IlPorcospino
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Allarme Bce su peggioramento conti Eurozona
I Paesi dell'area euro devono correggere deficit e debiti pubblici elevati, e fare in modo che sia garantita la fiducia nella sostenibilità dei conti pubblici. Lo ha affermato la Bce nel suo bollettino mensile, sottolineando la priorità di arrestare e invertire l'incremento del rapporto debito/Pil e sollecitando i Governi a specificare in ogni aspetto le misure concrete di aggiustamento per raggiungere gli obiettivi di bilancio.
Il drastico peggioramento dei conti pubblici dell'Eurozona, iniziato nel 2008 e aumentato nel 2009, non si è ancora arrestato, ha ricordato l'istituto di Francoforte: "la maggior parte degli Stati membri prevede di ridurre i rispettivi disavanzi nel 2010 e nel 2011 in linea con le raccomandazioni formulate dalle procedure per disavanzi eccessivi, tuttavia il risanamento presentato negli ultimi aggiornamenti dei programmi di stabilità prevede, in genere, sforzi maggiori nella fase finale".
Inoltre, in molti Paesi non sono ancora state definite nel dettaglio misure concrete, soprattutto per gli anni più lontani a venire. Questa situazione si rispecchia nel divario tra il disavanzo dell'Eurozona previsto dai programmi di stabilità per il 2011, pari al 5,2% del Pil, e il disavanzo previsto dalla Commissione per lo stesso anno, pari al 6,1% del Pil.
Ricordando le manovre aggiuntive messe a punto dai Governi spagnolo, italiano e portoghese, la Bce ha poi detto di guardare con favore all'adozione di "misure di risanamento supplementari e alla definizione di obiettivi di bilancio più ambiziosi" da parte dei Paesi in difficoltà, che devono necessariamente intervenire con urgenza.
A tal fine, l'istituto ha indicato l'importanza delle contrattazioni salariali per consentire un opportuno aggiustamento dei salari alle condizioni di competitività e di disoccupazione e ha invitato a implementare "misure tese a migliorare la flessibilità dei prezzi e la competitività".
Tra le riforme strutturali ritenute indispensabili, il bollettino mensile ha citato un'adeguata ristrutturazione del settore bancario, una gestione più efficace del rischio e l'adozione di modelli imprenditoriali solidi e trasparenti, per potenziare la tenuta delle banche agli shock e assicurare un adeguato accesso ai finanziamenti, gettando le basi per una crescita sostenibile e una maggiore stabilità finanziaria.
Quanto alla ripresa, nel primo semestre del 2010 l'Eurozona ha visto un andamento irregolare su base trimestrale, ha rilevato la Bce, stimando pressioni inflazionistiche contenute nel medio termine e una crescita a tassi moderati per il futuro.
Anche il tasso di disoccupazione ha seguito, all'uscita dal picco della crisi, un andamento altalenante: dopo essersi stabilizzato intorno alla fine del 2009, ha ripreso a salire nel primo trimestre del 2010, per raggiungere il 10,1% in aprile, un nuovo massimo dal giugno 1998. Guardando al futuro, "le attese di occupazione sono in miglioramento dai minimi, ma indicano ancora un ulteriore, seppur relativamente modesto, aumento della disoccupazione nei mesi a venire".
I Paesi dell'area euro devono correggere deficit e debiti pubblici elevati, e fare in modo che sia garantita la fiducia nella sostenibilità dei conti pubblici. Lo ha affermato la Bce nel suo bollettino mensile, sottolineando la priorità di arrestare e invertire l'incremento del rapporto debito/Pil e sollecitando i Governi a specificare in ogni aspetto le misure concrete di aggiustamento per raggiungere gli obiettivi di bilancio.
Il drastico peggioramento dei conti pubblici dell'Eurozona, iniziato nel 2008 e aumentato nel 2009, non si è ancora arrestato, ha ricordato l'istituto di Francoforte: "la maggior parte degli Stati membri prevede di ridurre i rispettivi disavanzi nel 2010 e nel 2011 in linea con le raccomandazioni formulate dalle procedure per disavanzi eccessivi, tuttavia il risanamento presentato negli ultimi aggiornamenti dei programmi di stabilità prevede, in genere, sforzi maggiori nella fase finale".
Inoltre, in molti Paesi non sono ancora state definite nel dettaglio misure concrete, soprattutto per gli anni più lontani a venire. Questa situazione si rispecchia nel divario tra il disavanzo dell'Eurozona previsto dai programmi di stabilità per il 2011, pari al 5,2% del Pil, e il disavanzo previsto dalla Commissione per lo stesso anno, pari al 6,1% del Pil.
Ricordando le manovre aggiuntive messe a punto dai Governi spagnolo, italiano e portoghese, la Bce ha poi detto di guardare con favore all'adozione di "misure di risanamento supplementari e alla definizione di obiettivi di bilancio più ambiziosi" da parte dei Paesi in difficoltà, che devono necessariamente intervenire con urgenza.
A tal fine, l'istituto ha indicato l'importanza delle contrattazioni salariali per consentire un opportuno aggiustamento dei salari alle condizioni di competitività e di disoccupazione e ha invitato a implementare "misure tese a migliorare la flessibilità dei prezzi e la competitività".
Tra le riforme strutturali ritenute indispensabili, il bollettino mensile ha citato un'adeguata ristrutturazione del settore bancario, una gestione più efficace del rischio e l'adozione di modelli imprenditoriali solidi e trasparenti, per potenziare la tenuta delle banche agli shock e assicurare un adeguato accesso ai finanziamenti, gettando le basi per una crescita sostenibile e una maggiore stabilità finanziaria.
Quanto alla ripresa, nel primo semestre del 2010 l'Eurozona ha visto un andamento irregolare su base trimestrale, ha rilevato la Bce, stimando pressioni inflazionistiche contenute nel medio termine e una crescita a tassi moderati per il futuro.
Anche il tasso di disoccupazione ha seguito, all'uscita dal picco della crisi, un andamento altalenante: dopo essersi stabilizzato intorno alla fine del 2009, ha ripreso a salire nel primo trimestre del 2010, per raggiungere il 10,1% in aprile, un nuovo massimo dal giugno 1998. Guardando al futuro, "le attese di occupazione sono in miglioramento dai minimi, ma indicano ancora un ulteriore, seppur relativamente modesto, aumento della disoccupazione nei mesi a venire".