stefanofabb
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Pesano la riduzione del Pil e misure straordinarie
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 19 gen - In Italia, la
pressione fiscale nel complesso, dopo la crescita della fine
degli anni Novanta, ha registrato una diminuzione fino al
2006 per poi riprendere ad aumentare fino al 43,2% rilevato
nel 2009, il valore piu' elevato dal 1997. Anche se, si legge
nel rapporto Istat "Noi Italia. 100 statistiche per capire
il Paese in cui viviamo", negli anni della recente crisi
economica l'indicatore ha risentito dell'effetto di una
riduzione del Pil superiore a quella complessivamente
registrata dal gettito fiscale e parafiscale.
La pressione fiscale in Italia risulta complessivamente in
linea con la media degli altri paesi europei fino al 2005,
mentre successivamente se ne distanzia con valori piu'
elevati, andando in controtendenza rispetto al trend
decrescente del dato complessivo a livello Ue. E', tuttavia,
da considerare che il valore particolarmente elevato
dell'indicatore riferito al 2009, oltre che per il citato
effetto della dinamica negativa del Pil, sottolinea Istat,
risente di alcune misure straordinarie riferibili
sostanzialmente alle imposte in conto capitale, quali i
prelievi operati in base al cosiddetto "scudo fiscale" e i
versamenti una tantum dell'imposta sostitutiva dei tributi,
che hanno interessato alcuni settori dell'economia, in
particolare quello bancario. Con riferimento alle economie
europee avanzate, anche la Germania fa registrare nel 2009
un aumento della pressione fiscale posizionandosi poco al di
sopra della media Ue, mentre in Francia, Spagna e Regno
Unito prosegue la tendenza alla riduzione, nonostante le
dinamiche negative dei Pil nazionali.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 19 gen - In Italia, la
pressione fiscale nel complesso, dopo la crescita della fine
degli anni Novanta, ha registrato una diminuzione fino al
2006 per poi riprendere ad aumentare fino al 43,2% rilevato
nel 2009, il valore piu' elevato dal 1997. Anche se, si legge
nel rapporto Istat "Noi Italia. 100 statistiche per capire
il Paese in cui viviamo", negli anni della recente crisi
economica l'indicatore ha risentito dell'effetto di una
riduzione del Pil superiore a quella complessivamente
registrata dal gettito fiscale e parafiscale.
La pressione fiscale in Italia risulta complessivamente in
linea con la media degli altri paesi europei fino al 2005,
mentre successivamente se ne distanzia con valori piu'
elevati, andando in controtendenza rispetto al trend
decrescente del dato complessivo a livello Ue. E', tuttavia,
da considerare che il valore particolarmente elevato
dell'indicatore riferito al 2009, oltre che per il citato
effetto della dinamica negativa del Pil, sottolinea Istat,
risente di alcune misure straordinarie riferibili
sostanzialmente alle imposte in conto capitale, quali i
prelievi operati in base al cosiddetto "scudo fiscale" e i
versamenti una tantum dell'imposta sostitutiva dei tributi,
che hanno interessato alcuni settori dell'economia, in
particolare quello bancario. Con riferimento alle economie
europee avanzate, anche la Germania fa registrare nel 2009
un aumento della pressione fiscale posizionandosi poco al di
sopra della media Ue, mentre in Francia, Spagna e Regno
Unito prosegue la tendenza alla riduzione, nonostante le
dinamiche negative dei Pil nazionali.