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Caligola aveva nominato senatore un cavallo

Noi al governo abbiamo eletto degli asini

il cui unico scopo è creare povertà e disperazione

in modo da poter continuare a governare come facevano i loro compagno della DDR.

Terrore delazione incapacità nepotismo stupidità sono le caratteristiche di questo governo.
 
In questo articolo, speriamo comprensibile, cercheremo spiegare quello che è definito come il “Gret Reset”, il “Grande azzeramento” ,

in parole il più possibile semplici ed adatte a non cospiratori.



Una volta spiegato lasceremo che il lettore si facci la propria matura opinione e decida cosa pensare e se pensarlo.

Noi, per fortuna, non siamo giornalisti pagati da Gedi (Cioè Elkann – Agnelli)
nè da altri gruppi imprenditoriali per cui possiamo permetterci di presentarvi le cose e lasciare che voi decidiate.

Tra l’altro lo scrivente è di natura scettico, ma non per questo ignora fenomeni comunque interessanti.


Iniziamo a dire che il termine “Great Reset”, “Grande Azzeramento” come manovra della grande economia è quanto mai azzeccato.

Il termine viene usato dal distillato massimo della finanza e dei poteri elevati,
dato che è un termine diffuso dal World Economici Forum, cioè da quelle umili persone che organizzano Davos.

Per loro il Great Reset è “Una finestra di opportunità per riplasmare la ripresa post Covid definendo le priorità etc ”

Già il fatto che gli “Stackeholders”, i “Portatori di interessi,”

Nominati da nessuno si arroghano pubblicamente di decidere i destini del mondo,

dovrebbe far rabbrividire la gente e spingere la gente in piazza con torce e forconi, ma sorvoliamo.



Se usciamo dalla versione edulcorata di Davos passiamo a come viene inteso il termine comunemente abbiamo una musica completamente diversa.

The Great Reset è un progetto ampiamente finanziato, incredibilmente ambizioso,
coordinato a livello internazionale, guidato da alcune delle più grandi multinazionali
e attori finanziari del pianeta e portato avanti da organismi statali e ONG cooperanti.


La sua anima è una combinazione di fantascienza dell’inizio del XX secolo, idilliaci manifesti sovietici,
l’ossessività di un contabile squilibrato con una dipendenza dal gioco d’azzardo
e una versione digitale aggiornata di “Manifest Destiny” “Destino manifesto”.


La ragione matematica delle élite per il Great Reset è che - grazie alla tecnologia -

il pianeta è diventato piccolo e il modello economico di espansione infinita è fallito,

ma ovviamente i super ricchi vogliono continuare a rimanere super ricchi,

quindi hanno bisogno di un miracolo, un’altra bolla , oltre a un sistema chirurgicamente preciso

per la gestione di ciò che percepiscono come “le loro risorse limitate”.



Quindi, vogliono disperatamente una bolla che fornisca nuova crescita dal nulla – letteralmente –
mentre contemporaneamente cercano di stringere le cinture dei cittadini,
uno sforzo che inizia con la “modifica comportamentale”,
ovvero il ripristino del senso di diritto dei cittadini occidentali alla vita alta standard e libertà (vedi terribile “privilegio”).


La ragione psicologica del grande ripristino è la paura di perdere il controllo della loro proprietà, il pianeta.


Le élite mondiali suppongono che, se possiedi miliardi e muovi trilioni, tutto il resto diventa il nulla, formiche ed i loro beni, polvere.

Alla fine chi è un operaio, un impiegato, un disoccupato, nei confronti di un Bill Gates o di un Soros?

Nessuno.


L’obiettivo pratico del Grande Ripristino è quindi quello di ristrutturare radicalmente l’economia mondiale e le relazioni geopolitiche sulla base di due presupposti
:


  • uno, che ogni elemento della natura e ogni forma di vita sia parte dell’inventario globale
  • (gestito dallo stato presumibilmente benevolo, che, a sua volta, è di proprietà di diversi ricchi improvvisamente benevoli, attraverso la tecnologia),

  • e

  • due, che tutto l’inventario deve essere rigorosamente contabilizzato: essere registrato in un database centrale,
  • essere leggibile da uno scanner e facilmente identificabile, ed essere gestito dall’IA, utilizzando l’ultima “scienza”.

L’obiettivo è quello di contare e poi gestire e controllare in modo efficiente tutte le risorse, persone comprese,
su una scala senza precedenti, con un’ansia digitale e una precisione mai viste, il tutto mentre i padroni , i ricchi, i privilegiati,
continuano a fiorire nella loro ricchezza ed a godere un mondo ed una natura liberate dalla fastidiosa presenza degli uomini comuni, elementi parassitari e fastidiosi.


La riforma in questione ha lo scopo di sconvolgere tutti i settori della vita, su scala planetaria:

governo,

relazioni internazionali,

finanza,

energia,

cibo,

medicina,

lavoro,

urbanistica,

immobili,

forze dell’ordine,

interazioni umane,

ed inizia con il cambiamento del nostro modo di pensare di noi stessi e del nostro rapporto con il mondo.


Per effettuare questo profondo cambiamento bisognerà distruggere la privacy,

ed un primo passaggio per ottenere l’azzeramento della riservatezza sarà proprio lo strumento medico, quello del controllo delle epidemie e delle malattie.


Il risultato finale desiderato è un gigantesco, senza gioia, altamente controllato, trasportatore globale di tutto e di tutti,
dove la privacy è tremendamente costosa, il dissenso è impensabile, e la sottomissione spirituale è obbligatoria.


È come una cura medica permanente 24 ore su 24, 7 giorni su 7, tranne che i farmaci sono sia chimici che digitali,
e ti riportano alla nave madre, che può poi punirti per un cattivo comportamento,
per esempio bloccandoti l’accesso a certi luoghi o bloccando il tuo conto in banca digitale, forse senza alcun intervento umano.


Immaginate una Scientology all’ennesima potenza ed avrete un esempio di questo modo di pensare.


Quindi, a livello sensoriale – per quanto riguarda il denaro e il potere – questo trasportatore
è un tentativo dei super ricchi di organizzare e monetizzare i loro “beni”, comprese le persone, in modo più efficiente che mai.

A livello teologico, l’iniziativa è plasmata sul transumanesimo, un sistema di credenze formali fondate sul sentimento patologico

per cui tutte le cose naturali sono difettose e quindi devono essere modificate per essere rese perfette,

con una fusione con le macchine che però è la morte stessa del concetto tradizionale di vita.



Questi processi, se resi evidenti, sono assolutamente e totalmente inaccettabili da qualsiasi società ancora minimamente sana.

Porterebbero la gente in piazza con i forconi e le torce, come abbiamo scritto,
quindi sono spesso nascosti dietro il concetto fumoso di “Sostenibilità” ed in documenti “ambiziosi”
(termine ormai che trovate ovunque nella povertà linguistica di queste classi dominanti
e che ha sostituito qualsiasi termine positivo, da “Buono” a “Crescita sociale” a “Diritti”),
ma chiari e logici come un piano quinquennale di epoca sovietica.


Fa parte di questo disegno tutta la cagnara sul “Green deal” dove si chiede al popolo di sacrificare il proprio benessere

e la propria ricchezza sull’altare di un “Bene superiore scientifico” non dimostrato, non spiegato e proprio scientificamente non vero.


Il “Great reset” si basa alla fine sul raggiungimento di un bene superiore, sempre irraggiungibile

e che , soprattutto , non ha nulla a che fare con la vita ed il benessere del popolo immediatamente coinvolto.



Può essere il cambiamento climatico o la tutela del lamantino a pois,
che fino a ieri era ammazzato per permettere ad un pugno di ricchi di mangiarne il filetto a 1000 dollari all’etto,
oppure anche una popolazione sconosciuta che qualsiasi di questi ricchi potrebbe fare benestante con le proprie mance,
ma che diventa l’ostaggio di politiche demenziali, salvo dimenticarsene dopo sei mesi.

Prendendo come esempio un libro di Asimov , Fondazione e Terra, vogliono trasformare il nostro pianeta in una brutta copia di Solari,
pianeta dominato da 100 famiglie isolate, che non condividono nulla, sostanzialmente sterile, anche se apparentemente bellissimo.


Una bellezza per pochissimi, da cui la moltitudine è esclusa.
 
Anche l’ultimo Dpcm, fortemente voluto dai sinistri falchi del terrore sanitario al potere,

contiene un nauseabondo fritto misto di misure liberticide in gran parte del tutto insensate.



Da questo punto di vista, come libero pensatore, a me non interessa affatto
se un obbligo deciso attraverso un semplice atto amministrativo venga adottato anche in altri Paesi.

Una sciocchezza è tale ovunque essa venga applicata, ammesso e non concesso
che la nostra imbarazzante informazione ci racconti nel modo corretto ciò che accade fuori dell’Italia.

In questo senso il coprifuoco alle 22 per l’intero Paese, così come tutta una serie di chiusure delle attività commerciali,
di ristorazione, di svago e quant’altro, più che combattere un virus dalla bassa letalità,
non fanno altro che distruggere ulteriormente la vita economica e sociale di un Paese
già ampiamente flagellato dall’intollerabile regime di dittatura sanitaria in atto.


E che dire, nel caso delle zone in cui applicare le misure più restrittive
(sulla base di astrusi parametri che il premier Giuseppe Conte non è stato in grado minimamente di spiegare in Parlamento),
della reintroduzione dell’attività sportiva e motoria rigorosamente obbligata in “prossimità” della propria abitazione?


Una roba che non ha alcuna logica e che impone un vergognoso confinamento ai cittadini,
i quali vengono trattati come appestanti, rischiando pesantissime multe nel caso venissero pescati a passeggiare in solitaria a 500 metri da casa.


A questo proposito io vorrei chiedere ai signori del Partito Democratico e di Liberi e Uguali,
che con la scusa di tutelare la nostra salute vorrebbero farci passare l’inverno rigidamente reclusi in casa,
se realmente si ritiene che con tali demenziali misure, unite alle tante altre che da mesi stiamo seguendo come soldatini,
si possa bloccare definitivamente la diffusione del contagio.


In realtà, guardando i numeri, si ha l’impressione che anche il Sars-Cov-2 stia seguendo un andamento stagionale,
al pari di altri analoghi virus respiratori, e che se ne infischia altamente dei decretini del Governo giallorosso.

Da questo punto di vista la linea più ragionevole da adottare in simili frangenti,
così come sottolineato in alcuni recenti interventi da Michele Boldrin, brillante economista che opera negli Stati Uniti,
è la stessa seguita nei Paesi che non si sono fatti travolgere dall’isteria collettiva:

mascherine al chiuso,

evitare gli assembramenti,

potenziare le strutture sanitarie ospedaliere e di base

e, soprattutto, proteggere le fasce più fragili della popolazione, in particolare le persone che vivono nelle case di riposo.


Invece noi abbiamo deciso di optare per una politica del terrore savonarolesco che alla fine produrrà ben più morti del coronavirus.
 
Mentre questa notte ascoltavo l’ennesima follia chiamata Dpcm,
partorita da quel consesso di menti eccelse e geniali che è il Governo italiano,
momentaneamente presieduto da Giuseppe Conte, validamente affiancato dal ministro alla Cultura, Dario Franceschini,
ovviamente in attesa di essere sostituito da Mario Draghi appena tutti loro avranno terminato il compito di avanguardia delle legioni del Gran Re,
mi sono ritrovato ad immaginare quali “verba” avrebbero utilizzato insigni scrittori e pensatori, ancorché sovente politici, del nostro miglior passato, al loro indirizzo.

Ecco che allora, di certo, lingue taglienti e padrone dell’italico idioma quali Dante, Boccaccio, Petrarca,
o ancora un Niccolò Machiavelli, un Pietro Aretino avrebbero forse apostrofato il malgoverno con simili epiteti
e ricercate circonlocuzioni in veste d’imprecazioni contro la pochezza dissennata di “male genti”,
invocando un ritorno a tempi migliori retti da virtù e da “canoscenza”.

Pertanto, forse un Farinata degli Uberti, nudo e ardente nel suo sacello di fiamme infere,
o forse ancor più di lui un François Rabelais, un François Villon,
avrebbero indirizzato a tanto Consiglio assiso sugli scranni, un simile serie di maledizioni e improperi.


Vi venga il cacasangue e il vermocane, la lebbra e la peste vi colgano, vil razza dannata d’infami sodomiti,
manigoldi indegni di pietà, pusillanimi traditori, farabutti e mentecatti, vi prenda il cimurro delle scrofe, la pellagra e la scabbia.
Voi, sterco di latrine mal spurgate, porci in brago, bestie asinine, empi botoli, cagnacci da beccaio,
malanno a voi che possiate morire tra atroci tormenti, con le budella in terra, appesi per i piedi.
Sordida progenie di un sacco di stracci, tenutari di lupanari, figli di cagna bastarda, mosche d’un mattatoio estivo,
che il diavolo vi porti via con sé in una notte di pioggia. Voi, aborti segnati dal demonio, maiali grufolanti,
calunnie del ventre gravido di vostra madre, aborrite discendenze dei lombi di vostro padre, scorregge putrescenti,
budellame maleolente travestito da essere umano, vesciche di gas, otri semoventi colmi di liquame, nati cretini morirete pazzi!
Leccavanzi, sudici bricconi, scimmie vanitose, leccapiedi di quart’ordine, servi nati figli d’un bordello,
possiate essere smembrati e gettati al vento come la pula in un giorno d’estate!”.



Questo certo avrebbero detto secoli or sono, quando la bella terra d’Italia era patria di uomini grandi e magnifici,
non ancora ridotta a biascicanti figure da farsa popolana che blaterano in linguaggi d’oltralpe mal compresi,
sostituendo alle parole italiane quelle britanniche, oltretutto in maniera inutile.

Certo alle loro orecchie, parole quali “confinamento” e “clausura” sanno d’antico e al loro posto utilizzano l’albionico “lockdown”,
oppure dobbiamo udire in reiterata e annoiante misura il tristo “resilienza” e ancora il pedante “narrazione” congiunti a molti altri,
non ultimo l’aggettivo più banalmente invalso e utilizzato a sproposito che è “lucido”.


Anche l’uso pessimo che viene fatto d’una lingua complessa, articolata e musicale come quella italiana
denota ormai l’abisso apocalittico dell’ignoranza supponente che regna sovrana – e qualche volta anche sovranista –
in coloro che pongon mano alle leggi e all’amministrazione della polis, ma tutto ciò che possiamo fare,
oltre a gridare all’alto dei cieli il nostro sconforto e a volte anche la rabbia che ci opprime il cuore,
è continuare a sperare e a lottare, combattendo per la nostra individuale libertà
che nessun decreto potrà mai sottrarci se siamo realmente liberi nella volontà e nel pensiero.

Ecco sì, personalmente ho ragioni mie private e intime per sentirmi incatenato da innocente,
da genti asservite al male comune che m’impediscono di muovermi a mio piacere, invocando un’assurda tutela sulla mia e altrui salute,
professando una religione laica d’inganni e di mistificazioni alla quale troppi si sono convertiti, sacrificando il loro intelletto sull’empio altare della paura.


Io no, e con me ne sono certo, pochi e felici, “banda di fratelli” seppur reclusi nei confini verdi di un Paese irreale,

attendiamo la primavera e la “festa del malgoverno” perché ben verrà maggio e si accenderanno fuochi sulle colline, per danzare.
 
Mistificazione dei dati :

25.093 l'incremento degli attuali positivi

5.103 i GUARITI

NON 30.550 che è la somma, morti compresi.

211.000 tamponi
 
Mi chiedo :

ma se il totale dei casi testati sono 10.021.035

ed il totale dei tamponi sino ad ora effettuati sono 16.497.767

Non è che i 6.000.000 e rotti di tamponi per differenza,

sono secondi e terzi tamponi, che vanno a gonfiare il dato dei positivi ?


NON CE LO DIRANNO MAI.
 
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Ma avranno veramente toccato il fondo del pozzo ?


Nel testo del nuovo Dpcm l’autocertificazione non c’è, non è esplicitamente menzionata.
Compare soltanto un riferimento agli “spostamenti” che dovranno essere “motivati da comprovate esigenze” dalle 22 alle 5.


Ma in che modo potremo giustificare alle forze dell’ordine il nostro eventuale spostamento?

C’è forse un altro documento, uno straccio di modulo da mostrare?

E' previsto soltanto in Campania, Lazio e Lombardia.

Nelle altre regioni apprendiamo adesso che l’autocertificazione potrebbe non servire.

Usiamo doverosamente il condizionale perché la confusione regna sovrana nel governo e tutto potrebbe cambiare d’un tratto,
magari con un Dpcm pensato ad hoc per lei, la sempreverde autocertificazione.


Intanto però il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa,

interpellata durante la trasmissione Tutta la città ne parla di Radio3, si è limitata ad ammettere il vulnus.

“Per il momento non c’è stata un’indicazione sulla necessità dell’autocertificazione per gli spostamenti”, ha dichiarato Zampa.

“So che il presidente Conte non era favorevole ad andare in questa direzione. Ne comprendo le ragioni.

Mi domando però come coloro che sono stati esentati da alcuni divieti potranno dimostrarlo”.


Ce lo domandiamo anche noi, ma è clamoroso che se lo chieda un esponente del governo.

Chi dovrebbe dirci se è necessaria o meno? Il fantasma formaggino?



Intanto, fino a prova contraria, non possiamo che prendere per buono

il ragionamento del sottosegretario alla Salute: non c’è alcuna indicazione a riguardo.
 
Domani a roma c'è un funerale ....a pensar male ........

"Facciamo chiarezza. È entrato in vigore il nuovo DPCM che regolamenta le azioni per il contenimento del Covid,
territorio per territorio, sulla base di 21 indicatori tecnici analizzati dal Comitato Tecnico Scientifico nazionale.
Ora è un'ordinanza del Ministero della Salute, non dell'Amministrazione regionale,
che, sempre sulla base della valutazione dei dati da parte del CTS, deve
stabilire in quale Fascia si trovi ogni Regione: Gialla, Arancione o Rossa, con i conseguenti diversi livelli restrittivi".

"Fino a questo momento non ci è stato comunicato niente dal Governo e non sappiamo in quale 'Fascia' la Lombardia si collochi.
Da nostre informazioni, l'ultima valutazione della Cabina di Monitoraggio del CTS con l'analisi dei 21 parametri risale a circa 10 giorni fa. Ciò è inaccettabile".

"Le valutazioni devono essere fatte sulla base di dati aggiornati ad oggi, tenendo conto delle restrizioni già adottate in Lombardia,
dei sacrifici già fatti dai lombardi in questi 10 giorni per contenere la diffusione del virus e dai quali registriamo un primo miglioramento".

"Sto insistendo perché, prima che si stabilisca dove la Lombardia si collochi, i dati devono essere aggiornati".
 

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