Trading...Pensieri e Parole

  • Creatore Discussione Creatore Discussione Val
  • Data di Inizio Data di Inizio
Articolo di Lidia Undiemi
Rischiamo di finire come la Grecia, dove la Troika, in cambio di aiuti finanziari, ha posto tutta una serie di politiche di austerità, di taglio dei dipendenti, di riduzione delle pensioni che non sono aiuti, ma un mero scambio di natura finanziaria. Cioè: danno del denaro a uno Stato, il quale in cambio cede loro la sovranità, e poi saranno loro ad imporre al popolo tutta una serie di condizioni insopportabili, soprattutto per le fasce più deboli.
Bene, adesso anche gli italiani rischiano di ritrovarsi come i greci. Infatti un passaggio fondamentale del trattato MES dice espressamente che uno Stato che intenda chiedere un prestito al cosiddetto fondo salva stati (il MES, appunto) deve sottostare a condizioni molto rigorose. Non abbiamo sentito né un parlamentare nazionale né uno comunitario riferire al popolo italiano i dettagli di questo trattato, nonostante già di per sé preveda un vincolo di 125 miliardi di euro che influenzerà giocoforza le nuove generazioni nonché le politiche di ogni futuro governo. Nessuno, nessuno ha voluto chiedere alle istituzioni competenti dei chiarimenti, per poi riferire ai cittadini.http://www.stampalibera.com/?p=48236#more-48236
 
Titolo: EUROPEAN MORNING BRIEFING: 2 luglio 2012
Ora: 02/07/2012 08:16
Testo:
MILANO (MF-DJ)--I listini azionari europei dovrebbero aprire in rialzo,
mentre Bund e Gilt si consolideranno in ribasso. L'euro e' in calo, come
anche il prezzo spot dell'oro e i future sul petrolio.
Mercati azionari
Si preannuncia un'apertura in rialzo per le Borse europei, anche se gli
investitori, dopo l'euforia che e' seguita al vertice europeo di venerdi',
sono in attesa di maggiori dettagli sull'implementazione degli accordi
raggiunti. Cantor prevede un rialzo di 18 punti a 5.589 per il Ftse 100 e
di 14 a 6.430 per il Dax, mentre il Cac dovrebbe essere stabile a 3.197.
Le mosse dei leader europei dovrebbero alimentare il rally dei listini
azionari nelle prossime settimane, ha dichiarato Greg Peterson, direttore
degli investimenti di Ballentine Partners. Secondo Andrew Slimmon,
direttoredelle global investment solutions di Morgan Stanley Smith
Barney, la vera domanda e' se le decisioni europee sono in grado di dare
una risposta definitiva alla crisi o se si tratta "solo di un altro
'cerotto'". Intanto i mercati guarderanno anche alle decisioni delle
Banche centrali di questa settimana, con gli economisti che si attendono
un taglio dei tassi da parte della Bce dall'1% attuale. La Bank of England
dovrebbe lasciare i tassi invariati allo 0,5%, ma potrebbe ampliare gli
acquisti di asset per stimolare l'economia. Il ministro delle Finanze
spagnolo Luis De Guindos ha dichiarato che l'economia potrebbe
deteriorarsi nel secondo trimestre, ma che il governo prendera' tutte le
misure necessarie per assicurarsi di raggiungere i target di bilancio di
quest'anno. Intanto il governo francese ha avvertito che tagliera' le
stime di crescita per quest'anno e l'anno prossimo, una mossa che potrebbe
aprire a maggiore austerita' rispetto a quellapromessa dal presidente,
Francois Hollande. Intanto Joerg Asmussen, esponente della Bce, ha detto
al quotidiano greco Kathimerini che l'Eurotower e' aperta a discutere il
pacchetto di aiuto ad Atene, purche' gli obiettivi del programma rimangano
intatti. Il vice primo ministro Irlandese, Eamon Gilmore, ha affermato che
il Paese sta "mirando in alto" nei negoziati per il debito bancario.
L'accordo dell'Eurozona ha ora aperto la strada perche' l'Irlanda riveda i
termini del patto entra la fine dell'anno, ha osservato Gilmore. In
Germania venerdi' il Parlamento ha ratificato lo Esm e il Fiscal compact,
ma il cancelliere, Angela Merkel, va incontro a difficolta' politiche e al
giudizio della Corte Costituzionale sulle implicazioni legali degli
accordi.
Valute
L'euro e' sotto pressione in Asia, con l'ottimismo di venerdi' temperato
dalla cautela. "Il summit europeo si e' concluso senza un accordo sui
dettaglio di lungo termine (Unione fiscale),ma ha offerto sollievo per la
Spagna e l'Italia con il finanziamento diretto alle banche" da parte
dell'Esm, ha osservato National Australia Bank in una nota. Il patto e'
stato "positivo, ma ci sono domande su quanto tempo sara' necessario per
implementarlo", ha precisato la banca, spiegando che "i problemi in Europa
rimangono, ma per ora i leader hanno guadagnato un po' di tempo. Speriamo
sia abbastanza". Brown Brothers Harriman rimane scettica circa sulla
capacita' di cambiare le cose come suggerito dai leader di Italia, Spagna
e Francia. "Ammettiamo che le iniziative potrebbero fermare la spirale
ribassista del sentiment", ha pero' spiegato la banca in una nota,
aggiungendo che "questo permettera' agli investitori di spostare
l'attenzione, almeno nel breve termine, sul dollaro e sui suoi
fondamentali o sulla loro mancanza". Anche se ci sara' una fase di
consolidamento nell'immediato, con i mercati che valutano gli sviluppi in
Europa, Bbh ritiene che ci sono rischi che l'euro finisca la settimana in
rialzo. "L'area 1,2780-1,2820 usd e' il primo obiettivo. Una rottura sopra
questi livelli potrebbe aprire a un ritorno verso 1,30 usd. Un calo sotto
1,2550 usd e soprattutto 1,25 usd annullerebbe l'outlook tecnico rialzista
sull'euro".
Titoli di Stato
I future a settembre su Bund e Gilt continueranno a stabilizzarsi sopra
i minimi di venerdi', ma i rischi al rialzo sono limitati, ha affermato
Francis Bray, analista tecnico per l'Europa di DowJones Newswires. I
rendimenti dei titoli spagnoli e italiano sono calati venerdi', dopo il
raggiungimento di un accordo al vertice europeo, ma la mancanza di
dettagli ha portato alcuni analisti a chiedersi per quanto tempo durera'
il rally post-summit. "L'Europa ha fatto un grande passo avanti, ma c'e'
ancora molto da fare", ha osservato Kate Warne, investment strategist di
Edward Jones. "Non credo che i dettagli siano stati elaborati al puntoda
poter dire che le banche sono immuni dai rischi legati al debito sovrano",
ha aggiunto l'esperta. I leader dell'Eurozona hanno detto che i fondi di
salvataggio potranno iniziare ad aiutare le banche solo dopo che sara'
stato istituito un supervisore comune. "E' una strada lunga", ha affermato
Huw Worthington, strategist di Barclays, aggiungendo che "potrebbe
realizzarsi nel 2013 al piu' presto". Il calendario macroeconomico prevede
il dato del tasso di disoccupazione dell'Eurozona di maggio, atteso in
aumento (11h00, consenso a 11,1%). Alle 10h00 sara' reso noto il Pmi
manifatturiero definitivo di giugno, sempre per l'area euro (consenso a
44,8 punti).
Petrolio
I future sul petrolio sono in calo in Asia, dopo il rimbalzo al 9% di
venerdi'. L'attivita' manifatturiera cinese e' cresciuta al ritmo piu'
lento a giugno da novembre, indicando che l'economia del Paese non ha
ancora lasciato il peggio alle spalle. Qualsiasi ribasso dei futuresara'
pero' limitato, con il sentiment che rimane positivo dopo il summit
dell'Ue e l'avvio delle sanzioni all'Iran. Il future sul Brent cede
l'1,45% a 96,34 usd/barile, mentre quello sul Wti l'1,35% a 83,81
usd/barile.
Oro
Le quotazioni dell'oro sono in calo in Asia con gli investitori che
stanno prendendo profitto dopo il rally di venerdi'. Il prezzo spot del
metallo prezioso si attesta a 1.592,26 usd/oncia.
red/est/eli
(fine)
MF-DJ NEWS
0208:15 lug 2012
 
Non capisco perchè la gente si incazza quando scrivi delle verità.......certo è più facile rimandare che affrontare i problemi.....

Tre giorni fa il presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi aveva lanciato un messaggio chiaro al premier Mario Monti: servono più tagli e meno tasse, altrimenti l'Italia non respira. Oggi, nel bollettino mensile di luglio della Bce, ecco un'altra stoccata: le attività nel settore delle costruzioni potrebbero risentire "delle misure decise per il risanamento dei conti pubblici, come l'aumento delle tasse sulla casa e la graduale cancellazione delle detrazioni fiscali a faovre dell'investimento nel settore residenziale". Una mazzata, quella dell'Imu, che secondo Francoforte rischia di colpire dunque non solo le famiglie ma anche le imprese.
 
Facciamo un discorso generazionale.

Mio nonno - del 1897 - lavorava almeno 14 ore al giorno

Mio padre - del 1927 - lavorava almeno 12 ore al giorno

Io - del 1954 - lavoravo almeno 10 ore al giorno

Mio figlio - del 1983 - lavora 18 ore la settimana e dice che è stanco

C'è qualcosa che non va ? Io dico di sì e poi non diamo la colpa del degrado odierno alle passate generazioni.
L'opulenza fa parte delle generazioni nate dalla fine degli anni 70 in poi.
Che piaccia o meno è così.
 
Leggendo qua e là, ho trovato questo commento :

"Sembra assurdo dirlo ma sono contento. Fino a che i tedeschi non proveranno sulla propria pelle gli effetti della follia devastatante dell’attuale sistema Euro/UE (da cui per ora hanno avuto solo benefici) la situazione non si risolverà. Fino a che saremo tutti legati dalla mortale catena d’acciaio della moneta unica non potranno liberarsi delle moribonde economie dei PIIGS (Francia inclusa). Il loro surplus commerciale è tutto verso i PIIGS. Il problema è che loro cominciano a sentire qualche piccolo fastidio mentre noi siamo già agonizzanti, quando a loro verrà il raffreddore speriamo di non essere già morti. Pregate...... e con questa sono tre volte in 100 anni che i simpaticoni devastano l’Europa. Tutte e tre le volte (almeno all’inizio) eravamo dalla loro parte. Quando impareremo che non ci conviene essere servi dei tedeschi ? Siamo abbagliati dalla loro efficienza teutonica che poi alla fine ci massacra. Aveva ragione Andreotti: "Amo talmente la Germania che sono felice che ce ne siano due"
 
Che cosa è il tempo? Nessuno lo sa, ma tutta la società dipende dal tempo, utile a valutare il lavoro salariato e gli interessi bancari.
Così pochi sono diventati sempre più ricchi e tanti sempre più poveri.

Come si calcola il tempo? Su una frequenza del Cesio, un metallo dai ritmi costanti.
Quelli degli organismi sono invece variabili. “Siamo schiavi dei metalli” diceva Platone o meglio ancora di una MELA dissoluzione: è la magnetosfera terrestre a forma di mela che si è squarciata pochi mesi prima del terremoto all’Aquila.
E’ l’occasione per capire che significa “mangiare la mela“: ignorare che il futuro esiste già.
 
E’ passato circa un anno quando le speranze di spread calmierati e rilanci economici obbligavano alle dimissioni il Governo Berlsuconi.
I sorrisini di Merkel e dell’ex Sarkozy davano il la alle critiche di Bersani e C. all’incapacità di Silvio e del suo Governo legittimamente eletto di gestire la crisi economica,
anzi di esserne lui con la “sua scarsa credibilità con bunga bunga vari” la causa, a farci declassare dalle agenzie di rating cacciandoci nell’angolo degli inaffidabili paesi del sud Europa con Grecia e Spagna.
Dopo un anno siamo nelle stesse condizioni, anzi peggio dopo manovre economiche inutili,
dopo una speranza stroncata, infatti Monti e i suoi tecnici tutti validi e preparati erano per il tutor Napolitano la soluzione di tutti i mali.

Lo erano anche per noi italiani,
quelli che pagano le tasse più alte del mondo,
quelli che devono essere perseguiti perchè evadono,
quelli che vanno con le aziende all’estero perchè in Italia non ce la fanno più,
quelli che si suicidano perchè non riescono ad affrontare i debiti con Equitalia, i tassi bancari con le rate sempre più alte dei mutui,
quelli che si sentono umiliati con le loro piccole aziende non riuscendo a pagare gli stipendi, ma che hanno voglia di lavorare e di farcela malgrado tutto.

....triste realtà....
 
Ultima modifica:
L’ultimo progetto del governo Monti sul ridimensionamento delle Province conferma la proposta di cancellazione delle Giunte provinciali, dell’elezione diretta del Presidente e dei Consiglieri provinciali, ma peggiora ulteriormente la situazione, smembrando di fatto enti intermedi come la Provincia di Lecco, operativa da 17 anni, destinandola ad accorpamenti tutti ancora da decidere.

La battaglia demagogica sulle Province porterà al risultato che come Provincia di Lecco non avremo alcun risparmio sui costi della pubblica amministrazione,
i cittadini non saranno più direttamente rappresentati,
avremo un organo composto da dieci consiglieri eletti dai consigli comunali con un presidente di “facciata” senza alcun potere e la rappresentanza lecchese marginale.

Cancellando la Provincia perderemo il tribunale, i comandi provinciali delle forze dell’ordine, il provveditorato agli studi e la stessa città di Lecco perderà la sua funzione di capoluogo.

Le competenze attuali delle Province saranno gestite dai dirigenti anziché da amministratori, con un aggravio della burocrazia e una totale assenza di collegamento tra cittadini e organi politici del territorio.

Paradossalmente tantissimi organi, associazioni di categoria come Industriali, Commercianti e Artigiani, associazioni di volontariato, forze dell’ordine sono organizzati a livello provinciale, mentre solo l’organo politico verrà cancellato e sostituito da un vero e proprio ectoplasma senza potere di rappresentanza.

Ci spieghi questo governo di professori come mai deve essere cancellata la Provincia di Lecco che ha più abitanti della Regione Molise?

Probabilmente basterebbe tagliare gli enormi sprechi della Regione Sicilia per evitare di eliminare le Province.

Si pensi poi al Canton Ticino in Svizzera che, con minori abitanti della nostra Provincia, può però godere di ampia autonomia legislativa e fiscale, potendo trattenere i 2/3 (1/3 ai Comuni e 1/3 al Cantone) del gettito fiscale e destinando solo 1/3 al Governo centrale.

Anche la Cultura subirà pesanti contraccolpi da questa ignobile cancellazione della nostra piccola, ma allo stesso tempo grande Provincia (siamo 342.000 abitanti, solo 8000 meno del limite previsto).
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto