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Una pandemia radiologica può essere rietichettata come virus?


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Prove e fatti:


1 – OMS: 31 dicembre 2019
Wuhan Municipal Health Commission, Cina, ha segnalato un gruppo di casi di polmonite a Wuhan, provincia di Hubei.
Alla fine è stato identificato un nuovo coronavirus.

https://www.who.int/news/item/27-04-2020-who-timeline—covid-19


Secondo le autorità, alcuni pazienti operavano come commercianti o venditori nel mercato dei frutti di mare di Huanan.
Sulla base delle informazioni preliminari fornite dal team investigativo cinese, non sono state segnalate prove
di una significativa trasmissione da uomo a uomo e non sono state segnalate infezioni da parte di operatori sanitari.

Pneumonia of unknown cause – China



2 – Qui di seguito è allegata una foto della mappa di Wuhan, Cina. Il mercato dei frutti di mare
è a 12 km da un venditore di prodotti all’uranio (la maggior parte dei ricercatori cinesi che acquistano uranio in Cina comprano l’uranio lì): Chushengwei Chemical Co. Ltd.


3 – Nel febbraio 2020 è uscito un documento che sostiene che più di 8.000 donne sono state trovate a Wuhan con un eccesso di uranio nei campioni di urina:

Ambiente Internazionale
Volume 135, febbraio 2020, 105391
Associazione di esiti negativi alla nascita con l’esposizione all’uranio prenatale: Uno studio di coorte basato sulla popolazione
Association of adverse birth outcomes with prenatal uranium exposure: A population-based cohort study


4 – Sappiamo che le radiazioni croniche possono causare sintomi simili all’influenza:


“Quando grandi quantità di radiazioni vengono rilasciate nell’aria per un breve periodo di tempo (come da un’esplosione nucleare),
possono rendere le persone e gli altri esseri viventi molto malati.
La malattia da radiazioni può causare sintomi simili all’influenza, perdita di capelli, ustioni della pelle e persino la morte”

Radiation Sickness - Johns Hopkins All Children's Hospital



5 – C’è un continuo interesse a nascondere alla popolazione i problemi di salute legati alle radiazioni in tutti gli Stati nucleari, Cina inclusa.


6 – Così, mi stavo chiedendo…. se c’è una pandemia di radiazioni in corso e una propaganda, dove la risposta standard dovrebbe essere…
“Le radiazioni possono essere buone per curare il COVID!” – come stanno ancora facendo con il cancro e la radioterapia… E sapete una cosa? Eccola:

“Radioterapia a basse dosi (LDRT) per la COVID-19: Vantaggi o rischi?” https://ncrponline.org/wp-content/themes/ncrp/PDFs/2020/RADE-20.pdf


7 – …. mentre esce questo articolo:

Ambiente Internazionale
Volume 145, dicembre 2020, 106107
Rischi emergenti per la salute e meccanismi tossicologici alla base della contaminazione da uranio: Lezioni degli ultimi due decenni
Emerging health risks and underlying toxicological mechanisms of uranium contamination: Lessons from the past two decades


8 – Due rapporti sulla questione delle scorie nucleari nel mondo:


A – Il Rapporto mondiale sulle scorie nucleari 2019 – Focus Europe.
World Nuclear Waste Report


B – LA CRISE MONDIALE DEI DÉCHETS NUCLÉAIRES – RAPPORTO ORDINATO DA GREENPEACE FRANCE
https://cdn.greenpeace.fr/site/uploads/2019/01/La-crise-mondiale-des-dechets-nucleaires-5.pdf



“Come posso farne a meno? Come posso fare a non vedere quello che ho davanti agli occhi? Due più due fanno quattro.”



“A volte, Winston. A volte sono cinque. A volte sono tre. A volte sono tutti insieme. Devi impegnarti di più. Non è facile diventare sani di mente”.


– George Orwell, 1984 –
 
Bid .....Bid che ? Ah sì, bidet.


Il presidente Trump ha concesso la grazia al generale Michael Flynn,
sottoposto a quattro anni di persecuzione giudiziaria,
concludendo una vicenda che aveva mostrato il peggio sia dell’FBI sia di certe corti federali.



It is my Great Honor to announce that General Michael T. Flynn has been granted a Full Pardon. Congratulations to @GenFlynn and his wonderful family, I know you will now have a truly fantastic Thanksgiving!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) November 25, 2020




La Casa Bianca ha emesso anche una dichiarazione dove si sottolinea come la grazia giunga perchè Flynn è “Un uomo innocente”.


pardon.png






Il Dipartimento di Giustizia aveva già dismesso le proprie accuse ma, curiosamente,
un giudice federale aveva ricorso contro questa decisione
ed un altro stava valutando se accogliere il ricorso o meno, anche se era probabile un rigetto.

La decisione permette a Micheal Flynn di passare un sereno Ringraziamento (oggi) con la famiglia.



Michael Flynn, candidato consigliere alla sicurezza nazionale di Trump,
era caduto in una trappola dell’FBI ed era stato accusato di aver avuto contatti con i russi prima di entrare in carica,
quindi in modo tecnicamente illegittimo.


Una cosa che il team Biden sta già facendo da tempo….
 
Un giudice della Pennsylvania mercoledì ha ordinato ai funzionari statali
di non certificare i risultati delle elezioni del 2020 fino a quando la sua corte non terrà un’udienza su un concorso elettorale venerdì.


Il giudice dello stato Patricia McCullough ha ordinato alle autorità di non prendere ulteriori provvedimenti
per completare la certificazione della corsa presidenziale, che lo Stato ha annunciato martedì.

Ha anche bloccato la certificazione di tutti gli altri risultati elettorali.



NEWS: Pennsylvania judge blocks state from certifying election results in presidential and all other races.@EpochTimes
Source: 620 MD 2020 -- Order (Nov. 25) pic.twitter.com/sP7hecZnjr
— Ivan Pentchoukov (@IvanPentchoukov) November 25, 2020




Tutto rimarrà bloccato almeno sino a venerdì , quando verrà considerato il ricorso presentato dai repubblicani.

La McCullough presiede una causa intentata da legislatori e candidati repubblicani contro il Commonwealth della Pennsylvania,
il governatore Tom Wolf (D), il segretario di Stato Kathy Boockvar e l’Assemblea generale della Pennsylvania.


I querelanti hanno sostenuto che il voto per corrispondenza della Pennsylvania – accettato secondo la legge 77- è in violazione della costituzione dello Stato.


“La legge 77 è la modifica più ampia e fondamentale del codice di voto della Pennsylvania, implementato illegalmente, ad oggi”,
afferma la causa, depositata presso la Corte del Commonwealth della Pennsylvania.


“Come per i precedenti tentativi storici di espandere illegalmente il voto per corrispondenza per legge,
che sono stati cancellati fin dal Military Absentee Ballot Act del 1839, l’Act 77 è un altro tentativo illegale
di superare le limitazioni sul voto per corrispondenza prescritte dalla Costituzione della Pennsylvania,
senza prima aver seguito la procedura necessaria per modificare la Costituzione e quindi consentire l’espansione”.



Il comitato elettorale del Senato dello Stato inoltre ha accettato di concedere un’audizione a Rudolph Giuliani
nel quale l’ex sindaco di New York, presenterà le prove relative alle manipolazioni ed alle falsificazioni dei voti.

Ci sono dati molto eccentrici sul risultato in questo stato…


Listen VERY closely to what this witness in PA says happened with roughly 600K votes during curious "spikes" in the vote count…
570K to Biden… just 3,200 to Trump?!?!? pic.twitter.com/fcEsHoL4ee
— Dinesh D'Souza (@DineshDSouza) November 25, 2020
 
Ha perso Donald Trump ma a vincere non è stato Joe Biden, ma il mondo che c’è dietro,
quello che l’ha telecomandato, sponsorizzato e messo in condizione di piegare Trump, perché sia chiaro:
senza quel mondo, quella potenza di fuoco che incessantemente ha bersagliato al corpo Trump,
senza il supporto dell’informazione e della politica mondiale, a partire dall’Unione europea,
Biden non avrebbe vinto nemmeno un’assemblea condominiale.


Del resto nei democratici era la quarta scelta.


Insomma, nel suo stesso partito Biden non ha mai riscosso particolare considerazione,
è stato sempre visto come un mediocre con l’unica caratteristica di essere molto malleabile,
una sorta di muletto volendo usare la Formula 1, per questo molto adatto all’utilizzo last minute, e contro Trump così è stato.


Per farla breve, i veri vincitori, le vere menti, gli strateghi della sconfitta di Trump, sono Hillary Clinton, Barack Obama,
e quel fortissimo gruppo di potere economico finanziario e commerciale, da Bill Gate a George Soros,
da Jeff Bezos a Mark Zuckerberg, dalle major di Hollywood a Rupert Murdoch, fino ad arrivare a tutta l’Europa che conta:
Angela Merkel e Emmanuel Macron e perfino al Vaticano col suo capo di Stato assoluto, Jorge Bergoglio.


Del resto, s’è visto in campagna elettorale, Trump ha combattuto praticamente in solitaria una guerra contro tutti,
ha subito attacchi senza precedenti in America e dal resto del mondo, che stranamente anziché scagliarsi contro la Cina
per la tragedia del Covid che ha provocato, si è avventato su Trump che il Covid l’ha subito.

Ma il peggio vuole che questo mistero resti per intero, perché nessuno nel mondo pensa di inchiodare la Cina alle sue responsabilità sul virus,
a chiedere i danni, ad inviare commissioni e indagare sulle omissioni.

Insomma, il chi sbaglia paga per la Cina non esiste, l’unico che ha provato a farlo con determinazione è stato Trump, e guarda caso si è ritrovato colpito e affondato.

Perché sia chiaro: Trump è partito da lontano contro la Cina, ben prima del virus,
si è messo di traverso alla politica commerciale illegale, all’espansionismo oppressivo,
alle infiltrazioni finanziarie cinesi, al mancato rispetto delle regole Wto (World trade organization) del diritto del lavoro, dei minori.

Insomma, Trump ha fatto diga tanto da costringere la Cina a negoziare, trattare, arretrare, ridimensionare le sue mire plutocomuniste.

E qui viene il bello: perché il mondo anziché affiancarlo, sostenere la sua posizione contro un Paese comunista,
spietato, assolutista che fa strame dei diritti, della libertà, del rispetto umano, del rispetto del lavoro dei minori,
delle regole internazionali, un Paese che sta colonizzando alle sue condizioni totalitarie interi continenti,
a partire dall’Africa e con la Via della Seta l’Europa, Italia in testa, gli si è messo contro.

Ha iniziato a sparargli ad alzo zero: col Covid poi non ne parliamo, l’ha massacrato.

Come a dire chi tocca la Cina muore: insomma si possono sanzionare Vladimir Putin o Recep Tayyip Erdogan,
ci si può concentrare contro Boris Johnson sull’uscita inglese dalla Unione europea,
si può schiacciare la Grecia fino alla fame se non rispetta i patti, si può fare muro contro Viktor Mihály Orbán.


Ma la Cina è intoccabile, guai a contrastarla, roba da matti.


Eppure, stiamo parlando di un gigante comunista spregiudicato e inesorabile che, lasciato fare,
non solo prenderà il posto dell’America come prima potenza del mondo, ma detterà le sue condizioni plutocomuniste, assolutiste, illiberali e irretrocedibili.

Perché senza democrazia non c’è potere contrattuale, soccombi per definizione, basterebbe pensare ad Hong Kong.

Ecco perché diciamo che con Biden, il gruppo di potere filocinese ha chiuso il cerchio,
in cambio degli affari, dei mercati, degli scambi che la Cina offrirà alle sue condizioni.

Si è svenduta la democrazia, la libertà e l’autonomia, a partire dall’Europa franco-tedesca
che con la Cina ha in corso affari d’oro, una partnership sempre più grande che in Italia poi grazie ai grillini, sodali dei cinesi, ha preso il volo.

Infatti, i cinesi da noi stanno facendo il bello e il cattivo tempo.

Con Biden l’America e la Cina faranno una nuova Yalta, altro che l’idiozia sul fatto che non cambierà nulla nei rapporti fra Usa e Cina.

Al contrario: cambierà tutto dai dazi, agli scambi, ai rapporti geopolitici, alle sfere d’influenza planetaria.

Con Biden l’America si farà scavalcare dalla Cina e passerà lo scettro in cambio di spazi e di mercati assicurati,
e a quel punto non ci sarà più storia né rivincita possibile.


Ecco perché aveva ragione Trump: con Biden è scacco matto, verrebbe da dire che la “fine della storia”
scritta da Francis Fukuyama, dopo il crollo del Muro, andrebbe raccontata ora.

Con la grande differenza che Francis Fukuyama scrisse quel libro per certificare dopo il crollo dei regimi dell’Est,
la vittoria definitiva della democrazia liberale e capitalista.

Allora, trenta anni fa, la Cina non faceva testo: oggi col successo di Biden e la Cina destinata ad essere incontrastata la prima nel mondo,
si certificherebbe l’esatto contrario, la vittoria finale del plutocomunismo sulla democrazia occidentale, liberale e capitalista, punto e basta.

Insomma, incredibile ma vero: in un anno, grazie al Covid guarda caso che bell’idea, trasformato ad hoc
con l’ausilio del terrore ossessivo martellante mediatico mondiale, in una sorta di arma di distruzione di massa per piegare al silenzio, all’obbedienza e in due il pianeta.

La Cina e chi c’è dietro, hanno chiuso il cerchio e inginocchiato il mondo ad un nuovo modello economico e sociale,
chissà forse quando Giuseppe Conte parlava del nuovo Umanesimo si riferiva a questo, visto che i grillini di piani segreti cinesi se ne intendono eccome.


Il nuovo Umanesimo sarà il mondo in mano alla Cina la potenza comunista più grande e spietata della storia:
pensate che sentinella della libertà che avremo, con una società globale tutta a distanza, il lavoro Smart dal computer,
con la scuola fatta in digitale, le riunioni di famiglia fatte in video, i saluti fra gli affetti scambiati a gomitate,
lo shopping senza struscio per negozi ma on line, con un consesso dove il relativismo morale e sociale vincerà sul naturale che non sarà più normale.



Con una vita che sarà un po’ virtuale e un po’ separata e soprattutto controllata, spiata e tracciata, ecco il nuovo mondo che ci aspetta.


Ebbene almeno con noi possono attaccarsi al tram, non ci piegheremo:
non cambieremo nemmeno sotto tortura alla nuova cultura,
non rinunceremo alla storia, tradizioni, emozioni, sentimenti e consuetudini dei comportamenti,
non cederemo di un millimetro, nemmeno morti.

E con ogni mezzo civile e legale continueremo la nostra battaglia campale per la storia liberale,
libertaria, pluralista, garantista, democratica, conquistata con le lotte, col sudore e con l’amore per la libertà.
 
I vaccini stanno scaldando il dibattito politico e scientifico ma è soprattutto questo a generare maggiore confusione.

Medici e scienziati utilizzano sempre più spesso i social per esprimersi, ma le difficoltà di comunicazione
legate a una platea con conoscenze più limitate rispetto alle loro, unita ai limiti posti dai social stessi,
non fa altro che generare comprensibili fraintendimenti.

Al centro della questione in questi giorni ci sono le parole di Ilaria Capua,
direttrice dell'One Health Center dell'Università della Florida.

Il direttore della clinica malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova è stato ospite di Myrta Merlino
nel programma L'aria che tira e non ha risparmiato critiche verso la Capua.


"L'altra sera c'era una veterinaria che parlava di vaccini, così si crea confusione"

"Purtroppo nella medicina oggi c'è tanta confusione.
Nella trasmissione del'altra sera abbiamo sovvertito l'ordine della meritrocrazia.

C'era una suora che parlava di economia planetaria,

un giornalista che parlava delle complicanze della polmonite da Covid, quasi facendo vedere le proprie lastre,

e una veterinaria che parlava di vaccini".



A proposito dei vaccini e delle esternazioni di Ilaria Capua, Matteo Bassetti ha un'opinione diversa:

"I vaccini, da che mondo è mondo, prevengono la malattia e l'infezione.
Ho grandissimo rispetto per la dottoressa Capua, ma io non parlo di animali perché non ho le competenze.
Dire che i vaccini non prevengono l'infezione è sbagliato.
Dobbiamo dire che i vaccini non hanno un'efficacia del 100%,
qualcuno verrà vaccinato e farà comunque l'infezione ma in forma molto meno aggressiva".

"Io non voglio attaccare nessuno, ma io non so cosa succede ai polli perché non faccio il veterinario"
 
Dato che lunedì si torna a discutere nell’EuroGruppo la riforma del MES nel suo complesso,
è giusto riprendere , per l’ennesima volta , i motivi per cui questo meccanismo è una sorta di pistola puntata alla testa dell’Italia.


Vediamo chiaramente i motivi:


  • il MES è un organismo esterno all 'Unione, privato, con oltre un centinaio di funzionari
  • completamente immuni ai poteri nazionali dei singoli paesi, intoccabili, ma che si riassume come un ente privato, uno strozzino con la licenza di uccidere;

  • la riforma divide i paesi che vi partecipano in due:

  • quelli “Buoni” che rispettano i vincoli di bilancio di Maastricht e che quindi possono utilizzarlo senza condizioni
  • per salvare le proprie banche (come dovranno fare germania ed Olanda…)

  • e quelli “Cattivi” che invece non rispettano i vincoli di bilancio e che quindi ottengono prestiti solo a condizioni “Rafforzate”,
  • cioè con la troika BCE, Commissione MES a coltrollare le “Politiche di bilancio” in stile Grecia;

  • Il MES inoltre giudica se un debito sia sostenibile o no,
  • se non sostenibile prima di intervenire richiede che siano seguite le indicazioni di deficit della commissione per 2 anni ,
  • che si rispetti il limite deficit /PIL del 3% e che risspetti il rapporto Debito /PIL del 60%.

  • Per questo qualsiasi intervento del MES ha conseguenze peggiori di 100 default bancari messi assieme.

Perfino Giampaolo Galli, ex senatore piddino, parla di “Pistola puntata alla testa dell’Italia”, con questa riforma del MES.


Nonostante queste affermazioni il ministro dell’Economia, Gualtieri, contro il mandato parlamentare, firmerà il MES.


A quel punto anche il M5s lo firmerà, ultimo definitivo atto di ripudio delle sue radici e del suo stesso elettorato.


 
Se è gratis, allora il prodotto sei tu.

Un vecchio adagio, che oggi spiega benissimo il vortice della cosiddetta infodemia totalizzante,
l’informazione unilaterale somministrata da editori largamente finanziati – via pubblicità – da mercanti di farmaci e di automobili.


In Italia siamo al culmine, con il Ministro dei Temporali che ha foraggiato il mercante d’auto
(quello che le tasse le versa all’estero, e che detiene la proprietà di una larga fetta dell’editoria giornalistica nazionale)
pagandolo persino per produrre bavaglini facciali da portare sul volto anche all’aperto, anche quando si è completamente soli:
così da rendere visibile la docilità del gregge a cui – tra milioni di mezze verità – è stato impartito un unico comando, l’obbedienza.

E’ il gregge, non il pastore, a portare su di sé la maggior responsabilità degli eventi:

la paura, sapientemente instillata per mesi, ha permesso al mandriano di spingersi sempre più oltre, nei suoi sogni zootecnici che rasentano il delirio.


L’ultimo capitolo della saga (invariato il titolo: se è gratis, il prodotto sei tu) è la palingenesi neo-vaccinale obbligatoria e universale,
pena il divieto d’accesso al mondo civile, alla socialità ordinaria (che poi, precisa sempre il pastore, ordinaria non sarà mai più).


Non è uno scherzo, è tutto vero: la popolazione sembra pronta ad abdicare alla sua umanità,
a rinunciare a se stessa, per via di un virus para-influenzale che in un anno avrebbe causato un milione e mezzo di vittime, stando ai dati ufficiali.


La terribile Spagnola falcidiò 50 milioni di esseri umani, senza per questo fermare il mondo.


L’altra grande differenza, rispetto al primo dopoguerra del Novecento, risiede probabilmente nell’assenza – allora –
di quello che oggi va sotto il nome di Big Media.

Ai tempi, il Ministero della Verità non esisteva ancora, neppure nei progetti letterari di George Orwell:
le imprese del Grande Fratello compariranno in libreria solo dopo un’altra guerra mondiale.


Oggi, Big Media e Big Data si sono fuse in un unisono: non solo cantano la stessa canzone,
ma riducono al silenzio chiunque alzi la mano per chiedere chiarimenti.



La notizia però è un’altra: l’accondiscendenza belante dei mansueti erbivori.

Sono loro, in fondo, a incoraggiare ogni possibile abuso.

Lo spettacolo che offrono è pericoloso: incentiva qualsiasi sperimentazione, anche le più folli,
garantendo all’eventuale Dottor Stranamore la certezza dell’impunità.



La palingenesi biochimica giunge al termine di una lunga attesa messianica, in cui è accaduto tutto ciò che non sarebbe dovuto accadere:

il divieto di compiere tempestivi esami autoptici,

i compensi ospedalieri per ogni degente classificato come infetto,

i decessi causati da un errato approccio terapeutico,

l’emarginazione preoccupante dei sanitari che – dal cortisone in giù –
hanno segnalato farmaci efficaci da inserire in protocolli idonei a ridimensionare molto il bilancio del disastro,
fino a ridurlo alle dimensioni di un fenomeno ordinariamente affrontabile con cure domiciliari.


Non è stato compiuto neppure il gesto più elementare:

dotare di procedure affidabili la medicina territoriale, onde intervenire in modo sollecito e magari risolutivo, evitando molti ricoveri.



Ha così avuto buon gioco l’imperio del lockdown mentale,

il coprifuoco psicologico in attesa della riapertura dell’ipermercato che conta, quello farmaceutico,

con i suoi fantastiliardi concentrati sull’unica profilassi ormai ammissibile.


Notoriamente, del resto, i complotti non esistono: Giulio Cesare si pugnalò da solo.

Più che pugnali, oggi scintillano siringhe (e dollari, tantissimi).


Ma sbaglierebbe chi accusasse il pastore: il vero problema è il gregge.


E’ così cieco da scambiare l’inizio per la fine.


Da mesi spera che sia solo questione di pazienza e disciplina: giorni, settimane,mesi,anni.


Come se fossimo ancora nel mondo ragionevole, quello di ieri, in cui il Dottor Stranamore – per molto meno – sarebbe finito davanti a un giudice.
 
E quindi a questo punto caro Governo, alla luce di tutto ciò che è accaduto in questo terribile 2020,
le facciamo qualche semplice domanda :


1. Avete potenziato la sanità?

No.

2. Potete garantire la mobilità in sicurezza?

No.

3. Potete garantire la scuola in sicurezza?

No.

4. Potete pagare la cassa integrazione?

No

5. Potete pagare i bonus?

No.

6. Avete anche solo immaginato una riforma della Pubblica amministrazione?

No.

7. Avete anche solo immaginato una grande riforma fiscale?

No.

8. Quindi scusa, caro Governo, ma esattamente cosa avete fatto, di davvero concreto, per i cittadini?

Abbiamo messo a disposizione monopattini e banchi con le ruote.

Ah, ok bene.

Può andare, le faremo sapere.
 
Ci sono due piccole grandi questioni americane che si potranno presto riflettere nel nostro portafoglio.

Una riguarda il dollaro e l’altra i cosiddetti giganti del web (da Google a Facebook).


Il dollaro sta perdendo valore.

O meglio rispetto a marzo, dall’inizio dell’emergenza Coronavirus,
la moneta americana ha fatto segnare un deprezzamento del 10 per cento rispetto ad un paniere di valute internazionali.

Il motivo, secondo gli analisti, è piuttosto semplice ed è legato ai vaccini.

Essi sono la luce in fondo al tunnel per tutte le economie.

Ma soprattutto per quella americana per due motivi apparentemente contrastanti.

1.Il primo risiede nel fatto che il vaccino è made in Usa e là verrà più diffusamente distribuito e somministrato.

2.Il secondo riguarda invece i cosiddetti porti sicuri: nell’attuale incertezza sull’economia globale,
le attività finanziarie americane sono considerate una riserva di valore più affidabile rispetto ad altri mercati più fragili o meno trasparenti.
Ma con il venir meno della pandemia, quello americano non è più l’unico porto sicuro: si disinveste il dollaro, per cercare qualche attività che è cresciuta di meno.


La seconda questione riguarda il petrolio.

Intendiamo il nuovo petrolio, che è quello dei dati.

L’Economist, poche settimane fa, ha dato la sua soluzione:

più concorrenza.

Ma non stile anni ’70 e ’80.

Più concorrenza vuol dire, ad esempio, la libera portabilità dei dati personali da una piattaforma all’altra.

Roba complicata e di difficile attuazione pratica.

Ma sarebbe una rivoluzione.

La frase fatta ma vera, per la quale se «il servizio è gratis, il prodotto sei tu»,
che è più o meno il modello di business delle ricerche su internet, o delle pagine dei social network,
potrebbe essere smontata in un futuro non troppo lontano.

Si tratta di abbandonare le tradizionali ricette di antitrust, per adottare misure più pragmatiche ed efficaci.


A pensare bene è ciò che è avvenuto nella telefonia, che venti anni fa, nell’epoca pre internet diffuso, rappresentavano i campioni del mercato.

Ebbene tutti conosciamo la pratica della portabilità del numero.

Se l’oligopolio o il monopolio non lo smonti dall’alto, rischi di distruggerlo dal basso.

È ciò che temono i big della Silicon Valley.

Certo vederli interrogati, pochi giorni fa, dai senatori americani sulle questioni della libertà di parola, fa capire chi comanda.

Il pallino non è certo in mano a chi ha un seggio nel senato più importante del mondo.

La barbetta da hipster del boss di Twitter accomodata in una postazione virtuale in un open space di San Francisco
vale più di uno scranno a Washington.

Sentite solo una frazione di un dialogo :

Senatore Rep: “Ma perché censurate le frasi di Trump sui brogli elettorali?”

La Barba di Twitter: “Noi indichiamo le fake news”.

Senatore Rep: “Ho letto più volte su Twitter che l’Olocausto è una balla, senza alcuna presa di posizione della sua barbetta”.

Twitter: “Vabbè, ma che centra. Noi non combattiamo la disinformazione in generale,
ma solo quella che riguarda l’emergenza sanitaria e le manipolazioni delle informazioni durante le campagne elettorali”.



Cavolo che bel vestitino cucito su misura.


E poi ieri apri il social della Barbetta e ti trovi questo cinguettio scritto da un bravo giornalista italiano:

“Visto che non si può sciare, consiglio ai #negazionisti un viaggetto in #Svezia, qui speravano nella #immunità di gregge,
hanno favorito una strage, 6.500 morti con 10 milioni di abitanti, come se fossero 65mila in Italia”.


Qui si tratta di aritmetica. La proporzione non è quella indicata nel tweet.


In un modello liberale si dovrebbe lasciare la libertà al giornalista di scrivere ciò che vuole, anche a far male di conto.

Si spera che chi lo legge lo capisca.

Altrimenti la partita è comunque persa.


Ecco tra dollaro e giganti del web si gioca la vera partita economica del prossimo decennio.


Tutto il resto è Covid.
 

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