Bce conferma tassi a 1%, Trichet delinea exit strategy
giovedì 4 marzo 2010 17:31
FRANCOFORTE, 4 marzo (Reuters) - Dopo aver confermato come atteso i tassi all'1%, la Banca centrale europea ha indicato ulteriori passi verso un graduale rientro delle misure straordinarie messe in campo in tempo di crisi.
Dal 28 aprile le operazioni a tre mesi torneranno alle modalità ordinarie con asta competitiva e un ammontare indicativo dato a inizio di ogni periodo di mantenimento della riserva. Restano invece a tasso fisso e con fondi a rubinetto, almeno sino al 12 ottobre, le operazioni a una settimana e a un mese, tranquillizzando i mercati sulla volontà di Francoforte di un dolce ritorno alla normalità, senza scossoni.
"L'esecutivo continuerà sulla strada di un progressivo abbandono delle misure straordinarie di liquidità, al fine di contrastare efficacemente ogni minaccia alla stabilità dei prezzi nel medio-lungo termine", ha affermato Trichet.
IL BASTONE E LA CAROTA
In particolare per il primo luglio, in coincidenza della scadenza del massiccio p/t a un anno dell'anno scorso da oltre 440 miliardi di euro, la banca centrale metterà in campo un drenaggio fine-tuning di sei giorni con ammontare illimitato e tasso fisso. La paura, infatti, è che la restituzione dei fondi a 12 mesi a inizio luglio sconvolga il mercato monetario, i cui problemi sono stati il cuore della crisi finanziaria.
"Le tensioni che circondano la Grecia e le banche in generale potrebbero risvegliare la preoccupazione che un'uscita troppo rapida dalle misure straordinarie possa risultare pericolosa", commenta in una nota l'economista di Goldman Sachs Erik Nielsen.
La decisione di tornare verso un meccanismo d'asta per le operazioni di finanziamento trimestrali dovrebbe spingere le banche della zona euro a fare sempre più affidamento sulle operazioni settimanali, mantenute a tassi fissi su livelli molto bassi.
Il cambiamento dovrebbe permettere alla Bce, al momento opportuno, di ridurre più facilmente la liquidità in eccesso nel sistema bancario.
INFLAZIONE VISTA SOTTO TETTO 2% IN 2011
Trichet ha anche diffuso le nuove stime dell'istituto su crescita e inflazione. In particolare i prezzi al consumo sono visti anche per il prossimo anno ben al di sotto del tetto Bce del 2%, in una forchetta tra 0,9 e 2,1%, poco variati rispetto alle stime di dicembre tra 0,8 e 2,0%. Per il 2010, invece, l'inflazione è vista tra 0,8 e 1,6% (dallo 0,9/1,7% previsto a dicembre).
"E' del tutto sbagliato" proporre un target di inflazione più alto, ha affermato con convinzione Trichet. "Sarebbe totalmente controproducente nel momento attuale in cui dobbiamo fronteggiare situazioni difficili".
Per quanto riguarda la crescita dell'economia del blocco Uem, lo staff Bce prevede per il 2010 il Pil in un range tra 0,4 e 1,2% da 0,1/1,5% di dicembre, mentre per il 2011 il range è tra 0,5 e 2,5% da +0,2/2,2% di dicembre.
RIPRESA DISOMOGENEA, OCCHI A GRECIA
Il numero uno della Bce ha poi confermato la propria visione di una ripresa non omogenea all'interno della zona euro.
"Le ultime informazioni confermano che la ripresa nella zona euro è una realtà, sebbene sia destinata a rimanere disomogenea" ha affermato Trichet, secondo cui la crescita nel 2010 sarà "moderata", in un contesto marcato da "prolungata incertezza".
Per quanto riguarda la Grecia, è importante rimettere il paese in piedi ed è assurdo pensare che possa uscire dalla moneta unica. I paesi della zona euro prenderanno misure concrete e coordinate, se necessario, per mantenere la stabilità finanziaria della zona, ha affermato Trichet aggiungendo di non veder appropriato l'intervento del Fondo monetario internazionale in aiuto della Grecia.
Anche Banca di Inghilterra ha confermato oggi i tassi sui minimi storici allo 0,5%, decidendo di non intervenire ulteriormente anche sul programma di quantitative easing ormai fermo a 200 miliardi di sterline.