consumatore la dicitura “prodotto italiano” o altra indicazione relativa all’origine italiana o alla zona di cattura più precisa di quella obbligatoriamente prevista dalle disposizioni vigenti in materia.
 
Ultima modifica:
Titolo: EUROPEAN MORNING BRIEFING: 19 giugno 2012
Ora: 19/06/2012 08:10
Testo:
MILANO (MF-DJ)--I listini azionari europei dovrebbero aprire in rialzo,
mentre Bund e Gilt contrastati. L'euro e i future sul petrolio sono attesi
in positivo. Stabile il prezzo spot dell'oro.
Mercati azionari
La Grecia e la Spagna rimangono al centro dell'attenzione, ma le Borse
europee dovrebbero avviare la sessione in territorio positivo in scia alle
speranze per un sostegno da parte delle Banche centrali. Secondo Cantor
Index, il Ftse 100 aprira' in rialzo di 16 punti a 5.507 punti, il Dax di
5 punti a 6.253 e il Cac di 7 punti a quota 3.073. "Il risultato delle
elezioni elleniche lascia il Parlamento ancora in uno stato di incertezza,
senza una chiara maggioranza e con i due partiti maggiori che hanno
opinioni opposte rispetto all'austerity", ha affermato Dieter Merz, Cio di
Mig, aggiungendo che "nel lungo periodo, la permanenza della Grecia
nell'euro potrebbe causare nuovi problemi, richiedendo altri salvataggi".
Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha invece invitato il prossimo
esecutivo ellenico a rispettare gli impegni presi e ha rifiutato l'idea di
cambiare il programma di salvataggio. Ewald Nowotny ha ricordato che la
Grecia non ha molto tempo per attuare le riforme e dimostrare ai propri
creditori l'impegno nei confronti dell'austerity. Alcuni funzionari hanno
fatto sapere che Nuova Democrazia e Pasok stanno lavorando su una proposta
da fare agli altri Paesi dell'Eurozona per guadagnare altri due anni per
raggiungere gli obiettivi fiscali. L'ipotesi comporterebbe un altro aiuto
da 16 mld euro oltre ai 173 mld euro del piano di salvataggio. Richard
Perry, capo strategist di Central Markets, ha invece osservato che "al di
la' degli sviluppi ad Atene, la Spagna e' ancora uno dei problemi
principali. Il rally iniziale dei mercati non e' durato". Gli investitori
sono in attesa di un intervento delle Banche centrali e sperano di vedere
un'integrazione fiscale maggiore nell'Unione europea, attraverso gli
Eurobond e l'unione bancaria, ha aggiunto Perry. "Sara' difficile inserire
tutti questi punti in un quadro temporale in grado di risolvere qualcosa
ora", ha pero' avvertito l'esperto. Intanto Joerg Asmussen, membro della
Bce, ha dichiarato che l'Eurotower non puo' ricapitalizzare le banche o
sostituire i governi. Parlando a margine del G20, il sottosegretario al
Tesoro Usa, Lael Brainard, ha detto che c'e' stato un chiaro cambiamento
tra gli europei su come uscire dalla crisi e risanare l'economia.
Valute
L'euro ha guadagnato terreno contro il dollaro, in scia all'esito delle
elezioni in Grecia del fine settimana, ma gli investitori hanno espresso
crescenti timori circa le negoziazioni per la formazione di una coalizione
di governo e le altre economie europee in difficolta'. La Banca centrale
spagnola ha reso noto che i prestiti in sofferenza delle banche sono
saliti ai massimi da 18 anni ad aprile, facendo sorgere il dubbio che i
100 mld euro di aiuti dall'Ue possano non bastare per stabilizzare il
sistema finanziario. "Il mercato rimane molto negativo nei confronti
dell'Europa", ha osservato Michael Woolfolk, currency strategist per Bank
di New York Mellon, aggiungendo che "il voto del week-end ha fatto poco
per indicare che la crisi puo' essere risolta". Chris Walker, strategist
di Ubs, ha fatto notare che "solo un risultato dal summit del 28 e 29
giugno che porti a una maggiore e piu' esplicita condivisione del rischio
tra l'Europa core e i periferici potrebbe cambiare le cose".
Titoli di Stato
E' attesa una partenza contrastata per Bund e Gilt, con gli investitori
che continuano a monitorare i rendimenti dei periferici per captare
eventuali segnali di stress. Il prezzo dei titoli di Stato della Spagna e'
crollato ieri spingendo i rendimenti del decennale oltre il 7%, un livello
dove Grecia, Portogallo e Irlanda hanno iniziato a perdere l'accesso ai
mercato. Intanto i prestiti in sofferenza degli istituti di credito
iberici sono saliti ai massimi da 18 anni. Le notizie dalla Spagna hanno
oscurato la vittoria di Nuova Democrazia in Grecia, che ha allentato i
timori di un'uscita disordinata e imminente di Atene dall'euro. Tuttavia
la capacita' del partito di formare e guidare una coalizione di governo e'
ancora incerta. Gli investitori sono anche in attesa della conclusione del
meeting da due giorni del Fomc che iniziera' oggi, per il quale stanno
crescendo le aspettative per l'annuncio di nuovi stimoli monetari.
Petrolio
"La combinazione tra il rallentamento dell'economia globale e l'output
stabile dei maggiori produttori di petrolio limitera' le quotazioni del
greggio", ha osservato Mike Sander di Sander Capital Advisors. "In questo
momento non ci sono molti motivi per essere rialzisti sul greggio", ha
concluso l'esperto. Il future ad agosto sul Wti cede lo 0,43% a 83,24
usd/barile (83,20 usd/barile il valore di chiusura), e quello sul Brent,
sempre ad agosto, lo 0,22% a 95,84 usd/barile (95,68 usd/barile).
Oro
Le quotazioni del metallo prezioso sono in calo in Asia, con gli
investitori che rimangono cauti in attesa dell'inizio della riunione del
Fomc della Fed. Il prezzo spot dell'oro si attesta a 1.628,50 usd/oncia.
red/est/eli
(fine)
MF-DJ NEWS
1908:09 giu 2012
 
Titolo: ANALISI TECNICA: possibili nuovi cali per l'euro/usd
Ora: 19/06/2012 08:26
Testo:
di Francis Bray
MILANO (MF-DJ)--Analisi tecnica grafico giornaliero:
Forex spot:
EUR/USD
USD/JPY
GBP/USD
USD/CHF
Spot
1,2605
78,99
1,5689
0,9527

Trend 3 gg Ribassista Ribassista Rialzista Laterale

Trend 7 gg Laterale Laterale Laterale Rialzista

Mm 200 gg 1,3183 79,62 1,5823 0,9199

3 Resistenza 1,2748 79,51 1,5848 0,9650

2 Resistenza 1,2702 79,31 1,5785 0,9595

1 Resistenza 1,2669 79,14 1,5742 0,9565

Pivot* 1,2615 79,03 1,5681 0,9513

1 Supporto 1,2557 78,86 1,5637 0,9503

2 Supporto 1,2518 78,61 1,5599 0,9475

3 Supporto 1,2442 78,18 1,55110,9420

Commento intraday euro/usd: il cambio non e' riuscito a superare 1,2748
e ha messo sotto pressione il supporto a 1,2518. La struttura del trend
rialzista di breve termine rimarra' tecnicamente intatta, mentre 1,2518
dovrebbe tenere, anche se il supporto a 1,2557 sara' sottoposto a nuove
pressioni ribassiste. Un calo sotto 1,2518 renderebbe ribassista il trend,
esponendo a 1,2442. Una salita sopra 1,2669 fornirebbe una tregua,
minacciando ulteriori guadagni verso 1,2702. Trend settimanale grafico:
laterale.

Commento intraday usd/jpy: il supporto a 78,86 e' sottoposto a nuove
pressioni al ribasso. C'e' il rischio di una nuova onda ribassista verso
78,18 e il minimo del 1* giugno a 77,65 nel lungo termine. Solo un
recupero sopra 79,14 metterebbe in dubbio l'outlook ribassista sul
dollaro, aprendo a 79,31. Trend settimanale grafico: laterale.

Commento intraday gbp/usd: e' atteso un recupero verso i massimi di
lunedi' a 1,5742, dopoche la battuta d'arresto ha trovato un supporto a
1,5637. L'area di target a 1,5785 rimane al centro dell'attenzione. Il
livello 1,5599 e' diventato un supporto solido e solo sotto questa soglia
il trend rialzista sulla sterlina sarebbe messo in dubbio. Trend
settimanale grafico: laterale.

Commento intraday usd/chf: mantenere intatto il supporto a 0,9420
riportera' al centro dell'attenzione la resistenza a 0,9595. Una rottura
sopra 0,9595 rafforzerebbe il minimo di venerdi' a 0,9420 e riaprirebbe a
0,9650. I supporti a 0,9503 e 0,9475 proteggono il minimo a 0,9420. Trend
settimanale grafico: rialzista.

*Il pivot e' la media tra massimo, minimo e chiusura.
red/est/eli
(fine)
MF-DJ NEWS
1908:26 giu 2012
 
Ultima modifica:
RIDICOLO .......chissà quante impronte digitali ho in giro per il mondo.......e lo paghiamo pure ..... lautamente......

"Impronte digitali" - In uno dei passaggi della requisitoria, il pm spiega che "ci sono le impronte digitali di Silvio Berlusconi sui soldi dei fondi neri".
 
Titolo: Lavoro: gli esodati cancellati con un trucco (MF)
Ora: 21/06/2012 08:13
Testo:
MILANO (MF-DJ)--Elsa Fornero ieri e' riuscita in un piccolo miracolo,
mettere d'accordo per un giorno Pd e Pdl. Durante la sua informativa in
aula alla Camera sugli esodati, i parlamentari del Popolo della liberta'
hanno applaudito con una standing ovation l'intervento con il quale l'ex
ministro del Lavoro del Pd, Cesare Damiano, ha attaccato a testa bassa
l'attuale titolare del dicastero del Welfare chiedendo una soluzione
immediata al problema dei senza lavoro e senza pensione. Lo stesso hanno
fatto i deputati del Partito Democratico quanto a intervenire e' stato
Giuliano Cazzola, massimo esperto previdenziale del Popolo delle liberta'.
Tutti hanno chiesto di risolvere definitivamente la questione per non
compromettere anche l'approvazione della riforma del lavoro entro il 28
giugno come chiesto da Mario Monti. Un punto sul quale nella serata di
ieri Silvio Berlusconi ha voluto rassicurare. Il Pdl dara' il suo appoggio
anche perche', ha spiegato l'ex premier, Monti si e' impegnato a recepire
le
modifiche richieste sulla flessibilita' del lavoro nel decreto sullo
sviluppo. Anche Pierluigi Bersani, alla fine, ha dato disco verde
all'approvazione della riforma entro il 28 giugno, in cambio
dell'allargamento della platea dei salvaguardati di altri 55 mila
lavoratori, come promesso dal ministro del Welfare.
Comunque sia, scrive MF, il ministro Fornero appare sempre piu' stretto
in un angolo dal quale fatica a uscire. Alcune tabelle consegnate dal
ministro al Parlamento, rendono ancora piu' evidente il pasticcio nel quale
il governo si e' infilato. La platea iniziale degli esodati e', in pratica,
molto simile a quella dell'Inps: circa 390 mila persone (389.200 per
l'esattezza). Di queste, tuttavia, il governo ha deciso di
"salvaguardarne", come noto, 65 mila.
Ma il problema e' un altro. La platea e' stata ristretta a questo numero
non tanto dal decreto Salva-Italia e dal successivo Milleproroghe che
hanno disegnato la riforma previdenziale, quanto dal decreto
interministeriale del maggio scorso, scritto dalla Fornero insieme alla
Ragioneria generale dello Stato, che ha introdotto norme piu' stringenti.
Prendiamo i lavoratori in mobilita'. La riforma Fornero dice che chi e'
stato collocato in mobilita' grazie a un accordo sottoscritto prima del 4
dicembre 2011 ha diritto ad andare in pensione con le vecchie regole. Il
decreto interministeriale aggiunge una postilla, ossia che il lavoratore
non solo deve aver sottoscritto l'accordo, ma anche cessato l'attivita'
lavorativa a quella data. In questo modo la platea dei salvaguardati viene
drasticamente ridotta da 36.250 a 25.590 lavoratori. Il caso piu'
eclatante, tuttavia, e' probabilmente quello dei cosiddetti "prosecutori
volontari". La riforma in pratica li salva tutti, stabilendo semplicemente
che chi alla data del 4 dicembre e' stato autorizzato alla prosecuzione
volontaria della contribuzione possa ritirarsi con le vecchie regole. Il
decreto interministeriale aggiunge una serie di paletti. Il primo e' che
devono maturare i requisiti di pensionamento entro 24 mesi; il secondo e'
che non devono comunque aver ripreso l'attivita' lavorativa. In questo modo
la platea interessata, 116 mila persone, e' stata decimata a 10.250
lavoratori. Per chi e' a carico dei fondi di solidarieta', il decreto
interministeriale cambia addirittura l'eta' rispetto alla clausola di
salvaguardia della Riforma delle pensioni. Questa dice che devono rimanere
in carico ai fondi fino a 60 anni, il decreto allunga l'eta' fino a 62
anni. Per tutte le categorie, in totale, grazie alle maglie strette del
decreto interministeriale rimangono fuori alla fine 248.600 lavoratori.
alb
[email protected]
(fine)
MF-DJ NEWS
2108:13 giu 2012
 
Crolla un altro teorema. Dichiarazione di prescrizione e di assoluzione sono state pronunciate a Roma per Silvio Berlusconi, il figlio Piersilvio e per altri 10 imputati coinvolti nel filone romano dell’inchiesta sui diritti Mediaset. La sentenza è stata emessa dal gup Pierluigi Balestrieri.
 
Gli avversari lo paragonano a "Schettino, il comandante della Concordia", scappato dopo aver fatto il danno.
E gli ex alleati lo bollano "peggior sindaco della storia della città", come se loro non fossero con lui al governo di Palermo.

L'errore politico più grande, Diego Cammarata, l'ha forse commesso proprio lasciando l'incarico di primo cittadino nel capoluogo siciliano (dal 2001 al 2012) alcuni mesi prima della fine del mandato.

Mossa che ha dato il "la" a speculazioni senza fine e ha permesso agli avversari di giocarsi la mossa in campagna elettorale.

Ma, se è vero che non fu certo solo lui a prendere certe decisioni, è altrettanto vero che i dieci anni di Diego cammarata a sindaco di Palermo non possono essere additati a esempio di buona ed efficiente amministrazione. Per questo, lascia stupefatti la sua nomina a consulente per la spending review da parte del Senato.

Basta un solo dato a renderla grottesca: nel 2009, su 866 milioni l'anno di spese correnti, il Comune di Palermo ne spendeva 623 (cioè il 72%) per pagare l'esercito dei suoi 21.895 dipendenti.

Ottomila più di dieci anni prima.

In pratica, un palermitano ogni 30 era dipendente diretto, indiretto o precario in Comune o in una delle società municipalizzate.

Poi ci sono i 24 viaggi negli Emirati Arabi compiuti dai vertici della società comunale addetta al pattume per stringere accordi mai firmati.

Tanto che l'allora premier Berlusconi, terrorizzato dalla possibilità che la Palermo amministrata dal centrodestra replicasse l'immondezzaio napoletano simbolo del fallimento della sinistra, cacciò nel decreto Milleproroghe 80 milioni di euro per tappare una parte dei buchi della municipalizzata.

E che dire dell'assunzione di 110 autisti all'Amat (la municipalizzata dei trasporti) tutti e 110 senza la patente per gli autobus?
 
Siamo al capolinea?
"Io temo che siamo arrivati in una fase di declino irreversibile. Bisogna tentare fino in fondo la possibilità di risorgere però quando si crea una congiuntura fatta di crisi demografica da una parte (che è un indicatore straordinario per la denatalità e l'assenza di futuro) e si aggiunge l'economia irreale che vince su quella reale si crea un circuito con scarsa capacità reattiva e tutto fa pensare che siamo in una fase di difficile recupero. Possiamo migliorare nel contingente ma il quadro non è esaltante".
Come uscirne?
"Dal momento che la ragione della crisi non è economica, il rimedio non può essere di tipo economico. Non è semplicemente attraverso operazioni finanziari o un maggiore prelievo fiscale che si può arrivare a superare la crisi. E' una questione che attiene al modello di civilità politico culturale, è una crisi su vari livelli quindi non è detto che se si tampona un livello migliorino gli altri.
Rispetto alle crisi del passato, sembra che adesso ci sia un maggiore scoramento diffuso. Come se lo spiega?
"In passato e in altre crisi c'erano dei punti fermi che restavano nello sfondo e poi si modificavano alcuni assetti. Adesso l'impressione è che questi punti fermi siano stati giocati già all'interno di questa crisi e non ci sono più punti fermi da cui ripartire".
Qual è la sua ricetta per ripartire?
"Il punto di partenza è quello: cioè ripensare ai nostri legami comunitari, al senso del sacro, alla vita, al rapporto con gli altri, occorre dare contenuti e missioni alla vita. È un discorso molto più ampio e radicale rispetto a cui i paradigmi della società finanziaria e dei consumi sono assolutamente inadeguati".
Propone un ritorno alla tradizione e al passato?
"Non credo che oggi la soluzione possa essere contrapporre il mondo della tradizione come un mondo chiuso a se stante al mondo della modernità. Noi dobbiamo attraversare la modernità superarla ma non certo tornare indietro o immaginare dei modelli assoluti attinti dal passato".
Si parla di uscita dall'euro. Che idea si è fatto?
"L'euro ha acutizzato un processo, ma io credo che il problema sia quello di un potere assoluto dell'economia virtuale, finanziaria irreale rispetto a quella reale. Cioè quando si diventa così subalterni a quel tipo di modello poi si rimane inviluppati. Quindi all'interno di questa patologia l'euro ha funzionato da detonatore. Ora non so se un ritorno indietro sia possibile o se sia possibile una soluzione a latere, come le due velocità o come un sistema coerente a livello monetario mediterraneo senza inseguire il modello inaccessibile della Germania. Resta il fatto che buona parte delle crisi economiche sono scoppiate da quando è stato introdotto il sistema monetario unico".
 

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