(Il Sole 24 Ore Radiocor) -
Washington, 17 nov - Proprio la
crescita alquanto modesta dell'inflazione e' una delle
ragioni principali che hanno indotto la Fed a varare la
manovra di quantitative easing 2 da 600 miliardi di dollari
in otto mesi al fine di stimolare l'economia ed evitare una
spirale deflazionista. Secondo chi contesta questo approccio
tuttavia e' inevitabile che l'aumento dei prezzi dell'energia
e delle commodities in generale si traduca prima o poi in un
aumento anche dei prezzi dei prodotti di largo consumo.
Secondo i dati del governo, in ottobre i prezzi dell'energia
sono cresciuti del 2,6%, il quarto rialzo consecutivo, con
un balzo del 4,6% per quanto riguarda la sola benzina. In
rialzo piu' modesto (+0,1%) invece i prezzi dei prodotti
alimentari su cui ha pesato la flessione dello 0,7%
registrata da frutta e verdura. In calo infine i prezzi
delle auto (-0,9%), il maggior ribasso dal marzo 2009 mentre
i prezzi delle auto nuove sono scesi dello 0,2%. In un
rapporto separato il dipartimento del Lavoro ha inoltre reso
noto che in ottobre i salari medi settimanali sono cresciuti
dello 0,3%.
Corrado Poggi cop-Y-
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