CRISI: TREMONTI, SI' RIGORE CONTI PUBBLICI MA PIU' CONTROLLI BANCHE
(ASCA) - Bruxelles, 18 gen - Si' al rigore nelle finanze pubbliche ma anche ''piu' controlli nelle banche. E' troppo facile dire che la colpa e' del governo''. Il Ministro dell'Economia,
Giulio Tremonti, fa il punto della discussione all'Ecofin sul rafforzamento della governance europea e pone l'accento sull'argomento suo cavallo di battaglia: ossia che la valutazione dello stato di salute di un Paese non deve tenere conto soltanto del
debito pubblico ma anche della finanza privata. ''Una linea che - ha detto - si sta affermando in Europa. Ci vuole pazienza, un po' di fortuna, ma andiamo avanti.
L'Italia sta tentando di spiegare che la crisi non e' tanto nel debito pubblico ma anche nella finanza privata. Guardare solo al debito pubblico senza la finanza privata o viceversa e' un errore. Per noi e' fondamentale la disciplina fiscale ma servono anche piu' controlli sulla solidita' delle banche.
Questo e' l'approccio giusto, la via maestra''.
D'altra parte, ha ricordato il Ministro, la crisi irlandese non e' stata causata dalla finanza pubblica.
Quindi, ha ribadito ''pari rilevanza tra finanza pubblica e privata'' e a dimostrare che questa impostazione sta prendendo piede sono gli stress test sul sistema bancario.
''Siamo partiti dalla demonizzazione del debito pubblico ma oggi si considerano altri fattori rilevanti, l'eccesso di leva finanziaria, di
carte di
credito''. Tema trattato nella due giorni a Bruxelles anche il rafforzamento del fondo Salva-Stati. Ma nessuna decisione e' stata presa e la discussione non e' ancora conclusa. Tremonti non e' voluto entrare nel merito limitandosi a dire che ''e'' troppo presto e ci siamo impegnati a non soffermarci nei dettagli''. Le posizioni tra i Paesi sono divergenti, tuttavia su un principio sono d'accordo Germania, Francia e Italia: per la rete di sicurezza dei Paesi dell'euro serve un approccio complessivo, non e' sufficiente un approccio Stato per Stato che non eviterebbe l'effetto domino. ''Stiamo cercando di capire le varie ragioni - ha riferito Tremonti - e sosteniamo la ragione di una soluzione europea forte e complessiva''. Il ministro tedesco Wolfgang Schauble ha posto l'accento sulla necessita' di un efficace coordinamento delle politiche di bilancio e di un miglioramento del patto di stabilita' mentre la francese Christine Lagarde ha insistito per un ''pacchetto completo di misure e questo non deve riguardare solo il fondo ma anche altre questioni''. Tremonti ha poi minimizzato l'incontro che hanno avuto ieri, in forma riservata, i sei Paesi con un rating a tripla A: Germania, Francia, Olanda, Lussemburgo, Austria, Finlandia. Una sorta di pre-vertice prima dell'Eurogruppo.
''Solo una riunione tecnica'' ha spiegato, che ''non lascia pensare a scenari politici''.
''Se si vantano perche' hanno la tripla A, io dico loro di guardare l'esposizione delle banche verso l'Irlanda. Noi abbiamo 22 miliardi, la Germania 150, la Francia 65, gli Usa 75''. Eppure l'Italia partecipa al piano gli aiuti all'Irlanda sulla base della partecipazione alla Bce, che e' il 13%.
''Non e' che non vogliamo contribuire - ha concluso Tremonti - ma forse anche l'esposizione andrebbe considerata''.