Val
Torniamo alla LIRA
Torino-Lione: al via il progetto definitivo di una grande infrastruttura
I NUMERI ED I BENEFICI DEL PROGETTO
Per realizzare l’opera è stimata la creazione di 1.000 posti di lavoro diretti e altri 3.000 di indiretti; la capacità nel trasporto merci passa da 1.050 a 2.050 tonnellate e lunghezza fino a 750 metri per treno, con costi di esercizio quasi dimezzati. Tra i benefici elencati anche la riduzione di transito nel territorio alpino di di 600mila camion l’anno. Soddisfatto Roberto Cota, presidente del Piemonte che vede nella Tav una «grande occasione» per la Val di Susa e non contro: il progetto «tiene veramente conto delle esigenze del territorio», ha detto Cota, ribadendo l’impegno per supportare la Valle. Disponibilità è stata espressa anche da Passera e da Anna Maria Cancellieri, ministro dell’Interno, che hanno incontrato Renzo Pinard (Chiomonte) e Gemma Amprino (Susa) sindaci fatti segno nei giorni scorsi da lettere minatorie per portare la loro solidarietà. La cancellieri ha assicurato loro che lo Stato non li lascerà soli, «perché la loro è una battaglia giusta».
I NUMERI ED I BENEFICI DEL PROGETTO
Per realizzare l’opera è stimata la creazione di 1.000 posti di lavoro diretti e altri 3.000 di indiretti; la capacità nel trasporto merci passa da 1.050 a 2.050 tonnellate e lunghezza fino a 750 metri per treno, con costi di esercizio quasi dimezzati. Tra i benefici elencati anche la riduzione di transito nel territorio alpino di di 600mila camion l’anno. Soddisfatto Roberto Cota, presidente del Piemonte che vede nella Tav una «grande occasione» per la Val di Susa e non contro: il progetto «tiene veramente conto delle esigenze del territorio», ha detto Cota, ribadendo l’impegno per supportare la Valle. Disponibilità è stata espressa anche da Passera e da Anna Maria Cancellieri, ministro dell’Interno, che hanno incontrato Renzo Pinard (Chiomonte) e Gemma Amprino (Susa) sindaci fatti segno nei giorni scorsi da lettere minatorie per portare la loro solidarietà. La cancellieri ha assicurato loro che lo Stato non li lascerà soli, «perché la loro è una battaglia giusta».