Aumento spread Btp per calo tassi Bund - Bankitalia
martedì 8 giugno 2010 18:22
ROMA 8 giugno (Reuters) - L'ampliamento del differenziale tra il Btp italiano a dieci anni e il titolo tedesco a circa 180 punti base è dovuto "principalmente" alla discesa del rendimento del bund per effetto del cosiddetto fenomeno 'flight to quality', ossia dello spostamento degli investimenti verso gli asset considerati meno rischiosi.
Lo ha detto Fabio Panetta, capo dell'ufficio e servizio studi di congiuntura e politica monetaria della Banca d'Italia in una audizione alla Camera sul decreto che prevede la partecipazione italiana al salvataggio della Grecia.
"Durante la crisi greca il rendimento del Btp è rimasto sostanzialmente stabile, oscillando poco al di sopra del 4%. L'ampliamento del differenziale con il titolo tedesco è principalmente dovuto alla discesa del rendimento del Bund (attualmente pari al 2,5%) per effetto del cosiddetto fenomeno di flight to quality", ha detto Panetta.
"Nella situazione attuale il 'flight to quality' ha favorito i titoli tedeschi in misura netta, forse anche eccessiva, comprimendone i rendimenti su livelli che potrebbero risultare bassi alla luce degli andamenti correnti e attesi di crescita e inflazione", ha spiegato il dirigente di via Nazionale.
"Un altro indicatore di tenuta del mercato italiano", ha aggiunto Panetta, "è dato dal rapporto tra il volume dei titoli domandati e il volume dei titoli offerti dal Tesoro. Tale rapporto nel 2010 è stato sostanzialmente in linea con gli anni precedenti (1,57 contro 1,66 nel 2009 e 1,60 nel 2008)".
Nonostante il mercato dei titoli pubblici si sia deteriorato nei giorni scorsi, secondo Bankitalia il via libera Ecofin all'Efsf (lo European Financial Stability Facility, il veicolo che si indebiterà sul mercato per soccorrere paesi dell'Eurozona in difficoltà) "potrebbe dare sollievo al mercato".
Panetta ha rassicurato i deputati sui rischi assunti dalle banche italiane nei confronti della Grecia, che "risultano contenuti e in calo negli ultimi anni".
Fra il terzo trimestre 2007 e la fine del 2009 "l'esposizione complessiva delle banche italiane nei confronti di tutti i settori dell'economia della Grecia, (amministrazioni pubbliche, banche, famiglie e imprese), è scesa da 6,3 a 4,8 miliardi di euro".
"Alla fine del 2009 tale esposizione era pari al 2,2% del patrimonio di vigilanza consolidato delle banche italiane e allo 0,2% delle loro attività", ha aggiunto Panetta.
Diverso il comportamento delle banche tedesche e francesi: "Nello stesso periodo i rischi facenti capo al sistema bancario tedesco e a quello francese, già in precedenza elevati, sono invece aumentati: l'esposizione delle banche tedesche è salita da 25,6 a 31,2 miliardi di euro, quella delle banche francesi da 41,3 a 52,2 miliardi. Nel complesso, alla fine del 2009 l'esposizione dei sistemi bancari di questi due Paesi nei confronti della Grecia era pari a circa un terzo del Pil greco", ha aggiunto Panetta.
L'Italia parteciperà al piano di aiuti alla Grecia con una quota di circa 5 miliardi e mezzo nel 2010 (14,8 miliardi in tre anni). La prima tranche, di 2,9 miliardi, è stata finanziata con l'emissione di un Btp a tre anni collocato il 31 maggio scorso.
"Al momento si ipotizzano altre due rate, ciascuna pari a un miliardo, in settembre e dicembre", ha spiegato Panetta.